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[Amarthion Agarwaenath] La lunga veglia - Versione stampabile

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[Amarthion Agarwaenath] La lunga veglia - DharmaBuns - 11-06-2017

E' questo, ciò che desideri?

Faccio del mio meglio per capire se ciò che faccio ti è gradito. Ma per me è difficile. Non sono come te. Non lo ero, non lo sarò.  E i miei tentativi sono rozzi, abbozzati: non ho la tua grazia, la tua leggerezza. Sono l'imitazione distorta e grottesca di ciò che vuoi che sia. Purtroppo, la natura non può essere mutata e l'albero non può tornare ad essere fiore, per quanto possa desiderarlo.
Sono ciò che sono, non ciò che tu desideri che io sia. Cerco quella scintilla che tu vedi ovunque, ma non so come trovarla. Per te è facile. Per me no. E, a volte, non so più cosa sia giusto e cosa sia sbagliato. 

Il dio...il dio tuo che ho tentato di rendere anche mio...è muto alle mie preghiere. Eppure,  per anni l'ho pregato, con fede, con fiducia. Perchè altro non mi restava. L'ho pregato, lo prego, ogni giorno. Perchè in esso trovo te. Lo prego di mostrare anche a me ciò che ha mostrato a te, per quanto io sia indegno di ciò. L'ho pregato, lo prego, ogni giorno, di farmi capire il senso di tutto ciò. Di farmi capire dov'è il sentiero che ho smarrito nella nebbia.
Ma non risponde. Esiste davvero? Tu dici di sì, ma forse sono troppo insignificante perchè si accorga di me.
E, dunque, sono solo. Il tuo dio, tutti gli dei, se ci sono, mi hanno abbandonato.

A voi ho lasciato la parte migliore di me, perchè lì con voi è il suo posto. Ma ciò che è rimasto è questo. Non ciò che desideri che sia, ma ciò che sono. Non ciò che ero, ma ciò che ne resta. 
E, giorno dopo giorno, la luce si affievolisce e lascia spazio al crepuscolo, le stelle svaniscono nella tenebra e  la bellezza del mondo si smarrisce davanti a me. Ciò che ero, è rimasto con voi. Ciò che sono ti addolora, lo so.
Lo so, il mio viso sfigurato ti inquieta. Eppure, esso è sincero, non trovi?  Molto più sincero di maschere e sorrisi, perchè mostra in modo schietto ciò che sono. 

Eppure, continuo il mio cammino. Ma il bene e il male si mescolano, seguo il tuo desiderio e non il mio istinto e mi perdo nella foschia, perchè ignoro ciò che io sia diventato e ignoro dove vada il mio sentiero. 

Il giorno muore. Ti prego, se puoi, resta con me stanotte.


RE: [Amarthion Agarwaenath] La lunga veglia - DharmaBuns - 17-06-2017

I giorni lasciano il posto alle notti. Le notti lasciano il posto ai giorni. Il tempo mi appare come un lento fiume : tutto trascorre, solo il mutamento rimane.

Mi è stata fatta una proposta. C'entri tu, vero? 
La prenderei come l'ennesima presa in giro degli dei, se non pensassi che, dietro, ci sei tu. E' ciò che mi ha trattenuto dallo scoppiare a ridere per questa ennesima dimostrazione della crudeltà degli dei. Mi voglio illudere che dietro ci sia tu. 

Una piccola debolezza, una piccola bugia detta a me stesso. Ne sono consapevole, mi è perfettamente evidente. Ma anch'io necessito di una tregua da me stesso, di tanto in tanto.

Gli umani e quelli che umani non sono sembrano non capire. Amano le loro divinità e sono lieti di essere burattini. Vedono aiuti divini e miracoli dove io vedo la realtà così come è: siamo soli, abbandonati, nati dal nulla e attesi dal nulla. Parlano di onore, parlano di gloria...ma non si rendono conto di essere solo carne che ancora non sa di essere morta, destinata a perdersi come polvere nel vento e nulla rimarrà dell'onore e della gloria, quando il tempo avrà fine. E quando una scintilla della verità fa breccia nel loro pensiero, trovano rifugio nella poesia, nel canto, nell'umorismo addirittura, per rendere la realtà più sopportabile, più bella.

Ma, forse, di nuovo sto mentendo a me stesso. Non è così per loro, è così per me.  Provo a guardare dentro me stesso, per capire. Ma è difficile vedere qualcosa, dove solo il nulla rimane.