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[AQ-CdP] La scala per l'inferno è senza corrimano
#1
I malvagi lavorano più duramente per andare all’inferno di quanto non facciano i giusti per andare in paradiso.
[cit: Josh Billings]






Peggio delle catene vi è solo il desiderio incompiuto. Quella brama che ti tiene sveglio la notte rubandoti il sonno e risucchiandoti la vita. Quella rabbia e quell'odio che ti rendono spesso incapace di pensare razionalmente, spingendoti a voler rinunciare, a volere altro. Ma come poteva desiderare altro? Era un offesa, un insulto alla sua intelligenza. Aveva visto troppe cose nella sua breve vita per poter fingere che non fosse successo niente. 
Poi incontrò lei, per volontà degli dei o uno scherzo del destino. Una porta che in qualche modo si riapriva sul passato. La vita alle volte sa avere davvero un pessimo senso dell'umorismo. 
Vedendola scendere dalla carovana, in qualche modo cosi simile a lui pensava che i mostri del suo passato fossero venuti a fargli visita e riportarlo nuovamente alle catene dalla quale si era liberato. Stranamente non provava timore ma bensì un senso di sollievo. Se non altro la sua ricerca era giunta ad un punto e avrebbe potuto sperare di ottenere quanto desiderava. Si scambiarono qualche parola, la strana Semi-Umana aveva bisogno di qualcuno che la proteggesse, Khair si sorprese di trovarsi deluso. Davvero aveva sperato di essere riportato indietro? La cosa lo faceva divertire, era disperato fino a quel punto. Ad ogni modo accettò l'incarico, non aveva niente da perdere se non la sua incompiuta vita e la paga era buona.

Dopotutto ne valse la pena. Non apprezzava i modi di quella donna (se cosi poteva definirsi), li trovava frivoli ed inutili ma aveva sopportato molto nella sua vita ed i capricci di quell'essere non sarebbero stati un problema. Aveva dimostrato di possedere un potere notevole, rimaneva da capire se lei fosse stata disposta a collaborare con lui. 
insistette molto per parlare da solo con lei, fu il più sincero possibile almeno sui punti fondamentali. Non poteva mentire su qualcosa per lui cosi importante, lo desiderava troppo ardentemente e non desiderava fraintendimenti anche se questo l'avesse portato alla morte. Si concesse di provare un breve sentimento di gioia quando la donna decise che avrebbe accettato di aiutarlo. Rimaneva solamente da scoprire se sarebbe stata in grado di soddisfarlo... Ne aveva una disperata esigenza.
Khair Udeen

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#2
L’inferno è vuoto e tutti i diavoli sono qui.

[William Shakespeare]


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Sembrava essere un giorno come un altro in compagnia di lei. Erano di ritorno da... ripensandoci adesso nemmeno lo ricordava, quello che avvenne sulla strada fu per il giovane un grande insegnamento ed una dimostrazione di quanto poteva essergli offerto. Vide un uomo, di forza e abilità marziale di molte superiore a lei cedere, fuggire come un bambino in lacrime, completamente impotente e privo di difese. Khair sapeva che anche senza il suo marginale intervento lo scontro avrebbe avuto lo stesso esito. In quei momenti provava diversi sentimenti contrastanti: non voleva essere coinvolto in scontri per ragioni futili, aveva passato gli ultimi anni della sua vita a rischiare il meno possibile per sopravvivere. Ma al contempo era eccitato, perchè il destino o qualcosa di più sinistro e pernicioso, gli aveva concesso di incontrare lei. Non si poneva più la domanda se quella creatura fosse in grado di soddisfarlo, ma se lui fosse in grado di soddisfare lui stesso... Ormai era chiaro quanto la sua ricerca fosse indispensabile per superare ogni debolezza che con tanta generosità quell'arrogante idiota gli aveva dimostrato.

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Si lasciarono alle spalle lo stolto sconfitto e Khair si avviò alla locanda più vicina una volta separatosi da lei.
Aprì il libro che gli aveva offerto, ed iniziò a leggerlo. Non sapeva quanto una lettura di una questione sommaria come l'argomento trattato potesse tornargli utile, ma ora che aveva visto una simile manifestazione di potere, non poteva che concedere un minimo di fiducia, se non altro temere le conseguenze che sarebbero potute scaturire da una creatura tanto caotica e imprevedibile. Inoltre la sua conoscenza di quell'idioma era arrugginita come una vecchia lama, era tempo di rinfrescarla, gli sarebbe stato utile per il tempo avvenire.

