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[AQ DM Seidr] Corporazione dei cacciatori
#1
Probabilmente nessun dei due ricordava più come fosse nata l'idea ma di certo era ormai da molte lune che Echo e Luth si trovavano spesso a parlare del loro progetto di mettere insieme e organizzare i cacciatori, avevano ipotizzato una Gilda poi una Corporazione ma l'idea era sempre quella di dare un'organizzazione a chi aveva sempre operato singolarmente.

A poco poco mettevano insieme nuove idee e facevano progetti su come portare avanti la loro iniziativa ma continuava a mancare il tempo per fare qualcosa di concreto visto che passavano da un'avventura a un nuovo pericolo quasi senza pause.

Anche grazie a qualche suggerimento però erano arrivati finalmente a definire un quadro abbastanza preciso, sarebbe stata una corporazione in grado di avere rapporti con le gilde commerciali e avrebbe coinvolto i cacciatori della città e quelli dell'avamposto commerciale, oltre a cacciare avrebbero fatto da guide e da scorta come ulteriore attività.

Nel frattempo Echo aveva conosciuto un cacciatore dell'avamposto, un tal Eirik Forrester, quindi decisero che lo avrebbero incontrato per cercare di saggiare le sue reazioni alla loro proposta  e cercare di capire quanti potevano essere gli interessati.

Finalmente era arrivato il tempo di muoversi.
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#2
Smile 
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Un giorno parlando con Jhanita dell'avvistamento di una belva feroce, avevo percepito alcune difficoltà nel diffondere tali voci tra i cacciatori, disseminati in piccoli gruppi o ognuno per sè. Dopo il ritrovamento dei due cacciatori del sentiero silente uccisi dalla Bestia, decisi di farlo. Di riunire tutti i cacciatori locali in un unico gruppo, una corporazione dedicata, che attualmente non era ancora presente nella rosa delle associazioni a Hillsfar. Ne parlai a Luth e l'idea parve entusiasmarlo.

Eravamo però solo noi due e, al tempo, con ben pochi fondo e contatti per una cosa del genere. Cominciammo però a guardarci intorno, farci conoscere e soprattutto risparmiare ogni moneta guadagnata. Guardavo molto le altre corporazioni esistenti, per capire come erano organizzate, come stessero in piedi. Fortunatamente conoscevamo un mercante del Soffio di drago che amava tantissimo parlare di due cose: Kossuth e l'economia e politica cittadina.
Inizialmente ipotizzavamo di inserirci all'interno delle mura cittadine, per sfruttarne la sicurezza giurisdizionale e inserirci nell'ecosistema delle corporazioni esistenti. Trovando una nostra collocazione nei loro affari come collaboratori, non rivali. Bensì come fornitori di materie prime da cacciagione: carne, pelli, pellicce, materiale osseo ecc. Conoscemmo pure un ex cacciatore di Whitehorn, Lawrence Cox, che allora pagava i cacciatori per rivendere ai mercanti. Avremmo potuto proporgli di fungere da intermediario se non fosse stato.. non ucciso... era Malarita! Se non l'avesse fatto fuori Hoult, seppur per ragioni diverse, avrei dovuto occuparmene io al primo sgarro.

Nel frattempo avevamo svolto anche degli incarichi a pagamento, mettendo da parte un bel gruzzolino iniziale. Era una mia idea e volevo riuscire senza prestiti da amici o facendo pesare troppo su Luth lo scotto economico. Ma soprattutto, tra un'impresa e l'altra, il nostro nome aveva cominciato a girare più di quanto pensassi, me ne resi conto quando incontrai un cacciatore dell'Avamposto, Eirik Forrester, che notandomi per strada mi invitò a bere una birra.

(Continua..)
"Come ti chiami?" "Echo" "Echo?" "Echo"
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#3
Arrivati all'avamposto commerciale Eirik li accolse calorosamente e si diede da fare per radunare altri cacciatori presso un grande falò.

Presto si formò un gruppo di una mezza dozzina di persone che dopo aver ascoltato l'esposizione del progetto per la corporazione dei cacciatori fatta da Echo, che evidenziava quelli che sarebbero stati i vantaggi che potevano ottenere associandosi, iniziarono a fare domande o a obbiettare su alcuni punti esprimendo diversi punti di vista a volte anche contrastanti.

La conversazione andò avanti per quasi un'ora e alla fine risultò che i cacciatori erano interessati a partecipare al progetto ma furono chiari sul fatto che non intendevano andare in città se non il tempo strettamente necessario ad incontrare i mercanti per vedere carne o pelli.

