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[Q - DM Ignem] I Giardini della Follia
#1
[Immagine: lovecraftsnightmareb.jpg]

Come erano finiti in quell'Incubo e soprattutto come ne erano usciti? Di certo non erano più gli stessi, di certo lui sentiva che qualcosa era cambiato.


Erano partiti per la consueta spedizione nelle terre delle bestie, ma quel giorno quello che trovarono fu un luogo simile ed al contempo diverso. Presto vennero assediati da creature mutate. Su animali ed alberi crescevano occhi, aculei, tentacoli senza alcuna logica o connessione apparente. Tutto sembrava mischiarsi come in un sogno. I continui avvertimenti di Julius su ragni giganti erano diventati qualcosa di superfluo. Tutti ormai erano consapevoli che in quel luogo stava accadendo qualcosa di sconvolgente.

Purtuttavia andavano avanti. 
"Perchè lo facevamo?" l'inutile domanda che si ripeteva nella mia mente. Domanda subito seguita dall'esclamazione: "Siamo pazzi!"

Presto la situazione si fece sempre più complicata, venivamo attaccati da insetti di ogni genere e dimensione, oltre ad essere colpiti dalla fauna locale, che naturalmente era ormai divenuta aliena, con occhi e tentacoli oltre a zanne in ogni dove. L'unica cosa che ormai faceva da sottofondo a quell'orrore continuo era un suono, o meglio un sibilo di fondo, sempre più forte che perforava la mente fin nel più profondo della coscienza, rendendo impossibile anche solo concentrarsi sul difendersi.

Ognuno stava dando il massimo come poteva, di certo la volontà di Aldric riusciva a dare una guida al gruppo. Nathan e Julius con al fianco Exem fronteggiavano con la loro fisicità il nemico, ma era evidente che più andavano avanti e più arduo era opporsi al nemico.
"Ma quale nemico?" ormai tale domanda era divenuta l'unico motivo per proseguire. O forse era il timore di restare per sempre con tale dubbio a rendere la fuga peggiore dell'andare avanti.
Darsa e Majuk anche in quella folle situazione non smettevano di punzecchiarsi, ed in particolare Majuk era come assorbita da ogni elemento di quel folle paesaggio. Io, dal canto mio, cercavo solo di venire a capo di quell'orrore. Doveva pur avere un origine tutto ciò. 

