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[Victoria] Lux
#1
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*La missiva viene indirizzata a Barriltar Bhandraddon nel Tempio della Venuta di Tantras*

"Pontefice, facevate bene a preoccuparvi di queste terre.

Mi hanno accolta diverse sciocche lingue di serpente e pochi alleati, compagni convinti che a muoverle fosse l'invidia per il mio sangue.

Eppure neanche capiscono cosa stanno invidiando. Invidiano responsabilità, sacrificio, obbedienza a discapito della mia stessa persona ma posso perdonarli, sono spiritualmente e moralmente dei deboli. Tuttavia faranno bene a sperare che io mai trovi corruzione in loro o faranno di me un nemico implacabile.

I miei compagni invece, si stanno rivelando ligi, leali, affidabili, sebbene preoccupata per la vita al limite di alcuni tra loro confido che sapranno restare giusti e se vacilleranno allora affererò loro la mano per tenerli nella luce.

Queste Valli sono una sfida per la mia persona e per la mia preparazione e confido che qui crescerò, servendo la Furia Leale, mio padre e i miei maestri e proprio in virtù di ciò, tra le tante cose che ho visto, un tipo di arma che appare senziente e portentosa ha destato il mio profondo interesse, li studierò nella speranza di replicarli e donare al Vero Dio e ai suoi servi ulteriori guardiani contro l'oscurità.

Possa Torm sempre guidarvi e proteggervi, sento molto la vostra mancanza.

In fede,
Victoria"
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[Grazie kakashi per la firma <3]
Vanyrianthalasa Guenhyvar
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#2
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Seduta alla piccola scrivania della stanza assegnatale pettinava i lunghi capelli prima di legarli nuovamente il più ordinatamente possibile sfruttando il riflesso di un piccolo specchio tirato fuori da un cassetto per l'occasione, ne approfittava per riflettere tra se sugli eventi che iniziavano a travolgerla e sulle persone che iniziavano a circondarla.

Gli indisponenti definivano Ashabenford un villaggio mentre era una piccola città che continuamente cercava di espandersi e dare il meglio ed il peggio di se al tempo stesso. Questo, la mezzosangue non lo capiva e non lo concepiva, mal sopportava la corruzione e l'impurità nei cuori altrui ma luoghi come il tempio le piacevano moltissimo.
Non si parlava certo del Tempio della Venuta ma l'aria che li si respirava era interessante, un terreno fertile dove coltivare ideologie diverse eppure alleate, qualcosa che non le era capitato prima nell'unica e rigida disciplina impartitale.
Li era facile esporre i propri pensieri, sentirsi parte di qualcosa per lei che o veniva trattata con i guanti di velluto o con ostilità ma mai da pari, sebbene il suo sangue ben poco la facesse sentire pari ad altri. Anche i suoi superiori dimostravano cura e pazienza verso tutti in egual modo, anche verso compagni che dimenticavano cardini tanto importanti quali l'obbedienza a volte ma la cosa che più l'aveva entusiasmata fino ad ora, fu che al torneo l'arcimago Kevamros aveva accettato di farle da maestro ma questo si era guardata bene dal dirlo a chiunque, come egli desiderava, per non indispettirlo.

Mi sarò anche resa utile al torneo ma vorrei fare ben più di questo, forse sarà la mia occasione ora che ho sentito per la prima volta in queste valli il nome dei miei vecchi nemici ma questa volta dovrò essere molto più cauta.
[Immagine: morris.jpg]
[Grazie kakashi per la firma <3]
Vanyrianthalasa Guenhyvar
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#3
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*Al tempio della Triade di Ashabenford - Tratto da una preghiera privata rivolta a suo padre*



