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[DM Ignem] Una moltitudine di armi
#1
Xenia imprecò tra i denti, si sporse dall'angolo di una parete di roccia, scagliò una freccia in una fessura dell'armatura dell'hoboblin che stava impegnando Graster, e tornò a ripararsi dietro di essa, pregando nessuno degli altri l'avesse notata. Le avevano detto che quei complessi di cunicoli cambiavano spesso abitanti, in quelle terre turbolente. Ormai cominciava a prenderci la mano: pulciorsi, orchi, goblin... questa volta toccava agli hobgoblin, la versione più grande e pericolosa dei piccoli perfidi pelleverde. Si pensava predassero le carovane sulla via del Mare della Luna, perché a volte nascondevano nelle loro tane dei forzieri con delle quantità d'oro decenti. 
Non aveva una particolare esperienza con gli hobgoblin, ma questi sembravano particolarmente numerosi e ben equipaggiati. I loro sciamani, poi... era una femmina, quella? Uno di loro se l'era presa con lei, mandandola a schiantarsi contro una stalagmite con i suoi dardi di luce, costringendola a richiedere l'aiuto del sacerdote.
In una sala, circondato da una pozza d'acqua buia, avevano scoperto un altare, attorniato da simboli tracciati sul terreno. Nessuno di loro pareva avere idea di cosa si trattasse, ma avevano trovato una cassa, semplice, chiusa con dei chiodi e priva di simboli, che al suo interno conteneva una buona quantità di spade. Sembravano di fattura decente, ma nessuno di loro era un fabbro, e ad una prima analisi non parevano avere un'aura magica. Shedrimnes, facendosi aiutare dal suo valletto Baltazar, s'era impuntata di recuperarle tutte.
In un corridoio adiacente avevano rinvenuto altre due casse, contenenti altre armi e scudi. Mentre raccoglievano anche quelle, i suoi compagni si erano posti la domanda se qualcuno avesse rifornito quelle creature. Avevano cercato di catturare viva una sciamana, per farla parlare, ma non c'erano riusciti. 
Qualcuno ipotizzò fossero armi arrivate via nave, ma l'unico porto da quelle parti sembrava essere Mistleport, e di certo dei pelleverde non si sarebbero presentati di persona a ritirarle. Oppure era solo parte delle loro scorte, chi poteva saperlo.
Forse qualcuno. A Peldan's Helm, il villaggio che viveva ai margini di quelle terre pericolose, ci sarà stato qualcuno che conosceva le abitudini degli hobgoblin, o se qualche carico fosse stato rubato di recente.
Così alla fine decisero di recarsi lì, a fare qualche domanda...

[Immagine: 76a653df5daac416c4d2539874cebb41.jpg]
Eran Blackmore

"Come i bambini, bisogna minacciarli" - DM Artemis, 2022
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#2
"Questa camera sembra una dannata armeria..."

Il sacerdote guardava le armi sparse sul pavimento della sua stanza, presso la taverna di Pedan's Helm. Non poteva fare a meno di pensare a chi quelle armi fossero state sottratte o se, peggio ancora, qualcuno le avesse volute "donare" a quei pulciosi bugbear/hobgoblin. Nel frattempo aveva deciso di scrivere una prima missiva alle guardie cittadine, in caso di risposta negativa avrebbe ampliato il suo raggio di ricerca, dopo aver convenuto la linea da seguire con i suoi compagni d'armi.
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#3
La proposta di esplorazione di Graster si era rivelata azzeccata perche' li aveva condotti nella tana di una tribu' di bugbear che erano anch'essi in possesso di una grande quantita' di armi e viveri.
I contenitori di queste erano pero' ancora piu' interessanti del contenuto, infatti il legno con cui erano montate le casse era decisamente fuori luogo nelle Valli ma avrebbero dovuto informarsi meglio sulla provenienza poiche' nessuno sembrava conoscerla con certezza.