Poi quando fummo innanzi ad una immensa voragine nel terreno occupata da un enorme occhio che ci osservava, al fine iniziammo a capire. Quello che stava accadendo era una sovrapposizione o collegamento tra il nostro Piano Materiale ed il piano del Regno della Follia. Di certo quello che stava accadendo era un folle lucido incubo. Cercare di comunicare con quell'occhio fu naturalmente inutile, ma almeno il suono che stava portandoci alla follia sembrava finito. Ma nuovamente fummo attaccati, molti di noi caddero incoscienti altri dovettero opporsi con fatica. E cosa più sconvolgente, sul braccio di Darsa ora campeggiavano degli occhi come quelli che finora ci avevano scrutati. Quando ormai eravamo sul punto di ritirarci sperando di poter trovare una cura per Darsa lontano da lì, un essere comparve sul lato opposto della voragine. Era un essere dalle sembianze di una persona. Era avvolto in abiti logori, simili ad un sudario ed al collo teneva appesa una campana. 
Ci avvicinammo, sperando probabilmente in una possibilità di comunicare. Ma quello che si palesò ai nostri occhi avvicinandoci era qualcosa di raccapricciante. L'essere era completamente avvolto da bende e stracci sporchi ed imbrattati di sangue. Il suo volto, ricoperto di bende, lasciava scoperti occhi iniettati di sangue ed una bocca squarciata ricolma di denti che colava bava non avendo labbra per trattenerla.
Delle parole incomprensibili vennero pronunciate dall'essere. Neanche io conoscevo quella lingua come i miei compagni, erano suono duri e confusi, davano quasi dolore alle orecchie sentirli pronunciare. Aldric usò un incantesimo per comprendere linguaggi, ma dovette presto interrompere l'incanto poichè comprendere quelle parole era follia pura che si faceva strada nella sua mente.
Fu allora che tra le varie parole se ne riuscì a comprendere una che sembrava il nome di Majuk, ma non si poteva essere certi di ciò. Di sicuro c'era che lady Zarhkath era innanzi a tutti a noi come attirata da quella situazione.
In quel momento l'essere infilò una mano tra le sue bende ed estrasse qualcosa da dentro di se lasciandolo cadere a terra. Poi si lanciò nella voragine della terra.
Tutti noi eravamo interdetti e sconvolti, cosa fare? Con Aldric e Darsa iniziammo a studiare l'oggetto in terra che ormai avevamo compreso essere un simbolo sacro di Bane. Anzi per essere più precisi sembrava proprio lo stesso simbolo di Aldric. Ciò sembrava impossibile, ma daltronde in quel folle incubo non poteva essere contemplata la parola impossibile. Riuscimmo io e Darsa a capire che tutto intorno a noi c'era la presenza di aure magiche della scuola di Evocazione e Trasmutazione, ma il simbolo non emanava alcuna magia. Era di certo un oggetto comune del nostro piano materiale. Notammo quindi delle tracce di sangue lasciate lungo il terreno da quell'essere. Le tracce provenivano dalle rovine del tempio poco lontano. A quel punto con due dei nostri compagni colpiti da mutazioni, ed Aldric che ormai voleva comprendere perchè quell'essere avesse un simbolo sacro del suo dio, ci decidemmo ad entrare. Scorgemmo allora sulla porta uno spadone nero logoro che vi era conficcato come a barricarla. La cosa inaspettata era che lo spadone sembrava proprio l'arma di Nathan.
Dopo un primo momento di esitazione Majuk, ormai quasi folle di rabbia, sfondò la porta ed iniziammo la nostra discesa in quell'oscuro tempio.
O meglio dovrei dire iniziammo il nostro cammino in quei "Giardini di Follia".

Affrontammo nemici di ogni genere, ma quello per cui non eravamo di certo pronti fu trovare lungo la via quei segni e quei cadaveri. Anzi dovrei dire i nostri cadaveri. Eravamo sparsi e posti in pose scomposte. Alcuni di noi smembrati. Cercavamo di dominare l'orrore mentale deridendoci o schernendoci, ma ognuno di noi sapeva in cuor suo che se quello non era un incubo allora doveva essere un presagio.
Vedere il mio corpo scomposto inchiodato ad un muro con la bocca strappata via come da un morso, mi raggelò. Feci del mio meglio per controllare il desiderio di fuggire e segui i miei compagni. Ero certo che anche gli altri stavano provando sensazioni simili. Poi osservai Majuk e vidi che stava sanguinando copiosamente e la sua bocca ormai era squarciata. Usando degli stracci si bendò mentre noi tutti si avanzava per gli antichi cunicoli sporchi e mefitici. Infine entrammo nell'enorme sala dell'altare un tempo dedicato a Bane. Fu lì che trovammo gli ultimi resti di uno di noi. Erano quelli di Aldric sparsi ovunque.
In quel momento vidi, insieme agli altri, la campana che era appesa al collo dell'essere bendato. Era posta sull'altare. Aldric corse avanti per afferrarla, ma nello stesso istante in cui egli la prendeva, la mano di Majuk gli afferrò il braccio e con un movimento quasi impercettibile glielo spezzò. Restammo tutti immobili e sconvolti. In un istante che durò secoli vedemmo Majuk prendere la campana ed appendersela al collo e finire di avvolgersi in bende e stracci. Poi ci guardò e noi la vedemmo. Era divenuta lo stesso essere che avevamo visto sul bordo della voragine.
Fu allora che comprendemmo. Majuk avrebbe ucciso tutti noi rendendoci quello che avevamo visto lungo la via. Iniziò da Aldric che non ebbe quasi possibilità di opporsi. Fu smembrato a mani nude e lanciato in giro. Quello che seguì fù un incubo reale. L'orrore di conoscere il modo e momento della propria morte. Vidi Julius ed Exem venire uccisi e portati fuori dalla stanza per essere posti probabilmente dove li avevamo visti. Vidi Nathan e Darsa scappare mentre io mi trovavo ormai innanzi a Majuk o a quello che ormai era divenuta. 
Alzai la mia mano per lanciare gli ultimi dardi incantati dalle mie dita. Assaporai la Trama scorrere un ultima volta nella mia carne. Poi vidi la sua mano prendermi per il collo, sollevarmi. Mi guardo per un istante con i suoi occhi ingordi e folli, sorrise o almeno quello sembrava. 

