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Leggera come l Arya
#31
Sei dinanzi a me
a fronte bassa.

Mesto, ciondoli la testa
come un cane bastonato
il cui collo è serrato
da un guinzaglio stretto,
implorando una carezza.

Memore delle tue carezze
verso me mancate,
vorrei essere dura
chiudendoti la porta in faccia,

urlarti la mia rabbia
renderti pane per focaccia,
adempiere all'antico motto:
-ognuno per se, Dio per tutti-

Ma mi fermo e rifletto...
le tue mani poi stringo,
ti sussurro il mio perdono
con amore.

Meglio che io senta
anzichè un lugubre
risentito rintocco,
sciogliersi le campane a festa
nel mio cuore...

una volta per tutte perdona l amore,
quando perdonate sono tutte le colpe
e l infinito brevemente
s'apre e si richiude
e eternamente ritorna

non condanna
non assolve l amore,
quale macchia può fissare
l abito dei suoi occhi
volto al fare della luce?
nemmeno parla l'amore,
prescisso ha il verbo ed ora
è muta e come può dire
ti perdono?

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#32
"....entrò nella camera da letto e si fermò un istanze osservandola per orientarsi; aveva le mani impegnate nel tenere vari involti di panno e qualche sacchetto, accendere una candela sarebbe stato un problema ma trovando la stanza già illuminata, ringraziò mentalmente L 'oste della Locanda del Faro per aver installato quei strani globi luminosi in modo che tutto l'edificio e non solo fosse ben illuminato.
Il sole stava calando e la sera si avvicinava, vide subito il tavolino della camera dove si diresse  per depositare gli acquisti. 

Erano giunti nella città di Thentia per nave la mattina stessa ed erano andati direttamente al mercato principale; Talan aveva un "lavoretto veloce" da svolgere e voleva farlo il prima possibile, in modo da avere i restanti giorni da trascorrere in tranquillità con lei.
Come sempre Arya non chiese niente al riguardo e si limitò ad attenderlo, girottolando tra le botteghe e bancarelle del mercato, senza però non porsi qualche domanda su cosa avesse da fare Talan in un negozio di animali...l'Angrym's Livery era il primo negozio di quel tipo che lei avesse mai visto e ci mise un pò ad uscirne lasciando l'amato al bancone.
Thentia era considerata una città dallo spirito sfrenato, seppur disordinato e senza malizia, ed avevano ragione: passeggiando per le vie potevi passare da zone ricche e sgargianti a quelle piu rozze ed austere..forse il perche stava nel fatto che la città  pullulava  di maghi, in servizio o in tranquillità che col loro tocco personale avevano plasmato i quartieri a loro piacimento; in tutta la giornata Arya era riuscita a riconoscerne almeno una dozzina a passeggio tra le botteghe ed i vicoli.

Guardò sospirando i pacchi ammassati sul tavolino, in quel momento la stanchezza del viaggio iniziò a farsi sentire  e decise che alla loro sistemazione, ci avrebbe pensato il giorno successivo. Si avvicinò alla finestra e la spalancò appoggiandosi al  davanzale per scrutare la via sottostante: risuonava ancora di gente ed ogni tanto un globo luminoso le passava davanti illuminando cosi la locanda stessa ed i passanti...si appuntò mentalmente di chiedere all'oste se ci fosse un meccanismo di spegnimento notturno almeno vicino alle camere per permettere il riposo, la luce era perenne ed intensa e non li avrebbe
lasciati dormire.
All'orizzonte il pennone di una grande nave la faceva da padrone, il molo del porto era a pochi passi dalla locanda ed in vista spiccavano quelli dei traghetti che collegavano la città a Hillsfar e Melvaut..e proprio su quel pennone sventolava la bandiera di quest' ultima.
Arya smorfiò malinconica mentre la coscienza le sbatteva davanti il pensiero dei suoi cari ancora prigionieri e lei li, a vivere gli agi di una vita libera. Era quasi tutto deciso: il gruppo avrebbe agito appena possibile per liberare Amras e cercare di recuperare William disperso nel Thar, dopo si sarebbero occupati della catena e delle loro infiltrazioni Zenth.
Era grata a coloro che ormai considerava come una seconda famiglia, per l impegno  e la comprensione del suo stato d'animo, Jassin in particolare; di lui l aveva sorpresa atteggiamento cosi attento alle motivazioni che spingevano la ragazza ad agire ed in alcune occasioni anche ad anticiparle cercando di guidarla nel modo giusto...non l avrebbe mai ammesso probabilmente si muoveva perché le voleva bene ed il rimprovero bonario che le fece dopo l'interrogatorio di Petra ne erano un indizio; su richiesta avrebbe sicuramente motivato il suo operato col "salvataggio  di un fratello elfo" ma in fondo in fondo lei lo sapeva, come lo sapeva anche di tutti gli altri.
Signora fortuna l aveva guidata bene quella notte, sospingendola verso quella nave che da Melvaunt l'aveva portata a Hillsfar, affidandola cosi nelle mani giuste....
Pensando ad Amras si era domandata spesso come avrebbe reagito nel rivederlo dopo tanto tempo, ma soprattutto come avrebbe reagito lui in quelle circostanze..per molto tempo la sua vista l'aveva fatta soffrire e questo l'aveva portata quasi ad  odiarlo per un periodo, ma come sempre il tempo cura questo tipo di ferite ed ora quando pensava a quell'elfo biondo  rivedeva solamente un compagno di scena, un membro di quella grande famiglia che era il Circo del magnifico.
Quella famiglia non c'era piu ma con se si era portata la premura imparata con cui accudire quella nuova...

Sobbalsò quando si sentì cingere da dietro con un abbraccio ed un mento posarsi sulla spalla

"..so a cosa stai pensando..e dovresti smetterla di farlo...andrà tutto bene Arya"
"...si lo so..scusami, il vedere la nave mi ha preso alla sprovvista ed ho iniziato a pensarci
"..non devi scusarti..è normale che tu sia preoccupata e ti chiedo ancora scusa per aver aggiunto anche me a questo...la tua famiglia è anche la mia e ce ne occuperemo al meglio, ma adesso siamo qui insieme godiamoci il nostro di tempo
"..e tu quando sei tornato? non ti ho sentito entrare"
" ..ci credo! presa com' eri dai tuoi pensieri non hai nemmeno sentito quello che ti ho detto poco fa..quanto hai speso al mercato? il tavolo rischia di rompersi dal peso!"
"dovevo passare il tempo in qualche modo" *ridacchiò la ragazza stringendosi nell'abbraccio.
"hai visto che panorama che c'è da questa stanza?"
"La locanda del farò è famosa per le sue stanze luminose e per la vista sul porto...e non è l'unica cosa per cui la città è famosa...una leggenda  parla di una lama intelligente nota come Spada Luminosa che a volte volteggia per la città, falciando i membri della comunità di incantatori. Si dice che la spada brami gli oggetti magici unici che  questi individui possiedono...per un periodo ha avuto anche un culto di adoratori"
"davvero?" chiese divertita
"gia...ah hai mai visto un minotauro?" Talan fece voltare la ragazza per abbracciarla in modo che la vedesse davanti a se
"Un minotauro? mh no per fortuna"
" allora andiamo..dicono che Thud cucini uno spezzatino pazzesco.." le baciò la guancia per poi prenderle la mano e trascinarla
fuori dalla stanza, lasciandola nella piu totale confusione.

