14-04-2018, 01:12
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 14-04-2018, 01:15 da Anima Errante.)
..Prologo..
Tornano ogni notte, incubi che inquietano la mia anima, spettri che non smettono di invadermi e tormentarmi quando chiudo gli occhi, sono gli echi del mio passato, cinerei ricordi che affliggono il mio spirito.
Quanto dolore può sopportare un uomo prima di cedere? prima di spezzarsi e di impazzire? più volte sono stato frantumato, spinto sull'orlo della follia, l'uomo che mi aveva creato voleva disfare la sua opera. La follia, l'ho vista con i miei occhi riflessa nei suoi, deliranti, come ho potuto essere tanto cieco da non rendermi conto di un così drastico cambiamento? Mentore, padre e infine traditore. Le cicatrici corvine che sfigurano la mia pelle sono le reliquie dei miei errori, nonostante la carne sia guarita è l'anima che ancora sanguina, è la mente che vacilla crepata come la vecchia sfera di cristallo di una megera.
Mi adorno il corpo di un cupo mantello di ghiaccio e con lo sguardo ti cerco Maestro mio, agogno di incontrarti, di redimermi dal mio sbaglio e poterti sussurrare all'orecchio prima che la mia lama ti trapassi il cuore.
"Ricordati che devi Morire"