Una volta che Luth fu riuscito a liberarsi delle attenzioni di Brianna, una cacciatrice che con molta insistenza gli si era appiccicata addosso, tornarono verso la città con la sensazione che l'incontro fosse andato bene anche se era risultato evidente che avrebbero potuto contare al massimo su una ventina di adesioni.

La loro idea di trovare una sede in città andava rivista e venne in loro aiuto Daphne che, dopo aver saputo di come era andto l'incontro, gli ricordò che nella zona c'era la casa degli Hurley che dopo la vicenda dei vampiri era rimasta vuota visto che non risultava ci fossero eredi.
 
Luth qualche giorno dopo andò a dare un'occhiata e a chiedere informazioni all'avamposto dove incontrò Eirik e parlando con lui scoprì che gli abitanti della fattoria vicina avevano già iniziato a prendere possesso dell'edificio rimasto vuoto.

Tornato in città ne parlò a Echo e decisero che valeva la pena di andare a trovare gli occupanti, si trattava dei Buttercorn che Luth aveva già avuto modo di conoscere e quindi immaginava che non sarebbe stato facile trattare con loro e soprattutto aveva chiaro che a lei non sarebbero piaciuti.
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#4
La primavera cominciava a scaldare le strade soprattutto nelle ore pomeridiane, ma in locanda era ancora piacevole sedersi vicino al camino scoppiettante, sorseggiando una birra e chiacchierando coi presenti. Eirik parlò molto dei suoi compagni all'avamposto e mi incitava a raccontare delle mie avventure. Non avevo idea di essere tanto conosciuta tra i cacciatori ed ero un po' imbarazzata, oltre che lusingata. Parlammo proprio a lungo e si unì anche il Braciere col suo Soffio di Drago, incuriosito quando parlavo di quest'idea di riunire i cacciatori in un'associazione.

Eirik sembrava proprio interessato e speravo lo sarebbero stati anche gli altri. Non conosceva però i cacciatori della città, ma all'avamposto si conoscevano tutti. Il suo gruppo aveva un rifugio ai margini del bosco, dove si riuniva quando non erano in viaggio. Solitamente rivendevano la cacciagione all'Avamposto stesso, che contava molto sul loro sostentamento, ogni tanto rivendevano carne anche a Oswul, del resto la locanda era un posto piacevole per tutti. Non sapeva dire se l'avamposto rivendesse qualcosa in città. Gli dissi che mi sarebbe piaciuto conoscere gli altri e parlare anche a loro, così mi diede molti consigli. Tipo mostrarmi come una di loro, per quanto la parte economica sia importante in un'associazione, non è gente che parla volentieri coi pomposi mercanti. Tipo il Braciere per intenderci.
Il Braciere però a sua volta mi diede invece molti consigli dal punto di vista affaristico, fortuna vuole che tra il camino e il liquore era in vena ciarliera e di buon umore. Naturalmente tra le prime cose sottolineò come il linguaggio del denaro funzionasse meravigliosamente in città e potevano essere interessati a sfruttare un canale unico di rifornimento. Disse poi che una corporazione basa molto la sua influenza sul numero dei membri... e di certo in zona non c'erano migliaia di cacciatori, probabilmente neanche un centinaio. Suggerì che una valida alternativa poteva essere unirci ad una corporazione di materie prime già esistente, la gilda dei coltivatori di Marlon, ad esempio. Un'idea che presi in considerazione ma prima di tutto dovevo capire io, di che numeri potevo disporre e di cosa avevano bisogno i cacciatori, per creare qualcosa di valido e utile.

Toccammo anche un punto delicato riguardo la richiesta di mercato. Solitamente più si vende e meglio è ma a alla maggior parte dei cacciatori non è che interessi invischiarsi nel mercato economico e nelle politiche concorrenziali cittadine. Non ci importa quanto luccichi una moneta purchè basti per sfamare e vestire degnamente la propria famiglia. Dovevo quindi valutare quanto potremmo offrire rispetto alla richiesta di prodotti dei mercanti, senza ledere la foresta. Fui felice di sentire da Eirik per primo tirar fuori l'argomento, mostrandosi sensibile ad una caccia ragionevole, non selvaggia.
Il loro gruppo, come la maggior parte dei "fedeli" locali, non è che avesse una particolare devozione per il Signore delle Bestie. Si trattava di terrore o una sorta di superstizione più o meno fondata. In sostanza erano abbastanza prudenti da evitare di offendere Malar pur senza venerarlo particolarmente. Gli dissi che ne ero contenta e che di certo non avrei mai chiesto loro di inimicarsi una Furia e correre rischi, quello era compito mio. Non avrei neanche proposto loro cacce spericolare contro creature bizzarre o mostri pericolosi, a quelle ci pensavamo noi avventurieri.