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#33
"...seduti ad un tavolo della locanda di Bowshaft, Arya stava mostrando al ragazzino, un disegno fatto a mano di un mostro dalla forma sferica con qualche annotazione scritta sottostante; Il rosso ascoltava osservando la sala ed  i suoi avventori in attesa che venisse servita loro la cena.

"...vedi Jade, questo è un Malaugrym..è una creatura maligna proveniente dal Piano esterno delle Ombre..ha la capacità di prendere la forma di altri esseri viventi e per questo è molto difficile da identificarli..il loro sguardo prende una sfumatura dorata quando sono mutati ed è uno dei pochissimi segni che ti aiutato a scoprirlo, ma riescono a tenerlo ben nascosto se mantenuta la concentrazione necessaria...stiamo dando la caccia ad uno di essi proprio ad Hillsfar.

E' per questo che siamo venuti in questa locanda Arya? 

Bhè ci saremo spostati ugualmente Jade, sai che Daphne a breve si sposerà e di certo non vogliamo disturbare una coppia di neo sposini con il nostro fracasso. Diciamo che il Malaugrym ha afferrato un po' il trasferimento...

e qua cosa faremo?

Quello che facevamo al porto Jade..allenamento, studio..qualche lavoretto da quell'oste con gli occhi a mandorla.. insomma ci annoieremo finche la bionda non ritorna da uno dei suoi viaggi

Jonas, so che preferivi rimanere al porto ma vista la situazione questa è la soluzione migliore in questo momento.. quando saranno concluse le emergenze, penseremo al da farsi..

Si lo capisco e vorrei essere un aiuto maggiore per te, credo di essermi ripreso dal periodo passato in schiavitù e voglio che tu mi tenga presente qualora ti servisse un aiuto..non sono ancora da buttare via e come combattente ci so ancora fare..

Lo so Jonas e ti ringrazio, volevo giusto affrontare l'argomento non appena Amras e William saranno salvi..a seconda dello stato in cui torneranno da noi decideremo il da farsi..magari vorranno ripartire e anche tu vorrai seguirli

io rimango con te Arya

"la ragazza sorrise e scompigliò i capelli con la mano al ragazzino seduto a canto a lei"

Lo sappiamo che rimarrai con lei Jade, sei ancora un poppante attaccato alla gonnella della bionda..non sei di certo pronto per un viaggio da vero uomo "riabbatté il rosso con aria burlona"

Hey poppante a chi! usciamo e ti faccio vedere io! *rispose infastidito il ragazzino agitando il pugno verso Jonas con aria buffamente minacciosa, che provocò in Jonas una grossa risata divertita.La baruffa venne uccisa sul nascere dall'arrivo della cameriera con la cena, che servì ai presenti porgento loro
tre grosse ciotole fumanti.

Quel tipo di vita ti cambia dentro Arya..non credo che saranno gli stessi di prima..non credo nemmeno che possano avere argomenti che mi facciano cambiare idea..sono rimasto qua e rimarrò anche dopo..per questo contami come tuo appoggio e supporto..dopo quello che ho visto e che mi hai raccontato, per me la famiglia rimani tu e questa piccola peste..

e quel talan? *incalzò Jade con aria furba e provocatoria...Jonas gli restituì un sorriso smagliante come risposta alla stoccata* ...si, anche lo scorfano..finchè Arya deciderà di portarselo dietro.

La bionda lo guardò smorfiando con sufficienza prendendo una forchettata degli strani spaghetti che fumavano nella scodella.
Avrebbe parlato a lui del progetto di Talan in seguito; prima doveva chiudersi la questione del massacro e della catena stessa in modo che quel piccolo angolo di mondo che lui voleva creare, fosse al sicuro e lontano dai possibili rischi del passato.
Le aveva detto che c'era posto per tutti nel suo piano per Yulash, ma come aveva detto Jonas, anche lei non era sicura di come sarebbero tornati i due superstiti del Magnifico e prima di mettere le carte in tavola, voleva vedere le reazioni tutti.
Ma prima c'erano questioni piu urgenti da affrontare come il Malaugrym da cacciare ed il viaggio per i piani per  aiutare Jassin...una volta risolte queste incombenze, avrebbe pensato a quale posto chiamare effettivamente casa; Daphne aveva ragione: doveva trovare un posto per loro.

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#34
".....Musica e grida animavamo la taverna, colorata dalle risa della compagnia in festa...boccali di birra e bicchieri di vino vorticavano tra i tavoli della sala mentre le cameriere accorrevano alle richieste incalzanti degli uomini in festa.. in fondo alla sala un uomo con la chitarra accompagnava il musico al violino e le loro note incitavano gli avventori al canto.. un coro risuonava tra le mura mentre riuniva in un unica cosa i vari gruppi seduti o barcollanti tra i tavoli...

In un mondo di luci danzanti
dove il tempo sembra fermarsi
c'è un angolo di pace brillante 
dove i sogni possono realizzarsi.

Tra le ombre della notte profonda
dove il silenzio parla in sussurri
e grida di creature corrotte
c'è una speranza dolce e feconda che
tocca le anime e si nutre di miri.


"....ad un tavolo si cantava e beveva insieme in una nuvola di fumo...ad un altro le grida e le risa si accavallavano dopo una mano sfortunata a carte...ad altri si amoreggiava senza ritegno con la cameriera per disposta...chi ballava qualche passo scoordinato maestrato dal fiume di birra che ne attraversava il corpo... al tavolo degli eroi si progettavano i prossimi passi e si perdeva la vista in miraggi di fortune lontane...tutti uniti dalla goliardia di essere vivi e festeggiare le ricchezze di un salvataggio inaspettato... Sudato fino all'ultima goccia di sangue..le lacrime versate sembravano ormai lontane sette anni da quelle risa
che animavano la locanda del vecchio teschio..

Sogniamo insieme in questo luogo
dove la fantasia prende il volo
dove ogni pensiero diventa un preludio
di una vita vissuta con il cuore pieno.

E così ci perdiamo in questi versi
nella magia di un'emozione sincera
dove il tempo si ferma e si diversi 
nell'eternità di questa primavera.

"...lo sguardo della bionda era attento, fissava dritto negli occhi il nordico seduto davanti a lei al tavolo, identico nella postura e nello sguardo di sfida, le riservava lo stesso trattamento. Tra loro qualche bottiglia di liquore vuota e innumerevoli bicchieri,la sfida era nel vivo e malgrado le guance dei contendenti erano pienamente cremisi e le movenze erano più che ubriache, nessuno dei due voleva cedere e concedere la vittoria all altro....la bionda alzò con fatica l'ennesimo bicchiere e buttò giù alla goccia il liquore contenuto ...sbattè le palpebre sforzandosi di rimanere vigile e con sguardo perso, sprezzante nell intento ma buffo nel risultato, fissò ancora una volta il guerriero invitandolo a provarci ancora mentre le labbra si piegavano in un sorriso soddisfatto..
L'uomo la guardò con aria sprezzante come può essere credibile un ubriaco e si concentrò poi sul bicchiere davanti a se...lo prese con la mano e lo portò alle labbra ma in quell istante i fumi alcolici arrivarono al naso che, contrariato si chiuse in un conato di nausea..la ragazza colse l esitazione dello sfidante ed in un grido esuberante si alzò dal tavolo con le mani in alto

"....HO VINTO!!!!!!!!!!!!!!!!

