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21-10-2017, 13:57
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 21-10-2017, 14:08 da Galduran_Niire.)
La notte trascorse lunga, il paladiino viaggiò senza sosta per tornare ad Ashabenford il prima possibile. Con se portava e proteggeva avidamente un campione di un liquido rinvenuto da alcuni avventurieri, che gli era stato donato da una dama. Giunto al tempio della triade il mezz'elfo consegnò il campione al priore dicendogli che da li a breve sarebbe giunta una giovane ragazza che aveva donato questo campione al tempio cosi che i fedeli della triade avessero potuto aiutare contro la minaccia dei non morti. Oltre al nobile dono la dama aveva chiesto in cambio di poter assistere alle analisi perchè curiosa e spaventata allo stesso tempo. Per sicurezza, il paladino, dopo aver lasciato queste informazioni al priore lasciò anche una lettera da consegnare a padre Watchwill e si congedò ripartendo alla volta di Peldan's Helm.
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Il mago osservò di nuovo il composto oleoso, denso e nero come la notte. Era difficile pensare che si potesse migliorare un olio esistente, eppure quel composto era la versione più potente, migliore e più efficace di un raro preparato alchemico. Riusciva a uccidere e rianimare come spiriti le vittime, affascinante! Quasi prodigioso. Solitamente il normale olio poteva solo animare un cadavere rendendolo una marionetta fisica. Certo un ottimo soldato di carne da buttare al macello ma...questo prodotto...era...
Mikael mise l'ampolla sul tavolo. Gli ci erano volute ore per estrapolare quell'olio e non era nemmeno riuscito a comprenderne a fondo le componenti tanto era ben fatto e amalgamato. Aveva però capito quanto era potente l'aura di negromanzia li posta. Se era banale e stupido dire che era opera di un maestro alchimista e un abile necromante era lecito chiedersi che cerchia potesse padroneggiare, sopratutto se fosse ancora in zona e quanti "amici" si era creato tra fisici e incorporei.
Era chiaro che i suoi esperimenti avevano attirato l'attenzione di molti e non è da escludere che avesse già fatto i bagagli e si fosse spostato altrove. "Beh magari però qualcosa del suo laboratorio è rimasto...sarei curioso di apprendere come preparare qualcosa del genere." Sorrise beffardo. Comunque per ora poteva provare ad elaborare un preparato che fosse l'esatto opposto e che potesse attenuarne gli effetti ma il problema rimaneva il tempo...che decotto straordinario non solo svolgeva le sue funzioni ma lo faceva con una rapidità che non lasciava quasi scampo.
Sorrise, un lavoro impeccabile.
Il fu "Mikael Mannalin, emomago che ha ceduto al potere della figgia Trama"
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Aslaug osservava fuori dalla finestra, il paese era silenzioso nella penombra del crepuscolo, respirò a fondo ripensando a qualche giorno prima, la lotta nella taverna e le indagini con scarsi risultati, la sua preda era fuggente, uno stregone che serve un "signore oscuro" lei ne capiva poco di religioni, ma riconosceva una buona caccia, fermarlo le avrebbe dato fama e forse un po di visibilità, oltre tutto aveva un istinto primordiale verso quelle creature, ricordava con odio le sue esperienze passate, il bel viso cadde verso il comodino, diverse faretre accatastate, vi era argento, ferro freddo e diamante, si stava preparando a tutto, pur di avere il suo trofeo
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24-10-2017, 18:58
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 24-10-2017, 18:58 da Galduran_Niire.)
Dopo aver sistemato le sue cose in una stanza della locanda il paladino si dedicò a conoscere le persone di Peldan's Helm, parlò con l'oste, con i mercanti e cerco di conoscere anche i cittadini. Durante il giorno Galduran iniziò a dedicarsi ai lavori del villaggio, aiutando gratuitamente chiunque ne avesse bisogno, quando la notte calava il mezz'elfo vestiva la sua armatura indossando il suo ruolo di guardiano facendo ronde durante tutta la notte e vegliando sulle strade di peldan's helm, sulla locanda e sulle case in generale.
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Ciccando la cenere in eccesso nel bicchierino vuoto, la ragazza dai capelli corti e scuri vide il paladino a cui aveva appena consegnato l'importante pacchetto recarsi fuori dalla locanda. Quando la compagnia con cui condivideva il banco le chiese cosa l'avesse spinta a coinvolgerlo, lei rispose che per una volta aveva avuto voglia di puntare su un cavallo diverso, e sorrise appena espirando in aria una forma di fumo voluttuosa.
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Aslaug rientrava in taverna dopo una lunga nottata di ricerche, con un gruppo improvvisato, visto l'assenza degli interessati, si era decisa a fare una ricerca "interna" al villaggio, con il calar del sole aveva interrogato l'oste Robert, ricostruendo i fatti della sera in cui alcuni cacciatori erano stati avvelenati, con il supporto della bella mezz'elfa Dyana, della maga Leliana, della danzatrice Ombretta e di alcuni giovani appena conosciuti e di tre esponenti della chiesa, il paladino Galduran e uno straniero Vilhelml sacerdote di tyr e Ivor.
Con calma la ruathen segnò gli indizi scoperti, cercando di fare il punto della situazione
Materiale recuperato, sopralluogo e informazioni:
* Lista degli occupanti nella taverna
* Vino avvelenato presente nel tempio della luna
* La stanza contente i barili era accessibile dal retro, attraverso le finestre anche da persone comuni
* Dall'interno solo Robert poteva accedere al vino
* Il vino era già aperto, quindi e stato avvelenato dopo l'acquisto
* Nel retro, Dyane ha raccolto informazioni e stata confermata la presenza di una donna vestita di verde, che si aggirava nel retro
* Aiuto per Mikael nell'analisi del veleno, tramite Leliana che lo raggiungerà quanto prima
* Ombretta ha consigliato di cercare amanti delle rime, io maghi e alchimisti, abbiamo lasciato detto a Dimitri, anziano del paese e al taverniere di informarci in caso si ricordino di qualche personaggio o nuovi stranieri con queste attitudini.