Al termine ringraziai entrambi per i preziosi consigli e promisi che ne avrei parlato con Luth e saremmo venuti entrambi all'avamposto. Eirik pareva conoscerlo meno ma fu felice all'idea di passare del tempo assieme e conoscerci meglio. Solo dopo aver accettato entusiasta ho capito che... non parlava a livello collettivo ma... va bhè non importa. Si forse dovrei dirgli che sono già impegnata, prima o poi.
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Fui contenta di conoscere i cacciatori dell'avamposto e mi sentii a mio agio parlando con loro in modo informale. Eirik mi accolse felicemente e chiamò a raccolta i presenti, altri si avvicinarono incuriositi, eravamo tanti. Proposi loro la nostra idea, descrivendo loro i vantaggi che intendevamo offrire loro punto per punto e sentendo le loro idee ed esigenze. Una certa Brianna fu particolarmente presa da Luth che gli si appiccicò tutto il tempo, anche le volte successive. Le proposte piacevano loro ma non erano molto propensi a "mischiarsi con quelli di città". Notai anzi una sorta di diffidenza e distacco con la gente dentro le mura e ne capivo bene l'origine. Non amavano i loro giri politici, men che meno sperperare i loro soldi per le tasse.
Li ascoltai e dopotutto io volevo creare qualcosa che funzionasse bene per tutti noi, nessuno ci obbligava a edificare una sede dentro le mura... specie se fuori era più conveniente! La proposta fu presa molto bene, così lasciai a Luth il compito di capire come prenderci un pezzo di terra o un edificio già esistente lungo la strada, magari non molto distante dal laghetto. Mi è sempre piaciuto andarci, per star per i fatti miei o pregare. Io intanto preparai dei volantini da mettere in locanda e fuori dal tempio di Chauntea, sperando di attirare altri interessati tra i cacciatori della zona.
Citazione:
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- CACCIATORI DI HILLSFAR -

Stiamo creando un'associazione dei cacciatori indipendente dalla città,
presso la zona dell'avamposto commerciale a sud.
Lo scopo è migliorare l'organizzazione delle battute di caccia
e trarre vantaggi in termini economici e di sicurezza.

Obiettivi
autosostentamento: rivendere i prodotti della caccia che non usiamo e col ricavato acquistare ciò di cui abbiamo bisogno da canali preferenziali a prezzi migliori. Ad esempio rivendendo il pellame e carne in eccesso per l'acquisto di equipaggiamento e razioni di pane, formaggio, frutta.
possibilità di migliorare il proprio equipaggiamento a prezzi contenuti grazie ai canali di contatto con venditori preferenziali
rispetto della foresta: opereremo la "buona caccia", nel rispetto di quanto la foresta ci offre senza danneggiarla con cacce furiose e selvagge
miglioramento comunicazioni di avvistamenti prede, predatori e pericoli
distribuzione dei territori di caccia in squadre preparate: riducendo i rischi di battute in inferiorità numerica, evitando zone con segnalazioni di pericoli, evitando zone di caccia già battute
addestramento per i più giovani da parte dei veterani
sostegno solidale per vedove e orfani

Se siete interessati, ci piacerebbe sentire le vostre voci:

Echo, cacciatrice del sentiero silente
Luth, difensore della foresta

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(...continua)
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#5
La sistemazione del bambino "ereditato" dai cugini e la necessità di continuare a far cadere l'attenzione di chi avesse voluto reclamare il piccolo sulla sede al porto aveva trattenuto Luth in città per parecchi giorni e questo gli aveva permesso di fare ordine negli appunti e tra gli innumerevoli schizzi predisposti con Echo per la disposizione dei diversi ambienti della sede.

Alla fine riuscì a fare una bozza definitiva delle sistemazione dei tre piani, non era un lavoro degno di un architetto ma gli sembrò sufficiente per far fare un valutazione da parte dei potenziali costruttori quindi, appena possibile, si affrettò a mostrarla a Echo.


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#6
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In città l'iniziativa ebbe meno riscontri, di tutti i cacciatori che si sono presentati solo una dozzina aderirono. Forse per questo in città le pelli vengono in gran parte importate, del resto i cacciatori non sono così numerosi complessivamente. Anche se qualcuno si fosse ritirato perchè restio a collaborare coi non umani, all'avamporto hanno una mentalità più aperta e dubito sia questa la ragione. Agli annunci hanno risposto anche parecchi mercanti o i loro figli, vorrebbero organizzare battute di caccia con veri cacciatori per ostentare il loro status... neanche li degno di risposta! Ho notato anche un paio di risposte di conciatori interessati ad accordi, un messo dall'aspetto distinto e diverse lettere più o meno pertinenti.

