28-10-2019, 21:07
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 28-10-2019, 21:07 da TheBerserk.)
Kossuth ci pone di fronte a prove continue. Ma certe prove, sono più dure di altre. Certe prove mettono alla prova tutto ciò che sono. Nel fisico, e nell’animo.
Il tradimento, blasfemo e irripetibile, di un alto prelato della chiesa. Dethian, dal quale mi sono fatto ingannare con troppa facilità. Ma forse per via della mia fede sin troppo cieca? Non è forse quanto è successo il venir mancare meno di uno dei passi del Dogma di Kossuth stesso? “Coloro che sono al di sopra di te hanno dimostrato il loro valore, e meritano il tuo servizio”. Ma se colui che doveva essere uno dei migliori di noi, si è lasciato corrompere ed irretire da un demone… Se non possiamo noi stessi sacerdoti seguire il dogma, la nostra fede come può essere davvero pura come la fiamma?
E’ dunque anche questa una prova di Kossuth, l’ennesima di cui ci pone di fronte? O forse siamo stati noi ad essere distratti, poco attenti? L’inganno di Dethian, in fondo, non è durato molto nelle nostre terre. Qualche passo falso di troppo. Una volontà indagatoria di Darsa mai sazia. I dubbi della Fiamma Eterna.
E allora, forse, in tutto questo il più ingenuo, il meno adatto, sono stato proprio io? Pronto ad “aggredire” la Fiamma Eterna, solo perché colui che doveva essergli sopra di grado così aveva suggerito. Cosa c’è di ambizioso nel seguire con troppa cecità le parole di altri? Si. Dobbiamo servire chi ci è sopra. Ma dobbiamo anche eguagliarne, superarne il potere e il grado. Non possiamo essere solo dei meri esecutori di ordini. Dobbiamo migliorare, crescere, diventare superiori in tutto. E in questo, sono mancato terribilmente.
Si. Non mancherò di seguire ciò che è giusto sia seguito. L’ordine, le gerarchie, sono necessarie, inevitabili, per aspirare alla grandezza e alla prosperità. Ma la cieca sudditanza porta solo all’indebolimento, ad inciampare nel percorso, sino a cascare rovinosamente sulla propria inadeguatezza. Tanto da non accorgersi delle false parole di chi ha tradito tutto ciò che era, e per seguire una scorciatoia, nel modo più blasfemo, si è venduto ad un demone inferiore ed invidioso. E nel farlo, ci ha usati come marionette nei suoi scopi, sperando che ne seguissimo i passi a sua volta. Forse dimostrando quanto ormai fosse distaccato dalla realtà, corrotto dai suoi desideri alieni e assurdi.
E non è solo. Non è l’unico che si è macchiato di eresia. Nella sua follia, ci ha solo confermato quel che potessimo immaginare. La piaga degli eretici non è limitata alla sua persona. E una purga dovrà abbattersi su coloro che hanno tradito il dio. Costringendoci ad atti terribili, come spegnere il Fuoco Sacro, per interrompere la corruzione che stava dilagando dallo stesso. Forse, è da quel gesto duro e grave, che ho cominciato a rialzarmi e seguire di nuovo a fondo la Via. Nella necessità di rimediare a quanto successo, nell’affrontare la nuova, ennesima sfida posta dal Signore delle Fiamme.
Ma in questo percorso, sono di nuovo cascato, su una leggerezza imperdonabile. I quattro prigionieri fatti da Dethian, innocenti, vittime solo della casualità della scelta dell’eretico. Chissà cosa davvero aveva in mente per noi quel folle. Ma non è successo. Lo avevamo sconfitto, rasentando la morte, ma prevalendo sull’eretico, che in chissà quale contorta visione del mondo, prevedeva il suo rito finale per noi nuovamente dove tutto era iniziato, nel dannato Labirinto del Cormanthor.
Li avevamo liberati. Salvati dalle fiamme che tutto consumavano, perfino passando le protezioni magiche e divine.
Come abbiamo potuto essere così… ingenui? Sciocchi? Qualche superficiale controllo, nulla più. Oltre una settimana nelle mani di un veneratore di demoni, con un potere enorme a sua disposizione. Come abbiamo potuto pensare che tutto fosse così semplice?
