Quell'elfo la indispettiva come nessun altro,
irragionevolmente malmostoso e sempre scontroso,
allo stesso tempo la incuriosiva incredibilmente.
Avrebbe fatto qualsiasi cosa per strappargli un sorriso, per stupirlo, sorprenderlo
o anche solo per farsi notare da lui,
ma nulla sembrava scalfire la sua risoluta indifferenza.
Quando Esme seppe della festa organizzata da Cristopher, fu pervasa dall'eccitazione,
già si immaginava in un bel abito, con accanto il più seducente accompagnatore.
Una situazione di cui non conosceva ne odore ne sapore, poteva solo immaginarli,
come nelle fiabe che di nascosto udiva raccontare ai bambini più meritevoli.
Sorrideva raggiante avrebbe indossato un vestito meraviglioso,
Velyahn glie ne aveva promesso uno incantevole come il suo,
le formicolavano le guance dalla la gioia.
D'improvviso lo vide... aveva quel fare schivo, come fosse al di sopra di ogni essere,
così impenetrabile, agli occhi di Esme tanto affascinante.
Chiese se vi erano pettegolezzi, fu Velyahn a parlare della festa, intercedendo per lei,
con schiettezza gli disse che ad Esme serviva un accompagnatore,
una persona affidabile che le avrebbe fatto compagnia per tutta la festa,
come si fa con una dama per bene,
Esme arrossiva e credette di impazzire quando L'elfo senza mostrare nessuna emozione particolare,
rispose che avrebbe potuto farlo qualcun altro,
a lui non interessava.
Una fitta le strinse il petto, ed un bruciore salì fino ai suoi grandi occhi grigi,
che immediatamente si riempirono di lacrime,
insopportabile fu l'imbarazzo, corse via piangendo,
Velyahn la raggiunse e con dolcezza le asciugò le lacrime,
"Sciocco elfo se vuoi possiamo obbligarlo con la magia..."
"Se lo meriterebbe" disse con rabbia, "Ma non è ciò che desidero, vorrei davvero lui mi apprezzasse, e fosse lieto di trascorrere del tempo con me, ho passato le ultime notti a studiare come disattivare i più complessi congegni solo per stupirlo,"
La voce di Amarthion interruppe il pianto, fredda come sempre,
eppure con una nota differente, comprensione, forse semplice premura,
"Le cose mia cara vanno conquistate, niente viene donato in cambio di niente. ti accompagnerò mi sorbirò la festa e la tua compagnia, ma dovrai fare una cosa per me,"
Così le diede istruzioni, avrebbe sorvegliato dei cuccioli di orsi in una grotta per due giorni,
e li avrebbe protetti da coboldi e pericoli di ogni sorta,
non importa come avrebbe fatto,
li avrebbe protetti, e lui avrebbe mantenuto la parola.
Nedrel e Velyahn si offrirono di aiutarla, e stabilirono un piano,
Esme furtivamente ammantata di ombre sarebbe entrata nella caverna e avrebbe osservato i cuccioli da vicino,
Nedrel avrebbe sorvegliato l'entrata,
e Velyahn avrebbe fatto una ronda attorno alla grotta tenendo lontani i pericoli esterni.
Così fecero e tutto filò liscio, il primo giorno i cuccioli erano salvi,
si organizzarono per riposare a turno,
era ormai notte da un po,
presto avrebbero affrontato il secondo giorno di guardia.