08-07-2017, 12:47
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 08-07-2017, 12:54 da raievv.)
- Evereska
- Una stagione addietro
- Al davanzale di una delle molte finestre del Collegio.
Solo la veste lievemente amaranta a distinguerla dalla parete.
Con i gomiti mollemente appoggiati al freddo albino granito e le mani al viso, un esile figura pallida osservava malinconica il maestoso edificio dominante gran parte della città.
Non vi era mai stata, mai i suoi passi avevano varcato la soglia di quel Tempio, spesso avivicinatasi agli splendidi giardini sempre fioriti che lo cingevano.. ma mai un passo in più.
Evereska era qualcosa di cui gli occhi dovevano deliziarsi ogni qual volta era possibile ma da scoprire con sapiente armonia.
Un leggero bussare dietro di lei a rompere l'incantesimo.
Due rintocchi gentili sufficienti a farla distrarre dal quieto sognare.
"Legewien.." una voce gradevole quanto affettuosa.. " dovresti mangiare qualcosa..stai scomparendo di anno in anno" .. fermo un solo passo oltre la porta della vezzosa cameretta, un elfo dai candidi e fluenti capelli, ammantato da una delicata tenuta filata d'argento e cobalto la fissava...impossibile dar lui un età, solo i suoi occhi stanchi davan lei tenui indizi di quante stagioni aveva visto scorrere.
"Non mi va.. è inutile, sono sazia " scuotendo il capo tanto quanto sufficiente a far ciondolare i capelli alla tenue luce di Selune.
Un breve sospiro del pacato Elfo.. "Ricorda che per padroneggiare l'Arte la sola mente ed il solo spirito non potrebbero esserti sufficienti.. potresti scivolare in eventi in cui il tuo corpo dovrà poterti sostenere."
Un breve sospiro, questa volta levatosi dalla fragile figura adagiata al davanzale, più simile ad un soffio trattenuto che ad un breve sospiro.. "Il mio corpo mi sosterrà.. ad ogni modo sono sazia Maestro Camthalion, dovrei forse sentirmi male? Per una possibile quanto prematura previsione?".
"Questa è per te.." avanzando di un passo per porgere una lettera consunta.
"Una lettera per me? Puoi dire a Lòlindir che non mi interessa.. e mai mi interesserà..non si sarà messo persino a chieder favori a te?" sorridendo divertita, malcelando comunque una tenue curiosità.
"Non è di Lòlindir sciocca" con tono dolce "viene da lontano.. sembra abbia viaggiato a lungo" osservando una volta ancora la busta.
"E chi mai potrebbe scrivermi da.. lontano ??" gradualmente cambiando espressione come a seguire la mimica del suo Maestro stranamente ed improvvisamente triste.
Improvvisamente?..o così era da quando si era presentato pochi istanti prima alla porta?
"Aprirla.. sarebbe il modo più semplice per scoprirne il mittente.." posandola poi infine tra le sue mani.
"Mia madre?" alzando lo sguardo incredula al Maestro " mia madre..mi supplica di tornar da loro...".
Legewien Le'dwetheren
-Tilverton.
-Una stagione addietro.
-Un freddo mattino.
Un solo impercettibile momento, un battito d'ali di farfalla, nulla di più.. con nel cuore la speranza e la paura che questo fosse senza fine... Un immagine ad accompagnarla lungo quel turbinio di luci multicolore, il viso premuroso del suo Maestro Camthalion, Il solo che la capiva, il solo che l'aveva curata.
Ed ora? La madre che indifferentemente l'aveva lasciata andar via.. o peggio ancora! Lei stessa d'accordo nell'allontanarla, la stava per la prima volta cercando? Stava tornando da lei, dal padre? come nulla fosse?
No di certo!!
Loro che per decenni erano stati muti e lontani, un ricordo fra gli sfumati ricordi della sua infanzia! Loro che l'avevano lasciata sola tra i miasmi delle sue paure.
Era quella Tilverton? Era la stessa città che fungeva da confine fra i ricordi e le ombre della propria infanzia?
Un battito di ciglia.. lo stupore dipinto sul suo viso..
Un immenso cupo cratere, le poche carpite parole dai pochi passanti dicevano fosse rigurgitante di ombre. ..
Non era così!.. ne era certa ... o forse no?
Di quel viaggio una sola memoria; quel gentile ragazzo vestito di nero e metallo.. ogni altra cosa persa nell'oblio.
Ad ogni modo non era luogo dove rimaner a riflettere.."Coraggio Soloth ... cerchiamo qualcuno di buon cuore disposto ad accompagnarci verso la mia.. la nostra.." inspirando profondamente "..dimora..".
Stringendosi il suo piccolo amico al petto si mise così alla ricerca di uno sconosciuto ma necessario aiuto.
Oltre vi erano le Terre delle Bestie.. temute oltre misura .. le stesse voci mormoravano che vi era una rivolta .. che numerose erano state le giovani umane rapite, verità? solo parole gonfiate dal vento?
Di certo non voleva accertarsene sulla propria pelle, da sola non si sarebbe di certo inoltrata fra quei boschi, fra quelle colline.
