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[AQ] - Come in vita così in morte.
#11
Nel laboratorio si percepiva un odore intenso di sostanze e reagenti. Sek stava innanzi al banco alchemico. Un dei ratti nella gabbia alle sue spalle squitti in maniera inusuale per un ratto qualsiasi, probabilmente gli esperimenti sulla bestia avevano prodotto delle modificazioni.
Il mago era concentrato mentre maneggiava con cautela il liquido, versandolo da una provetta ad un altra. Sembrava oltremodo provato, erano molte ore che lavorava a quella sostanza. La sostanza che gli aveva richiesto Derek era molto più complessa di quello che credeva, tuttavia si stava avvicinando alla conclusione del processo. Ancora alcune gocce nel composto e poi vide il liquido assumere la trasparenza richiesta dal colore lattiginoso originario.

"Sì, ce l'ho fatta" un sorriso si stampò sul volto stanco del mago.

[Immagine: potion_by_markusthebarbarian.jpg]

L'ampolla di veleno di cicuta era infine pronta. La mise via con cura e si mise a riordinare il tavolo del laboratorio. Poi il suo sguardo cadde su un foglietto di appunti che aveva posto accanto a se. Sembrava una lista di ipotesi, come a voler dar concretezza ai pensieri prima di scegliere. I caratteri della lingua mulhorandi dicevano:

1) Prendere i due individui tentando di rapirli. ------> Già tentato ESCLUDERE un altro tentativo
2) Offrire lo scambio richiesto alla donna. ------> NON praticabile poichè contro mio interesse
3) Avere incontro col la donna per vedere se può volere altro.  --------> Sarebbe una sciocchezza dandole un altro ostaggio nella migliore delle ipotesi
4) Attaccare anche la donna dichiarando una guerra aperta. ------> ASSOLUTAMENTE NO sconsigliato anche dal maestro. (e ci voleva un genio per saperlo)
5) Tentare ancora di vedere se i due sono controllati dalla donna e nel caso fosse fattibile agire. ------->  Unica scelta al momento praticabile. Andare in maniera anonima senza farsi notare.

Sulle prime quattro opzioni era stata tirata una linea. Evidentemente eliminate. La quinta sembrava ancora lì. 
Sek prese il foglietto e avvicinatosi al camino lo gettò tra le fiamme facendolo ardere. Poi diede da mangiare alle cavie ed uscì dal laboratorio con passo deciso.
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Leonides Nathos

Sek Nefer
Ramses Amosis
Kal Strike
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#12
I miei studi proseguono. Nuove conoscenze divengono le fondamenta per i miei studi. Nelle azioni con i miei compagni vengo a contatto con nuove ricerche. Non ultima lo studio dell'anello maledetto. Ogni ricerca si somma a ciò che sono. Passando da draghi, unicorni, diavoli esseri aberranti ed ogni sorta di documenti e sfide da superare sto rendendomi conto che il mio potere si accresce. La mia conoscenza e padronanza della Trama è sempre più solida. 
Questo mi ha portato finalmente a migliorare ulteriormente la mia capacità di superare le altre magie e dominarle. Questo è il primo passo per la scalata alle più alte vette del potere arcano. Presto so che potrò compiere l'ulteriore passo nell'Arte. Il sottile velo tra i due mondi presto riuscirò a varcarlo e controllarlo completamente. Aprirò il mio Occhio sulla loro essenza dominandone i segreti.
La Vita e la Morte, non due opposti, ma solo due momenti e tra loro il Tutto, Io!