...amato padre, ciò che è mortale sembra segnato da inevitabile e fin troppo rapida mutevolezza, a volte i miei sentimenti rendono difficile il restare inflessibile nei miei doveri e tener fede a ciò che ci si attende da me. In questo momento dei Mali Antichi più dei Poteri, minacciano ciò che ho giurato di proteggere e vorrei vedervi ancora, vorrei farvi ancora molte domande, vorrei sapere quanto ai vostri occhi sono degna di portare il vostro sangue e quanti la mia fede e le mie armi potranno salvare, perchè sono disposta fino all'ultimo sacrificio.
Ed ora che persino i più alti ranghi della nostra sacra chiesa li ho visti macchiarsi di colpe evidentemente così pesanti da non meritare più lo sguardo della Furia Leale e ancor peggio li vedo tutt'ora evitare l'espiazione in cui vorrei accompagnarli, riesco a fidarmi pienamente solo di coloro che unicamente toccati nel sangue da mano celeste non si corrompono e continuano la propria lotta contro malvagità e distruzione. Tuttavia ammetto che per quanto sia certa dell'affidabilità, alcuni tra loro hanno reso la mia gioia una triste disillusione, quando li ho capiti preferire di confidarsi e confrontarsi con uomini di dubbia e comune indole, perchè pochi umani sono grandi al pari di mia madre, piuttosto che a me.
Mi chiedo cosa si provi ad aversi l'un l'altro in un legame tanto profondo: quali complicità, quali perdite, gioie e preoccupazioni, quali pensieri, quali abitudini, quali priorità? Ma sembra che non otterrò risposte adorato padre e che il mio cammino continui ad essere parallelo ad altri ma unico e solitario.
Possa quindi la vostra luce sempre indicarmi la via anche nell'oscurità più fitta.
[Immagine: morris.jpg]
[Grazie kakashi per la firma <3]
Vanyrianthalasa Guenhyvar
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#4
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Rientrata al Tempio ripose scudo e morning star in terra e si inginocchiò di fronte la stele contenente la Penitenza del Dovere.
Pregò e recitò i suoi dogmi a lungo per trovarvi conforto e nuovo vigore.
La sua risolutezza non vacillava, le convinzioni della sua fede erano salde più che mai ma anche quella volta non era riuscita a salvarli e anche quella volta le valli che aveva imparato a chiamare casa, avevano perso un altro grande pezzo di storia che non sarebbe stato dimenticato. Il priore avrebbe raggiunto il suo maestro, l'arcimago... ed anche Chauntea aveva benedetto quella scelta.
A lei non restava che svolgere con lealtà il compito affidatole, tanto umile quanto importante, per lasciare almeno libero dall'angoscia l'anziano nei confronti della propria vasta famiglia, eppure nonostante le sue parole: calme, di speranza e fiducia verso coloro che sarebbero rimasti, non passava giorno ultimamente, che la mezzacelestiale non bruciasse di rabbia per la propria impotenza di fronte quel Male soverchiante e, sebbene la Furia Leale, a Tantras, insegnò ai propri fedeli quanto costasse in termini di vite umane vincere una guerra contro il Male non c'era momento in cui non avrebbe scambiato più che volentieri la propria di vita con quella di uno di quei grandi uomini e donne guide delle Valli, conosciuti o meno, che si erano o si stavano sacrificando per permettere alle loro genti salvezza.
Pensò a questo e ripensò alla torre che aveva visto, ancora nel pieno del combattimento.
Nessun insegnamento sarebbe stato sprecato, nessuna parola e volto dimenticati, avrebbe supportato coloro che cari, erano rimasti solidi anche se con il lutto nel cuore. Così rivide le lacrime del priore di Chauntea e si ritrovò le guance bagnate da lacrime simili, senza un solo singhiozzo passò le dita asciugandole e poi scrutandole, stupita da se stessa: aveva quasi dimenticato cosa volesse dire piangere e farlo la fece sentire fortemente e stranamente umana.

Nessuno vide, nessuno seppe, forse solo l'Avanguardiere che si guardò bene dal dirle qualsiasi cosa.
Tuttavia tempo per le lacrime lei non ne aveva. Riprese arma e scudo e impugnando la propria incrollabile fede osservò per un lungo momento la statua del Vero Dio poichè era nuovamente tempo di uscire, Servire i meritevoli e fare niente di meno di ciò che ci si aspettava da lei, dimostrando al Male che non si poteva uccidere un ideale e che mai avrebbe vinto davvero.
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[Grazie kakashi per la firma <3]
Vanyrianthalasa Guenhyvar
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