"....la ragazza cadde all indietro, incapace di controllare il proprio corpo dominato dal liquore di bassa qualità ..tentò con fatica di alzarsi aggrappandosi al tavolo come un naufrago alla botte in mezzo al mare...ma qualcosa la investì in pieno rigettandola a terra con tonfo sordo: la massa dello sfidante in preda all' euforia alcolica le si era gettato addosso con il chiaro intento impedirle di alzarsi per continuare la gara, cadendole però miseramente addosso, non controllando a pieno anch'egli i suoi movimenti.
I due pienamente ubriachi iniziarono a ridere a crepapelle sul pavimento quando due mani salde afferrarono i baveri delle loro giacche e con una semplicità inaudita rimise in piedi i due ragazzini...

"...MA COME VI SIETE CONCIATI?"

...la voce dell'elfa tuonò forte ed autoritaria, celando appena l'ilarità che gli piegava il volto mentre teneva i due compagni per la collottola come un amorevole mamma lupo....

"....E' COLPA SUA!!! HA PERSO LA SFIDA!!!" ridacchiò la bionda mentre con fatica cercava di staccarsi dalla presa dell'elfa...

"...NON HO PERSO!! STAVO PER BERE!! "....rombò il biondo mentre anch'egli con fatica alcolica cercava di staccarsi da Morwen e di artigliare con mano sconnessa il bordo del tavolo che era ben lontano dal posto in cui egli lo vedeva... 
Il nano seduto al tavolo di fianco scoppiò in una sonora risata avendo assistito a tutta la scena, guardò divertito l'elfa mentre vide  comparire una figura alle sue spalle...

"..sorella li prendo io..per oggi hanno finito di festeggiare Shadowdale salva..." esclamò il druido mentre divertito sorreggeva la bionda chiaramente incapace
di reggersi in piedi..Morwen scrollò le spalle e anch'ella sorrise divertita mollando la presa dei due contendenti e tornò al tavolo, lasciando cosi Arya tra le braccia di Jassin e Krugan cadere rumorosamente a terra.....

Mentre l'elfo l' accomodava con delicatezza sul divanetto poco distante, Arya tra le sue risate sentì vagamente la rossa dirle qualcosa bonariamente, stretta tra le braccia del Mago che la guardava felice durante la danza con la quale  accompagnavano la musica della festa..era felice e lo erano tutti..voleva rispondere a Daphne ma la brezza alcolica  la lasciò cadere in un sonno dal sorriso beffardo.

Avevano affrontato il reame remoto che aveva nello scontro di sette anni fa, bloccato la città di Shadowdale in una bolla temporale lanciandola  in un piano diverso...per salvare lei ed i suoi cittadini imprigionati, gli avventurieri avevano affrontato creature corrotte rischiando loro stessi la corruzione del reame..viaggiato per vari piani di esistenza..rischiato la vita in prima persona e le conseguenze che ne potevano nascere..ed ora erano li, nella locanda di Shadowale stessa a festeggiarne il ritorno alla vita ed al trascorrere del tempo naturalmente...
Nessuno dei presenti dimenticherà mai l'impresa appena compiuta e sorriderà nel vedersi nominato nei libri di storia..

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#35
“…aprì piano la porta della stanza illuminata solo dal chiarore del camino rimasto accesso. Dalla finestra della camera non filtrava nessuna luce, segno che ormai la notte era piu’ che inoltrata; si guardò intorno adattando la vista all’illuminazione soffusa.
Era stanca, malgrado avesse passato la giornata seduta a parlare, il corpo le doleva come al termine di un estenuante fuga…ed era cosi che si sentiva, braccata da quella sensazione di rammarico che le attanagliava la bocca dello stomaco. Avrebbe voluto abbandonarsi al sonno, avvolta nell’abbraccio confortevole di  quel letto che in lontananza la tentava.
Ma aveva qualcosa da fare prima e l’esigenza di portarla a termine, sospinse il suo sguardo lungo tutta la stanza per cercarlo; lo vide seduto sul divanetto davanti al camino ad aspettarla, come lei aveva chiesto.
Talan la guardava in silenzio, dalla piega del volto era chiaro che si fosse svegliato nel sentire la porta aprirsi  e silenziosamente si era seduto senza farsi notare dalla bionda in lontananza.
Vedendo il volto di lei piegato dal turbamento, le sorrise facendole segno di avvicinarsi e di sedersi di fianco a lui. Arya obbedì al richiamo e con passo stanco avanzò nella stanza raggiungendolo; si mise di fianco a lui in modo che potesse guardarlo in volto durante la conversazione.
La bionda rimase per un lungo instante ferma in quella posizione semplicemente scrutando l’uomo in volto, le labbra semi piegate in una smorfia che da sola dimostrava quanto ella fosse in tensione in quel momento. L’uomo si limitò a prenderle la mano e stringerla forte per trasmetterle la sua forza.
I loro sguardi si incontrarono e non servi nient’altro per comprendersi e lasciare che le cose venissero fuori da sole.

Scusami se ci ho messo tanto..ma avevamo molte cose da chiarire…
Amras è piuttosto confuso e traumatizzato da tutta la situazione, in particolare dall'essere stato usato come schiavo sessuale per più di un anno.
 
“…deglutì appena cercando di darsi un tono e riportare le informazioni il piu precise possibili, escludendo dai fatti le emozioni che stava provando, prese un bel respiro e lascìo che il fiume di parole uscisse da solo”

La sua versione dei fatti corrisponde a quella dei gemelli e Jonas,  dopo la cattura sono stati separati e che anche lui è stato interrogato. In quell'occasione ha incontrato Petra, che dopo averlo interrogato magicamente ha deciso di prenderlo con sé come schiavetto, facendogli capire che l'alternativa era la morte.
Gli ho chiesto se lui e William avessero concordato un piano di azione, visto che loro due erano i principali testimoni della serata, ma ha asserito che non l’hanno fatto perché non ce n'era stato il tempo, e lui egoisticamente aveva preferito vivere piuttosto che morire, viste le circostanze.

“fece una breve pausa per lasciare che l’aria uscisse dalle sue labbra in un lungo respiro, implorando al suo stomaco di smettere di contorcersi”

Di base Petra non lo trattava neanche male, anzi nel tempo aveva imparato a "prenderla", come donna di mezza età aveva le sue insicurezze…non ricordavo fosse cosi vecchia..forse quando l abbiamo catturata aveva in faccia chili di trucco…comunque lui aveva imparato a "manipolarla" un minimo in modo da avere più agevolazioni materiali - anche se non più libertà.
 
“ la voce prese la direzione automatica sulla strada professionale, mentre con difficoltà riusciva a tenere a bada le emozioni dietro la maschera inespressiva che il suo volto iniziava ad indossare”

Nei vari incontri sessuali Petra ogni tanto gli confidava anche cose, un po' come una persona normale parlerebbe al suo animale domestico…., senza aspettarsi né una risposta né tantomeno un'opinione. Quello che ha capito da lei è che il problema  di Zhentil Keep è  il denaro: soffre particolarmente dal punto di vista economico.
La perdita di Voonlar e di Dagger Falls, nonché il taglio del commercio dovuto all'Alleanza, l’hanno messa abbastanza in difficoltà economicamente, e la "sostituzione" degli schiavisti di Melvaunt aveva quindi un fine più economico che politico, o almeno questa era la visione che Petra aveva della cosa.
Ipotizzo quindi che la compagnia commerciale della Catena era sana in origine e che sia stata corrotta dall’introduzione nelle sue fila di esponenti Zenth…non credo che il trattamento degli schiavi fosse migliore in passato ma perlomeno voglio sperare che venissero reperiti in modo meno cruento.