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Khair Udeen

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#3
Il giovane lasciò cadere il libro sul letto della sua camera, l'aveva finalmente completato. All'inizio era titubante a leggere un tale testo credendolo uno sforzo inutile, un infarinatura generale che non gli sarebbe servita a nulla. Ma dovette ricredersi, seppur non contenesse indicazioni specifiche su come ottenere potere sicuramente lasciava intendere molti indizi su come acquisirlo. Non aveva ancora chiesto alla Tiefling di approfondire l'argomento perchè per prima cosa era lei che avrebbe dovuto completare una lettura molto importante. Inoltre non sembrava essersi accorta, almeno per il momento, dell'alterazione da lui compiuta. Il giovane non conosceva la natura della reazione se lei avesse scoperto di essere stata ingannata, ma ancora non si fidava completamente di lei. Le aveva rivelato molto di se ma non proprio tutto e se fosse riuscita a giungere ad un interpretazione dei testi capace di aiutarlo le avrebbe rivelato altri segreti.

Tuttavia il giovane in quanto tale iniziava ad essere impaziente.
Khair Udeen

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#4
L’inferno non sono gli altri. L’inferno sei te stesso.

(Ludwig Wittgenstein)




Solitario nella sua piccola camera nella locanda di Pedalns Helm, rifletteva su quanto avvenuto durante la giornata precedente ed i giorni passati mentre il grasso animale gli copriva la testa e la lama passava sul cuoio capelluto radendo il capello in eccesso. Aveva annunciato alla ragazza mezzo-immonda le sue precise intenzioni di seguirla incondizionatamente, le aveva espresso la sua volontà di non desiderare più denaro da lei, l'avrebbe seguita perchè voleva farlo. Questa sarebbe stata la prima volta nella sua breve vita in cui non fosse stato obbligato da qualcosa, non dal denaro e nemmeno dalla prigionia, bensì da uno scopo in comune. Una ricerca atta a soddisfare un esigenza superiore. Il coltello incise troppo a fondo ed un rivolo di sangue iniziò a colare tra il grasso fino a raggiungere il volto. Si era eccitato troppo e la lama aveva inciso la sua carne mentre ripensava alle parole da lei pronunciate nell'abominevole lingua dei Signori delle Tenebre e della Depravazione.

Il Baator sa ricompensare chi è meritevole

Khair si guardò nel piccolo specchio, il viso sfregiato da una rigagnolo di sangue ormai secco che andava a congiungersi con un raro ed inquietante sorriso.

Ho deciso di seguirti mia Signora, ora rendimi meritevole.

Le parole si persero nella solitudine illuminate soltanto dalla debole luce di una candela.

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Khair Udeen

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#5
Il giovane Mulhoran le si avvicino tranquillamente come aveva fatto molte altre volte, perfettamente consapevole della fiducia che lei riponeva in lui. Lo spadone sibilò sommessamente nell'istante in cui ad una velocità metodica veniva estratto dal suo fodero. Il gesto fu rapido ma non affannato, pienamente calcolato. Il braccio della Tiefling venne mozzato per metà. Poi venne un altro colpo, mentre lei cercava invano di pronunciare le sue formule oscure ed evocare i suoi servitori ed invocare la sua energia. Poteva sentire l'acciaio della lama penetrare la carne scoperta lacerando tendini e frantumando le ossa, solo uno strato di seta tra il corpo di lei e la lama del guerriero. Con la coda dell'occhio vide un lampo di luce che cerco di trafiggerlo nelle parti scoperte dell'armatura. Dopo l'esitazione iniziale il mezzorco aveva scelto di muoversi ma ormai era troppo tardi, mentre l'Halfling rimaneva intontito sulla sua panca, troppo stupido ed ingenuo per elaborare quanto stava accadendo, restava apatico con la testa tra le mani. 
Il giovane si lasciò alle spalle il corpo sventrato della Tiefling e dedico la sua piena attenzione al mezzorco. Questo lo attaccò con foga ma Khair evitò la piccola daga con un colpo del braccio protetto dalla corazza, assestandogli poi un colpo con l'impugnatura dello spadone. Il mezzorco cercò di contrattaccare ma questa volta venne colpito dalla lama con una violenza tale da mozzargli di netto il braccio che reggeva l'arma. Il giovane Mulhoran si prese una certa calma prima di decapitarlo. Voleva guardarlo negli occhi per un istante e leggere la paura ed il rimorso, il rimorso di aver fatto in ultimo una scelta sbagliata da cui non si poteva tornare indietro. La pesante lama si mosse velocemente verso il collo, lacerando muscoli ed ossa da una parte all'altra. 