CONSIGLIERE BLAKE
Il messo importante dice di essere stato mandato niente meno che dal consigliere Blake, che è interessato ad un contratto per le pelli che verranno commerciate dalla loggia. Non c'erano molti dettagli nel messaggio ma le domande sono reindirizzate ad un incontro privato col consigliere una volta che la "gilda" sarà in funzione. Ottimo! Bisognerà ovviamente valutare l'ammontare della sua richiesta e quanto possiamo offrire.

KENT E BAR
I due conciatori sono Kent e Bar e non appartengono a corporazioni. Hanno piccole attività, col vantaggio di avere richieste di pellame ridotte, ma forse troppo ridotte... Però chissà se c'è un avanzo da altre vendite importanti potrebbe essere un canale utile. Ripagherebbero con pellame lavorato e piccole riparazioni, peccato non creino armature, ma potrebbero rispondere al nostro fabbisogno. Inoltre sono disposti a far girare la voce se gli accordi saranno buoni.

ZEGHER WOLGHER
Dovrebbe essere un membro importante della Gilda degli orefici e tessitori, seppur di umili origini. La sua bottega è diventata via via più rinomata e infine si è ampliato diventando il padrone indiscusso della produzione di pellami in città.

Citazione:
"Signori, non mi piace sprecare parole quindi andiamo subito al dunque. Se ho capito bene state radunando tutti i cacciatori locali sotto un'unica bandiera e posso comprendere il motivo, l'unione fa la forza anche nelle contrattazioni ed è una mossa furba.
Tuttavia non sono mai stato il tipo da contrattare quindi, se riuscirete a mettere in piedi la vostra piccola banda, mi offro di comprarvi tutto il pellame in via esclusiva, vi pago meglio degli altri e vi sconto pure ogni acquisto che voi farete da me. Armature, mantelli, stivali, guanti, riparazioni, quel che vi pare.
Zegher Wolgher, il Pellaio"

L'offerta è molto allettante e apprezzo arrivi subito al dunque. Vorrebbe però essere l'unico coi con cui dovremmo fare affari ma ha di buono che potremmo a nostra volta acquistare ciò di cui necessitiamo. Non mancherò di sentire anche lui a tempo debito.

Tuttavia i primi coi coi dovetti trattare furono i Buttercom. Non che fossi obbligata ma sarà meglio non partire col piede sbagliato col vicinato. Avevamo messo gli occhi sulla vecchia casa degli Hurley, purtroppo deceduti per mano bocca della vampira Victoria. L'edificio non era adatto alle nostre esigenze ma il posto era perfetto, all'incrocio e vicino sia al laghetto che all'avamposto. La famiglia però aveva una figlia da maritare e vi si era insediata, conscia che non ci fosse una vera autorità e giurisdizione a cui rispondere. Se vuoi un posto te lo prendi.
Andai a conoscerli e la mia prima impressione fu una grandissima voglia di prendere a pugni il capofamiglia. A dir poco di vedute ristrette, maleducato ecc. ecc. Poi però mi accorsi che agiva solo per necessità... non vi era quel retrogusto di egoismo e lussuria dei Morton. Era solo povera gente, ignorante, che cercava di tirare avanti come poteva... Decisi così di fargli un'offerta spropositata, così da dar loro un po' di respiro economico senza che la vedessero come carità. Addussi inoltre a come Victoria era ancora viva - per modo di dire - e sarebbe potuta tornare. Intanto Eirik ed altri amici locali vennero a sentirci.
Proposi infine ai Buttercom di pagarli ben 1000 monete affinchè ci lasciassero il luogo e buttassero giù la casa attuale così da farci edificare la nostra sede. Diedi loro un anticipo e dopo qualche giorno il restante compenso. Da allora ci salutano sempre ben volentieri, ovviamente.

Infine contattai il Braciere che da poco aveva aperto un bellissimo emporio e gli chiesti di raccomandarmi qualche buon costruttore. Qualcuno capace ma dai prezzi onesti. Mi diede una lista ben fornita e con Luth non tardammo a trovare chi potesse proporci dei buoni progetti sulla base delle nostre idee e i nostri sogni. Ora non ci resta che attendere il termine dei lavori nel cantiere avviato...
"Come ti chiami?" "Echo" "Echo?" "Echo"
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