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[Artemis] Spezzare le catene. - Kickapoo - 20-07-2023 Dopo la lunga chiacchierata al tempio di Tymora, Erevan decide quindi di prepararsi a dovere.
Indossa abiti eleganti e raffinati con un taglio semi-informale, il colore del tessuto è tra il blu notte e il viola cercando di dare alle sua figura un aria di mistero e fascino, raccoglie i capelli in una coda di cavallo tenendoli però mossi cosi da donargli un aria ribelle. Compra al mercato un profumo con note calde e sensuali, come vaniglia, muschio o ambra, quando è pronto quindi bussa alla porta e se viene accolto da Emelia le sorride raggiante.
<<Lady dei miei sogni, concedetemi il privilegio di intrecciare le note della mia melodia nel vostro cuore. Sono Garlin e sono rimasto folgorato dalla vostra bellezza, nel mio canto porterò il dolce respiro della passione e la promessa di emozioni che danzeranno leggere nel vostro mondo. Che le mie parole e la mia melodia possano rapire i vostri sensi, avvolgendovi in un abbraccio di magia e poesia. Con il mio cuore in mano e la mia voce come guida, desidero donarvi un esperienza unica, una serenata che resterà impressa come ricordo. Possa il mio canto donare luce alla notte e speranza al vostro cuore. Accogliere quest'umile serenata e lasciate che i nostri spiriti danzino insieme tra le dolci armonie dell'amore, siete pronta?>> Quindi se la porta non gli viene chiusa in faccia, prosegue con la serenata vera e propria
<<...Emelia, un nome dolce che risuona,
Come melodia che il cuore abbandona. Con i tuoi occhi scintillanti come stelle, Mi hai rapito il cuore, sei la più bella delle belle. Emelia, sei la mia musa, la mia canzone, Il sole che illumina il mio lungo cammino. Il tuo sorriso risplende come un arcobaleno, Amore puro che mi fa sentire sereno. Ogni istante con te è un dolce incanto, Il tempo si fermerebbe se ti abbracciassi, tanto. Le tue parole dolci come la seta, Fanno sognare, la mia anima inquieta. Emelia, sei la mia musa, la mia canzone, Il sole che illumina il mio lungo cammino. Il tuo sorriso risplende come un arcobaleno, Amore puro che mi fa sentire sereno. Nel tuo abbraccio, troverei la pace, E nell'amore con te, il mio cuore si aggrazia. Voglio ballare insieme, perdendomi nel tempo, Emelia, sei la mia unica passione, il mio incantamento. Emelia, sei la mia musa, la mia canzone, Il sole che illumina il mio lungo cammino. Il tuo sorriso risplende come un arcobaleno, Amore puro che mi fa sentire sereno. Emelia, il tuo nome rimarrà inciso, Nel mio cuore, nei miei versi, in un paradiso. Ti amerò per sempre, fino all'infinito, Emelia, la mia anima e il mio amore Vuoi venire alla festa con me, per favore?...>>
Al termine quindi le porge l'invito per la festa e con un elegante mezzo-inchino, attende la reazione della donna.
