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[AQ] Takko Takko 'Urna
#1
"Per Gorm quanto vorrei lo stufato di Zia Tilde". Rimuginava pensando ai tempi a Mithal Hall. Birra decente, belle nane e un pasticcio sempre caldo fatto da mani esperte e sane. E qua carne secca, birra scadente e smilze petulanti ogni dove. Borbottò ancora sommessamente. Ma il Clan aveva chiamato e quando il Clan chiama non c'è nulla che non si faccia.

Sorseggiò l'ultimo sorso di quella birra e si alzò dirigendosi dall'uomo che gli avevano indicato. "Speriamo non mi faccia perdere troppo tempo lo smilzo. Quel mulo ci serve".

Cugino Storback aveva individuato un buon posto, una fossa ricca di cristalli e minerali. Ancora non sapevano se era robaccia o qualcosa che valesse la pena ma c'era un solo modo per scoprirlo. Scavare. Sani picconi su roccia.
[Immagine: NWN2_SS_092017_231344.jpg]

La perlustrazione iniziale era andata bene Avevano misurato il cratere e ora cugino Azhagal e cugin Storback dovevano pensare a come calarsi laggiù con qualche marchingegno..."ah beh di queste cose ci capiscono loro".
Lui e il fratello avrebbero dovuto pensare alle cose più pratiche: mulo, carro, legname e altro. Murrak e Krundal...beh loro dovevano essere ancora avvertiti. Ma diamine, servivano buoni strumenti i picconi, funi e carrucole. Insomma c'era del lavoro da fare ed era bene che lo smilzo non gli facesse perder tempo con il mulo!
Endry Stormwood

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Il fu "Mikael Mannalin, emomago che ha ceduto al potere della figgia Trama"
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#2
I cristalli erano gradevoli a vedersi, questo Vorgardt non lo poteva negare. Ciò che gli dava fastidio era l’iniziare a pensare come un guardanuvole: nella società nanica ogni cosa è utile e gradevole d’aspetto. Un utensile funzionale ma spartano era equiparabile al lavoro di un artigiano inesperto, un gingillo grazioso ma inutile tale sarebbe rimasto a prescindere dall’aspetto.

Vorgardt era rimasto a fare la guardia mentre Azaghal e Storback prendevano le misure necessarie. Lungo la via del ritorno iniziò a pensare ad altro: oltre a muli e carrucole sarebbe stato necessario ingaggiare qualcuno che facesse da guardia. Persone alle quali poter voltare la schiena, ovviamente.

Brontolando, il nano pensò che sarebbe stato tutto più semplice se i guardanuvole avessero un consorzio, o ancora meglio, una casta di guerrieri a cui rivolgersi per tale compito. Tuttavia, ripensando alla qualità delle armature –o padelle prese a martellate, come le aveva definite- in vendita ad Ashabenford, si limitò a liquidare il pensiero e iniziò a pensare a un eventuale annuncio.

Ma prima sarebbe stato necessario richiedere i permessi necessari per effettuare lo scavo. Da quanto aveva avuto modo di capire, le terre selvagge erano terra di nessuno e valeva la regola del ‘chi trova prende’. Tuttavia, in una terra in cui perfino abbattere gli alberi poteva causare problemi con le autorità -idea senza dubbio degli elfi, aye - il rischio non valeva la candela. 

Avrebbero contattato le autorità, se esistevano. E si sarebbe augurato che quelle belle pietre scintillanti valessero il disturbo.
Lendral Ravenwood
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#3
Era stata una piacevole sorpresa la vista di quel crepaccio nelle terre delle bestie. Certa non si aspettava di vedere cristalli del genere così in superficie abbandonati così a loro stessi. Forse erano solo cocci di bottiglia di scarso valore e probabilmente tutto il lavoro di preparazione per iniziare uno scavo preliminare si sarebbe rivelato lavoro inutile ma lui come i suoi cugini non era abituato a rimanere con le mani in mano e nel peggiore dei casi avrebbero comunque abbattuto qualche pelleverde che infestavano la zona.

Storback stava ancora pensando alla scoperta dei giorni passati mentre si inerpicava con passo lento ma costante lungo il sentiero che conduceva a Glen.
I suoi cugini e lui si erano divisi i compiti e a lui gli era toccato tornare a Glen per procurarsi degli strumenti degni di questo nome. Poco male, avrebbe sfruttato il viaggio per procurarsi anche qualche buon barile di birra nanica e dopotutto preferiva avere a che fare con questi strani cugini lontani piuttosto che con i gambelunghe della valle.

Giunto finalmente in cima si volto verso la strada che aveva percorso per poi dirigersi verso il fabbro borbottante al pensiero di dover rifare lo stesso percorso per scendere carico però come un mulo.
Alakai Erk'etamunay
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