Legewien Le'dwetheren
Tardo pomeriggio in una delle camere al piano superiore del Cervo Bianco,
Lei seduta sul fianco del letto il piccolo maialetto ai suoi piedi a fissarla inespressivo.
"Ha detto che proverebbe le stesse sensazioni come a trovarsi di fronte ad un nano interamente nudo..? Dovevano esser parole di sostegno.. ma nessuna di queste la è stata..come potevano esser parole di conforto? ".
"Od ha provato quella volta? .. non ricordo precisamente" sbuffando.
"E poi io non vi pensavo neppure più.. non mi credi Soloth? Beh come riuscire a mentirti..ad ogni modo non in quel momento".
"Capisci Soloth? Paragonata ad un nano completamente nudo.." piccola pausa "beh si sperando avesse una lunga e folta barba...".
"Comunque io non stavo parlando lui di quella situazione..di quel particolare momento ma di tutt'altro, quindi ho non è come dice.. oppure ha già visto ciò a cui mi paragona e ne è rimasto turbato..molto turbato".
"Ma in tutto ciò qualcosa di utile vi è stato, dirò ad Adhara che sono pronta e riguardo l'antico monile proveniente da un altro Piano ha ricordato di una gemma dai mille cristalli capace di emanare una luce violastra.. dello stesso colore era anche la parete su cui sono ..finita.. involontariamente e da qualche parte ne devo avere quella manciata di polvere raccolta".
"Si Soloth.. la studierò.. se mai potesse essere utile"
"Un nano .. " poco più di un lamento volgendo poi lo sguardo alla finestra annebbiata.
Legewien Le'dwetheren
Seduta al davanzale della finestra all'alba,
Piano superiore della Locanda del Cervo Bianco,
Cullando il piccolo compagno..
"Sai Soloth... per la prima volta mi sono trovata in difficoltà, o meglio mi sono sentita non capita completamente.
Questa notte, sono tornata insieme a Rosnim, Mamy Derek e Amhir nella casa ora infestata dai Cultisti di Loviatar."
"Ricordi quanto ti raccontai la prima volta? Il dolore provato da quel cacciatore Alister.. il suo successo nel resistere oltre ogni limite? Ed infine la scoperta dell'Altare nelle cantine?
Credo che Rosnim sia delusa di come sia finita, sia delusa del mio comportamento all'interno di quella cantina e della possibilità persa di raccoglier ulteriori indizi sul maligno culto."
"Credo vi saranno altre possibilità, anche se, non so come dir lei questa cosa ma.. come mettere la propria vita dinnanzi ad un inutile sacrificio?
Quel sussurro.. il suo volere.. il timore di esser punita.. la paura del dolore.
Le sue incorporee dita a ricordarmi le sue parole, a sfiorarmi la gola e le labbra.
Mi sono come sentita dall'altra parte di uno specchio dove le due realtà erano al tempo stesso cosi vicine e cosi lontane."
"Non solo lei, forse anche Mamy credo possa pensarla allo stesso modo..
L'insuccesso di questa notte sia causa mia, almeno per gran parte causa mia, non apertamente, ma non dovevo desistere, così facendo l'entità infestante ha avuto il tempo di prepararsi e creare tutto quel dolore.
Quasi certamente le mie richieste sono parse solo scialbe lamentele di una ragazzina incapace di sopportar dolore, di esser di conforto alcuno, Mamy è stata più che chiara, si."
"Ma io avevo timore per la mia vita e vedevo quell'avanzare inutile."
"Tant'è che una volta dentro una volta ancora il potere di quel luogo e di chi vi viene venerato si è palesato in tutta la sua potenza, andare oltre è risultato impossibile.. io credo.. Soloth... di essere svenuta pochi momenti dopo.. il dolore è stato troppo forte.. lancinante.
Così è stato un poco per tutti.. dalle poche parole percepite una volta fuori."
"Sono stata forse poco pronta?
Potevo ricordar prima di avere quell'incanto..sarebbe servito?
Potevo resistere alle minacce per nulla velate di quell'entità?"
"Amhir credo abbia ragione.. in quel luogo è necessario l'intervento di un sacerdote.. un sacerdote anziano capace di contrastare la volontà della Signora del Dolore o Frusta Compiacente.."
" Mhmh, si Soloth, me ne starò un poco distante, nelle mie camere ho necessità di riflettere."
Legewien Le'dwetheren
Ashabenford Locanda del Cervo Bianco,
Seduta sul davanzale della finestra con il piccolo amico fra le braccia,
“No.. Soloth .. è inutile che mi guardi così..no! non sono riuscita a parlar loro, volevo ma a volte tutto scorre così velocemente” lieve sbuffo “ quando mi sarà possibile piccolo amico, quando mi sarà possibile”.
“Comunque ogni ad ogni sorger di un nuovo giorno ho un pensiero in più..il mio passato che mi cerca.. il miei genitori spariti, quell'entità affiliata a quel sadico culto che si è ripromessa la mia morte credo...ed ora? “.
“Sono anche preoccupata di non riuscir a dominare i miei poteri.... forse il buio, forse il timore di quei Drow sbucati da ogni dove, forse altro, ma.. contro la mia volontà Mamy è stata colpita da un dardo magico...si.. generato dalle mie mani.. “.