E’ stato quando ho notato la bambina mutare, che il mondo ha cominciato a crollare. Non ho neanche pensato di agire, sopraffatto dalla sorpresa. Avrei potuto gettarmi su di lei, subire e fermare con il mio sacrificio quanto stava succedendo. Ma no. L’esplosione, terribile, devastante, di fiamme abissali nel tempio. Noi, sopravvissuti. La famiglia scomparsa, ridotta in cenere.
Vittima di Dethian. Vittima delle circostanze. Troppo facile. Vittima della mia leggerezza, della mia arroganza di pensare che tutto potesse essere finito.
Ancora, ho fallito nel proteggere coloro che mi ero ripromesso. Ma forse, è peggio. In passato, la scelta era mia. Una scelta pagata cara, nel fisico e nell’anima, per fermare un male maggiore. Una scelta difficile, che ci divide dagli uomini delle altre fedi. Ma stavolta, non era nulla di tutto questo. Stavolta era solo un fallimento, pieno, insormontabile. Si, certo, Dethian era chi li aveva rapiti. Forse ad un controllo, la bambina sarebbe comunque esplosa, uccidendo comunque la sua famiglia. Ma avrei potuto forse intervenire, fare altro. Non avrei mancato ai miei compiti. Invece… così è stato. Devo essere migliore di così. Non devo più fallire così maldestramente.
Ora ci sono solo quattro urne, che ho portato a Shadowdale con me, assieme a Darsa. Riferirò tutto quanto accaduto, chiedendo alle guardie che tengano il riserbo sulla nostra chiesa, assumendo le mie responsabilità per quanto successo. Sarò disposto anche a pagare quel che loro riterranno. Se non c’è conseguenza per il proprio agire, non siamo meglio di barbari e banditi.
Ma alla fine, dopo la sofferenza, arriverà la soddisfazione, il miglioramento, il potere. Nell’ordine e nella civiltà, nel seguire la Via del Signore delle Fiamme, supererò i miei limiti. E agli eretici non rimarrà che la patetica soddisfazione di ridere, mentre le Fiamme Sacre divoreranno i loro corpi, e il Fuoco risorgerà più forte.
Il tradimento, blasfemo e irripetibile, di un alto prelato della chiesa. Dethian, dal quale mi sono fatto ingannare con troppa facilità. Ma forse per via della mia fede sin troppo cieca? Non è forse quanto è successo il venir mancare meno di uno dei passi del Dogma di Kossuth stesso? “Coloro che sono al di sopra di te hanno dimostrato il loro valore, e meritano il tuo servizio”. Ma se colui che doveva essere uno dei migliori di noi, si è lasciato corrompere ed irretire da un demone… Se non possiamo noi stessi sacerdoti seguire il dogma, la nostra fede come può essere davvero pura come la fiamma?
E’ dunque anche questa una prova di Kossuth, l’ennesima di cui ci pone di fronte? O forse siamo stati noi ad essere distratti, poco attenti? L’inganno di Dethian, in fondo, non è durato molto nelle nostre terre. Qualche passo falso di troppo. Una volontà indagatoria di Darsa mai sazia. I dubbi della Fiamma Eterna.
E allora, forse, in tutto questo il più ingenuo, il meno adatto, sono stato proprio io? Pronto ad “aggredire” la Fiamma Eterna, solo perché colui che doveva essergli sopra di grado così aveva suggerito. Cosa c’è di ambizioso nel seguire con troppa cecità le parole di altri? Si. Dobbiamo servire chi ci è sopra. Ma dobbiamo anche eguagliarne, superarne il potere e il grado. Non possiamo essere solo dei meri esecutori di ordini. Dobbiamo migliorare, crescere, diventare superiori in tutto. E in questo, sono mancato terribilmente.
Si. Non mancherò di seguire ciò che è giusto sia seguito. L’ordine, le gerarchie, sono necessarie, inevitabili, per aspirare alla grandezza e alla prosperità. Ma la cieca sudditanza porta solo all’indebolimento, ad inciampare nel percorso, sino a cascare rovinosamente sulla propria inadeguatezza. Tanto da non accorgersi delle false parole di chi ha tradito tutto ciò che era, e per seguire una scorciatoia, nel modo più blasfemo, si è venduto ad un demone inferiore ed invidioso. E nel farlo, ci ha usati come marionette nei suoi scopi, sperando che ne seguissimo i passi a sua volta. Forse dimostrando quanto ormai fosse distaccato dalla realtà, corrotto dai suoi desideri alieni e assurdi.
