[Aslaug Ulricsdottir] Appunti di una cacciatrice - Versione stampabile +- Racconti delle Valli - Server Italiano di NWN2 (http://www.raccontidellevalli.eu/forum) +-- Forum: Forum GDR (http://www.raccontidellevalli.eu/forum/forumdisplay.php?fid=11) +--- Forum: Diari (http://www.raccontidellevalli.eu/forum/forumdisplay.php?fid=15) +--- Discussione: [Aslaug Ulricsdottir] Appunti di una cacciatrice (/showthread.php?tid=186) |
RE: [Aslaug Ulricsdottir] Appunti di una cacciatrice - elyss - 21-08-2017 *Ricordi* La rossa si chinò sulla neve, le tracce sparse erano chiare, fece una piccola carezza alla sua lupa che le sostava accanto, tracce di pezzi di carne e brandelli erano sparsi Con passi leggeri raggiunse un piccolo boschetto imbiancato, oltre la chiazza un villaggio con alcune costruzioni in pietra, si fermò vicina ad un vecchio albero e fissò il posto.. Poche luci fioche davano una speranza, ma non si vedeva nessuno, la mano della ragazza si alzò facendo segno ad altri due cacciatori di avanzare, due giovani del clan, aslaug procedeva davanti, mentre i due compagni la seguivano nei fianchi.. In quel momento aslaug percepì un tremolio nella neve, fu un attimo... Un enorme scheletro spuntò davanti la cacciatrice, che con un balzo indietreggiò.. alzano l'arco per istinto fece volare una freccia in faccia al mostro, che naturalmente non sortì nessun effetto, imprecando fece uno scarto laterale, mentre l'enorme ascia cadeva giù, approfittando dello sbilanciamento Aslaug si diede slancio proprio dal manico dell'ascia ed estraendo la mazza raggiunse con due balzi la spalla enorme del non morto, con furia colpì il viso ossuto e la testa, i due compagni intanto con le mazze colpivano le gambe, nel giro di dieci minuti il mostro giaceva sparso nella neve, con il fiatone la ruathen sorrise ai due che annuirono, avanzarono entrando nel villaggio, la neve era sempre più alta, aslaug sapeva che non avevano molto tempo, dovevano trovare la causa di questa epidemia.. come le era stato ordinato dalla madre e dallo jarl, entrano nella taverna, unica fonte di luce nei dintorni, il locale era semi distrutto, sedie sparse segni di graffi e sangue rappreso, ma il camino era ancora acceso e nel bancone, stranamente integro delle birre erano poggiate, i tre entrarono con cautela, la lupa fiutava gli angoli, avvicinandosi al bancone aslaug annusò la birra. "sembra buona.. e le fiamme sono accese, forse troviamo qualcuno vivo" disse con tono basso, i due giovani si guardarono, meno positivi sul risultato. "Io controllo di sopra, voi tappate le finestre e ravvivate il fuoco, rendiamo sicura questa stanza" così dicendo si mosse con la lupa appresso Mentre esplorava le stanze, distrutte e sporche di sangue senti diversi tonfi, la lupa fece un basso ringhio, mentre gli occhi della giovane cacciatrice si spalancarono.. osservando il pavimento di legno che scricchiolava. RE: [Aslaug Ulricsdottir] Appunti di una cacciatrice - elyss - 11-09-2017 Non ci fu il tempo di pensare, un gruppo di non morti fuoriuscì dal pavimento, caricando la rossa con le fauci spalancate, la lupa intercettò il primo, mentre il corpo slanciato della cacciatrice si piegò con agilità evitando le mani putride del secondo non morto, fracassando il cranio del terzo, voltandosi spinse con un calcio quello appena evitato gettandolo a terra, aiutò la lupa e finì quello a terra Ansimando guardò verso le scale, il buco corrispondeva con la sala principale, doveva aveva lasciato i due compagni, nessun rumore proveniva dalla stanza, se non il vento gelido che giungeva dalle scale, la luce fioca non c'era più, sostituita da una fredda e grigia penombra Con lentezza scese le scale e lì la vide La donna sostava davanti la porta, spalancata e con forti venti che facevano svolazzare le finissime vesti bianche e ricamate, bellissima nel suo pallore i due occhi color ghiaccio però erano freddi, mentre la chioma bionda scendeva nel pallore del viso, i due compagni giacevano nella fredda morsa delle mani apparentemente delicate, privi di vita con gli occhi sbarrati, la ragazza sorrise dolcemente e la sua voce giunse soave quasi, mischiata tra i venti "Aslaug.. baciata dal fuoco.. vuoi unirti a me? sarai stupenda.. nella morte" La ruathen deglutì stringendo l'arco tra le mani, la lupa ringhiava mentre dalle pareti sentì chiaramente il raschiare di dita fredde, era circondata, si guardò velocemente intorno, approfittando dell'immobilità apparente di quella creatura, le fiamme del camino erano carboni, ma ancora una piccola fiamma resisteva, e accanto alla scala, dove era scesa, il bancone rimaneva come l'aveva lasciato, una bottiglia di liquore o qualcosa di simile sostava proprio vicino a lei "Abbandonati a me.. vieni.." il sussurro giunse fortissimo all'orecchio della cacciatrice, tanto da farla sobbalzare, mentre questa lasciava i corpi dei due compagni che si alzarono lentamente, privi di vita Senza esitare Aslaug alzò l'arco incoccando a ripetizione tre frecce, due centrarono in pieno le teste dei compagni e una verso la donna che però la evitò con un impercettibile movimento fulmineo, i corpi però le caddero a dosso, con un movimento fluido Aslaug prese la bottiglia e la getto verso la creatura, impacciata dai due corpi non evitò il liquido, mentre questa urlava mostrando un viso deforme dalla rabbia, con una capriole raggiunse la fiammella ancora viva e vi conficcò due frecce scoccandole verso il liquido infiammabile, le fiamme divamparono immediatamente, mentre la figura