Breve occhiata rivolta a Soloth “No certo che non volevo!! come puoi anche solo pensare una cosa simile? che non era mia intenzione...ma il timor di perder il controllo e in maniera più devastante ora è ..insistente”.
“Era una sensazione quasi dimenticata questa sai?”.
“Ad Evereska mi sentivo ormai serena di quanto facevo”.
Osserva un istante il maialetto, lui con il suo consueto sguardo apparentemente senza significato.
“Beh si quasi sempre, non esser sempre così preciso..che poi diventi antipatico..”.
Perdendosi poi un momento nel grigiore della stagione.
“Chissà dove è andato l'uomo dei deserti, cosa ne pensi Soloth? Tu che hai per ognuno un preciso pensiero?” lo fissa un istante.
“E' così vago sul suo passato, credo anche faccia sentir lui dolore, deve aver sofferto molto..”.
“Si certo che mi riferivo a Sion, crede di conoscermi, si fa vanto di comprender ogni mia emozione ed ogni mio sentimento, ma nulla ha capito di me" breve momento di silenzio " forse..." "Si è particolare, sai vorrebbe poter capire le sue reali possibilità, magari padroneggiandole maggiormente, mi chiedeva come poter racimolare un poco di oro..”.
“Oddei credo che per quest'ultima richiesta io sia la persona assolutamente sbagliata”.
Soloth la guarda con la sua solita espressione “ dici anche per la seconda? “ sbuffando un poco.
"Ad ogni modo vedremo, vorrei comunque ascoltarlo"
Volgendo poi un ultima volta lo sguardo fuori, fissandosi sul giardinetto sottostante ed i pochi avventori del mattino.
“Uhm..si anche il cacciatore Alister ha rischiato qualcosa ma è stato agile, per sua fortuna, poteva ritrovarsi il naso brinato in effetti..”
Legewien Le'dwetheren
Locanda del Cervo Bianco,
Dopo una notte passata a saggiar magicamente il quadro e l'amuleto,
“E' inutile Soloth.. non reagisce..”
Soffiando lievemente rivolta al maialetto ...
“Ogni tentativo è finito in modo misero..non so che altro fare.. “
Dopo una lunga riflessione, persa nei suoi pensieri ...
“Oppure..potrei chiedere al cristallo.. ma ne sono sprovvista..."
“Dici di sentire..di chiedere?
Altro sospiro ...
“E da chi?”“Non mi stai aiutando così..potresti indicarmi tu come fare!”
Sguardo fisso e inespressivo di Soloth ...
“No.. eh?.. beh andremo ad Essembra chissà se li chi è stato toccato dalla Stella potrà dedicarmi alcuni istanti”.
Sempre il solito sguardo fisso ed apparentemente inespressivo di Soloth ...
“D'accordo d'accordo.. torno a studiare, non mi guardare così!”.
Legewien Le'dwetheren
Locanda del Cervo Bianco,
In una delle camere del piano superiore,
Il mattino del giorno dopo,
Intenta a preparar una abbondante colazione a Soloth.
“Non vorrai dirmi che anche tu sei d'accordo con Rain?”.
Osservando il piccolo amico dallo sguardo così espressivo ...
“Anche tu credi che mi abbia abbindolata? Cosi?!?“.
Sospirone alzando poi per un istante gli occhi al cielo ...
“Non so piccolo amico... voleva lasciarmi come pegno il suo amuleto, perchè tenerlo?".
Mescolando con effimera energia il robusto pasto del maialino, lui.. così attento a lei..
“E' stato sufficiente il suo gesto, non mi andava di tenere una cosa non mia, proprio non mi andava”.
“Ciò che più mi interessa e che faccia ritorno con ciò che mi serve, null'altro”
“Cinquecento monete saranno ben spese.."
Lieve sbuffo della pallida elfa ...
"Ancora convinto che non dovevo dar lui nulla come anticipo? ”.
“E se non dovesse finire come spero?”
“Ci penseremo a suo tempo.. non esser sempre così pessimista..”
Posando a terra la ricca colazione della creatura...
"Sion ha detto che farà ritorno entro una settimana... non sono così ansiosa, sarà sufficiente che torni con la pietra e quel componente entro la fine della stagione"
"Come perché? Ricordi che alla fine dell'inverno dobbiamo partire? Vero? Non te ne sarai scordato..”
Ad una prima scorsa il piccolo maialetto pare non la stia ascoltando con molta attenzione..
Legewien Le'dwetheren
Locanda del Cervo Bianco,
In una delle camere del piano superiore,
Il mattino successivo la scoperta del passaggio nello scantinato della casa infestata,
Intenta come al solito nel preparar una abbondante colazione all'amico di sempre.
"E' andata come predetto da Tristan, ricordi?"
Volgendo lo sguardo al maialetto dall'espressione indecifrabile.
"uh... già come puoi ricordare.. non eri con me"
"Disse che a volte le richieste di uno spirito tormentato possono esser oltremodo ingiuste..che lo spirito del piccolo potrebbe .." piccola pausa "chieder una sorta di occhio per occhio come si suol dire.. una morte per una morte"..
Perdendosi qualche istante intenta ad osservar la ciotola fra le sue mani.
"Così è andata.. sai Soloth?"
"Credo causa mia, non volevo far lui del male, mi credi?"