E non è solo. Non è l’unico che si è macchiato di eresia. Nella sua follia, ci ha solo confermato quel che potessimo immaginare. La piaga degli eretici non è limitata alla sua persona. E una purga dovrà abbattersi su coloro che hanno tradito il dio. Costringendoci ad atti terribili, come spegnere il Fuoco Sacro, per interrompere la corruzione che stava dilagando dallo stesso. Forse, è da quel gesto duro e grave, che ho cominciato a rialzarmi e seguire di nuovo a fondo la Via. Nella necessità di rimediare a quanto successo, nell’affrontare la nuova, ennesima sfida posta dal Signore delle Fiamme.
Ma in questo percorso, sono di nuovo cascato, su una leggerezza imperdonabile. I quattro prigionieri fatti da Dethian, innocenti, vittime solo della casualità della scelta dell’eretico. Chissà cosa davvero aveva in mente per noi quel folle. Ma non è successo. Lo avevamo sconfitto, rasentando la morte, ma prevalendo sull’eretico, che in chissà quale contorta visione del mondo, prevedeva il suo rito finale per noi nuovamente dove tutto era iniziato, nel dannato Labirinto del Cormanthor.
Li avevamo liberati. Salvati dalle fiamme che tutto consumavano, perfino passando le protezioni magiche e divine.
Come abbiamo potuto essere così… ingenui? Sciocchi? Qualche superficiale controllo, nulla più. Oltre una settimana nelle mani di un veneratore di demoni, con un potere enorme a sua disposizione. Come abbiamo potuto pensare che tutto fosse così semplice?
E’ stato quando ho notato la bambina mutare, che il mondo ha cominciato a crollare. Non ho neanche pensato di agire, sopraffatto dalla sorpresa. Avrei potuto gettarmi su di lei, subire e fermare con il mio sacrificio quanto stava succedendo. Ma no. L’esplosione, terribile, devastante, di fiamme abissali nel tempio. Noi, sopravvissuti. La famiglia scomparsa, ridotta in cenere.
Vittima di Dethian. Vittima delle circostanze. Troppo facile. Vittima della mia leggerezza, della mia arroganza di pensare che tutto potesse essere finito.
Ancora, ho fallito nel proteggere coloro che mi ero ripromesso. Ma forse, è peggio. In passato, la scelta era mia. Una scelta pagata cara, nel fisico e nell’anima, per fermare un male maggiore. Una scelta difficile, che ci divide dagli uomini delle altre fedi. Ma stavolta, non era nulla di tutto questo. Stavolta era solo un fallimento, pieno, insormontabile. Si, certo, Dethian era chi li aveva rapiti. Forse ad un controllo, la bambina sarebbe comunque esplosa, uccidendo comunque la sua famiglia. Ma avrei potuto forse intervenire, fare altro. Non avrei mancato ai miei compiti. Invece… così è stato. Devo essere migliore di così. Non devo più fallire così maldestramente.
Ora ci sono solo quattro urne, che ho portato a Shadowdale con me, assieme a Darsa. Riferirò tutto quanto accaduto, chiedendo alle guardie che tengano il riserbo sulla nostra chiesa, assumendo le mie responsabilità per quanto successo. Sarò disposto anche a pagare quel che loro riterranno. Se non c’è conseguenza per il proprio agire, non siamo meglio di barbari e banditi.
Ma alla fine, dopo la sofferenza, arriverà la soddisfazione, il miglioramento, il potere. Nell’ordine e nella civiltà, nel seguire la Via del Signore delle Fiamme, supererò i miei limiti. E agli eretici non rimarrà che la patetica soddisfazione di ridere, mentre le Fiamme Sacre divoreranno i loro corpi, e il Fuoco risorgerà più forte.
Asher Hargrave, incantatore della Gilda dei Maghi di Hillsfar