spettrale iniziò a urlare più forte e contorcersi nelle fiamme Approfittando del momento la cacciatrice cominciò a togliere le spranghe di legno alla finestra, movimenti affannosi mentre le fiamme si spandevano in tutta la taverna, nonostante la neve e il vento, con un balzo riuscì a gettarsi fuori ma senti una fitta alle spalle, intravide con la coda dell'occhio la figura della creatura mezza bruciata, il viso incredibilmente intatto che la graffiava e affondava i denti nella natica, urlò incredula della situazione tragicomica, dando un colpo con il piede riuscì a divincolarsi e le parse chiaro un sorrisino di scherno mentre la donna spettro ricadeva tra le fiamme, che ormai lambivano tutto si trascino per diversi metri, con la lupa vicina, finché riuscì ad alzarsi e risalire la collina innevata, in cima vide il villaggio in fiamme, si bendò come poteva la coscia e il posteriore scuotendo il capo "Brutta bastarda.." disse tra se, mentre tornava al villaggio, di lì a poco sarebbe partita per il continente, portandosi l'odio profondo per la non morte e una cicatrice sulla natica. Con delicatezza accarezzò il cucciolo di orso, poco più avanti i fratelli giocavano tranquilli, aslaug sorrise ma non rimase molto, sapeva che la madre era vicina e non voleva rischiare uno scontro, anche se di solito veniva ascoltata. si spostò fino a giungere al piccolo campo, fuori la città di Essembra, era stata a bere dopo aver eseguito alcuni lavori per conto delle lame, dopo aver sistemato la coperta e dato un pezzo di carne alla sua lupa, Piuma, aprì la sacca e si mise a leggere il diario, sospirò appena massaggiandosi il viso, erano notti che non riusciva a dormire per i suoi incubi, il ricordo della tormenta era tornato più vivo che mai, non capiva perchè... iniziò a disegnare su un foglio e poi scrisse alcune note. *il ritratto di fjolnir con l'elmo tipico del nord* Sono tornata da poco dalla mia caccia in solitaria, in verità volevo stare sola, continuo a girare tra mura e taverne, in cerca di guadagno, però sento l'esigenza di isolarmi ogni tanto, per quanto stia imparando molto ultimamente ho degli incubi, torno alla creatura che ha ucciso i miei compagni di caccia, mi chiedo se quell'inferno di fiamme abbiano ucciso quella creatura. Fjolnir è rimasto ad Ash, io proseguo con i miei lavori ad Essembra e ogni tanto torno, ha iniziato a scrivere numeri e si sta cacciando nei guai, devo dire che mi sta superando, davvero un peccato sia ancorato alle tradizioni e debba sempre seguire le regole, sono riuscita a convincerlo a non mettersi contro vari avventurieri per un patto siglato tra goblin e umani, non so cosa abbiano combinato ma per poco si fa ammazzare perché era presente, potevo liberarmi di lui e del suo giudizio ma ormai mi sono affezionata, per quanto sia un nemico del mio clan non desidero la sua morte, anzi, sono curiosa di vederlo libero, dai vincoli che lo legano a me, chissà se finirà a birra o sangue. *un altro disegno segue quello precedente, un ragazzo dall'enorme stazza e dai capelli corti, con occhi color ghiaccio* Sturm è il suo nome, un ruathen che ho incontrato ai sei scudi, diverso dal solito guerriero dei nostri villaggi, capelli corti e neri, cerca di parlare come i continentali, qualcosa in lui è strano, ma chi sono io per giudicare? in fondo sono la prima a non rispettare le tradizioni e ad indossa gli abiti di questa gente, per curiosità o per diletto, cerca un uomo, vuole ucciderlo e ne abbiamo parlato, forse posso aiutarlo, non conosco molto di lui, per ora, ma credo potrà essere un ottimo guerriero, fisicamente è possente e non sembra spaventarsi facilmente, vedremo come andrà. RE: [Aslaug Ulricsdottir] Appunti di una cacciatrice - elyss - 07-10-2017 *Terre delle bestie, Tempio sconsacrato di Bane* L'esplorazione era partita male, dopo aver ricevuto il messaggio di Darsa Aslsug si era fatta trovare alla carovana, era stata lontana da essembra per molto tempo, dopo l'ennesimo insulto di Majuk, accompagnato dalla partecipazione generale (almeno per gli occhi della ruathen) davanti al ruathen Kolb, in più si era indebitata per delle armi prese dal bottino delle Lame, era una buona occasione per dare un acconto ad aldric e capire che aria tirava, visto l'andazzo poco remunerativo della compagnia, l'attegiamento di aslaug, freddo e differente non sembrava però sortire nessuno dubbio o effetto, dopo alcune ore di marcia il gruppo si ritrovò nelle terre delle bestie e da lì raggiunse il fortino vicino al tempio, qui Aldric cadde ferito per mano del capo dei bugbear, dopo le cure necessarie entrarono nel tempio sconsacrato. Aslaug si chinò posando l'arco e raccogliendo scudo e lama, dietro di se sentiva la voce di darsa e dei suoi incantesimi, la battaglia procedeva, peccato che dietro ci fosse solo lei, erano avanzati con prudenza e attenzione, la prima parte era stata ostica, il tempio era pieno di non morti molto potenti, dopo aver ripulito il complesso principale si erano spostati attraverso i ponti di pietra, nella zona più interna, lì avevano trovato una congrua resistenza, Aslaug si era accorta di movimenti dietro di loro e li aveva visti... I non morti avanzavano con una piccola nebbia che li circondava, esseri orribili, mentre alcuni sembravano potenti incantatori altri erano enormi, aslaug dopo aver scagliato diverse frecce aveva alzato lo scudo e si era preparata, c'era solo lei dietro, se anche Darsa e l'odiosa Majuk erano vicine non avrebbero retto lo scontro, aldric in prima