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Rientrando alla locanda Xovar e Darry notarono un Hin ubriaco che, a fatica, riusciva a rimanere sveglio.
Darry, di animo generoso, si propose di aiutarlo e di offrirgli un posto per dormire. Ma, rifiutandosi e avviandosi verso casa, l’Hin rispose di lasciarlo stare altrimenti avrebbe chiamato il Vendicatore.
Tra dubbi e perplessità dei due avventurieri, era chiaro che, se avessero voluto indagare sul mezz’elfo mascherato, interrogare l’Hin sarebbe stato un primo punto di partenza.
1 - Xovar
2 - Charles
3 - Morgan
4 - Raphael
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14-10-2020, 17:35
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 14-10-2020, 17:38 da Heavel.)
Il ragazzo aveva temporaneamente interrotto la sua attività al cantiere Morris, la sua presenza era richiesta altrove in questi giorni.
Il giovane aveva iniziato a prestare aiuto ad alcuni fabbri in città, mettendosi a disposizione per la produzione non solo di armi e armature, ma anche per i semplici materiali da costruzione, sempre più richiesti a seguito dell'imminente attacco.
Nel tempo restante invece, aiutava le guardie cittadine prendendo parte alle ronde che si tenevano per le strade di Hillsfar. Durante le ronde Heavel si trovò a dover sedare alcuni tafferugli, spesso causati da individui che avevano alzato un po troppo il gomito, altre volte invece erano vere e proprie risse tra umani e non umani.
Molto spesso in questi giorni il ragazzo aveva sentito parlare del "Mezzelfo vendicatore" e delle sue "gesta", le quali seppur tanto acclamate da alcuni non umani, rappresentavano solamente un ulteriore problema per una città che ne aveva già troppi, quel folle andava trovato e fermato al più presto così da restituire un po di calma alla città e i suoi abitanti.
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Anche Darry procedeva nell'incarico affidato dal consiglio. Ronde per la città, nei boschi e nelle parti limitrofe. Insomma cercava di dare il meglio.
Era difficile capire. Ma lentamente il piano di Maalthir si rendeva più chiaro.
Indobolire la città, non solo dall'esterno non facendo arrivare carovane e merci. Ma anche dall'interno indebolendo la volontà delle persone, attraverso il razzismo e vari conflitti interni.
In sostanza la città era sotto assedio.
Maximilian Goldentouch
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La sua indole le imponeva di partecipare attivamente, non poteva rimanerne indifferente.
A darle un motivo in più per unirsi alla causa era l'odio che buona parte degli abitanti umani riversava su chi umano non lo era, elfi inclusi.
Le occhiate diffidenti ed ostili erano divenuti aperti insulti che a loro volta si erano trasformati in veri e propri atti di violenza.
La tensione era alle stelle ed il sentore di insurrezioni era palpabile.
Il Vendicatore, il mezzelfo che si era erto condottiero dei non umani, non aiutava a migliorare la situazione, nonostante le sue azioni fossero apparentemente mosse da un senso di libertà.
Contribuiva ad attizzare il fuoco della ribellione.
Ed una ribellione ad Hillsfar era da evitare, a tutti i costi. La città non poteva permettersi altri fronti da affrontare, specialmente se questi erano intestini.
La presa di Elmwood da parte di Maalthiir e del suo seguito aveva ufficializzato le intenzioni dell'uomo di assediare e conquistare Hillsfar.
Le novità che erano giunte riguardo le attività ad Elmwood erano allarmanti.
Soprattutto se venivano sommate alle attività di sabotaggio di un crescente numero di banditi che avevano cominciato a prendere di mira le vie di commercio, di fatto bloccandolo, gettando così Hillsfar in un isolamento ancor più pericoloso.
La vicina città di Yulash per il momento sembrava rimanere ad osservare.
Shakkara vedeva invece a Zenthil Keep come un rapace in attesa di gettarsi sulla preda indifesa. Non escludeva che Maalthiir potesse avere appoggio dagli zenthrarim.
A sud le Valli, o quel che ne rimaneva, offrivano un territorio alieno, ostile e pericoloso. Mortale.
E poi c'era quel pensiero fisso, quell'ossessione, lo scopo della sua vita: i Neri.
I drow.
L'elfa era sicura che prima o poi i nemici giurati dei Tel-Quessir si sarebbero affacciati per sfruttare l'occasione generata dai disordini e dai gonfi venti di guerra che soffiavano su quel lembo di terra.
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Stava mangiando qualcosa. Rifocillandosi dopo la nottata insonne e che gli aveva permesso di catturare il fatidico "mezzelfo". Fare un bagno nel mare in quel periodo dell'anno non era la cosa più piacevole al mondo. E l'aiuto del Braciere era stato davvero valido.
Tuttavia ora era chiaro che la situazione era più complessa di come semplicemente si credeva. Molte più persone erano coinvolte ed il fine stava diventando sempre più chiaro.
Ora alcuni dubbi li aveva dissipati, ma altri se ne erano creati.
Nel rapporto aveva indicato l'accaduto per filo e per segno e le richieste per la comparizione di alcune persone al corrente dei fatti erano già state preparate.
Cercava di restare distaccato, ma aver visto l'operato di alcune persone che conosceva non lo metteva tranquillo. Doveva chiarire ogni dettaglio di quella faccenda. Inoltre si doveva dare presto risposte chiare e certe alla popolazione per rassicurarla e farle capire dov'era il marcio.
Azioni contrarie alla legge non sono giustificabili soprattutto se giustificandole si dava man forte alla parte avversaria.
Finito di mangiare sarebbe tornato subito alle celle per continuare l'interrogatorio dell'arrestato. Si stava accorgendo che in quei giorni non si stava risparmiando e sperava che il suo fisico non avrebbe richiesto pegno nel momento del bisogno. Tuttavia confidava nell'aiuto de Cavaliere Rosso, era certo che non sarebbe stato lasciato solo...
Leonides Nathos
Sek Nefer
Ramses Amosis
Kal Strike
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Hillsfar stava sprofondando abbastanza rapidamente nel caos. Il lancio di monete da parte delle sedicenti Piume Rosse aveva avuto effetti tanto deleteri quanto prevedibili sull'economia cittadina: nella giornata successiva all'inaspettata elargizione, infatti, buona parte dei garzoni, cameriere, sartine, uomini di fatica ed in generale "poveri lavoratori" di Hillsfar non s'era presentata sul lavoro, avendo intascato in una sola giornata l'equivalente di uno o anche due mesi di paga...in compenso, le locande e anche l'Albero Maestro avevano fatto ottimi affari, rimanendo aperti fino a mattina inoltrata.
Lo stesso "popolino" che aveva ricevuto il denaro aveva però visto la milizia mettersi tra sé e l'inaspettato dono, con risultati che non faticavano ad essere immaginati: c'era malcontento, che si esprimeva in rime cantate da ubriachi che parlavano del "caporal volante / che toglie il pane dalla bocca della gente" o similari.
C'era però un risvolto positivo in tutta la faccenda: i mercanti e gli appartenenti alla classe media, ovvero coloro che effettivamente avevano subito il contraccolpo della generosità di Maalthiir, non erano affatto contenti...