[Immagine: d0798ece98879a211495861f605ff863--fantas...-death.jpg]
[Immagine: DUw4gH8.jpg]
Leonides Nathos

Sek Nefer
Ramses Amosis
Kal Strike
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#13
Era soddisfatto di se stesso. Portare la merce alla maga Beshraim gli aveva dato non poca soddisfazione. Tuttavia sapeva che la donna avrebbe trovato da ridire. 
Sì, ne mancava uno lo sapeva pure lui, ma intanto ne aveva portato uno convincendolo a seguirlo senza colpo ferire. Una evidente prova delle sue capacità dialettiche e non solo arcane.
Aveva colto l'occasione favorevole dopo aver scrutato l'uomo. Non aveva perso tempo, si era presentata un occasione e l'aveva colta come deve fare chi punta in alto.
Agire con sagacia e senno, ma saper mettere in gioco molto. Queste le doti che si richiedevano ad un Mago Rosso. Lo stava capendo ed imparando sulla propria persona e tutto ciò lo soddisfaceva.
Ora avrebbe dedicato un pò del tempo ai suoi studi mentre aiutava i suoi compagni, ma l'ultimo obiettivo era ben presente nella sua mente. 
Lo avrebbe sorvegliato...
[Immagine: DUw4gH8.jpg]
Leonides Nathos

Sek Nefer
Ramses Amosis
Kal Strike
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#14
"Crunch... crick... crack..."


Stavo impazzendo era evidente. Ormai erano circa sette giorni che mi ero rinchiuso volontariamente in quella cripta polverosa e putrida. Perchè mi ero deciso a tanto? Solo per dar seguito alle mie teorie era evidente. Si decide di seguire un idea del genere solo se hai piena fiducia in chi te lo dice. E se non puoi fidarti nemmeno di te stesso... beh ormai ero qui. Mi ero preparato. Usavo incantesimi di protezione e individuazione ed allo stesso tempo mi ero premunito con l'incantesimo del Trucco della corda, un buon luogo per riposare inosservati ed al sicuro.

"Crech... crock... crack..."

Riecco quel rumore. Negli ultimi giorni era diventato più insistente ed ingombrante. La mia testa sembrava esplodere mentre si faceva largo nel mio cervello. Eppure ero ancora convinto che quel contatto così diretto e continuato con il luogo in cui la morte e la non vita coabitano sarebbe servito ai miei studi. Serviva a farmi comprendere a pieno quel mondo, o almeno una buona parte di esso. Mentre mi aggiravo negli stretti anfratti più volte avevo lambito forme di non morti prive della seppur minima coscienza. Il freddo di quelle menti sparite da decenni era così penetrante da far impazzire ogni mente non preparata. Fortunatamente la mia lo era, ma per quanto ancora...

"Cronch... sgnack... crick..."

Ancora. Basta. Fù allora che lo percepii. Un pensiero compiuto in quel luogo di morte e putrefazione. Mi affrettai a usare il trucco della corda e infilarmi dello lo spazio dimensionale e poi dall'alto scrutai fuori. Ed eccolo. Strisciava una gamba mentre avanzava nell'enorme sala. Non mi ero nemmeno accorto di essere finito in un'ampia cripta. Quel rumore mi aveva fatto perdere l'attenzione. Ora osservavo l'antico non morto, avvolto nel suo sudario mentre riponeva con cura quello che sembrava un antico libro. Lo riponeva con cura in un anfratto nascosto ai piedi del sarcofago. Un sarcofago con sopra di sè antiche iscrizioni che all'apparenza sembrava elfico o qualcosa di simile. Poi prese a pronunciare alcune parole che fecero rilucere il nascondiglio per un attimo ed infine pronunciò tre volte una parola che mi colpì: "Agamon"

[Immagine: 8ad2c5281a7f7f417a503acf70614885.jpg]

"Crunch... crack... creck..."