linea insieme al nano cercava di reggere ma erano dall'altra parte e sembravano anche in difficoltà Sospirò pensando che erano davvero tanti e per nulla semplici da eliminare, non si fece prendere dal panico però e si assicurò di bloccare il ponte, il primo scheletro gigante si accanì sul suo scudo con forza disumana, intanto altri due non morti approfittarono dello sbilanciamento per fiancheggiarla, aslaug inziò a menare fendenti, man mano staccava pezzi al gigante di ossa ma gli altri due la colpivano nei fianchi, l'arrivo del mago non morto mise in difficoltà la ruathen, iniziò a vacillare ma strinse i denti, ringhiando e spingendo con lo scudo, Darsa ed exem la raggiunsero ma ormai regnava il caos, aslaug vide mani di fata volare per un manrovescio di un'altro gigante scheletrico, mentre il nano cadeva lasciando solo aldric sul davanti, darsa se pure ferita lanciava dardi, con Majuk che non smise per un attimo di infiammare i corpi non morti, le due riuscirono a discostarsi dalla mischia mentre Aslaug non sapendo come si trovò con aldric ad indietreggiare nel ponte, con ancora una massa di non morti davanti consistente, il sangue le copriva la vista ma senza demordere aprì alcune pergamene e uso quella piccola scintilla di fede, per curare qualche ferita lieve al sacerdote, in qualche maniera erano vivi, e mentre Aldric bloccava il passaggio aslaug riprese l'arco, incoccando e scoccando frecce in quantità. Lo scontro durò ancora un'oretta, estenuante, ma alla fine erano vivi, durante il ritorno aslaug guidò i superstiti, Darsa, Majuk e Aldric verso il centro abitato, i corpi dei compagni in spalla e le lamentele della esterna cornuta alle spalle, mentre camminava rimuginava sull'ultimo periodo nelle Lame, i continui insulti di majuk erano diventati pesanti, normalmente l'avrebbe pestata a sangue ma tra le guardie e la strana aura di rispetto del gruppo non aveva avuto modo di esprimere la sua "diplomazia" ucciderla era una soluzione ma non era mai rimasta sola con lei, se non in luoghi poco adatti, in più il guadagno, era stato scarso, l'interesse delle lame verso la sua figura era nullo, aveva saputo di una festa, lei adorava le feste e il bere, ma questa era stata fatta da majuk e lei naturalmente non era stata invitata, per quanto non amasse ammetterlo le aveva dato fastidio, oltre tutto si erano divertiti tutti a quanto pare, per sua fortuna nel periodo trascorso ad ash aveva ricevuto molte proposte, denaro per dei lavori e Fjolnir l'aveva stupita, procurandole monete e tenendola in gran considerazione, nonostante le risse sporadiche tra i ruathen, era decisamente scontenta e con forti dubbi su come procedere. *il ritratto di fjolnir con l'elmo tipico del nord* Sono tornata da poco dalla mia caccia in solitaria, in verità volevo stare sola, continuo a girare tra mura e taverne, in cerca di guadagno, però sento l'esigenza di isolarmi ogni tanto, per quanto stia imparando molto ultimamente ho degli incubi, torno alla creatura che ha ucciso i miei compagni di caccia, mi chiedo se quell'inferno di fiamme abbiano ucciso quella creatura. Fjolnir è rimasto ad Ash, io proseguo con i miei lavori ad Essembra e ogni tanto torno, ha iniziato a scrivere numeri e si sta cacciando nei guai, devo dire che mi sta superando, davvero un peccato sia ancorato alle tradizioni e debba sempre seguire le regole, sono riuscita a convincerlo a non mettersi contro vari avventurieri per un patto siglato tra goblin e umani, non so cosa abbiano combinato ma per poco si fa ammazzare perché era presente, potevo liberarmi di lui e del suo giudizio ma ormai mi sono affezionata, per quanto sia un nemico del mio clan non desidero la sua morte, anzi, sono curiosa di vederlo libero, dai vincoli che lo legano a me, chissà se finirà a birra o sangue. *aggiornamento sotto il disegno di fjolnir* Mi ha stupita, non credevo fosse capace di adattarsi, oltre essersi ambientato ha trovato modo di attirarmi ad ash, mi conosce e credo sappia quali punti premere, non è mai stato furbo ma ha una sua persuasione, forse questo ultimo mese mi ha avvicinata a lui più dei due anni passati, abbiamo parlato del suo vincolo.. e forse c'è una soluzione, comporterà sacrifici per entrambi, enormi per lui, ma sembra disposto a tutto ora, pur di trovare un equilibrio con me, la sua forza e ormai certa, mi ha battuta, non se risparmiato e si è mostrato come un vero ruathen sa fare, temevo di essere delusa ma per fortuna non lo sono, ho ancora dubbi, ma lui da solo pare fare molto più di un'intera compagnia, sia con le monete.. sia con altro. *un altro disegno segue quello precedente, un ragazzo dall'enorme stazza e dai capelli corti, con occhi color ghiaccio* Sturm è il suo nome, un ruathen che ho incontrato ai sei scudi, diverso dal solito guerriero dei nostri villaggi, capelli corti e neri, cerca di parlare come i continentali, qualcosa in lui è strano, ma chi sono io per giudicare? in fondo sono la prima a non rispettare le tradizioni e ad indossa gli abiti di questa gente, per curiosità o per diletto, cerca un uomo, vuole ucciderlo e ne abbiamo parlato, forse posso aiutarlo, non conosco molto di lui, per ora, ma credo potrà essere un ottimo guerriero, fisicamente è possente e non sembra spaventarsi facilmente, vedremo come andrà. *aggiornamento sotto il disegno di Sturm* Sturm e più di quel che sembrava, per la mia gente e meno o forse nulla, un rinnegato, ha perso l'onore e l'ha ammesso, sono rimasta indecisa, non sapevo se ucciderlo.. fregarmene, ma