“la ragazza distolse appena lo sguardo nel sentire la piega delle labbra iniziare a cedere al dispiacere, preannunciando cosa stessero per pronunciare, si prese un attimo di silenzio per restaurare le crepe della maschera e tornare a guardarlo”

Quando Petra è stata rapita la situazione di Amras è precipitata: è stato prelevato senza troppe cerimonie da Alena Yarrow, un'altra consigliera della Catena affiliata agli Zhent, ed è stato torturato per ottenere informazioni su noi due Tal .
Il mio nome l’avevano, il tuo no.…la cosa mi ha stupito in parte perché il giorno dell’acquisto di Jonas e degli altri due schiavi, hai dato il tuo nome ed hai firmato tu i documenti…il mio nome l’avranno sicuramente preso dai tuoi compagni di cella, perché a qualcuno scappò di chiamarci per nome davanti a loro …anche se quella notte oltre a te portammo via anche gli altri schiavi…quindi non saprei…..hey, non mi stai tenendo nascosto il tuo vero nome? 

” cerco di cambiare sguardo pronunciando l’ultima frase tendando uno stentato sorriso beffardo, che risultò invece di vita breve, spegnendosi immediatamente dopo”.

Comunque Amras ha confessato di avere parlato, ma è convinto di non avere detto nulla di utile perché pensava che fossi morta.
 Dopo l’interrogatorio la Yarrow l'aveva tenuto con sé come schiavo sessuale anche lei… i suoi ..mh…gusti erano decisamente più oscuri rispetto a quelli di Petra.
Non ha espresso molto sull’argomento …ha usato il termine “ modi al limite del perverso” e per questo non me la sono sentita di approfondire….puoi immaginare viste le circostanze in cui l’abbiamo trovato.
Consapevole del tuo pensiero su William ho azzardato domandare cosa pensasse di William e della sua scelta dopo avergli spiegato cosa stia facendo adesso…non si è stupito piu di tanto…. Comprende che abbia preso una decisione per la sua sopravvivenza, come ha fatto lui….nulla di piu.

“ prese un bel respiro portando la mano libera su quella dell’uomo che stringeva l’altra posata tra loro sul divano, azzardò uno sguardo diretto e profondo egli occhi di lui”

Alla notizia della morte degli altri ha espresso dispiacere per loro ma, era chiaro per lui che nel momento in cui si sono messi contro gli Zhent, erano tutti condannati.
Iniziava ad essere provato e non ho voluto pressarlo troppo…soffrivo con lui ad ogni frase leggendo nei suoi occhi la sofferenza provata in quei momenti…l’ho rassicurato ancora una volta sul fatto che adesso si trovava al sicuro e che l’avrei aiutato a ricostruirsi una vita dove piu desiderava…
Mi ha stupito Tal-… vorrebbe andare ad Alberi Intrecciati, tra la sua gente…tra gli elfi. Ne ha avuto abbastanza degli umani e ritiene che sia il momento di porre fine alla sua "ribellione giovanile".
Jonas aveva ragione, vivere quest’esperienza cambia profondamente chi la subisce ed in lui non c’è piu quell’elfo sprezzante ed altezzoso che era un tempo…vederlo come un ombra del passato mi ha fatto male …potevo esserci io al suo posto, in una cella o nella camera privata di uno dei membri….

“strinse più forte le mani mentre sentiva la maschera inespressiva rompersi sotto il peso di una lacrima che le rigò il viso”

Mi rendo conto di quanto sia stata benedetta da signora fortuna quella notte…ogni singolo compagno del circo è stato ucciso nel migliore dei casi o torturato fino all’annientamento di se stesso…non posso pensare che io sia stata premiata solo casualmente con il lusso della libertà e della vita stessa….
Dev’esserci per forza un motivo per cui io sia stata cosi fortunata da imboccare il sentiero giusto…non lasciarmi in preda alla disperazione nel vedere il fuoco bruciare le tende… nel non cadere inciampando nei corpi dei miei compagni…raggiungere un porto per me casuale e saltare sulla nave…trovare te.
Sei la mia fortuna piu grande Talan perché nella distruzione della mia esistenza, hai saputo vedermi e spronarmi  alla ricostruzione  impensabile di un animo disperato.
Hai rischiato la vita piu volte per permettermi di ricostruire i tasselli di quella notte, senza domandarti mai dove questo ci avrebbe portato…senza che il pensiero di potermi perdere al termine di tutto questo ti fermasse. E sarei una sciocca se cercassi ancora una volta di mettere a rischio la cosa piu’ preziosa che ho adesso..tu e l’amore che mi lega a te.
Devo proteggere quello che abbiamo tra le mani, devo proteggere te dal desiderio di vendetta che provo nei confronti di quella gente….la famiglia è la cosa piu importante e va tenuta al sicuro prima di qualsiasi cosa…e la mia famiglia sei tu.
Forse Asher ha ragione…ed è meglio che nella mia mente rimanga il ricordo di William sotto il tendone colorato, in balia del pubblico che lo acclamava dopo una sua infinita battuta…e che il desiderio di ritrovarlo muoia sotto i colpi della ragione che le pone davanti i pericoli di una caccia impossibile nel Thar…forse …forse è meglio cosi…per te e me.

*la mano dell’uomo si alzo e si diresse al viso della giovane, posandone due dita sulle labbra per impedirle di proseguire, lo sguardo fisso comunicandole cosi il suo stato d’animo”

No, è parte della tua storia..è parte di quello che sei. Una storia aperta crea solo rammarico per cose non fatte. Troviamo William e chiudiamola una volta per tutte. Insieme.

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#36
“…..concentrata sulla sua immagine riflessa nello specchio della toletta, Arya sobbalzò al sentir bussare qualcuno alla porta, tanto che  il pennello da trucco che aveva in mano, le cadde sulle gambe macchiandole un poco con la polvere bianca. Amras completò l’esercizio di riscaldamento, tirandosi su dal pavimento e si rivolse verso la porta da dove comparve la faccia del rosso con un sorriso smagliante stampatovi sopra.
 
Nymeria dice è tutto pronto sotto…avete finito di preparavi?
 
L’elfo esitò appena guardandosi l’abito di scena che aveva indosso, passò piano la mano sulle pieghe che si erano create durante i piegamenti ginnici di preparazione che stava eseguendo.
Arya si alzò dallo sgabello sistemando anch’ella il suo costume, controllando che niente di inconveniente uscisse dal piccolo ed attillato indumento. Aveva ancora con se la sua veste di scena e quella sera, avrebbe aiutato il suo vecchio compagno di spettacolo a tornare sul palco.

Direi di si Jonas…hai preso i coltelli da lancio?

Prese un panno dalla cassetta dei trucchi e si tolse il bianco che aveva sulle gambe e tornò veloce a riguardarsi allo specchio, sistemando si i capelli che aveva raccolto. Si rivolse poi verso L’ elfo che, esitante era rimasto a osservarsi con sguardo perso, gli si avvicinò posandogli una mano sulla spalla

Hai cambiato idea? Scendiamo solo noi se non ti senti veramente pronto…

Alla scena, Jonas spense il sorriso ed entrò nella stanza chiudendo la porta dietro di se per poi avvicinarsi ai due acrobati; anche lui era vestito a festa, indossando solo dei pantaloni colorati e sfoggiando il suo torso nudo su cui i muscoli di un tempo stavano tornando a mostrarsi dopo l’anno passato in prigionia.