Stesso sguardo inespressivo.
"Si si.. che domande.. certo che mi credi, io volevo solo metter fine alle mie paure, lui o chi per lui aveva manifestato la volontà di metter fine alla mia vita.."
"Sai..? nel suo sguardo.. per un momento.. una frazione.. non di più..mentre mormoravo l'incantesimo forse ho letto in lui paura.. ricordo la sua prepotenza, come a volermi fermare.."
"Ricordo il suo avvicinarsi verso di me, ricordo con vivo dolore i tentacoli neri della sua magia oltrepassare le mie difese.. invadere il mio corpo e la mia mente..la sensazione immediata di sfinimento.. di degrado.."
Lunga pausa, ora volgendo lo sguardo oltre la piccola finestra.
"E poi...? e poi il brillare delle lame di chi era vicino Alister... Derek e tutti gli altri.. si è morto... causa mia.. volevano difendermi..ci sono riusciti, ne sono felice"
"E poi? È stato tutto così .. veloce.. repentino.. il suo sangue ovunque.."
"Tristan dice che potrebbe non esser finita che il mio gesto .. il mio voler assoggettar quell'uomo potrebe aver condannato il piccolo per sempre.. nell'infinito muro."
"Spero non sia così.. spero che il tributo già pagato sia sufficente"
Tornando con lo sguardo sul piccolo amico.
"Si, non sono stata io a voler tutto ciò, non sono stata io a condannar un piccolo prima ancora che questo potesse comprender la gioia della vita, non devo rammaricarmene"
"Non temere Soloth parlerò con lui"
Lieve sorriso.
"E' piacevole, certo che non ne sono dispiaciuta di questo.. "
Posando infine la ciotola all'impaziente Soloth.
Legewien Le'dwetheren
Elvencrossing,
Nei pressi della Locanda,
Poche ore dopo l'incontro con il Campione di Corellon,
Mai si era trovata così vicina ad una disgrazia riconducibile al folle obiettivo di preservare la propria razza, il proprio Popolo..
Non era così, almeno per lei, il modo di salvaguardare le proprie origini, ne era certa.
Era rimasta per lo più silenziosa durante l'incontro con il Campione, a volte persa nei propri pensieri, a volte scivolando in considerazioni fuori luogo..ad ogni modo tenute con cura tutte per sè, non era il caso in quel momento esprimersi al riguardo.
Molte i temi discussi dal Campione, Calendil e Aranel.. ciò che secondo alcuni era giusto che per altri era solo frutto della casualità della vita, di ingenue tragedie... comunque frutto del vivere.
Fra le tante parole.. la voce che il Popolo che si sarebbe mosso per riconquistare ciò che era nostro di diritto, l'Antica Capitale..
Non si era espressa.. lenta nel riflettere, pacata nel rispondere.
Si era espressa bensì sulla volontà di accompagnare il compagno perduto dello sconosciuto elfo sino alla Valle delle Voci Perdute, seppur il viaggio secondo i presenti sarebbe stato ricco di pericoli ed incognite.
Si era resa disponibile ad aiutar lui nei preparativi e nella cerimonia funebre, destando.. ne era certa.. un sottile stupore di difficile interpretazione.
O meno.. si era stranita a sua volta.. ma della sua volontà di esser partecipe.
E si era persa più volte nel contemplarlo..
Volgendo poi lo sguardo al suo piccolo amico..
"No Soloth.. non vi è alcun paragone..credo di essermi per un momento illusa di poter dimenticar lui.."
Legewien Le'dwetheren
Elvencrossing,
Accanto la riva del fiume,
Un ora dopo l'alba,
Accovacciata con le mani fra i capelli, afflitta in mille pensieri.. uno in particolare in quel momento.
Il piccolo amico intento a razzolare in cerca di tuberi e piante commestibili.
" Capisci Soloth? Lui sà tutto .. ha detto che sà cosa provo, cosa sento.. qualunque mio pensiero... no.. non può essere.."
Un breve sguardo del maialetto, forse come per comprenderla forse solo per istinto non trovando nulla di suo gradimento.
" Ha detto che un giorno arriverà anche per me.. di non.." un breve momento di silenzio, vagando con lo sguardo oltre il fiume ed oltre la riva opposta " di non abbattermi.. o qualcosa del genere.. sarei voluta fuggire".. " beh si.. sono fuggita non esser sempre.. così.. così preciso, non sapevo cosa dire non sapevo cosa fare..".
Immergendosi poi con il capo fra le spalle come a voler sparire per un momento inspirando più volte cercando una pace ormai persa.
"Cosa dovrei fare ora piccolo amico? Ignorare me stessa? Forse dovrei"andare altrove? Rinchiudermi nelle mie stanze?"
"Forse dovrei solo dimenticare, ma non è possibile"
Soloth intento ancora a fissarla, forse aspettando un tocco di pane o forse ascoltandola.
"Il villaggio che mi ha vista nascere è assediato, hai ragione, è ciò per cui mi devo concentrare, farò quanto possibile per allontanare i mutaforma e chi vi è dietro.. anche se.. non sò ancora come"
"Credi debba segnarmi su quelle pergamene in locanda, credi dovrei restare?"