qui siamo pochi e poi lui e diverso, un po come me, ho detto che l'aiuterò nella sua vendetta, per farlo mi sono assicurata rimanesse vivo, affrontando fjolnir ha rischiato, ma le mie parole l'hanno protetto, peccato tenda a fare il paroliere, già una volta ha rischiato di morire per mano dell'orso, e anche mia, visto che mi ha ascoltata Questa donna con le corna mi ha fatto arrabbiare un paio di volte, non capisco cosa dice e come lo dice, parla in maniera strana con parole velenose, stavo pensando di pestarla a sangue, poi mi sono distratta, ha due corna che potrei prendere come trofeo, anche se mi incuriosisce, spesso dice cose.. che trovo più sensate delle assurdità che sento qui, non capisco ancora cosa faccia e perché si unisca alle spedizioni, visto che lancia solo qualche quadrello e teme di sporcarsi ad ogni pozzanghera. *sotto il disegno c'è una nota di aggiornamento* La sua natura da "mostro" va oltre l'aspetto, anche se ammetto che non è brutta, ma è odiosa, lancia fiamme infernali, che terrorizzano molti dei nostri nemici, parla di continuo e ha continuato ad insultarmi, fino a poco tempo fa cercavo di non darci peso, ma ultimamente non la sopporto, l'ha fatto davanti ad altri ruathen e non ho potuto reagire, per colpa delle lame e delle guardie, ormai il pensiero di spaccarle la faccia e la cosa più amichevole che sento, spesso penso di piantargli una freccia in gola, per farla stare zitta, le ho proposto una sfida a pugni.. e parla di unghie rovinate, non capisco mai cosa vuole da me, deve dirmi come sedermi, mangiare.. e persino parlare, inizialmente ero curiosa, per quanto strana speravo in una qualche forma di tregua, ora ne dubito fortemente. RE: [Aslaug Ulricsdottir] Appunti di una cacciatrice - elyss - 18-10-2017 Aslaug si alzò dal letto, la notte silenziosa lasciava posto solo allo scoppiettare del camino, ormai quasi spento, i due corpi immersi nel sonno la circondavano, con lentezza si mosse superandoli e raggiungendo la tavola in disordine, birra, boccali e cibo lasciato dopo una serata fatta di alcol, sudore e passione, non mancò di guardare il letto con un sorrisino selvaggio prima di sedersi e aprire la sacca, ed esaminare alcune mappe, ed infine il diario *un piccolo ritratto di dyane* Esotica, come Darsa e Cornetto, al contrario di loro però sembra mite, credo sia molto furba, non ha reagito alla mia "rude" presenza come le altre, non si è sbilanciata.. non deve essere una grande combattente ma la sua voce mi rilassa, ho visto che parlando molti sembrano incantati, mi piace, ho notato che non squittisce ad ogni cretinata con legge e bontà da volta stomaco, una Skald può avere molte utilità, se vuoi che la gloria sia tramandata, ma anche per la sua parlantina e ammetto che amo le storie e la musica, sin da bambina, Sturm l'ha presa di mira, chissà come finirà, intendo approfondire la conoscenza di questa mezza alfar, peccato abbia il sangue sporco. *Aslaug chiude il diario e guarda l'arco nell'angolo* Il magnifico arco sembrava produrre delle piccole scariche elettriche, se toccato si sentiva la carica elettrostatica e quasi aslaug percepiva un sussurro al vento, sorrise al pensiero e guardò verso il letto, un regalo inaspettato, proprio quando doveva pagare il debito con le lame, per l'arco e la lama, fjolnir e renfri le avevano regalato senza battere ciglio un arco di enorme valore, la cosa l'aveva fatta riflettere molto, il ragionamento semplice e lineare dei due era che se serviva a lei era giusto averlo, visto che con le sue frecce li aveva aiutati spesso e viceversa, dalle lame aveva ricevuto qualche moneta ma nulla del genere e se anche a prezzo inferiore aveva pagato tutto, osservando le fiamme rimase a riflettere, aveva forti dubbi e un turbinio interiore, tra le risse con Fjolnir e le cacce, le bevute e la presenza di sempre nuove figure si era ritrovata a sorridere spesso, dietro l'ingenuità dell'orso biondo o della schietta frase di Renfri davanti ad una ovvietà, la saggezza di kolb che sembrava sbeffeggiare tutti e la calma presenza di Sturm che gli fissava le tette, dall'altro lato vedeva i pericoli affrontati con le lame, per quanto diversa un legame con alcuni di loro, anche se messo a dura prova dalle ultime vicissitudini e da cornetto, che pareva offuscare tutto con la sua presenza, con un sospiro chiuse il diario e andrò verso il letto, distendendosi tra i due corpi, nel calore tiepido del sonno e dal selvaggio abbraccio dei corpi Il vento soffiava forte, la figura sostava tra il confine della foresta e la desertica terra delle bestie, osservava il terreno, riflettendo in silenzio, alzandosi guardò il cielo, il bel viso, con le lentiggini nelle gote, le labbra carnose e i due occhi blu come il cielo contrastavano nella bellezza per l'espressione dura a tratti affranta. Un turbinio di pensieri e sentimenti attraversavano la ruathen, nell'ultimo periodo sembrava vivere questi contrasti perennemente, si era spinta tra due mondi, quello più lieve e leggero fatto di taverne e avventure e quello più cupo e serio fatto di imprese rischiose, organizzazione e cinismo, due mondi con figure che stagliavano nella nebbia dei suoi pensieri, aveva contrasti con entrambi, in pochi giorni il suo rapporto con Fjolnir era precipitato, senza sapere perché ne come si era ritrovata con il gruppo molto prevenuto nei suoi confronti, richiami da sit, la stessa ragazza che faceva capricci di continuo e veniva accontentata dal biondo in ogni istante, con pazienza, da