Davvero Amras…se il tuo desiderio è venuto meno..possiamo anche rimandare…siamo qua per aiutarti…la biondona di sotto non se la prenderà a male se l’affascinante circense dagli occhi ambrati, ha deciso all’ultimo di rinviare il suo spettacolo di debutto…d’altra parte sei un amico di Arya e lei qua è una persona importate…io ne approfitterei per ottenere gratuitamente qualche piccolo lusso in piu
 
JONAS! *lo rimproverò La bionda guardandolo male mentre il rosso tornò a sorridere con smorfia di bronzo alla giovane, per poi ridere bonario*
Prima di tutto non sono nessuno…e non ricordo nemmeno perché qua mi conoscano tutti…e poi siamo qui per aiutare Amras ad iniziare una nuova vita…e lo spettacolo ci sarà solo se lui lo vorrà .*Arya tornò a guardare l’elfo che, tornando al presente al battibecco dei due compagni, li guardava ora con occhi misti di varie emozioni*
 
Scusatemi…dopo l’anno trascorso, è strano per me indossare questi abiti..è come se lo facessi di nuovo per la prima volta.. *alzò lieve il braccio roteandolo appena per scrutarlo con attenzione, passando lo sguardo dal bracciale che gli avvolgeva il polso ai ciondoli suonanti che aveva intorno a bicipite”
E malgrado tutto..credo di essere pronto a ricominciare da questo posto..nel profondo credo che le mie abilità siano ancora presenti …

Puoi dirlo forte ragazzo! e con questo tuo sapere puoi ricominciare ricostruendoti una nuova vita…sei forte e affascinante ..e se tieni ovviamente le mani apposto, potrai davvero farti un nome in questo piccolo paese…o in giro se vorrai …l’importante è che tu tenga le mani in tasca e non solo quelle..

*Jonas li guardò tentando di rimanere serio mentre i due biondi , lo fissarono allibiti da ciò che aveva appena pronunciato*
Ehm…insomma …avete capito che ho detto vero? Ehm non alludevo proprio a quello…*

La porta della stanza si spalancò lasciando un Jade vestito da paggio irrompere nella camera”
Vi sbrigate a scendere? Questo coso prude da morire *disse il bambino mentre si divincolava nel abito verde smeraldo, nel tentativo di grattarsi in ogni zona del corpo* C’è anche lo scorfano infondo alla sala e potrebbe salire di sopra a controllare cosa state combinando!
 
JADE! TI ho proibito di chiamarlo cosi! E questo è tutta colpa tua! *Arya guardo di rimprovero il rosso che in sua difesa alzò le mani buffamente pronto a parare un possibile colpo*
I tre artisti si guardarono mentre scoppiò una fragorosa risata tra gli umani che portò anche l’elfo a sorridere.

credo che abbiate ragione, posso ancora essere quell’Amras che affascinava le folle con i suoi esercizi o giochi di prestigio..ma questa volta con uno scopo diverso e per un pubblico diverso…per me e la mia gente…ed anche per voi quando passerete da queste parti…

Oh certamente belloccio! Tieni sempre pronta una buona bottiglia…
Entriamo in scena dunque?
*alla domanda l’elfò annuì brevemente per poi incamminarsi verso la porta*

Jonas hai preso i coltelli?
Certo Arya..li ho anche affilati per bene..ho preso quelli piccoli visto che sarà Jade a fare da bersaglio
COSA? *chiese spaventato*
Si jade…Arya non ti ha detto che sarai tu a farmi da assistente?
Si da assistenza…non DA BERSAGLIO *protestò il bambino mentre usciva dalla stanza dietro al trio*
E cosa pensi che faccia l’assistente del lanciatore di coltelli scusa? *il rosso se la rise mentre chiudeva la porta dietro di loro , pronti per scendere nella grande sala della taverna dove il palco era pronto ad accoglierli…

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#37
“…..sospirò mentre, con stanchezza, chiudeva la porta della sua stanza, situata all’ultimo piano della Deil's Fire Tavern. Il mese di permanenza stava terminando ed anche se da una parte ne era sollevata, da un lato le sarebbe mancata quella parte di soffitta che il proprietario si ostinava a chiamare “camera da letto con vista turistica”.Le ricordava molto i primi periodi del suo arrivo ad Hillsfar, dove ogni sera si intrufolava in qualche magazzino o soffitta di qualche casa per passare la notte.

Quel Corwin era un vecchio buontempone che spacciava un passato da avventuriero, grazie al quale aveva racimolato il denaro necessario per aprire la locanda ed invecchiare cosi pacificamente.
Arya all’inizio c’era cascata in pieno ma poi, il comportamento eccessivamente bonario e accondiscendente del vecchio, l’aveva insospettita e chiedendo cosi  in giro, capito davvero come stavano le cose.  L’aveva accorta subito come una cliente qualsiasi ma, alla sua richiesta di una stanza per un mese “come appoggio per cercare fortuna”, l’aveva squadrata da capo a piedi e senza aggiungere altro le aveva affittato la “camera turistica” che dava direttamente sul tetto; non le aveva nemmeno chiesto niente sulle sue attitudini o intenzioni lavorative, ma si era limitato a dirle che sarebbe stato al bancone tutte le sere per servire la cena, disposto ad ascoltate i racconti delle sue giornate.
Lei si era presentata come Miranda, arrivata in città in cerca di un lavoro, ed il buon Corwin aveva preso a chiamarla “pel di carota” per  via della tintura rossa che si era fatta ai capelli; aveva scelto un rosso molto scuro che avrebbe durato per tutto il soggiorno a Melvaunt, ma essendo lei di base bionda, il colore era venuto di un bel arancio acceso…per renderlo piu credibile, ogni giorno passava qualche minuto in piu per aggiungere un trucco credibile e qualche lentiggine al volto dello stesso colore.

I primi giorni li aveva passati a girottolare per la zona del mercato centrale, un vivace agglomerato di bancarelle situato nel centro della citta, in cui aveva appreso le indicazioni ed i collegamenti che quest’ultimo aveva con quello del bestiame e degli schiavi, distaccato verso la zona detentiva della città.La sua idea iniziale era quella di tentare la recita della cantastorie da mercato che intratteneva i clienti con musiche e chiedendo l’elemosina, ma aveva subito cambiato idea nel vedere l’aria che tirava quando la ronda cittadina passava per le strade.
Ne aveva parlato con l’oste una sera a cena, recitando la scena della ragazzina spaventata dalle prime difficoltà nel trovare un lavoro in una grossa città come Melvaunt per una provincialotta come lei; lui era scoppiato in una grossa risata e dopo aver versato per entrambi un buon bicchiere, l’aveva indirizzata al “vecchio forno impolverato” della signora Rottenmeier, dove aveva sentito dire che la vecchia proprietaria era in cerca di un garzone per il banco; nessuno durava piu di qualche giorno visto il caratteraccio della vecchiarda ma era sicuro che pel di carota poteva saperla prendere facendo leva con i suoi occhietti azzurri.
E fu cosi che Miranda iniziò la sua carriera da apprendista da bottega, imparando a fare il pane ed piccoli manicharetti.
All’inizio fu un vero e proprio disastro tanto che rischiò quasi subito il licenziamento in tronco per aver scambiato lo zucchero con il sale ma, dopo aver visto come la ragazza era riuscita a contrattare la vendita delle rimanenze ad un buon prezzo, aveva deciso di metterla alla prova come venditrice ambulante al mercato. Corwin aveva ragione: quella Rottermeier era una vera stronza ma aveva anche ragione sul fatto che era facilmente raggirabile, riuscendo cosi a crearsi la copertura perfetta: ogni mattina si sarebbe recata al mercato del bestiame e degli schiavi per vendere dolcetti ed allietare cosi i clienti in giro tra i recinti.

