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[Q DM Odisseo] Il prisma di cristallo
#1
Xenia rifletteva nella sua stanza ai Sei Scudi, sdraiata sul letto e rigirandosi tra le mani il prisma di cristallo che avevano rinvenuto. Lo studioso Mikael borbottava seduto su una sedia, probabilmente frustrato dalla mancanza di risultati a seguito dei loro esperimenti con la luce. O forse perché si era messa a proiettare sulla parete ombre di cani, conigli e cose sconce, giocando con le mani una volta che era stato chiaro come non sarebbero approdati a nulla.
Mikael aveva sperato che facendo passare della luce attraverso quell'oggetto avrebbero recuperato qualche indizio sul suo funzionamento. Si erano perfino addentrati nelle caverne, guidati da Arduil, per evitare effetti collaterali che avrebbero potuto coinvolgere qualcuno. O occhi indiscreti. Ma non era servito a nulla.
Non rimaneva che trovare l'unica persona che pareva avere una qualche connessione con quel cristallo, e scoprire di cosa fosse la chiave...
Aveva già lasciato una lauta mancia a quel mentecatto di Jacoby, dicendogli di avvertirla se si fosse fatto vedere. Appena Ronda fosse tornata da ovunque si fosse cacciata a fumare, avrebbero avuto un altro paio d'occhi abituati ai vicoli, utili alla loro ricerca.
A meno che allo studioso o all'omone con due spade non fosse venuta una brillante idea, non rimaneva che aspettare...

[Immagine: e013877a839d3db4e76ca100f7b2e671.jpg]
Eran Blackmore

"Come i bambini, bisogna minacciarli" - DM Artemis, 2022
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#2
Il mago stava seduto sulla sedia, giocherellando con una piuma d’oca. Ripensò per un momento al corvo che aveva visto sul davanzale della stanza di Kalim scoprendosi a pensare che poteva essere un cattivo segno. “Stupide superstizioni senza senso alcuno!”

Rilesse la ballata del tono triste e melanconico. Per colpa della traduzione sia le rime sia la ritmica ara andata perduta ma era facile risalire a quest’ultima, più o meno.

“Beh almeno non è così melensa anche se speravo in qualcosa di meno fantasioso e più concreto”. Si rimise a leggere la ballata speranzoso di aver commesso errori o sviste, ma quasi certo di non averlo fatto.

La storia era semplice un mercante che si innamora di una “principessa dei venti” (che sipatico artifizio letterario) e per riuscire a stare insieme si rivolgono ad un vecchio saggio. “Vecchio ma mica scemo!” Tant’è che il saggio rapisce la “principessa” per acquisirne la ricchezza mentre il mercante resta come un fesso in mezzo al deserto. Il mago scosse il capo “Per gli sciocchi non c’è paradiso amico mio” quasi come se il mercante lo potesse sentire.
Ovviamente la ballata trovata i classico espediente per aiutare lo sfortunato protagonista, infatti il mercante pareva destinato a errare senza speranza di rivedere l’amata quando il vento del deserto gli sussurra la via da intraprendere.

[Immagine: 405501.jpg]

Dopo qualche istante si poggiò di nuovo allo schienale. Era tempo di cercare un po’ più approfonditamente. Voleva concentrarsi sul prisma, sulla sua fattura, gli altri elementi del mosaico erano più cose che si adattavano gli altri. Paludi e domande non erano il suo forte.

Prese il bastone e si incamminò verso le carovane. Era ora di andare in un luogo alquanto confortevole: la Biblioteca.
Endry Stormwood

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Il fu "Mikael Mannalin, emomago che ha ceduto al potere della figgia Trama"
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#3
La storia si stava rivelando più interessante del previsto.

Quella creatura, un laboratorio di un mago e un codice da decifrare. Il mago rise sotto i baffi. Aiutare quel contadino a riprendere suo fratello non era stata una perdita di tempo, per niente.

Se già il mantello era stato un piccolo incentivo ora, tutto questo...Il mago sbuffò la nuvola di fumo mentre guardava fuori dalla finestra. Dal cortile arrivava un brusio tipico di chiacchiere e avventori un po' troppo alticci. Finì di fumare e chiuse la finestra isolandosi. Si appoggiò di nuovo allo schienale pensando che non doveva lasciarsi prendere dal desiderio. Tutti avevano i loro compiti ma lui sapeva che doveva tener d'occhio Kalim e, oltre che tradurre il messaggio, doveva prepararsi al viaggio.