Mi baciò.
E mentre i suoi denti premevano sulle mie labbra, improvvisamente li sentii scattare e strapparmi di netto la bocca. Il resto fu un esplosione di sangue ed oscurità.

Quando ripresi i sensi ero ancora nella terra delle bestie. Ero con i miei compagni innanzi alla voragine. C'era pure Majuk, ma senza la campana e le bende. Eravamo normali, ma ciò che ci circondava era ancora il luogo di follia. Nuovamente l'essere bendato apparve sul lato opposto della voragine. Iniziò a parlare con una voce imponente.

"SZHATF SZZERION
AKRHEN SHDERT ANAT"

Mentre Aldric sembrava assorto in una preghiera percepii che i due piani stavano dividendosi. Saremmo potuti rimanere intrappolati. Pensai che la voragine potesse essere la via di uscita ed anche Majuk lo riteneva. Poi Aldric gridò di allontanarci da essa e scappare. Sembrava certo poichè la presenza del suo dio non si percepiva dalla voragine. Mi fùusufficiente come motivazione. Seguii lui ed i miei compagni in una folle corsa lontano da quel luogo. E più distanza mettevamo tra noi e quel posto più ci sembrava di tornare alla nostra realtà.
Infine un enorme boato, come di qualcosa che si spezza ci raggiunse da lontano. I due piani si erano divisi. La pioggia iniziò a scendere dal cielo. Ce l'avevamo fatta. Eravamo salvi. Provati, ma salvi.
Lungo la via sino a Peldan's Helm nessuno disse nulla. Ognuno avvolto dal suo silenzio sotto la pioggia battente che lavava i nostri corpi, ma non le nostre menti.
Non riuscivo a smettere di pensare a quanto accaduto. Guardai Majuk avvolta nella sua oscurità, mi sfiorai con la mano la bocca e un brivido mi percorse il corpo. 

Il bacio di morte nei Giardini della Follia si scolpì nella mia mente per sempre.
[Immagine: DUw4gH8.jpg]
Leonides Nathos

Sek Nefer
Ramses Amosis
Kal Strike
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#2
Exem si svegliò di soprassalto la notte seguente, quel suono persistente e l'immagine di Majuk deforme lo avevano "visitato" nei suoi sogni... o meglio incubi.
I ricordi di quel posto lo avevano scosso, per quanto gli fosse sembrato tutto irreale il dolore provato e la sensazione della vita che abbandonava il suo corpo erano maledettamente realistici, non sapeva se l'esperienza avuta era un avvertimento del possibile futuro o una sorta di ciclo di morte... Come poteva essere "lei" la figura bendata se "lei" era di fianco al gruppo?
Sconsolato Exem di alzò sapendo che molte delle prossime notti per lui sarebbero state "difficili" e andò a fare due passi al fresco della notte.
[Immagine: GOlDelW.png]

[Immagine: OcenREJ.jpg]
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#3
"Mi piace qui!".....



Le ferite si aprono sulle braccia, sul viso, le ossa stridono nella carne ed avanzare diventa ad ogni passo impossibile MA, possibile.
Prendo la campana, certo.