Non ora dannato rumore. Pensavo toccandomi la testa. Il non morto volse lo sguardo verso la mia direzione. Pensai in quel momento di essere finito. Mi preparai ad agire, ma in quel momento mi resi conto che degli individui erano entrati nella stanza. Sembravano viventi questi. Anzi di certo alcuni di loro lo erano. Molti di loro erano vestiti uguali, forse facevano parte di un gruppo organizzato. Sembravano avere anche una sorta di marchio sulle loro vesti che misi rapidamente alla mente. Era evidente che presto ci sarebbe stato uno scontro. Tutto in un attimo prese ad illuminarsi di lampi e luci di energia e fuoco. Il non morto avvolto nel sudario aveva abbattuto subito due dei suo avversari, ma al contempo aveva subito gli attacchi feroci degli altri. Mentre una lancia fiammeggiante di un attaccante stava per colpire l'Antico, così decisi di chiamarlo, egli formulando un incantesimo di porta dimensionale si spostò all'uscita della sala superando gli avversari e dopo aver lanciato una sfera di energia che colpì alcuni degli inseguitori si diede alla fuga. Subito i superstiti tra gli attaccanti presero a inseguirlo e nella sala piombò il silenzio. Solo un vago odore di bruciato e l'energia della magia aleggiava ancora lì. Attesi ancora un attimo poi resomi invisibile e protettomi contro le individuazioni magiche uscii dal mio nascondiglio. Mi guardai intorno, nessuno in vista a parte i caduti. Mi diressi ai piedi del sarcofago. Usai la vista arcana e compresi che un incantesimo difensivo potentissimo era stato posto a difesa dall'Antico. Non avrei mai potuto superare quella difesa lo sapevo, ma nella mia mente si fece strada un'ipotesi. Forse quella parola era una chiave. Avrei potuto prendere quel libro. Sembrava qualcosa di valore. Potevo anche morire nel tentativo, ma in fondo non ero lì per divertirmi.
Mi concentrai e con decisione pronuncia quella che speravo essere la parola per superare la difesa magica.

"Agamon"

Un lieve bagliore prese a rilucere...

"Agamon"

Il bagliore crebbe creando dei filamenti che salivano intorno a me. Forse avevo già fallito. Concentrai la mia forza di volontà come fosse l'ultima cosa che avrei fatto nella mia vita.

"Agamon!"

I filamenti si strinsero intorno a me più luminosi che mai per poi esplodere in una polvere finissima che si depose a terra svanendo. Tesi le mani verso la pietra che sigillava l'alcova per rimuoverla. Poi con rispetto e un certo timore presi il libro. Era evidentemente molto antico, forse anche più del suo proprietario. Non mi dilungai in un esame, vista la mia delicata situazione. Richiusi la pietra e misi il libro nella borsa conservante. Poi presi a correre verso quella che speravo essere l'uscita nella mia mente.

"Crunch... crick... crack..."

No, nuovamente quel rumore. Poi sentii provenire dai corridoi dietro di me urla e suoni di esplosioni. Lo scontro era alla fine. Chissà chi avrebbe vinto. Non sarei stato li a scoprirlo. Ora pensavo solo a correre. Bevvi alcune pozioni per potenziare il mio fisico e la mia resistenza.

"Crunch... crick... crack..."

Proprio non vuoi lasciarmi vero follia? Ma ora devo correre. Solo correre.

"Crooch... creck... crack..."

Ecco la una luce... sì sento l'aria fresca... è l'uscita. Misi fuori la testa con cautela dall'entrata della cripta. Nessuno semrbava essere lì fuori. Mi avviai rapido verso la strada, rinnovando le mie protezioni e la mia invisibilità con delle pozioni. 
Essere preaparati è quello che salva un mago. Non smetterò mai di ripetermelo.

"Crunch... crick... crack..."

Sì è evidente sono impazzito. Ormai era passata una giornata di cammino. Sicuramente nessuno mi inseguiva altrimenti li avrei già avuti alle spalle. Eppure questo rumore è ancora con me. Decisi di prendermi un pò di riposo ed usato un altro trucco della corda mi misi al sicuro. Tirai fuori il libro dalla borsa e presi ad osservarne la copertina. Era incisa con simboli antichi ed all'apparenza di ammonizione all'eventuale lettore. Usai alcuni incantesimi per capirne la natura, ma era evidentemente un libro potente che in esso racchiudeva un potere specifico. Sembrava qualcosa legato ad un luogo, una casa, una dimora. Sì sembrava un potente incantesimo per edificare una dimora magica. Qualcosa di veramente mirabile e potente. Qualcosa che il libro chiamava: Sanctum Sanctorum.