renfri, che agli occhi della ruathen vedeva giudizio? non ne era certa ma l'ostilità espressa verso le sue frequentazioni forse aveva minato o acceso qualcosa? si sentiva confusa, nella mente la frase rimbombava come un martello "Tornate ad Essembra... qui sei inutile" Era stato come una pugnalata in pieno petto, nonostante i litigi e le risse non si erano mai umiliati a vicenda, non avevano mai varcato il confine dell'irreparabile, l'orgoglio della loro razza della loro cultura imponeva un limite oltre il quale si ci ammazzava, lei non aveva reagito, non l'avrebbe mai ucciso, era impensabile, grazie a Mikael aveva una visione più chiara ora, le stregonerie impresse sul metallo la rendevano più intuitiva.. più saggia, semplicemente girò i tacchi e andò via, la spedizione era stata sin dall'inizio strana, non capiva perché Fjolnir sembrava nervoso, distratto e intrattabile, pochi giorni prima avevano discusso su una sacca magica, lei gli aveva chiesto fiducia e lui come sempre, aveva dimostrato stoltezza e rigida determinazione ad andare contro i suoi parerei, aslaug si sentì offesa, come spesso capitava grazie alla sua indole capricciosa, andare via era l'unico modo di evitare scontri fisici o peggio frasi sbagliate, al suo ritorno trovò fjolnir sul sentiero di guerra, il dubbio del suo risentimento arrivò solo dopo, qui in presenza del vento che tanto amava, rimembrava le varie vicissitudini delle ultime settimane, Ronda le aveva parlato e grazie a lei non era andata subito via, tagliando ogni rapporto, persino con chi non centrava, ma la frase rimbombava ancora, poche ore prima avevano cacciato orchi, lei aveva evitato di guardarlo, per il forte risentimento, la delusione e quasi il disgusto di quell'uomo che tanto aveva cambiato in lei, tanto da farla cedere, esporsi ed evitare la solitudine che di solito l'accompagnava, gli doleva ammettere che l'aveva ferita come pochi, semplici frasi, piccoli gesti che nella mente della donna, volatile nei sentimenti si ingrandivano. Aslaug sospirò e guardo la cintura di Darsa, la genasi si era dimostrata molto disponibile con lei, persino aldric, dopo il palese malcontento della cacciatrice si era messo in ascolto di alcune sue richieste, erano due mondi diversi, ma forse si era illusa di potersi adattare al sentimento e alla rigida mente del compagno ruathen, dopo due anni si accingeva a intraprendere una strada distaccata dal suo protettore, che ora appariva quasi un nemico capace di ferirla, rigirarla e buttarla come se nulla fosse. Ma aveva un debito, non voleva minare la fiducia di chi l'aveva aiutata, per quanto amareggiata voleva bene a quell'accozzaglia di persone che l'avevano accompagnata, si prefissò un periodo di viaggio per ripagare la cifra consistente, forse in quell'asso di tempo avrebbe capito meglio cosa le stava accadendo, perchè si era esposta per trovarsi di colpo tra l'incudine e il martello, rischiando anche più serie conseguenze. RE: [Aslaug Ulricsdottir] Appunti di una cacciatrice - elyss - 19-10-2017 *Ritratto di aslaug* Aslaug fissava la pergamena con il disegno che le era stato donato mesi prima, sorrise al pensiero, era strano guardarsi, come gli altri la vedevano, le trecce da guerriera e l'armamentario sempre in vista, il mezzo sorriso e la sicurezza che traspariva, , in effetti si sentiva spesso così, osservò ancora quell'immagine ripensando al suo arrivo nelle valli, erano stati in viaggio molto tempo e giunta qui aveva iniziato ad ambientarsi, da allora aveva imparato moltissime cose, in forza ma anche in conoscenze e nel modo in tradizioni locali, qualcosa le sfuggiva ancora ma poteva dirsi soddisfatta, se pure sentiva il peso degli ultimi avvenimenti si rendeva conto che le ultime stregonerie la stavano rendendo la vita più chiara, con maggiore lucidità era riuscita ad evitare estremismi. Si distese nell'erba, dalla piccola altura poteva sentire il villaggio vivo e rumoroso, sorrise sentendo il sole e l'aria, quel momento di solitudine nel bosco, ci voleva, ripensò alla chiacchierata con Derek, la sua proposta era arrivata in'aspettata, si chiedeva cosa nascondesse quell'uomo, aveva imparato a conoscerlo un po ed era certa fosse scaltro, l'interesse di una notte o di possederla poteva spingerlo fino a quel punto? però c'era qualcosa di confortevole nel sapere che qualcuno volesse accoglierla, se pure confusa sulle motivazioni. Il pensiero ricadde inevitabilmente al biondo ruathen, Ronda continuava a ripeterle che le cose si aggiusteranno ma lei ne dubitava, il risentimento non era scemato, anzi, forse ampliato dall'apparente tranquillità che vedeva tra loro, Sturm sosteneva il contrario, anche lui a voler mettere una pezza, le aveva fatto un regalo, la borsa magica con cui tutto era iniziato, guardandola scosse il capo, alla fine era finita in mano a lui, regalata a lei e il cerchio si era chiuso con danni enormi, il destino era davvero beffardo, la ruathen si alzò e guardò il villaggio immerso nel sole mattutino, c'erano problemi ben più gravi nell'immediato, le lame si erano riunite a peldans per una caccia con derek e julius, il risultato finale era stata una trappola, chiusi dentro la grotta a nord avevano evitato una trappola di gas mortale, in più le loro stanze in soqquadro senza forzatura nella serratura, roba da professionisti, il gioco si andava facendo duro e il recente avvicinamento di Darsa e di alcuni membri e non, come derek, pareva coincidere con guai in vista, respirando forte scese dal sentiero per raggiungere