Questa era la scena che si immaginò Khair, mentre valutava le mosse e le ipotetiche situazioni derivanti dallo scontro che da li a breve avrebbe potuto scatenare. Li conosceva a sufficienza per sapere che li avrebbe uccisi entrambi rapidamente, combattendo nel modo in cui il suo mentore gli aveva insegnato. Colpire solo quando la situazione è a proprio vantaggio, gli onori di uno scontro onorevole sono i paravento dei deboli, perchè il mondo era diviso in due categorie: vincitori e vinti. E non aveva importanza come i primi avessero trionfato, erano loro quelli che sopravvivevano.
 Afferrò lo spadone appoggiato alla sua panca, ancora infoderato. Da li ai prossimi secondi avrebbe deciso il suo futuro. sarebbe stato nuovamente un fuggitivo, chissà per quanto tempo ancora prima di trovare un modo per perseguire il suo scopo. Quindi mosse la mano, con lentezza continuando a fissarla. Quella donna aveva messo al livello di un suo capriccio quello che per lui era di importanza esistenziale, senza dubbio meritava di morire ma forse sarebbe stato troppo avventato. Assicuro lo spadone alla cintura decidendo cosi di attendere.

"Hai tre giorni per mostrarmeli. In caso contrario molte cose cambieranno"

Furono le sue lente e glaciali parole.
Khair Udeen

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#6
Chi dice che l’inferno è nell’aldilà conosce male l’aldiquà.

(Roberto Gervaso)



Quella notte l'odore della carne bruciata riempiva la stanza, il giovane era sdraiato sul letto dolorante e con l'animo saturo di sentimenti contrastanti che andavano dalla felicità, all'ambizione, alla paura, all'odio e alla rabbia. Quella ragazzina l'aveva in qualche modo ingannato ma ragionava come una donnetta viziata, abituata ad avere tutti e tutto sotto il suo comando. Tuttavia non era più a casa sua, nel Thayn, e senza delle spalle forti su cui appoggiarsi sarebbe già stata uccisa molte volte. Probabilmente, anche se non l'avrebbe mai ammesso nel profondo lo sapeva, per tale ragione aveva compiuto un simile gesto, una mossa alquanto ardita. Una vera seccatura.
La carne bruciava ed il giovane Mulhoran non riusciva a prendere sonno, perse quindi molto tempo a osservarla, distesa accanto a lui nel giaciglio. Avrebbe potuto porre fine facilmente alla sua vita in quel momento ma non poteva, almeno per il momento, liberarsi di lei. Questo metteva il loro rapporto in una posizione completamente nuova creando una situazione umana per il giovane completamente aliena. Proteggere una vita anche a costo della propria. La odiava profondamente, la disprezzava più di qualsiasi altra creatura esistente al mondo, ma il destino se non qualche invisibile Forza Oscura aveva fatto incontrare lei lungo la Scalata verso il Potere. Si domandò se fossero casuali o volute le parole di lei pronunciate solo due giorni prima, in cui gli diceva che un giorno avrebbe incontrato un anima affine e che avrebbe potuto fare a meno di lei. 
Si girò sul fianco, gemendo sommessamente per le bruciature incise sulla carne. 
Quella ragazza pseudo-umana aveva fatto una scelta ben precisa, da oggi per lei... per entrambi, molte cose sarebbero cambiate.

Nel contempo il simbolo pulsava come un incendio implacabile.

[Immagine: aebb08ce519525c073aff01ddd218062--sigil-...magick.jpg]
Khair Udeen

[Immagine: boogeyman-professional-wrestling-6913133-500-381.jpg]
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