Dopo la scoperta avevano deciso di catturare uno degli abitanti della grotta per interrogarlo ma sfortunatamente avevano gia' fatto a pezzi il grosso capo quindi dovettero accontentarsi di uno qualsiasi dei suoi guerrieri. Il fortunato prescelto non brillava di particolare intelligenza ma conosceva il comune e rivelo' loro alcune informazioni se non proprio interessanti comunque bizzarre.
Lo lasciarono legato nella grotta e, dopo una seconda ma infruttuosa ricerca, tornarono al villaggio dei cacciatori dove decisero di dividersi le ricerche per fare piu' in fretta. Gli altri si sarebbero occupati di scoprire qualcosa sul legno o sulla fattura delle armi dai fabbri della zona e naturalmente di avvisare le guardie di confine che qualcosa non andava nei loro territori.

Ad Eitinel invece tocco' recarsi dalla tribu' di Hobgoblin dell'Orso Nero, avendolo suggerito lei, per informarsi se qualche schieramento straniero stesse tentando di armare le tribu' della terra delle bestie e magari aveva provato anche con loro non conoscendone la natura neutrale e spirituale che li differenziava dalle altre.

Al villaggio si fermo' ad onorare il totem dello spirito e presento' al capoclan un'offerta simbolica di selvaggina portata da Peldan's Helm, cerco' di capire quale fosse la loro percezione della situazione nelle terre delle bestie e approfitto' del buon comune parlato dal fabbro per chiedere qualche informazione in piu' riguardo le armi che stavano spuntando qua e la'.
Nimirielveren
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#4
Non è che le interessasse davvero indagare su un potenziale traffico di armi rubate, soprattutto se contemplava che qualche tribù della zona si ammazzasse un po' più del solito o un po' meglio. Ma la piccola spedizione proposta da Graster le era parsa comunque una buona idea, in parte per ricontrollare che l'infezione non si fosse diffusa fino a lì, in parte per avere un'altra occasione di vedere all'opera alcuni degli avventurieri della zona, in particolar modo quel sacerdote che le sembrava così contraddittorio e quella strana maga-fabbro, che ancora non aveva davvero compreso... ma, soprattutto, mettere un po' di adrenalina in circolo le avrebbe permesso di affrontare l'altra grande sfida di quel dì: passare mezza giornata in compagnia di un ragazzino di dieci anni. E non come uno di quelli della sua terra, che a quell'età già conoscono bene la differenza tra la vita e la morte, e già hanno posato le mani su un'ascia da battaglia... no, un umano delle Valli, tenuto come tanti suoi coetanei in quella bolla protettiva nonostante tutti i pericoli che gli orbitano intorno.
Non aveva quindi alcuna pretesa. Non si aspettava di incappare in nuove armi, né indizi. Fu per questo che il ritrovamento la stupì ancora di più. Purtroppo non ci fu modo di ottenere informazioni utili dal bugbear, ma anche così la sua storia suonava molto strana. Per non parlare del legname utilizzato, che non aveva mai visto né in quella zona, né lungo il percorso fatto per arrivare sino a Mistledale... ma le supposizioni che le erano venute in mente erano inquietanti, e rimandavano a ciò di cui le aveva parlato la sua vicina di casa quando era tornata a trovarla.
Dopo aver trascorso alcune ore in compagnia di Joshua, dunque, prese il suo cavallo, recandosi ad Elven Crossing in modo da arrivarci di prima mattina, fermandosi a riposare nei pressi del santuario di Mielikki. Sapeva che il falegname locale era molto abile, Amarthion ne parlava spesso bene ed era stato suo apprendista. Magari aveva abbastanza conoscenze da saper identificare di preciso quel legno e la sua provenienza... dopo essere andata a trovarlo, se l'elfo non le fosse sembrato abbastanza sicuro, sarebbe passata all'abbazia di Oakengrove, in cerca di qualche druido più esperto che potesse darle le risposte che cercava, o confermare le ipotesi dell'artigiano.
[Immagine: 6d5d781e0dabaceac4feb581d06e8ff5.jpg]

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