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I preparativi fervevano tra i fedeli della Triade.
Era giunto finalmente il momento di sistemare il terreno per l'inizio del lavoro.
Valen organizzò delle pattuglie attorno alla zona del Tempio, in modo da liberarla da eventuali pericoli mentre attendeva l'arrivo della druida Eitinel che avrebbe spianato il terreno tramite un potente rituale.
Custode della Legge Valen Drake, paladino di Tyr
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Nei tre giorni precedenti all'incontro Eitinel si dedicò a rispolverare le misurazioni che aveva fatto la sera in cui erano sbucati tutti quei fantasmi arrabbiati. Memorizzò numerosi incantesimi per smuovere il terreno ed altri complementari per le rifiniture e la rimozione, volontaria, degli alberi che occupavano lo spiazzo.
Sperava che Valen ed Ivor avessero già rimosso le casette abbandonate nel mezzo della radura, così da non doverle disintegrare per far spazio.
La mattina stabilita la mistica arrivò all'accampamento accompagnata da Alakai, che era tutto contento di vedere una grande maga all'opera*. Iniziò subito a modellare alcune rocce che occupavano un lato dello spiazzo e le utilizzò come piano rialzato dove appoggiare i suoi fogli e la sua tenda, quindi proseguì animando alcuni alberi e facendoli gentilmente spostare qualche decina di metri più in là.
Verso mezzogiorno cominciò in lavoro vero e proprio, spostare una delle piccole colline circostanti sulla radura del tempio così da renderlo rialzato e, secondo il paladino, maggiormente difendibile. Il lento processo iniziò a trasformare il terreno molto dolcemente rendendolo ondulato e facendolo scivolare fino alla radura dove tutte le strutture, compreso il pozzo, vennero gentilmente sollevate al nuovo livello del terreno, come se questo fosse scivolato sotto la superficie.
Per raggiungere la massa richiesta dal paladino, Eitinel dovette utilizzare più volte l'incantesimo e passò diverse ore concentrata a dirigere il terreno come un direttore d'orchesta sotto lo sguardo critico di Alakai che, con le mani rigorosamente dietro la schiena, osservava i lavori.
Una volta raggiunta l'altezza desiderata cercò di dare ad essa la forma voluta dal paladino, quella di un frustum, ma l'incantesimo per spostare il terreno non era così preciso e quindi iniziò a dare ordini qua e là alle squadre di lavoratori, accoliti del tempio o chiunque altro fosse presente perchè prendessero pale e picconi e rifinissero gli angoli e le pendenze.
(*may not be factually true)
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Ivor dal canto suo si era quasi abituato alla mancanza di un tempio a cui tornare, rivalutando il puro spirito errante dell'ordine a cui si era unito anni prima.
Tuttavia si rendeva conto che quello stile di vita avventuroso (e povero) non era probabilmente adatto a tutti i confratelli fedelli alla Triade, e fu ben lieto di dare una mano come poteva.
Non avendo più grandi risorse monetarie mise a disposizione quel poco che aveva messo da parte e si mise al lavoro personalmente al cantiere, mettendoci del buon vecchio olio di gomito là dove gli era possibile.
E malgrado tutto questo gli ricordasse fin troppo il santuario che aveva dovuto abbandonare nel Cormanthor cercò di scacciare quei pensieri , conservando il risentimento per la prossima volta che avrebbero affrontato le creature della Follia...
"I live...AGAIN!"
IVOR CHERNOV (e JASSIN OAKSTAFF)