Legewien Le'dwetheren
- Una stagione addietro
- Al davanzale di una delle molte finestre del Collegio.
Solo la veste lievemente amaranta a distinguerla dalla parete.
Con i gomiti mollemente appoggiati al freddo albino granito e le mani al viso, un esile figura pallida osservava malinconica il maestoso edificio dominante gran parte della città.
Non vi era mai stata, mai i suoi passi avevano varcato la soglia di quel Tempio, spesso avivicinatasi agli splendidi giardini sempre fioriti che lo cingevano.. ma mai un passo in più.
Evereska era qualcosa di cui gli occhi dovevano deliziarsi ogni qual volta era possibile ma da scoprire con sapiente armonia.
Un leggero bussare dietro di lei a rompere l'incantesimo.
Due rintocchi gentili sufficienti a farla distrarre dal quieto sognare.
"Legewien.." una voce gradevole quanto affettuosa.. " dovresti mangiare qualcosa..stai scomparendo di anno in anno" .. fermo un solo passo oltre la porta della vezzosa cameretta, un elfo dai candidi e fluenti capelli, ammantato da una delicata tenuta filata d'argento e cobalto la fissava...impossibile dar lui un età, solo i suoi occhi stanchi davan lei tenui indizi di quante stagioni aveva visto scorrere.
"Non mi va.. è inutile, sono sazia " scuotendo il capo tanto quanto sufficiente a far ciondolare i capelli alla tenue luce di Selune.
Un breve sospiro del pacato Elfo.. "Ricorda che per padroneggiare l'Arte la sola mente ed il solo spirito non potrebbero esserti sufficienti.. potresti scivolare in eventi in cui il tuo corpo dovrà poterti sostenere."
Un breve sospiro, questa volta levatosi dalla fragile figura adagiata al davanzale, più simile ad un soffio trattenuto che ad un breve sospiro.. "Il mio corpo mi sosterrà.. ad ogni modo sono sazia Maestro Camthalion, dovrei forse sentirmi male? Per una possibile quanto prematura previsione?".
"Questa è per te.." avanzando di un passo per porgere una lettera consunta.
"Una lettera per me? Puoi dire a Lòlindir che non mi interessa.. e mai mi interesserà..non si sarà messo persino a chieder favori a te?" sorridendo divertita, malcelando comunque una tenue curiosità.
"Non è di Lòlindir sciocca" con tono dolce "viene da lontano.. sembra abbia viaggiato a lungo" osservando una volta ancora la busta.
"E chi mai potrebbe scrivermi da.. lontano ??" gradualmente cambiando espressione come a seguire la mimica del suo Maestro stranamente ed improvvisamente triste.
Improvvisamente?..o così era da quando si era presentato pochi istanti prima alla porta?
"Aprirla.. sarebbe il modo più semplice per scoprirne il mittente.." posandola poi infine tra le sue mani.
"Mia madre?" alzando lo sguardo incredula al Maestro " mia madre..mi supplica di tornar da loro...".
Legewien Le'dwetheren
-Tilverton.
-Una stagione addietro.
-Un freddo mattino.
Un solo impercettibile momento, un battito d'ali di farfalla, nulla di più.. con nel cuore la speranza e la paura che questo fosse senza fine... Un immagine ad accompagnarla lungo quel turbinio di luci multicolore, il viso premuroso del suo Maestro Camthalion, Il solo che la capiva, il solo che l'aveva curata.
Ed ora? La madre che indifferentemente l'aveva lasciata andar via.. o peggio ancora! Lei stessa d'accordo nell'allontanarla, la stava per la prima volta cercando? Stava tornando da lei, dal padre? come nulla fosse?
No di certo!!
Loro che per decenni erano stati muti e lontani, un ricordo fra gli sfumati ricordi della sua infanzia! Loro che l'avevano lasciata sola tra i miasmi delle sue paure.
Era quella Tilverton? Era la stessa città che fungeva da confine fra i ricordi e le ombre della propria infanzia?
Un battito di ciglia.. lo stupore dipinto sul suo viso..
Un immenso cupo cratere, le poche carpite parole dai pochi passanti dicevano fosse rigurgitante di ombre. ..
Non era così!.. ne era certa ... o forse no?
Di quel viaggio una sola memoria; quel gentile ragazzo vestito di nero e metallo.. ogni altra cosa persa nell'oblio.
Ad ogni modo non era luogo dove rimaner a riflettere.."Coraggio Soloth ... cerchiamo qualcuno di buon cuore disposto ad accompagnarci verso la mia.. la nostra.." inspirando profondamente "..dimora..".
Stringendosi il suo piccolo amico al petto si mise così alla ricerca di uno sconosciuto ma necessario aiuto.
Oltre vi erano le Terre delle Bestie.. temute oltre misura .. le stesse voci mormoravano che vi era una rivolta .. che numerose erano state le giovani umane rapite, verità? solo parole gonfiate dal vento?
Di certo non voleva accertarsene sulla propria pelle, da sola non si sarebbe di certo inoltrata fra quei boschi, fra quelle colline.
Legewien Le'dwetheren
Tardo pomeriggio in una delle camere al piano superiore del Cervo Bianco,
Lei seduta sul fianco del letto il piccolo maialetto ai suoi piedi a fissarla inespressivo.