RE: [Artemis] Spezzare le catene. - feo90 - 20-07-2023 Dopo essersi preparata in maniera simile al bardo, ma un po' meno ricercata nella speranza di dare l'impressione di essere al suo servizio, Morwen seguì Erevan cercando di restare sullo sfondo ed allo stesso tempo facendo particolare attenzione agli odori presenti nella zona nel tentativo di individuare fisicamente la stanza della Lythari. RE: [Artemis] Spezzare le catene. - Eryx - 20-07-2023 Prima di ritirarsi per la notte Irikah andrò a cercare Morwen nella sua stanza, bussando ed assicurandosi fossero sole le espose la sua idea. Non che la ritenesse migliore o peggiore delle altre tirate fuori durante la discussione con Demetria ma poteva essere un'alternativa in caso quelle fallissero. Secondo lei avrebbero dovuto cercare di comprendere l'indole di Emelia durante il loro incontro, in questo Irikah avrebbe potuto aiutare essendo in grado di leggere i suoi pensieri durante la conversazione. Se il suo carattere e disposizione erano quelli descritti avrebbero potuto mettere in tavola la proposta di far sparire il fratello in cambio di una percentuale dell'eredità, si affrettò a specificare che l'atto di eliminarlo non fosse realmente necessario. Con l'accordo messo in tavola avrebbero potuto sollevare la necessità di avere qualcuno con loro che conoscesse l'attività e la famiglia da tanto tempo ma che non fosse troppo legato al fratello, per evitare sospetti, e dunque suggerire in maniera non troppo ovvia la lythari come candidato. Una volta avuto accesso a lei avrebbero potuto levare le tende dalla città pagandole l'uscita o trovandole un lasciapassare contraffatto. Disse infine a Morwen che non c'era alcuna necessità di tener segreto il piano e che fosse libera di condividerlo con gli altri, specificando che avesse voluto esporlo a lei sola per evitare interruzioni e discussioni e perchè non aveva molto interesse nell'opinione degli altri. RE: [Artemis] Spezzare le catene. - DM Artemis - 20-07-2023 (20-07-2023, 01:38)Kickapoo Ha scritto: Ad aprire la porta è in realtà un anziano servitore in livrea, dall'aria molto compita, che squadra Erevan dall'alto in basso, poi per sicurezza di nuovo dal basso verso l'alto, rimanendo evidentemente soddisfatto di ciò che vede: la richiesta di vedere la signorina Emelia viene accolta, ed Erevan viene accompagnato da una governante in un salotto molto ben curato, dal tocco evidentemente femminile. Viene fatto accomodare e gli viene servito da bere, chiedendogli di attendere che la signorina si sistemi adeguatamente per ricevere ospiti. Uscendo dalla stanza, la governante borbotta qualcosa che suona molto come "alla sua età dopotutto non è che possiamo più essere schizzinosi". Erevan aspetta. E aspetta. E aspetta ancora un po'. In tutto passa più di un'ora prima che la signorina Emelia si faccia viva, perché dopotutto le signore devono farsi aspettare. Emelia è una donna tra i trenta e i trentacinque, ma probabilmente più vicina ai trentacinque. Non è brutta: ha una figura formosa, lunghi capelli neri raccolti in un'acconciatura elaborata, occhi castani e un viso simmetrico e regolare. Tuttavia, ciò che le impedisce davvero di essere attraente è l'espressione, annoiata e con l'aria di superiorità e disgusto di chi ritiene che gli altri debbano baciare il terreno dove cammina, e l'eccessiva ricchezza dei vestiti e dei gioielli, più adatti a una grande festa che a una chiacchierata pomeridiana. Dietro di lei, seguendola con aria rassegnata, entra un'elfa piuttosto attraente, con i capelli d'argento. Tiene gli occhi bassi, e porta un collare piuttosto spesso al collo. E' vestita molto semplicemente con una tunica arancione scuro: il colore che probabilmente le sta peggio, e la scelta è probabilmente intenzionale, dal momento che l'elfa è sensibilmente più attraente di Emelia. Quando Emelia entra nel salottino, squadra Erevan da capo a piedi, assottigliando gli occhi come cercando nel suo sguardo segni di noia, insofferenza, insoddisfazione per l'attesa. Se, come è prevedibile, non li nota...ci rimane male, facendo una piccola smorfia di disappunto. Tuttavia, si presenta e con estrema cortesia offre da bere all'ospite - ovviamente è la schiava a versare da bere, prima di tornare in piedi all'angolo della stanza - e offre tutti i convenevoli del caso. Ignora del tutto Morwen in veste di guardia. Mostra un tiepido apprezzamento della serenata, anche se rimane un po' delusa quando si rende conto che alla canzone non corrisponde alcun dono materiale, e accetta con altrettanta tepidità l'invito alla festa - specificando che si aspetta che la sua presenza venga maggiormente apprezzata. |