DONNN....
Rumevald così fragile, la sua forza deve essere sparsa, come semenze in un campo di morte, per la stanza del Suo altare. 
Va fatto.

DONNN....
La testa bionda trema, di coraggio e paura, lo trascino fuori e lo lascio qui, impalato sul suo stesso spadone, è facile.

DONNN....
Exem.
Pensa troppo, la testa di burro cede sotto le mani a tenaglia. Normale. Giusto così.

DONNN...
Luci, magie, io non sento nulla, e sento tutto.
Il mago, gli mangio la faccia. Salata.

DONNN...
Perchè scappano?
Nathan, combatte con coraggio contro...non so, ci mette troppo impegno. Il cuore. Me lo prendo.

DONNN...
Naur, è fredda, spenta.

DONNN...

Nessuno mi capisce.


Il baratro mi è davanti, allargo le braccia molli grondanti melma e sangue... sto respirando? Ho mai respirato?
Cado.
DONNnnn....


Mi ritrovo vigile, come sempre bellissima, a fianco dei miei compagni di sventura, c'è chi mi guarda, e chi, ancora non si sente del tutto pronto. La pioggia battente rende pesante ogni passo, come le bende sudicie vivide nella mia mente, sulle mie braccia. Torno alla civiltà, alla sanità mentale.
Io sono qui, chi cade nel buio? 
Hanno un fondo le tenebre?
Majuk Zarhkath, regina delle ombre, signora dell'oscurità, padrona delle tenebre, portatrice di terrore...e di ottime scarpe!
[Immagine: 2mmh2c7.jpg]
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#4
La Paura

Per la prima volta nella mia vita ho provato cosa si prova aver paura di morire.
A volte la leggo negli occhi degli altri, prima che il mio spadone li finisca.
Ho affrontato tante creature, mi sono ritirato e abbandonato lo scontro tante volte per salvarmi la vita.... capire quali siano i propri limiti non è ne paura, ne debolezza, ma saggezza...

Ma quello che affrontammo nel tempio era diverso...
man man che ci avvicinavamo all'altare... vederci morti... non era nulla ancora....
Ma quando il mio spadone si spezzo contro il corpo di Majuk.... o l'essere che era diventato cominciai a vacillare....
Presto mi resi conto che non c'era scampo... 
Quello che mi spaventava nel vederla uccidere con semplicità e crudeltà al tempo stesso era il non sapere come affrontare la cosa... come sarei morto? avrei avuto la possibilità di battermi?
Provai a scappare con Darsa, anche se sapevo che non era possibile, finito con Sek sarebbe toccato a noi.....

Paura.... si.... l'ho conosciuta.... e per mano di colei che spesso chiamiamo "Lady Tenebra", Regina del Terrore... è forse un caso?

Un caso che mi abbia ucciso per ultimo?

Per fortuna era un incubo... forse.... non so... ma sono vivo....
[Immagine: gork.jpg]
Hellen'Alena'Snyder - Anthony Webber Lo Stregone - Nathan Lore il Guerriero NeroMalena Lianarth Sacerdotessa del Cavaliere
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#5
*dal diario di Darsa Naur*

Luogo: Terra delle bestie
Evento: Interferenza in atto tra il Piano materiale e il Piano Remoto
Causa: ignota, il Piano Remoto non dovrebbe essere direttamente collegato al nostro sistema.
Durata: ignota

Impossibile stabilire cosa abbiamo vissuto con esattezza. Non erano le nostre paure o i nostri incubi, erano quelli di una sola persona. Non so come sia giunto il Piano Remoto a collegarsi col nostro, questo fenomeno doveva già essere in atto indipendentemente da noi. L'attrito dei due mondi era perfettamente udibile come un suono statico, assordante tanto da non permetterci concentrazione. Veniva dal punto di collisione o varco che dir si voglia. Raffigurato come l'enorme occhio incastonato in quella voragine, che ci fissava, rigurgitando le sue aberrazioni aliene e trasmutandoci in esse pezzo per pezzo.