"Ha detto che proverebbe le stesse sensazioni come a trovarsi di fronte ad un nano interamente nudo..? Dovevano esser parole di sostegno.. ma nessuna di queste la è stata..come potevano esser parole di conforto? ".
"Od ha provato quella volta? .. non ricordo precisamente" sbuffando.
"E poi io non vi pensavo neppure più.. non mi credi Soloth? Beh come riuscire a mentirti..ad ogni modo non in quel momento".
"Capisci Soloth? Paragonata ad un nano completamente nudo.." piccola pausa "beh si sperando avesse una lunga e folta barba...".
"Comunque io non stavo parlando lui di quella situazione..di quel particolare momento ma di tutt'altro, quindi ho non è come dice.. oppure ha già visto ciò a cui mi paragona e ne è rimasto turbato..molto turbato".
"Ma in tutto ciò qualcosa di utile vi è stato, dirò ad Adhara che sono pronta e riguardo l'antico monile proveniente da un altro Piano ha ricordato di una gemma dai mille cristalli capace di emanare una luce violastra.. dello stesso colore era anche la parete su cui sono ..finita.. involontariamente e da qualche parte ne devo avere quella manciata di polvere raccolta".
"Si Soloth.. la studierò.. se mai potesse essere utile"
"Un nano .. " poco più di un lamento volgendo poi lo sguardo alla finestra annebbiata.
Legewien Le'dwetheren
Seduta al davanzale della finestra all'alba,
Piano superiore della Locanda del Cervo Bianco,
Cullando il piccolo compagno..
"Sai Soloth... per la prima volta mi sono trovata in difficoltà, o meglio mi sono sentita non capita completamente.
Questa notte, sono tornata insieme a Rosnim, Mamy Derek e Amhir nella casa ora infestata dai Cultisti di Loviatar."
"Ricordi quanto ti raccontai la prima volta? Il dolore provato da quel cacciatore Alister.. il suo successo nel resistere oltre ogni limite? Ed infine la scoperta dell'Altare nelle cantine?
Credo che Rosnim sia delusa di come sia finita, sia delusa del mio comportamento all'interno di quella cantina e della possibilità persa di raccoglier ulteriori indizi sul maligno culto."
"Credo vi saranno altre possibilità, anche se, non so come dir lei questa cosa ma.. come mettere la propria vita dinnanzi ad un inutile sacrificio?
Quel sussurro.. il suo volere.. il timore di esser punita.. la paura del dolore.
Le sue incorporee dita a ricordarmi le sue parole, a sfiorarmi la gola e le labbra.
Mi sono come sentita dall'altra parte di uno specchio dove le due realtà erano al tempo stesso cosi vicine e cosi lontane."
"Non solo lei, forse anche Mamy credo possa pensarla allo stesso modo..
L'insuccesso di questa notte sia causa mia, almeno per gran parte causa mia, non apertamente, ma non dovevo desistere, così facendo l'entità infestante ha avuto il tempo di prepararsi e creare tutto quel dolore.
Quasi certamente le mie richieste sono parse solo scialbe lamentele di una ragazzina incapace di sopportar dolore, di esser di conforto alcuno, Mamy è stata più che chiara, si."
"Ma io avevo timore per la mia vita e vedevo quell'avanzare inutile."
"Tant'è che una volta dentro una volta ancora il potere di quel luogo e di chi vi viene venerato si è palesato in tutta la sua potenza, andare oltre è risultato impossibile.. io credo.. Soloth... di essere svenuta pochi momenti dopo.. il dolore è stato troppo forte.. lancinante.
Così è stato un poco per tutti.. dalle poche parole percepite una volta fuori."
"Sono stata forse poco pronta?
Potevo ricordar prima di avere quell'incanto..sarebbe servito?
Potevo resistere alle minacce per nulla velate di quell'entità?"
"Amhir credo abbia ragione.. in quel luogo è necessario l'intervento di un sacerdote.. un sacerdote anziano capace di contrastare la volontà della Signora del Dolore o Frusta Compiacente.."
" Mhmh, si Soloth, me ne starò un poco distante, nelle mie camere ho necessità di riflettere."
Legewien Le'dwetheren
Ashabenford Locanda del Cervo Bianco,
Seduta sul davanzale della finestra con il piccolo amico fra le braccia,
“No.. Soloth .. è inutile che mi guardi così..no! non sono riuscita a parlar loro, volevo ma a volte tutto scorre così velocemente” lieve sbuffo “ quando mi sarà possibile piccolo amico, quando mi sarà possibile”.
“Comunque ogni ad ogni sorger di un nuovo giorno ho un pensiero in più..il mio passato che mi cerca.. il miei genitori spariti, quell'entità affiliata a quel sadico culto che si è ripromessa la mia morte credo...ed ora? “.
“Sono anche preoccupata di non riuscir a dominare i miei poteri.... forse il buio, forse il timore di quei Drow sbucati da ogni dove, forse altro, ma.. contro la mia volontà Mamy è stata colpita da un dardo magico...si.. generato dalle mie mani.. “.
Breve occhiata rivolta a Soloth “No certo che non volevo!! come puoi anche solo pensare una cosa simile? che non era mia intenzione...ma il timor di perder il controllo e in maniera più devastante ora è ..insistente”.