gli altri. RE: [Aslaug Ulricsdottir] Appunti di una cacciatrice - elyss - 23-10-2017 "la tua presenza lo destabilizzava..." La voce di sitkah rimbombò nella testa di aslaug, una intera serata di "incontri" prima con la ragazza incappucciata, domande sulle conseguenze dell'azione di Fjolnir, la frase finale sulla domanda della cacciatrice la lasciò spiazzata per un attimo, poi l'incontro con il biondo ruathen, aveva acconsentito perché non poteva ignorare l'esperienze vissute, le parole che sentì furono sempre accompagnate dalla frase di sitkah, malintesi, come sempre accadeva con lui, non capiva come ma non riuscivano mai a capirsi, scintille che di solito finivano in risse e birra ma che questa volta avevano portato ad una rottura profonda, il quadro però era completo, le azioni e le parole di tutti prendevano senso, Fjolnir aveva deciso di testa sua, per proteggerla come sempre, ma non aveva tenuto conto della forza "mentale" che questo richiedeva e aveva ceduto alla paranoia, portando al fallimento di ogni suo intento, se pure l'aveva salvata dalla sua decisione non poteva più proteggerla per il futuro, se si fosse allontanata, nello stesso tempo si era messo in una posizione difficile, stava per perdere tutto e lei non poteva farci nulla, la sua testardaggine superava quella della cacciatrice, ormai era un dato di fatto, si era resa conto che anche gli altri parevano mal sopportare la sua indole, sitkah aveva fatto notare alla cacciatrice, con una semplice frase, quanto fosse destabilizzante per fjolnir, si era resa conto che il suo sentirsi di troppo era dovuto alla protezione verso Fjolnir da parte delle due compagne, Renfri e sitkah, non una colpa, poteva capirle, anche lei lo aveva fatto, il ruathen era un uomo semplice, legato alle tradizioni e saldi principi, mosso da sentimenti genuini, quasi innocenti a volte ma non privi di cattiveria, come molti credevano, Aslaug lo conosceva, aveva visto il suo lato violento e implacabile, in verità nascosto anche ai suoi occhi lo era stato anche con lei, aveva colpito pensando di restituire una cattiveria, con una cattiveria assoluta, per altri sembrava una stupidaggine e persino fjolnir ora la poneva in maniera più semplice, si era scusato, le aveva spiegato tutto e infine l'aveva posta come fosse una vittima, come sempre, delle circostanze, ma aslaug sapeva benissimo che era stato subdolo, colpendola lì dove lei stessa non osava andare, nell'orgoglio.. persino ora, lei non l'avrebbe umiliato, lui l'aveva fatto pensando di subire un simile trattamento, osservando i disegni di fjolnir nel libro osservò il suo nome scritto per allenarsi, male, la cacciatrice ripensò alla frase di Renfri, la guerriera non comprendeva quello che era successo, ne dava chiaramente la colpa a lei, come se fosse lecito chiederle di essere diversa, come fosse la causa del male, ai suoi occhi lo era Fjolnir, aveva fatto un casino e lei ci era caduta dentro senza poter decidere nulla, ora c'era davanti a lei un altro clan, semplicemente e lei non ne faceva parte in nessuna maniera, se ne sentiva esclusa in ogni forma, strinse la pagina con l'istinto di strappare tutto, per fargli del male ma si fermò respirando a fondo, forse... era meglio così, sitkahaveva ragione. RE: [Aslaug Ulricsdottir] Appunti di una cacciatrice - elyss - 26-10-2017 *ritratto di aslaug al suo arrivo nel continente, due anni prima* Aslaug osservava il ritratto un po rovinato, erano passati più di due inverni ormai e notava la differenza, come aveva detto fjolnir era stato fatto da uno dei marinai, in un momento naturale che raramente esprimeva, era più giovane e la cosa la fece riflettere, ormai erano tre inverni che mancava da casa, sua madre, amante dello jarl era ambiziosa, contraria alla sua partenza e ora cosa stava facendo? sedeva nello scarno dello jarl sola? come moglie? era certa fosse riuscita nel suo intento, cacciatrice e guerriera temibile era molto rispettata nel clan, almeno quanto lo jarl stesso, che si era invaghito di lei sin da quando suo padre Ulric era vivo, sospirò al pensiero del padre, una montagna dai capelli rossi, temperamento mite e riflessivo, di lui aveva preso il colore dei capelli ma non il fuoco che le bruciava in petto, quello era di sua madre, i suoi primi passi nelle fredde terre dei ruathen erano stati subito difficili, diversa dai coetanei con una curiosità insaziabile e una sensibilità verso la diversità fuori dal comune, aveva imparato a nascondere i propri sentimenti e le debolezze, anche in casa, il fratello, di un anno più piccolo era tutto il suo contrario, rispecchiava le normali attitudine di un ruathen, mentre la madre era scaltra come pochi nel clan, ricordava ancora le lunghe cacce fuori da casa, sin da piccola per scappare da quella realtà che le stava stretta.. poi l'uccisione del grande cervo le aveva dato visibilità e lì tutto era diventato complicato. *La madre Lagherta* Ricordava ancora la grande sala, lo jarl che chiamava chi avrebbe partecipato alla razzia di primavera, fuori la neve ancora cadeva, ma diventava sempre più rada, sua madre vicina, il fratello poco distante, imbronciato perché ancora doveva attendere, con sorpresa sentì il suo nome, tutti gli sguardi caddero su di lei, era una cosa rara che una ragazzina partecipasse alla razzia, guardò la madre e vide un sorrisino furbo, aveva dei progetti per lei, il fatto di aver ucciso il grande cervo che aveva ammazzato il figlio dello jarl pareva aver colpito nel segno. Ricordava gli spruzzi