In quei giorni era riuscita ad identificare quali fossero le gabbie della catena ed i loro venditori ufficiali al mercato, le loro guardie e chi tra loro poteva essere piu vulnerabile al fascino di una piccola venditrice di dolcetti. Ne aveva individuato uno, un giovane sbarbatello appena assunto come guardia al cancello, rivelatosi poi più sprovveduto di quello che dava a vedere. Era chiaro che aveva fatto colpo sulla giovane guardia e nel profondo, molto nel profondo, si sentiva un po' in colpa nell’approfittarne, ma le servivano informazioni per uno scopo ben preciso.
Di giorno pel di carota vendeva dolcetti al mercato, facendosi anche qualche cliente fisso tra i signorotti locali che mandavano i loro valletti a prendere da lei biscotti caldi; di notte Miranda come un eroe da romanzo, si vestiva di panni piu scuri e tenebrosi, aggirandosi per i vicoli e arricchendo le informazioni ottenute al mattino, con quelle che chi vive la notte rivende i scambia.
Proprio in uno di questi giri aveva incontrato un tipo la porto piuttosto affidabile a cui aveva consegnato un messaggio da recapitare ad Hillsfar; delle informazioni che aveva scoperto aveva messo per scritto solo quelle piu banali per testare se la pista postale poteva essere sicura; le notizie piu preziose le aveva inviate con discreto sforzo attraverso la magia. 
Arya maneggiava la magia bardica ma la sua abilità era molto impolverata e per il suo utilizzò le prese piu forze del previsto; si era ripromessa di riprenderne lo studio ed in questo Corwin le fu di aiuto.
Una sera a cena le buttò li l’idea di provare a suonare al termine della serata in qualità di allenamento, l’aveva sentita provare qualche sera prima e le dava l’opportunità di provare a farlo davanti al pubblico a fine servizio, quando la gente è piuttosto ubriaca e l’eventuale esibizione andata male, non avrebbe creato malcontento e diserzione tra i tavoli.
Miranda ne fu entusiasta ed accettò di buon grado l’offerta, mentre tra se e se Arya iniziò a pensare divertita a cosa possa aver davvero sentito il buon oste dalla sua stanza, essendo stata davvero attenta ad ogni movimento e provato al massimo qualche spartito per tenere allenate le mani.

E quella notte era proprio una di quelle in cui Miranda aveva provato a suonare uno dei suoi spartiti ai presenti semi ubriachi, riscuotendo un discreto successo. Stanca ma divertita posò la lira sul pagliericcio che fungeva da letto e spalancò poi la finestra che dava sul molo avvolto dalla notte fonda.
Presto sarebbe tornata ad Hillsfar rindossando i suoi reali panni, portando con se le informazioni che aveva raccolto ed una novità che avrebbe spiazzato qualcuno…Miranda aveva imparato a fare i panini dolci al miele ed erano incredibilmente buoni!

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#38
nelle orecchie il cantilenare dei sacerdoti ...
il corridoio accompagna il ticchettio degli stivali sulla pavimentazione della caverna...
il profumo degli zolfi è forte e le arriccia il naso...
inebria la mente mentre questa si aggrappa alla realtà cercando di rimanere vigile...
sposta lo sguardo sui funghi che crescono ignari sulle pareti al loro passaggio..
ad un tratto una porta davanti a lei si apre ed un fascio di luce le investe gli occhi...
il suo passo si ferma incerto accecato da cotanta luce...
un calore la pervade tanto da scaldare il freddo che il timore le ha iniettato nel sangue....
il braccio corre a coprire lo sguardo per dare una possibilità agli occhi di aprirsi e scoprire qualcosa oltre la luce...

un volto contorto da lunghi capelli biondi...
un sorriso onorevole...
un braccio mostruoso, testimone di un atroce delitto...
la sua bocca si muove, pronuncia parole dall'aspetto solenne..
ma nessun suono ne esce lasciandola nel dubbio..
confusa guarda al suo fianco ma lui non c'è..
si guarda intorno ricercandolo con timore nell'immensa grotta...

la luce si spegne avvolgendola ora nel buio più profondo...
prova a gridare il suo nome ma ciò che ne esce non è la sua voce...
un rantolo di dolore mentre strabuzza gli occhi..
le mani corrono al ventre ..
mentre queste si bagnano di sangue...
ed afferrano la punta di un artiglio che la trapassa...
una risata la desta dal dolore atroce...
alza gli occhi e vede il diavolo davanti a se...
pronto a finirla con le sue zampe vermiglie...
la schiena le brucia mentre lo sguardo si spegne..
la sua fine è giunta..
rassegnata si lascia andare alla resa della morte imminente..

il diavolo avvicina le zanne per affondarle nelle sue carni...
un lamento mostruoso esce però dalla fessura..
mentre i suoi occhi si spengono...
una spada lo trapassa da parte a parte liberandola dalla zampa
cade a terra tenendosi la pancia..
ma qualcosa la sorregge...
il volto del padre la guarda con animazione...
le sta dicendo qualcosa mentre la rimette in piedi..
concitato sfila l'arma dal corpo della bestia e le intima di correre..
pronto a difendere la corsa della figlia dall'avanzare dei mostri..
lei lo guarda, non capisce...il dolore scompare..
vorrebbe dire tante cose ma i piedi non le permettono di restare...

uno spiraglio di luce si apre nell'oscurità...
a capofitto la getta in quella porta aperta nella realtà..
due figure in lontananza si stanno battendo...
le mani armate delle stesse armi...
si muovono con le stesse mosse imparate nel corso degli anni..
si fronteggiano senza che nessuno di essi prevalga sull'altro..
lo stomaco si contorce mentre il sangue si raggela...
nel vedere gli uomini della sua vita combattendo in una lotta..
a cui prima poi dovrà porre un fine..
corre incontro ai due combattenti..
la mano allungata verso di loro per fermarli..
il vecchio gioca sporco...
ma il moro lo conosce bene e non si fa trovare impreparato..
la sua corsa verso di loro sembra non avere fine..
mentre i passi piano piano affondano nel fragore della platea che applaude..
ritrovandosi nell'arena di quel circo a cui tutti sono legati con filo invisibile..
l'aria le esce dal petto lasciando il posto tutto vuoto..
naufragando insieme a quella che realtà che ormai non è più sua...

".....le immagini davanti a lei apparivano sfuocate...come in un sogno...aveva capito che stava sognando,  ma non era un sogno come tanti...era vivido e presente..come a rivivere il turbine di emozioni ed avvenimenti che l aveva   vista protagonista in quelle settimane.
Il respiro da prima concitato si calmò lentamente mentre il cuore tornava lento al suo battito quotidiano;  si portò una mano al volto massaggiandosi gli occhi cercando di rilassarsi mentre si ridestava da quel sogno strampalato..
Ironicamente si ritrovò a riflettere alla straordinaria vita che stava vivendo, a come avvenimenti che potevano annientare  anche l'animo più forte erano diventati quotidianità che affrontava con coraggio e naturalezza. 
Si, naturalezza, come se uccidere araldi di streghe o creature infernali fosse normale come andare al mercato a fare spese...Quella strana vita lontana dal pubblico e dai tetti dei palazzi l aveva presa e coinvolta a tal punto che gli  avvenimenti le passavano davanti come atti in una rappresentazione teatrale, a cui lei partecipava con attiva determinazione,   senza che questi però facessero nascere in lei un senso di straordinario.
Come gli eventi, anche le genti passavano davanti ai suoi occhi come portati dal vento.. pochi compagni d'avventura erano diventati una certezza..molti li avevano affiancati per poi abbandonarli lungo la via...  uniti dal sigillo ma non dalla fratellanza che contraddistingue i membri di una confraternita.