“Era una sensazione quasi dimenticata questa sai?”.
“Ad Evereska mi sentivo ormai serena di quanto facevo”.
Osserva un istante il maialetto, lui con il suo consueto sguardo apparentemente senza significato.
“Beh si quasi sempre, non esser sempre così preciso..che poi diventi antipatico..”.
Perdendosi poi un momento nel grigiore della stagione.
“Chissà dove è andato l'uomo dei deserti, cosa ne pensi Soloth? Tu che hai per ognuno un preciso pensiero?” lo fissa un istante.
“E' così vago sul suo passato, credo anche faccia sentir lui dolore, deve aver sofferto molto..”.
“Si certo che mi riferivo a Sion, crede di conoscermi, si fa vanto di comprender ogni mia emozione ed ogni mio sentimento, ma nulla ha capito di me" breve momento di silenzio " forse..." "Si è particolare, sai vorrebbe poter capire le sue reali possibilità, magari padroneggiandole maggiormente, mi chiedeva come poter racimolare un poco di oro..”.
“Oddei credo che per quest'ultima richiesta io sia la persona assolutamente sbagliata”.
Soloth la guarda con la sua solita espressione “ dici anche per la seconda? “ sbuffando un poco.
"Ad ogni modo vedremo, vorrei comunque ascoltarlo"
Volgendo poi un ultima volta lo sguardo fuori, fissandosi sul giardinetto sottostante ed i pochi avventori del mattino.
“Uhm..si anche il cacciatore Alister ha rischiato qualcosa ma è stato agile, per sua fortuna, poteva ritrovarsi il naso brinato in effetti..”
Legewien Le'dwetheren
Locanda del Cervo Bianco,
Dopo una notte passata a saggiar magicamente il quadro e l'amuleto,
“E' inutile Soloth.. non reagisce..”
Soffiando lievemente rivolta al maialetto ...
“Ogni tentativo è finito in modo misero..non so che altro fare.. “
Dopo una lunga riflessione, persa nei suoi pensieri ...
“Oppure..potrei chiedere al cristallo.. ma ne sono sprovvista..."
“Dici di sentire..di chiedere?
Altro sospiro ...
“E da chi?”“Non mi stai aiutando così..potresti indicarmi tu come fare!”
Sguardo fisso e inespressivo di Soloth ...
“No.. eh?.. beh andremo ad Essembra chissà se li chi è stato toccato dalla Stella potrà dedicarmi alcuni istanti”.
Sempre il solito sguardo fisso ed apparentemente inespressivo di Soloth ...
“D'accordo d'accordo.. torno a studiare, non mi guardare così!”.
Legewien Le'dwetheren
Locanda del Cervo Bianco,
In una delle camere del piano superiore,
Il mattino del giorno dopo,
Intenta a preparar una abbondante colazione a Soloth.
“Non vorrai dirmi che anche tu sei d'accordo con Rain?”.
Osservando il piccolo amico dallo sguardo così espressivo ...
“Anche tu credi che mi abbia abbindolata? Cosi?!?“.
Sospirone alzando poi per un istante gli occhi al cielo ...
“Non so piccolo amico... voleva lasciarmi come pegno il suo amuleto, perchè tenerlo?".
Mescolando con effimera energia il robusto pasto del maialino, lui.. così attento a lei..
“E' stato sufficiente il suo gesto, non mi andava di tenere una cosa non mia, proprio non mi andava”.
“Ciò che più mi interessa e che faccia ritorno con ciò che mi serve, null'altro”
“Cinquecento monete saranno ben spese.."
Lieve sbuffo della pallida elfa ...
"Ancora convinto che non dovevo dar lui nulla come anticipo? ”.
“E se non dovesse finire come spero?”
“Ci penseremo a suo tempo.. non esser sempre così pessimista..”
Posando a terra la ricca colazione della creatura...
"Sion ha detto che farà ritorno entro una settimana... non sono così ansiosa, sarà sufficiente che torni con la pietra e quel componente entro la fine della stagione"
"Come perché? Ricordi che alla fine dell'inverno dobbiamo partire? Vero? Non te ne sarai scordato..”
Ad una prima scorsa il piccolo maialetto pare non la stia ascoltando con molta attenzione..
Legewien Le'dwetheren
Locanda del Cervo Bianco,
In una delle camere del piano superiore,
Il mattino successivo la scoperta del passaggio nello scantinato della casa infestata,
Intenta come al solito nel preparar una abbondante colazione all'amico di sempre.
"E' andata come predetto da Tristan, ricordi?"
Volgendo lo sguardo al maialetto dall'espressione indecifrabile.
"uh... già come puoi ricordare.. non eri con me"
"Disse che a volte le richieste di uno spirito tormentato possono esser oltremodo ingiuste..che lo spirito del piccolo potrebbe .." piccola pausa "chieder una sorta di occhio per occhio come si suol dire.. una morte per una morte"..
Perdendosi qualche istante intenta ad osservar la ciotola fra le sue mani.
"Così è andata.. sai Soloth?"
"Credo causa mia, non volevo far lui del male, mi credi?"
Stesso sguardo inespressivo.
