07-04-2018, 16:35
Io non piaccio alla gente e la gente non piace a me, c'è poco da fare, è sempre stato così e probabilmente continuerà ad essere così per sempre, chissà. Ci ho provato qualche volta a non essere me stessa, a tentare di capire come avere un buon rapporto con qualcuno ma è stato anche peggio e sono stanca di perdere il mio tempo con chi non sa e non è interessato a capirmi. Piuttosto creerò da me la "mia gente" e sarà gente con cui potrò finalmente aver a che fare, senza maschere, senza futili cerimonie sociali, senza bisogno di amici... già, di amici...Del resto sono sopravvissuta fino ad ora anche senza.
In ogni caso, ammetto che è stato Calces a dare il via a questi pensieri, un'opera così meravigliosa da potermi ispirare e chissà che un giorno io non riesca persino ad emulare anche solo in parte, quella grandiosità.
E poi c'è Lui, il cui solo pensiero basta a distrarmi da ogni buon proposito...
Mi obbligarono a chiamarlo maestro sei anni fa e oggi invece non riesco a chiamarlo per nome, nonostante le mie conoscenze superino di gran lunga le sue.
Mi manca tanto l'uomo che era prima di quel tradimento, la persona che fermò la sua arma per salvarmi, a volte, quando gli sfugge un sorriso o una carezza mi sembra quasi di rivederlo ma sono solo momenti, del resto lo ha detto anche lui che devo pensare a ciò che era come ad un caro defunto. A quei tempi non capivo, non mi importava e cercavo un motivo per odiare anche lui come odiavo i miei carnefici... Oggi invece mi chiedo spesso come sarebbero potute andare le cose se non avessi perso tanto tempo a tentare di odiarlo.
Tuttavia cos'è cambiato in effetti da allora? Lui ha la sua fede sopra qualsiasi altra cosa, i suoi ideali, i suoi doveri, la sua missione e persino me, sempre pronta a tutto per lui anche se ricambiata con sospetto e la difficile consapevolezza che non sarò mai niente di realmente importante...ed io, cos'ho io? Il mio famiglio ovvero un'estensione di me stessa e nient'altro, neanche la libertà di scegliere cosa mettermi addosso nonostante non siamo più in un dannato tempio.
Persino questo Grimorio non è mio, me lo hanno donato e lo hanno controllato, continuamente, nel timore o più probabilmente nella speranza, che io fossi così stupida da infilarci dentro incanti di rianimazione di morti. Presumo gli sarebbe piaciuto davvero tanto finire il lavoro di sei anni fa. Qui però non potranno arrivare, non ancora almeno e per quando accadrà, se accadrà, avrò tutto il potere che mi serve per non permettere all'invidia di quei vecchi, incapaci leccapiedi dell'Alto Signore della Morte di opprimermi.
In ogni caso, ammetto che è stato Calces a dare il via a questi pensieri, un'opera così meravigliosa da potermi ispirare e chissà che un giorno io non riesca persino ad emulare anche solo in parte, quella grandiosità.
E poi c'è Lui, il cui solo pensiero basta a distrarmi da ogni buon proposito...
Mi obbligarono a chiamarlo maestro sei anni fa e oggi invece non riesco a chiamarlo per nome, nonostante le mie conoscenze superino di gran lunga le sue.
Mi manca tanto l'uomo che era prima di quel tradimento, la persona che fermò la sua arma per salvarmi, a volte, quando gli sfugge un sorriso o una carezza mi sembra quasi di rivederlo ma sono solo momenti, del resto lo ha detto anche lui che devo pensare a ciò che era come ad un caro defunto. A quei tempi non capivo, non mi importava e cercavo un motivo per odiare anche lui come odiavo i miei carnefici... Oggi invece mi chiedo spesso come sarebbero potute andare le cose se non avessi perso tanto tempo a tentare di odiarlo.
Tuttavia cos'è cambiato in effetti da allora? Lui ha la sua fede sopra qualsiasi altra cosa, i suoi ideali, i suoi doveri, la sua missione e persino me, sempre pronta a tutto per lui anche se ricambiata con sospetto e la difficile consapevolezza che non sarò mai niente di realmente importante...ed io, cos'ho io? Il mio famiglio ovvero un'estensione di me stessa e nient'altro, neanche la libertà di scegliere cosa mettermi addosso nonostante non siamo più in un dannato tempio.
Persino questo Grimorio non è mio, me lo hanno donato e lo hanno controllato, continuamente, nel timore o più probabilmente nella speranza, che io fossi così stupida da infilarci dentro incanti di rianimazione di morti. Presumo gli sarebbe piaciuto davvero tanto finire il lavoro di sei anni fa. Qui però non potranno arrivare, non ancora almeno e per quando accadrà, se accadrà, avrò tutto il potere che mi serve per non permettere all'invidia di quei vecchi, incapaci leccapiedi dell'Alto Signore della Morte di opprimermi.
[Grazie kakashi per la firma <3]
Vanyrianthalasa Guenhyvar