E come in ogni confraternita, ognuno aveva un ruolo ed il loro era quello di recuperare informazioni quando le ricerche  brancolavano nel buio; Si mise seduta sul bordo del letto e passare lo spazio vuoto di fianco a se...non era ancora   tornato dalla visita al suo contatto, unica possibilità di recuperare qualche informazione per evitare a tutti un viaggio  lunghissimo in altra regione.
Quando le notizie erano scarse a loro il compito di raccoglierle nei posti più disparati ed anche se era Talan il vero maestro,  lei cercava nel suo piccolo di sfruttare le sue abilità per aiutarlo.
In questo frangente il suo ruolo era di attenderlo in locanda al sicuro per lasciarlo operare senza pensieri; quella donna poteva diventare pericoloso anche per uno scaltro come lui, provato com'era dalle ferite dell'ultimo viaggetto.
Se l'erano vista brutta al faro di Elua ed erano tornati interi per un pelo strinato.

Doveva essere una un'incarico lineare... ora avrò incubi per settimane, impensabile che quei banditi fossero invece cultisti di un Diavolo intenti in un rito...

si passò una mano sul volto per scacciarsi di dosso la brutta sensazione che il sogno le aveva lasciato addosso, sperando che questi fossero compagni di una notte soltanto, in vista della notte eterna che avrebbero dovuto affrontare .
Presto i brutti sogni sarebbero stati il male minore da affrontare.

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#39
"...uscita dalla casa familaire di Ramona, Arya guardava confusa e perplessa Il sacerdote di Sune che aveva accompagnano nella sua ambasciata per infonderli coraggio. Le domande poste da Raphael al nonno della sposa non erano state quelle che avrebbe posto lei, trovandole troppo vaghe 
senza che abbiano colto il vero e proprio cruccio del Chierico.
Ma anche se in quel momento Sune era distratta in altre faccende, signora fortuna vigilava sulla sua stella ed il patriarca disse esattamente quello che il protettore d'amore aveva necessità di sentire.
Rifletteva sulle parole e nel farlo le venne un mente una vecchia poesia che Nonna Ethiel le aveva letto durante una delle sue lezioni e riassumeva alla perfezione come stavano le cose

Sono entrambi convinti
che un sentimento improvviso li unì.
É bella una tale certezza
ma l’incertezza è più bella

Non conoscendosi, credono
che non sia mai successo nulla tra loro.
Ma che ne pensano le strade, le scale, i corridoi
dove da tempo potevano incrociarsi?

Vorrei chiedere loro
se non ricordano –
una volta un faccia a faccia
in qualche corridoio della gilda
uno “scusi” nella ressa?
un “ha sbagliato stanza” alla porta socchiusa?
– ma conosco la risposta.
No, non ricordano.

Li stupirebbe molto sapere
che già da parecchio tempo
il caso stava giocando con loro.

Non ancora del tutto pronto
a mutarsi per loro in destino,
li avvicinava, li allontanava,
gli tagliava la strada
e soffocando una risata
si scansava con un salto

Vi furono segni, segnali,
che importa se indecifrabili.
Forse tre anni fa
o lo scorso plenilunio
una fogliolina volo via
da una spalla a un’altra?
Qualcosa fu perduto e qualcosa raccolto.
Chissà, era forse la palla
tra i cespugli dell’infanzia?

Vi furono maniglie e campanelli
su cui anzitempo
un tocco si posava sopra un tocco.
Valigie accostate nel deposito bagagli.
Una notte, forse, lo stesso sogno,
subito confuso al risveglio.

Ogni inizio infatti
è solo un seguito,
e il libro degli eventi
è sempre aperto a metà.

Ti prego, se mi ami, 
sopporta la mia gioia
o lascia che io pianga le tue lacrime:
il Fato che ansimante distruggeva
del tuo destino la lucida tela
anch’io l’ho visto 
le forbici dure
senza grazia straziavano il tuo filo 
così pure tu sai che come l’oro
splende e resiste la mia buona stella.

Ti prego, per quest’oggi almeno, caro,
di scortarmi nel mio viaggio di luce.
Anche a me toccherà di congedarmi
dall’anno in fiore e coglier la tua pena.
Viaggia con me verso la primavera:
l’amore, se è qualcosa, è forse questo.
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#40
"...seduta alla cattedra della classe alla scuola del porto, Arya sistemava le svariate carte che aveva sparse sul piano di lavoro. Ne aveva veramente tante e le stava sistemando piu o meno secondo un ordine logico nella sua testa; sentì la porta aprirsi ed il vociare di bambini anticipò la loro entrata nell'aula.
Alzò lo sguardo per vederli entrare sorridendo divertita nel vedere le loro facce, più o meno felici per l'essere tornati a scuola; in particolare Jade era il più abbattuto di tutti da questo evento in quanto non apprezzava per niente l'imposizione di Arya nel tornare a scuola per continuare lo studio delle materie accademiche. Le lezioni più importanti e fondamentali erano quelle da "avventuriero" come le chiamava lui, in più egli si considerava ormai l'assistente di Arya, non era di certo un poppante come questi bambini: lui sapeva gia leggere e scrivere e dal suo punto di vista gli bastavano gli "approfondimenti" che la bionda gli faceva quando tornava la sera...sempre che non fosse in giro da qualche parte.
Arya trattenne il riso nel vederlo quasi trascinarsi al banco in fondo alla classe con l'aria di un condannato al patibolo; quando tutti ebbero preso posto, la ragazza agitò le mani per placare il chiacchiericcio tra i banchi.

Buongiorno bambini e ben tornati a scuola..*passò lo sguardo su tutti i bambini che la osservavano attenti* prima di cominciare la lezione vera e propria, controlliamo i compiti che vi avevo assegnato per casa. Vi chiamerò a turno per aggiornarci tutti sul procedimento dei lavori
 
Al dire della maestra, ognuno tirò fuori una serie di fogli dalle loro borse in tela co cui portavano con loro il materiale, mentre quest'ultima aggirò cattedra per prendere anche lei una pergamena su cui spiccava un elenco

Dunque..iniziamo con Elly, tu avevi il compito di contattare il fioraio per ordinare le decorazioni floreali per il ricevimento..come classe avevamo deciso che la sala l'avremmo addobbata con tulipani e fiori di campo perché..*scorse lo sguardo sul foglio mentre con la mano prese una matita* il tulipano è il vero fiore che rappresenta l'amore ed è rosso come i capelli di maestra Daphne

*Elly si alzò dal posto e, prendendo una posizione composta prese la sua cartellina sul quale evidentemente aveva svolto il suo compito" Si maestra Arya e sono andata dal fioraio come da incarico ma abbiamo un problema maestra..il fioraio mi ha detto che questi fiori nascono in primavera ed essendo inverno non li ha, se maestra Daphne voleva davvero questi fiori al matrimonio avrebbe dovuto importarli da un altra regione e sarebbe costato un occhio della testa..

*Arya arricciò le labbra contrariata* quindi? come te la sei cavata elly?