* Tramite Ivor abbiamo concordarto di informarci tra la chiesa e gli avventurieri, penso anche con il paladino Galduran che segue nel villaggio le indagini
Nota sul fondo
Il bastardo ha scritto due filastrocche ormai, non sembrano esserci stati altri omicidi ad oggi, sfugge ed è furbo, non lascia molte tracce e sicuramente ha qualche mira verso il villaggio non essendo spostato di molto dalla zona, pensiamo a qualche vendetta o collegamento.
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30-10-2017, 18:29
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 30-10-2017, 18:29 da Galduran_Niire.)
Il mezz'elfo non si dava pace, passava le notti a camminare per le strade pattugliando e di giorno cercava di costruire una pista valida per risalire al necromante. Riposava solo quando il suo fisico era allo stremo. Decise di iniziare a chiedere alle persone di Peldan's Helm, iniziò a documentarsi sul luogo e sulla storia, Consegnò una lettera a ser Dimitri e in attesa di risposta tornò ad immergersi nelle indagini.
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Il mattino dopo l'indagine Leliana raggiunse Mikael per fornirgli supporto nell'analisi del veleno utilizzato dal necromante.
La maga aveva buone aspettative per quella faccenda, dopotutto anche avendo solo una conoscenza superficiale dell'altro mago riteneva che vi era una buona armonia nei modi di fare e negli scopi che li avevano spinti in quel paese di cacciatori ed inoltre pareva una persona competente il che, considerata la difficoltà oggettiva di quella ricerca, era un'ottima notizia.
Per quanto riguardava l'altro mago si trattava sicuramente di una persona notevolmente competente, notevolmente potente e notevolmente pericoloso, ma considerando la quantità di avventurieri desiderosi di fargli la pelle presenti nel paese, la giovane alchimista era abbastanza fiduciosa nel riuscire a schivare con successo ogni occasione di scontro diretto.
L'unica cosa che la preoccupava veramente era la possibilità che quegli interessanti segreti alchemici sparissero insieme al loro creatore per mano di qualche avventuriero troppo zelante..
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Julius aveva visto la prima ragazza morire e tramutarsi in un terrificante spettro nero, era intervenuto per aiutare la bambina indemoniata e aveva cercato di stanare quel dannato necromante dai tumuli ma niente di tutto questo aveva portato a un risultato concreto e definitivo.
Intrighi, indagini, enigmi, niente che fosse alla portata del giovane soldato.
Continuava a tornargli alla mente suo nonno, quando in qualche allenamento lo fissava negli occhi dicendo prima ancora di attaccare "hai paura, ho vinto questo scontro ancor prima di sfoderare la spada".
Che ruolo avrebbe avuto il ragazzo venuto dal Cormyr in questa storia? Pensava di allenare il braccio ma forse si sarebbe accordo che era la sua mente ad essere messa alla prova...
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Il mago aveva concluso le analisi che poteva fare con i meri strumenti che aveva con se. Aveva bisogno di un posto più “preparato”, atto a quello che voleva fare. E poi ora aveva anche un’assistente. Comodo.
Mikael andò in giornata a parlare a Nanth riguardo la sua necessità di avere a disposizione il laboratorio al fine di concludere i suoi studi e la preparazione di un possibile antidoto o rimedio a tale “piaga”. La sacerdotessa lo guardò riluttante, il mago pallido e vestito di nero se ne accorse e sorride ambiguo. Probabilmente non si fidava del tutto o il suo aspetto non la incoraggiava “Oh questa simpatica accezione del nero...adorabile. Almeno però non avrò problemi dai mocciosi che fanno lezione”. Probabilmente Nanth accettò consapevole che la gravità della situazione non permetteva altro o forse per l’intervento, più amabile di Leiliana.
Ottenuto un bancone e dei composti gli studiosi si misero al lavoro. Dovevano scoprire più cose possibili. Mentre il mago si occupava delle analisi alchemiche la donna passò a quelle più arcane attraverso semplici trucchetti (Off- individuazione del veleno e individuazione del magico).
Mikael invece si soffermo maggiormente sulla sua capacità di dissoluzione. Quanto preparato serviva per avvelenare una botte? Avere idee su che dimensione poteva avere il contenitore che questo o questa necromante sembrava portarsi dietro spesso poteva servire.
Infine i due ripresero a studiare l’olio per tentate di capirne le componenti, partendo dalla conoscenza che avevano dell’Olio di animare morti, cercarono di capirne la mutazione del composto e dove potesse reperire queste sostanze presumibilmente rare.
Visto che nessuno dei due arcanisti aveva visto il veleno in azione era necessario fare ulteriori e probabilmente sgradite prove. La sorte di un piccolo topo catturato appositamente non fu certo delle migliori ma permise ai maghi di capire i tempi di incubazione, la reazione e avere una maggior idea dell’invertibilità del processo. E poi l’ombra di un topolino doveva essere ben gestibile...forse…ma per scurezza questi atti di conoscenza vennero condotti in separata sede…in privato.
In fin dei conti…lo scopo finale era fare un antidoto che salvasse qualcuno…no?
Il fu "Mikael Mannalin, emomago che ha ceduto al potere della figgia Trama"
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