Tutto questo non fa parte del nostro mondo reale e concreto.
E' stata una notte interessante... carica di conferme e rivelazioni inaspettate, per chi sa vedere oltre la follia.

Curiosamente il suono è cessato proprio quando lei vi si è avvicinata. Come due sfere che ruotano avvicinandosi e sfregando tra loro, nel momento in cui trovano un'ancora, si fermano. Perché lei? Ma è ovvio, lei è affine a quel mondo, la sua mente gode e si alimenta della stessa caotica follia. Dovevamo ucciderla realmente? Quello a prescindere.. ma non ci avrebbe risparmiato quello lo spettacolo raccapricciante. Il sipario si era già aperto portandoci tutti, lei compresa, nella tetra follia di quel piano fuori dal tempo e da ogni logica.

Tutto questo fa parte di un luogo remoto completamente alieno che interferisce col nostro mondo
Brava continua a ripeterlo, copri gli occhi, tutti gli occhi letteralmente, col tuo velo di razionalità... torneranno da dove sono venuti?

Percorrevamo lo spazio di un mondo parallelo in cui ciò che compievamo si era già compiuto. Non vedevamo un futuro già scritto ma probabile. Estremamente probabile e preciso, si è compiuto seppur con minime differenze. Una parodia dell'esatta definizione di follia.. e di riflesso.. della stessa condizione esistenziale di Majuk. Chissà se lei l'ha colta... Analizziamola.

Tutto questo porta alla follia chiunque lo attraversi quindi è solo nelle nostre menti.
Oh ecco da dove viene tutta questa indifferenza per l'orrore, i deliri, i corpi dei tuoi cari compagni... ma si, ironizza pure se ti aiuta a negare!

Gli occhi, miriadi di occhi ovunque. Vedevamo il mondo attraverso i suoi occhi, distorto e deforme. Perché distruggerci? La follia ti porta a distruggere chiunque ti stia intorno, anche chi ami. Ti rende potente, indistruttibile e inarrestabile ma ti consuma. Marciva e sanguinava divorata dalle sue stesse fauci. Passo dopo passo, scandendo il tempo con ritocchi di morte. Autodistruzione? Ti lascia sola e da sola muori. Perché il simbolo di Aldric? Antagonismo. Lui è l'emblema della tirannia e distruzione del caos e della follia.

Tutto questo non è reale. Non è reale. Quelli non sono loro. Non sono reali.
Si si ho capito.. questo mondo non è reale bla bla bla.. Ma voi si. Eccome se siete reali! Oh eccolo qui, un turbamento! Assaporiamolo..

Ognuno è stato ucciso in modo un po' simbolico. Prima Aldric il braccio di Bane, smembrato. Julius trafitto dalla sua stessa spada. Exem la testa del gruppo, ha perso la testa.. Sek baciato dalla morte. Nathan a cui ha strappato il fervore dal cuore. E tu? Non ho trovato il mio cadavere ma la scritta indicava che sarei dunque fuggita. Com'è stato, in effetti, con Nathan che infatti abbiamo trovato all'inizio. Le bruciature sui corpi che avevamo incontrato all'andata indicavano che avevamo combattuto.. almeno fino a quel muro.

Tutto questo è solo nelle nostre teste. Nulla è accaduto di tutto questo.
"maledetto, maledetto. Lo sapevo che avrei dovuto bruciarlo subito. ci ha portato a morire. Che il suo dio se lo mangi. Maledetto Aldric"

Era la mia grafia, sono sicura, ma non mi riconosco in quelle parole... Certo, le ho fatte io! Quando mai tu sei riuscita a fuggire? Ma non mi sono salvata, il corridoio era pieno di aberrazioni. E dunque come sei morta? Non sono stata uccisa da lei ma dalla follia di quel mondo. E chi ti ci ha spinta? Aldric. No. Majuk.

AH AH AH AH AH
"Come ti chiami?" "Echo" "Echo?" "Echo"
[Immagine: d74f984f6804a4af70519c18280b3419.jpg]
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