Quindi..come avevamo deciso come seconda scelta, ho ordinato le gardenie e fiori di campo che rappresentano comunque gioia, purezza e felicità..ho consegnato anche le indicazioni che hai scritto su come devono essere fatti questi mazzi e le decorazioni..ghirlande per le porte..centri tavola e mazzi per decorare l'altare dell'infermeria….ha detto che consegnerà tutto alla locanda ed all'infermeria al mattino presto come richiesto.

ed il costo Elly? rimane quello pattuito per i tulipani?

ah si *la bambina si affrettò a leggere* si ha detto che, visto che sono per il matrimonio di maestra Daphne, ci farà un bello sconto sul prezzo visto che è inverno ed i fiori non sono semplici da tenere belli quando fa freddo..ha anche chiesto il perché si sposa proprio in inverno quando fa freddo ed il perché non lo fa come le spose normali che si sposano in primavera…

ecco...una coppia di sposi decide di promettersi amore eterno nel momento che piu li aggrada..ognuno è libero di farlo quando vuole, non ci sono regole o leggi che ti impongono il divieto di farlo in determinate stagioni.. quindi ci auguriamo che il fioraio prepari l'ordinazione senza spettegolare sulle motivazioni...

E' quello che ho risposto anchì'io maestra Arya e si è messo pure a ridere! *disse Elly mentre tornò a sedersi al suo posto*

Jade, prendi nota..tu sei il tesoriere degli incarichi..non stare li buttato sul banco come uno straccio sporco ed avvicinati alla cattedra cosi posso controllare se stai prendendo seriamente il tuo compito..una volta completato  l'elenco, passerai come deciso a saldare i conti dai vari artigiani insieme a me e rivedere il tutto.

*Al dire deciso della bionda,Jade si alzò sbuffando prendendo il suo foglio e si trascinò svogliato verso la cattedra per prendere posto di fianco alla maestra, sotto lo sguardo intimidatorio di quest'ultima*

bene..grazie Elly, hai svolto il tuo compito egregiamente...ora passiamo a Jimmy...tu avevi un compito molto facile *il bambino scattò sull'attenti prendendo il suo foglio con velocità* hai dato alla mamma ed alla zia la lista delle decorazioni in tessuto per i tavoli, i soffitti e le panche dell'infermeria?

Si maestra Arya..la mamma e zia Nelly hanno quasi finito di ricamare i nastri con le iniziali degli sposi e sono gia d'accordo col fioraio per consegnarli appena finiti..hanno gia finito le tovaglie e quelle cose che si usano per le sedie...come avevamo deciso, la mamma e la zia sono rimaste su cose semplici per non esagerare ed hanno deciso di regalare agli sposi i copri bottiglia ricamati per gli alcolici in onore dello sposo…

benissimo Jimmy! ringrazia la tua famiglia da parte nostra ..ottimo lavoro anche il tuo. *sorrise al bambino che entusiasta tornò a sedersi* Jade prendi appunti..adesso..Billy! dovevi andare dal candelaio 

Si maestra! *scattò anch'egli sull'attenti" sono andato due volte ..la prima volta ho trovato chiuso e mi sono spaventato perché pensavo gli fosse successo qualcosa...ho chiesto alla vicina e mi ha detto che era andato dall'apicoltore e che sarebbe tornato la sera...quindi ci sono tornato accompagnato da mio fratello e finalmente l'ho trovato, anche se stava per chiudere ha preso l'ordinazione...come avevamo deciso ho ordinato le candele per i centri tavola da consegnare ad Oswul e quelle piu lunghe da portare all'infermeria per l'altare..mi ha chiesto il colore e questo non l'avevamo deciso alla fine perché non eravamo tutti d'accordo se sceglierle celesti o rosse...*sorrisino imbarazzato*

quindi hai improvvisato sul momento?

si maestra Arya ...ho scelto di ordinarle bianche perché cosi non facevo torno a nessuno...il bianco è l'unione di tutti i colori e quindi è come averli scelti tutti...il candelaio si è messo a ridere e mi ha dato ragione… ci ha fatto pure lo sconto per questa mia idea complimentandosi *la voce si alzò appena pregna di orgoglio* e che porterà il tutto la sera prima in locanda ed all'infermeria cosi che possiamo sistemare le sale

Ottimo lavoro Billy! hai fatto proprio la scelta migliore..maestra Daphne non credo avrebbe apprezzato molto le candele rosse ed il bianco ricorda anche il colore della carta per scrivere...ne sarà felice *Sorrise al bambino mentre lo guardava sedersi e tra i denti sussurrò qualcosa a Jade di fianco a lei*

a quanto stiamo con le spese?
Un occhio della testa Arya..sono tutte spese inutili che potevamo risparmiare
*la bionda rimase paralizzata sul sorriso mentre guardava la classe e tra i denti sospirò appena...poi ammorbidì il volto e sorrise normalmente voltandosi verso Jade sussurrando* sono d'accordo con te ma se Daphne lo  desidera lo avrà, non siamo noi a dover giudicare le scelte sui festeggiamenti ma semplicemente aiutare a rendere questo giorno per lei indimenticabile perché se lo merita ma soprattutto perché le vogliamo bene.. e non fare quella faccia *notando che il ragazzino smorfiò dubbioso" quando sarai grande ed innamorato lo capirai meglio..

*tornò alla classe* bene ..avevamo altro sulla lista? ah si...Teodor! tu dovevi andare dal pittore al suo studio per ...come cavolo si chiama quel coso? il cartellone per i posti…

Assegnazione dei posti per il ricevimento maestra Arya...il signor Jean mi ha sgridato per non aver usato il nome corretto ma io non riesco proprio a pronunciarlo ..mi si arriccia la lingua in bocca...Table mariage..non ci riesco proprio

Ti capisco Teodor..passerò dal signor Jean piu tardi per digliene quattro..noi ci limiteremo a chiamarlo "cartellone segna posto"

Grazie maestra..comunque ha preso la lista degli invitati ed il disegno della sala della Taverna per preparare appunto il cartellone con le indicazioni dove sedersi..ha detto che se vogliamo pagare di piu può farlo anche su tessuto come ricordo per gli sposi e mi sono permesso di dire di si visto che non ci avevamo pensato…

e quanto ci costerà di piu Teodor? è comunque un bel pensiero complimenti

ah ha detto di piu ma non ha specificato il costo…

*Arya si paralizzò per un istante sul sorriso cortese per poi riprendersi* va bene ci passerò piu tardi...grazie Teodor per il tuo ottimo lavoro...ed infine Brandi, tu avevi il compito piu speciale di tutti: il nostro regalo di auguri alla coppia..come stanno andando i preparativi?

OH non bene maestra! ho gia ripreso Teodor e Billy per il loro ritardo..non abbiamo molto tempo e devo ancora mettere tutto nel cofanetto che abbiamo scelto insieme come contenitore per i regali..Elly e Jimmy mi hanno consegnato il loro ma il problema piu grosso è un altro...Jade non vuole farlo!

ah no? *Arya si voltò a guardarlo*

no maestra..ha detto che lui è grande e non perde tempo in queste cose da poppante...e comportandosi cosi lo è per davvero un poppante..manca poco alla cerimonia ed io devo finire tutto maestra

Jade fece finta di niente impegnandosi come distrazione nell'annotare sulla sua lista qualcosa

Va bene Brandi, non preoccuparti..tu completa il dono con i lavori di Teodor e Billy che potete completare insieme durante questa lezione se desiderate aiuto...a Jade ci penso io *tornando a guardarlo, Arya sorride a tutti i denti con uno strano luccichio negli occhi che fece sbiancare lievemente il ragazzo, mentre si allontanava da lei di un passo*

avete sentito la maestra? mettiamoci a finire il regalo...ah maestra Arya? ricordati che siamo a scuola..niente punizioni corporali *Elly lo disse usando un tono di voce che ricordava la cadenza di quella di Daphne*

(CONTINUA....)
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