"Crunch... Hai trovato un nuovo gioco vedo. Ad ogni modo torniamoci spesso in quella cripta. Oltre che giochi per te è piena di succulenti scarafaggi, ragni, lombrichi ed ogni sorta di leccornia."

"Dannazione a te Aken! Ho creduto di essere diventato pazzo in quella tomba per colpa tua. Quando ti dai ai tuoi spuntini evita di rendermi partecipe dei tuoi pensieri. Se non mi fossi ancora utile io ti...!"

"Bah mago come sei irritabile. Dovresti esser contento con quel nuovo libro. Anche se io starei attento e lo nasconderei bene fossi in te."

Misi via il libro e non lo tirai più fuori dalla borsa conservante. Sapevo che non ero ancora pronto per quella conoscenza. Sapevo però che un giorno sarei stato degno di quel mistero. E quel giorno avrei edificato io stesso il mio Sanctum Sanctorum.


[Immagine: book_of_cagliostro___ny_sanctum_sanctoru...aq6w7z.jpg]
[Immagine: DUw4gH8.jpg]
Leonides Nathos

Sek Nefer
Ramses Amosis
Kal Strike
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#15
Nuovamente nei laboratori dell'Enclave, ormai da alcuni giorni, da quella notte...
Quante cose erano accadute? Lich, seppie antropomorfe, unicorni, draghi, druidi ed ogni sorta di pericoli. Forse dedicarsi un poco agli studi era utile se non addirittura doveroso.
Senza contare l'ultima caccia. Aveva raggiunto l'obiettivo richiesto. Le cose potevano ancora migliorare.... oppure precipitare rovinosamente. Soprattutto aveva dato una dimostrazione a se stesso ed ad altri. Aveva voluto prendersi beffe di lui, non scendere a compromessi.... bene questa lezione l'avrebbe imparata per il futuro, sempre che ne avesse di futuro. 
Ora doveva stare un poco tranquillo, riposare e studiare. D'altronde i laboratori dell'Enclave avevano molto da offrire. Poteva mettere a frutto i suoi progressi.
Nonostante questo era certo che presto gli eventi lo avrebbero reclamato. Tanto valeva sfruttare il tempo della calma.
Ora era un pò più vicino al suo obiettivo.... l'obiettivo che meritava!
[Immagine: DUw4gH8.jpg]
Leonides Nathos

Sek Nefer
Ramses Amosis
Kal Strike
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#16
Quando le cose sembravano dover migliorare improvvisamente peggiorano. Dannazione! Se gli dei ce l'hanno con me possano le risate farli strozzare.
Ora dover attendere un giudizio in questa sorta di limbo è davvero asfissiante. Ogni passa che faccio è da valutare al millimetro. Tutti gli sguardi e quelle linguacce. Possano esse seccare colpite dalla fredda mano della morte.
Spero che il Khazark prenda una decisione sopportabile. Non nutro grandi speranze, ma le ultime mie azioni qualcosa dovrebbero pur valere per l'Enclave.
Eppure ho ancora in mente le parole della Barakir Beshraim. Cosa voleva dirmi con quel saluto? Ha forse capito qualcosa? Voleva un aiuto? Forse ho sbagliato nel mio giudizio?
Il tempo porterà la conoscenza. Intanto dedicherò un pò più di tempo alle mie ricerche...
[Immagine: DUw4gH8.jpg]
Leonides Nathos

Sek Nefer
Ramses Amosis
Kal Strike
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#17
Osservavo la Veste tanto agoniata distesa sul letto innanzi a me. Avevo fatto ogni genere di azione per giungere a quel risultato. Ne ero orgoglioso. Sì, non v'era dubbio che questo era ciò che meritavo da sempre. Ciò che mi spettava!

Tutto era avvenuto con un susseguirsi di mosse audaci, sotterfugi e sottili intuizioni. Tutto si era compiuto dopo lunghi mesi in quella valle. All'invito del Nishkir Hamazuul per la sua ricerca finale, fummo chiamati come testimoni io e la maestra Beshraim. Tutti sapevamo che lo scopo di quello spettacolo era ben altro e avrebbe indirizzato la storia dell'Enclave di Essembra. Tuttavia gli attori erano tutti presenti, nessuno si tirò indietro.