del mare, la sua prima uscita in mare l'aveva sconquassata, ancora magrolina, più agile che forte aveva vomitato tutto il primo giorno, man mano si era abituata, attenta a stare vicina alle altre guerriere, amiche della madre, lei non era venuta, rimanendo accanto allo Jarl che ormai non lasciava quasi mai. Ricordava le fiamme, il sangue e i morti nella razzia, la sua prima uccisione, un ragazzo che la voleva fermare mentre portava le faretre dietro il muro di scudi, l'aveva colpito più per istinto che altro, alla gola con un pugnale, nei suoi occhi lo stupore, che una ragazzina sporca e selvaggia l'avesse ucciso, che da preda fosse diventata carnefice, lo guardò morire fino all'ultimo, tra un turbinio di sentimenti contrastanti, la sera stette male ma si nascose da sguardi indiscreti. *aslaug da ragazzina* Ricordava il grosso uomo, guerriero riconosciuto.. che la stringeva tra le braccia, di li ad un inverno sarebbe divenuta una donna completa e alta ma lui l'aveva presa, era la seconda razzia e il nome di aslaug girava tra il clan, una ragazza baciata dal fuoco, focosa in battaglia e coraggiosa, divenne una preda ambita dai guerrieri, non era fisicamente forte però, il guerriero la prese senza difficoltà, perse le ultime vestigia della sua innocenza, dopo aver versato sangue e razziato, ma al suo ritorno tornava nella foresta, rientrando al villaggio solo per bere, la sua bellezza che sbocciava sempre più però la convinse a partire, voleva rafforzarsi prima di essere presa ancora e magari sistemata secondo i voleri della madre, che ormai acquistava sempre più influenza con lo jarl che l'adorava, da un lato apprezzava la sua scaltrezza ma sapeva che non avrebbe esitato a rafforzare la sua posizione sacrificando la sua libertà, ricordava ancora la sfuriata quando comunicò che sarebbe partita, essendo ormai una cacciatrice e guerriera affermata, la madre non poté opporsi, quel giorno vide fjolnir, portato da due guardie, l'aspetto fiero nonostante lo status di prigioniero, si era distinto in battaglia, c'era un'aria di rispetto intorno a lui, Aslaug ne fu colpita ma la rabbia montò subito, un guardiano l'avrebbe ostacolata, lei voleva la sua libertà, ma lo jarl si impose, Lagherta era pur sempre sua madre, la voleva viva e in salute, sperando in un rientro sicuro e poco distante. il sorriso, nascosto, era l'ultima cosa che le rimaneva di un tempo distante, infantile che esprimeva quel genere di emozioni, così lo copriva con ambigua selvaggio scherno. RE: [Aslaug Ulricsdottir] Appunti di una cacciatrice - elyss - 08-11-2017 *Sogno di aslaug* http://www.raccontidellevalli.eu/forum/showthread.php?tid=368&pid=5556#pid5556 Aslaug camminava nella foresta con lentezza, aveva viaggiato molto, grazie alla magie dell'albero si era mossa e stava sempre più scoprendo quel mondo che la incuriosiva, ma il viso appariva tirato e pallido, come chi non dorme bene Osservò il lupo che l'accompagnava, piuma era incinta e nel suo piccolo branco, che si era creata, aveva scelto il lupo più grosso e con cui aveva più empatia, ormai da mesi la seguiva, lo accarezzò e ripensò al suo sogno, era turbata, rivide i visi di chi ora sembrava credere in lei, persone sparse, che la vedevano come un capo, tutto nell'ombra del giudizio che la circondava, sottovalutata e vista come una semplice barbara, sorrise a quel pensiero, ma si smorzò subito, qualcosa di barbaro c'era in lei, la sua violenza.. si guardò le mani, spesso sporche di sangue e ora aveva il sangue di chi le offriva il suo cuore, la mente.. la fedeltà.. cosa stava facendo? c'era un piano, come se non fosse lei a guidare le sue azioni ma un'entità nascosta dentro al suo petto, che bruciava di passione, violenza,voglia di saziare la sua curiosità.. di assaporare il sangue nemico, di aprire per vedere dentro.. agli altri esseri cosa si celava, la sua indole le aveva impedito di commettere atti estremi, ma spesso si chiedeva.. perché farlo, in fondo.. era lecito desiderare di più, avere il giusto posto nel mondo? qualcuno vedeva in lei queste potenzialità, come la madre aveva sempre attirato sostenitori, gestendoli e ripagando la fedeltà si chiese se lei ne era capace, poteva creare qualcosa di solido? in queste terre straniere? era stata spodestata, a fin di bene ma pur sempre spodestata, considerata debole, questo ancora le bruciava le viscere, ne accentuava l'astio e la violenza, decise di percorrere un suo cammino, intorno a se vedeva chiaramente i suoi affetti, erano aumentati, pericolosamente, si era attaccata a tante persone.. questo la rendeva debole o più forte? Era tempo di scegliere chi era degno e chi no.. chi era utile e chi solo un compagno o una compagna di bevute. Ripensò al suo disegno, lasciato nella stanza ed ebbe un brivido. RE: [Aslaug Ulricsdottir] Appunti di una cacciatrice - elyss - 15-11-2017 Aslaug osservò l'esterno del negozio, Hap era tranquilla, la vita mattutina del mercato creava quell'atmosfera ricca di vita, la rossa inspirò a fondo e aprì lentamente la porta, l'anticamera era piccola, oltre si sentiva il rumore di qualcuno che sistema qualcosa di vetro, aprendo la seconda porta si ritrovò in una stanza ampia, un grande bancone con un uomo intento a sistemare la merce, si girò sorridendo e diede il benvenuto alla cacciatrice. Herman il suo nome, la ruathen chiese di derek e attese guardando dalla finestra, dopo aver dato un'occhiata alla merce, per quanto conoscesse derek era stupita dalla sua intraprendenza, sembrava essersi sistemato, aveva