"Si si.. che domande.. certo che mi credi, io volevo solo metter fine alle mie paure, lui o chi per lui aveva manifestato la volontà di metter fine alla mia vita.."
"Sai..? nel suo sguardo.. per un momento.. una frazione.. non di più..mentre mormoravo l'incantesimo forse ho letto in lui paura.. ricordo la sua prepotenza, come a volermi fermare.."
"Ricordo il suo avvicinarsi verso di me, ricordo con vivo dolore i tentacoli neri della sua magia oltrepassare le mie difese.. invadere il mio corpo e la mia mente..la sensazione immediata di sfinimento.. di degrado.."
Lunga pausa, ora volgendo lo sguardo oltre la piccola finestra.
"E poi...? e poi il brillare delle lame di chi era vicino Alister... Derek e tutti gli altri.. si è morto... causa mia.. volevano difendermi..ci sono riusciti, ne sono felice"
"E poi? È stato tutto così .. veloce.. repentino.. il suo sangue ovunque.."
"Tristan dice che potrebbe non esser finita che il mio gesto .. il mio voler assoggettar quell'uomo potrebe aver condannato il piccolo per sempre.. nell'infinito muro."
"Spero non sia così.. spero che il tributo già pagato sia sufficente"
Tornando con lo sguardo sul piccolo amico.
"Si, non sono stata io a voler tutto ciò, non sono stata io a condannar un piccolo prima ancora che questo potesse comprender la gioia della vita, non devo rammaricarmene"
"Non temere Soloth parlerò con lui"
Lieve sorriso.
"E' piacevole, certo che non ne sono dispiaciuta di questo.. "
Posando infine la ciotola all'impaziente Soloth.
Legewien Le'dwetheren
Elvencrossing,
Nei pressi della Locanda,
Poche ore dopo l'incontro con il Campione di Corellon,
Mai si era trovata così vicina ad una disgrazia riconducibile al folle obiettivo di preservare la propria razza, il proprio Popolo..
Non era così, almeno per lei, il modo di salvaguardare le proprie origini, ne era certa.
Era rimasta per lo più silenziosa durante l'incontro con il Campione, a volte persa nei propri pensieri, a volte scivolando in considerazioni fuori luogo..ad ogni modo tenute con cura tutte per sè, non era il caso in quel momento esprimersi al riguardo.
Molte i temi discussi dal Campione, Calendil e Aranel.. ciò che secondo alcuni era giusto che per altri era solo frutto della casualità della vita, di ingenue tragedie... comunque frutto del vivere.
Fra le tante parole.. la voce che il Popolo che si sarebbe mosso per riconquistare ciò che era nostro di diritto, l'Antica Capitale..
Non si era espressa.. lenta nel riflettere, pacata nel rispondere.
Si era espressa bensì sulla volontà di accompagnare il compagno perduto dello sconosciuto elfo sino alla Valle delle Voci Perdute, seppur il viaggio secondo i presenti sarebbe stato ricco di pericoli ed incognite.
Si era resa disponibile ad aiutar lui nei preparativi e nella cerimonia funebre, destando.. ne era certa.. un sottile stupore di difficile interpretazione.
O meno.. si era stranita a sua volta.. ma della sua volontà di esser partecipe.
E si era persa più volte nel contemplarlo..
Volgendo poi lo sguardo al suo piccolo amico..
"No Soloth.. non vi è alcun paragone..credo di essermi per un momento illusa di poter dimenticar lui.."
Legewien Le'dwetheren
Elvencrossing,
Accanto la riva del fiume,
Un ora dopo l'alba,
Accovacciata con le mani fra i capelli, afflitta in mille pensieri.. uno in particolare in quel momento.
Il piccolo amico intento a razzolare in cerca di tuberi e piante commestibili.
" Capisci Soloth? Lui sà tutto .. ha detto che sà cosa provo, cosa sento.. qualunque mio pensiero... no.. non può essere.."
Un breve sguardo del maialetto, forse come per comprenderla forse solo per istinto non trovando nulla di suo gradimento.
" Ha detto che un giorno arriverà anche per me.. di non.." un breve momento di silenzio, vagando con lo sguardo oltre il fiume ed oltre la riva opposta " di non abbattermi.. o qualcosa del genere.. sarei voluta fuggire".. " beh si.. sono fuggita non esser sempre.. così.. così preciso, non sapevo cosa dire non sapevo cosa fare..".
Immergendosi poi con il capo fra le spalle come a voler sparire per un momento inspirando più volte cercando una pace ormai persa.
"Cosa dovrei fare ora piccolo amico? Ignorare me stessa? Forse dovrei"andare altrove? Rinchiudermi nelle mie stanze?"
"Forse dovrei solo dimenticare, ma non è possibile"
Soloth intento ancora a fissarla, forse aspettando un tocco di pane o forse ascoltandola.
"Il villaggio che mi ha vista nascere è assediato, hai ragione, è ciò per cui mi devo concentrare, farò quanto possibile per allontanare i mutaforma e chi vi è dietro.. anche se.. non sò ancora come"
"Credi debba segnarmi su quelle pergamene in locanda, credi dovrei restare?"
Legewien Le'dwetheren
Han Ormlyr
Darren Starflower, il Bardo.
Darren Starflower, il Bardo.