   

Cosa aveva portato Hamazuul a quel progetto era sin troppo evidente, come avesse solo potuto pensare che tutti avrebbero acconsentito alla sua opera senza porre le dovute obiezioni era un'altra storia. Non potevo negare che l'utilizzo così creativo di quegl'incantesimi mi affascinava. Ero anche convinto che altri avevano già potuto tentare quella strada, non v'era dubbio alcuno che quella ricerca apriva molte vie per il futuro. Anche per me.
Tuttavia come tutte le grandi ricerche pretende un alto prezzo in cambio. E Hamazuul non aveva alcun problema a pagarlo, era evidente. Aveva già trovato chi serviva al suo scopo. Ed i testimoni avrebbero potuto scegliere che ruolo assumere in tutta quella storia. 
Io da parte mia avevo già deciso. Se dovevo scegliere dove porre il mio servizio, di certo non sarebbe stato nelle mani di qualcuno che aveva già messo la sua arroganza innanzi a tutto, compreso se stesso e il Thay. Infatti in seguito ne ebbi ulteriori prova.
Non ci volle molto perchè ognuno prendesse il suo posto nella tragedia che si sarebbe di lì compiuta. E quando tutto fù pronto il dramma ebbe inizio.

Quanto durò lo scontro non lo ricordo, come i due maestri si fronteggiarono rimane ancora un mistero per me. Di certo colui che un tempo avrebbe sfruttato la magia ora brandiva un enorme spadone e lo scontro di certo aveva dato tempo a me di affrontare la mia controparte.

   

Hennora, nella sua distaccata ed asettica precisione, a protezione del corpo del maestro. Non esitai a colpirla con la mia magia, ma come già avevo intuito, lo scontro si rivelò arduo e incerto sino alla fine. Quando ormai avevamo esaurito quasi ogni nostra risorsa magica ed in lontanaza si udivano ancora le esplosioni magiche degli altri contendenti, mi lanciai contro di lei. Il mio corpo indebolito dalla sua maledizione e tuttavia anche ella colpita dal mio incantesimo che l'aveva resa ceca e sorda. Le gridai contro tutta la mia rabbia e il mio disgusto per lei che naturalmente non potè udire. Mentre nello stesso momento il mio corpo si riversava sul suo ed il mio pugnale si conficcava nella sua bocca strappandone via la lingua e squarciando parte del labbro nel rapido gesto di estrarre la lama.
Era sotto di me agonizzante ed il suo sangue mi aveva imbrattato viso e vesti. L'avevo sconfitta, ma dovevo far presto qualcunaltro sarebbe potuto giungere di lì a poco, i rumori dell'altro scontro sembravano cessare. La finii rapidamente decapitandola. Poi cercai quello che sicuramente per Hamazuul valeva tutto in quel momento. Trovai la piccola pietra luminosa la presi ed ancora debole mi accinsi a distruggerla. Ricordai il martello fattomi prendere dalla maestra giorni addietro. Forse aveva pensato a quella possibilità. Daltronde era un Raalkir della divinazione. Lo avrei scoperto anche se ciò poteva portare alla morte di entrambi.

Colpii la gemma, ma ero debole, troppo debole. La maledizione di Hennora stava ancora mettendo a rischio la mia vita. Sentivo i passi del Nishkir Hamaazul avvicinarsi. Poi sentii una freccia sibilare accanto a me. Mi aveva trovato. Mi resi invisibile e continuai a colpire col martello in oro ed adamantio la gemma. Un altro debole colpo e qualche scintilla.

   

"Dannazione a te Zvarich ovunque sia la tua anima ora!" imprecai tra me. 
Un altro colpo altrettanto debole. E poi sentii la sua voce, era giunto, mi voltai e lo vidi. Mi cercava, non mi vedeva per fortuna ancora non poteva usare la sua magia. Riconoscevo la fisicità di colui che avevo più volte accompagnato come compagno. Ed ora lo avevo difronte pronto ad annientarmi.