già notato la porta dietro il bancone, probabile accesso alla casa Mentre attendeva fissando la finestra, si perse nei suoi pensieri, tra un gruppo di bambini che correva per strada e una donna con la cesta di verdure che spariva nell'angolo a passo svelto, che stranezza ritrovarsi di colpo con due novità così, ripensò alla sede, appena ultimata, una grande sala che sembrava una taverna accogliente Ripensandoci sorrise, era davvero bella, la sua stanza amplia e con alcune accortezze che dimostravano un'attenzione nei suoi confronti, come barili di birra a disposizione e qualche suppellettile più particolare, ma lo stile era del luogo, continentale, un po gli mancava quel legno rozzo ma caldo, le pellicce che ti scaldavano dentro a guardarle e le grandi sale dello scarno, dove tutti sedevano con lo jarl e il grande fuoco al centro.. Si sentì osservata e si girò, derek la fissava in silenzio, non l'aveva sentito arrivare, persa come era nei suoi pensieri, sorrise notando il suo sguardo, sempre carico di desiderio e una punta di ripicca, si salutarono e fu invitata ad entrare, la prima sala che le fece vedere era una bellissima vasca termale, l'uomo non aveva badato a spese, la cacciatrice avanzò osservando tutto con attenzione, la cura dei particolari era innegabile, il suo sorriso furbo le faceva presagire una sorpresa, le aveva promesso qualcosa, in fondo.. Infine giunse la sorpresa.. La statua dell'orso torreggiava tra un intricato intreccio di edera nell'angolo, il letto pieno di pellicce era in legno rozzo, resistente e nello stile nordico, nell'altro angolo un tronco attraversava il pavimento e spariva nel tetto, l'odore di legno, camino ed erba inebriò un attimo la mente della donna, rimase stupita, per una volta colpita da un'opera continentale, intravide qualcosa di familiare nella sistemazione maniacale di ogni particolare, Derek nell'angolo sorrideva in silenzio, aveva sicuramente intuito di aver centrato il segno, Aslaug lo guardò stupita, sorrise scuotendo il capo, dentro di se vacillo le idee che aveva dell'uomo, forse non era così paroliere come sospettava.. Infine la sua stanza, semplice, legno solido e pochi fronzoli, le piaceva, sua madre le aveva sempre detto che per giudicare una sigga bisogna guardare dove e come vivono, la loro casa può dire molto, Aslaug la voglia di godersi i piaceri da un lato e nel più intimo ambiente una semplicità concreta. RE: [Aslaug Ulricsdottir] Appunti di una cacciatrice - elyss - 24-11-2017 *Seduta davanti al piccolo tavolo, la cacciatrice era intenta a disegnare freneticamente, mentre dava sorsi al corno magico, con movimenti convulsi, come fosse di fretta, dopo parecchio tempo si mise ad osservare le proprie creazioni ed infine a scrivere* Renfri sta per andare via, prosegue la sua strada, ho visto il viso di Fjolnir quando l'ha detto, mi dispiace.. anche se non ha mai legato veramente con me, se non tramite fjolnir, probabilmente e anche colpa mia, però sono sicura che troverà suo fratello e darà onore al suo clan... con lei parte un'amica.. sono triste per questo e specialmente mi preoccupa Fjolnir, Renfri le stava sempre vicina, mancando lei potrebbe cacciarsi in guai più seri o non avere un appoggio.. Fjolnir si è appena ripreso, sono tornata al villaggio scoprendo che era al tempio, mi sono preoccupata, di solito si riprende subito invece ora ci sono voluti molti giorni, i miei impegni mi portano spesso lontano e dopo i nostri trascorsi ho capito che stare vicino a lui era dannoso, sia per me che per lui, nonostante provi un grande sentimento per lui e sia il mio legame con casa, se ripenso che era un prigioniero del mio clan.. le cose cambiano davvero molto, in questo periodo di annebbiamento, di notti insonni in cui bevo per perdere i sensi mi chiedo se non ho sbagliato con lui, un guerriero formidabile, dovevo forse costringerlo a seguirmi, ora avrei un'arma, un compagno fidato e maggiore influenza intorno a me, so che avrebbe rispettato il patto, facendo tutto quello che dicevo, ma non è nella mia indole, per quanto non mi faccia troppi scrupoli nell'uccidere non amo la prigionia, il vento mi ha insegnato il valore di una morte caritatevole piuttosto che una vita in prigione, ma questo senso di perdita che mi pervade.. e lenito solo da poche persone.. che vanno scemando. Derek.. chi l'avrebbe mai detto che insisteva tanto? sono rimasta colpita da molte cose, mi sono ritrovata in lotta al suo fianco diverse volte e noto i miglioramenti, non e riuscito ancora a battermi e questo lo rode dentro, ma oltre questo aspetto puramente istintivo c'è qualcosa che mi sfugge in lui, pensavo di averlo inquadrato ma devo ammettere che mi sbagliavo, in questo momento di confusione mi ritrovo ad appoggiarmi all'idea del suo rifugio, sicuro... per fortuna oltre il profumo e l'aspetto curato che trovo strano in un uomo ha un lato di se molto vicino al mio, che va oltre l'apparenza. Dyane.. questa mezz'elfa mi ha sempre attirato, l'altra sera nella vasca abbiamo avuto modo di parlare, più che altro ascolta, non credo intuisca la mia indole a fondo, mi chiedo come reagirebbe se la prendessi con la forza, sembra delicata ma forse non lo è così tanto, da tempo la osservo e sono curiosa di scoprire di più su di lei, i suoi canti sommessi in battaglia mi piacciono, non è una guerriera ma non si tira indietro davanti le fatiche e mi pare diversa dagli altri che vivono qui.. se pure siamo diverse c'è una scintilla che ci accomuna.. ma non so ancora qual'è |