"Buon Sek, fatti vedere, possiamo ancora risolvere tutto. Potrai prendere il posto che ti spetta." 

Si avvicinava a dove mi trovavo, usai un incantesimo per volare e mi sollevai su un alta roccia li vicino e provai ancora a colpire la gemma. Un lento e maldestro colpo, poi un altro e nulla più che un altra scintilla, ero troppo debole.

"Fermati buon Sek, così non otterrai nulla. Ti ho sottovalutato, ma ora so quanto vali non perdere l'occasione, ascoltami. Possiamo ottenere tutto io e te insieme." E si fece più avanti verso di me.

Sapevo che presto sarei tornato visibile. Mi spostai volando poco lontano e colpii ancora. Nulla, ancora un colpo debole che aveva appena incrinato la gemma.
Egli ormai era prossimo alla mia posizione. Decisi di volare poco più in là e colpire, ma ancora una volta solo qualche scintilla. Ora stava venendo verso di me, mi vedeva. Sapevo che avrei avuto ancora poco. Stava alzando il suo spadone.

Un altro colpo di martello.... scintille....

La massiccia figura del guerriero si stava lanciando contro di me. Il corpo di Hennora decapitato poco più in là a difendere quello del suo maestro, che stava per abbattere la sua ira su di me...

Un altro colpo... scintille... colpisco.... nulla, solo scintille....Ecco la spada cala, un ultimo colpo....

Scintille ovunque.... la gemma si disintegra... io volo via mentre la massa dell'enorme guerriero si abbatte a terra nella sua rincorsa per colpirmi e giace inerte poco più in là.

E' tutto finito. Quello che segue è solo una serie di azioni lente e faticose, cerco la maestra... non è morta, si riprende col mio aiuto.
Dopo che ha avuto la spiegazione su quanto è avvenuto, mi dice di assistere il guerriero... lei si occuperà degli altri due corpi... vuole la testa maledizione... gliela consegno e usando la magia porto il guerriero al tempio.
Sono stremato, voglio solo dormire...

"Ed eccomi qui. Sek Nefer nuovo Raalkir della necromanzia dell'Enclave di Essembra. Non tutto è andato come doveva andare, altro è andato come doveva. Di certo ora dovrò ancora combattere e dimostrare quello che mi spetta, ma sò che è questo che volevo ed ora lo ho."

Sek prese lentamente la Veste rossa e la fece scivolare sul suo corpo indossandola come una nuova pelle. Simbolo di una nuova rinascita ad una vita nuova e piena di infinite promesse.

 
[Immagine: Symbol_of_the_Red_Wizards.jpg]
[Immagine: DUw4gH8.jpg]
Leonides Nathos

Sek Nefer
Ramses Amosis
Kal Strike
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#18
Il lavoro era ultimato. Quei lunghi giorni nella preparazione del laboratorio che avrebbe dovuto servire alle sue ricerche erano trascorsi lenti e fruttuosi. La direttiva della Nishkir Beshraim era stata soddisfatta in pieno. Il Draxkir Csarkos aveva provveduto a tutte le forniture che aveva richiesto. Ora il laboratorio era pronto. 
Mentre seguiva i lavori aveva iniziato a preparare sia le gabbie degli animali che le varie sostanze di cui avrebbe avuto necessità. Non aveva lasciato nulla al caso. Tutto era stato posto in maniera funzionale alle sue esigenze. Sapeva che avrebbe dovuto dedicare un lungo tempo e ricavarlo dai momenti in cui le sue altre attività non lo avrebbero assorbito. Tuttavia ora aveva molte più risorse a sua disposizione. Doveva solo farle fruttare.
Guardò soddisfatto un ultima volta le attrezzature del laboratorio poi si diresse all'esterno dell'Enlcave, certo che una boccata d'aria gli avrebbe fatto bene...

[Immagine: 1476902331149.jpg]
[Immagine: DUw4gH8.jpg]
Leonides Nathos

Sek Nefer
Ramses Amosis
Kal Strike
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