Chissà quanto splendido sapere era ancora sepolto in quel posto. "Senza questa mappa è impossibile da trovare" affermava il bardo. Che cosa sublime! Se nessuno l'ha trovato nessuno ne ha toccato i tomi, le pergamene, le ricchezze.
Non doveva far succedere niente a quel suo tesoro. Che gli altri si accaparrassero oro e chincaglierie varie a lui interessava solo una cosa....
[Immagine: band-huang-2f.jpg?1481899458]

Si mise a riflettere un po' su come sventare eventuali precauzione magiche che un mago, sicuramente, aveva posto sopra i suoi oggetti più cari. Qualche idea l'aveva ma avrebbe dovuto scendere a patti, patti che forse potevano rivelarsi molto, molto proficui
Endry Stormwood

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Il fu "Mikael Mannalin, emomago che ha ceduto al potere della figgia Trama"
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#4
La perplessità aveva ceduto il posto all'incredulità. Ciò che le aveva raccontato Mikael, dopo aver parlato con Ivor, non si era rivelato del tutto vero. La tavoletta doveva essere in possesso di Darren, o così lo studioso aveva capito, ed avrebbero dovuto controllare la sua interazione del cristallo prima di parlare con il cantore, a maggior ragione visto che Ivor aveva detto di non fidarsi di lui. Invece i saggi membri del clero avevano deciso di caricare su per le scale della locanda, affrontare Kalim e chiedergli le cose a brutto muso. Rivelando tra l'altro informazioni che lei avrebbe tenuto per sé, almeno all'inizio, fin quando non avesse inquadrato quell'uomo. Inoltre non capiva perché non si fossero parlati tra di loro, visto che la donna alata aveva candidamente dichiarato di non sapere nulla.
Pazienza. Si lavorava con gli strumenti che si aveva... al resto avrebbe pensato la Signora Sorridente. 
Un'altra cosa che non le andava giù era la divisione dei compiti, decisa sempre da quella donna: che senso aveva mandare due sacerdoti a trattare con un mercante, e tre furfanti a scontrarsi con un gigante delle colline?
Pazienza. Non era detto le cose fossero incise nella pietra... in un modo o nell'altro se la sarebbe cavata, come sempre. E forse avrebbe imparato come trattare con quei... soggetti così rigidi.
Eran Blackmore

"Come i bambini, bisogna minacciarli" - DM Artemis, 2022
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#5
Si appoggiò allo schienale sbuffando una densa nuvola di fumo. Sul tavolino una pergamena imbrattata con chiazze di colore che sembravano cadute casualmente sul foglio. Ma che ti potevi mai aspettare?

Tirò fuori di nuovo la chiave dalla borsa mentre la scrutava interessato. Emanava un'aura di trasmutazione...un altro congegno da usare per decifrare la mappa o sarebbe stata la chiave del laboratorio?
Sbuffò alcuni cerchi di fumo, divertendosi a tentare di farli concentrici, con poco successo.
Avrebbe analizzato la chiave l'indomani con l'incanto di Identificare, meglio arrivare davanti al bardo preparati.

Guardò di nuovo la pergamena o meglio quello che doveva essere un dipinto. Scosse il capo. Che storia assurda e sopratutto che modo altrettanto bislacco per risolverla. Ronda era stata brava. Sebbene il suo strampalato modo di pensare fosse sembrato al mago quasi un suicidio si era preparato in modo che, semmai le cose fossero andate male, avrebbero avuto una via di fuga ma non era servito. Ripensò al loro nuovo amico...chissà se gli avevano portato il necessario. Si strinse le spalle, magari se ne sarebbe accertato con Ronda nei giorni successivi.

L'odore intenso di fumo appestò la stanza e il piccolo Pepe iniziò a squittire protestando! "Apritela da solo la finestra, lo sai fare!" Il topo squittì nuovamente stizzito. "Va bene, va bene...non lamentarti perché hai rischiato un po'" Si alzo stancamente aprendo la finestra. Pepe si piazzò contento sul davanzale poi si volse verso il mago e reiterò la richiesta. Il mago lo guardo perplesso "Mh, non accetterà e poi..chiediglielo da solo". Si voltò borbottando per tornare a studiare la chiave. Stupido topo pervertito.
Endry Stormwood

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#6
Guardò le due chiavi come se potesse, tramite esse, vedere già dentro il laboratorio.

Libri accatastasi sugli scaffali, ordinati per argomento. Molti dei tomi sicuramente sulla magia e, principalmente, sull'evocazione e costrizione. Qualcuno aperto sulla scrivania, lasciava intravedere alcune complesse rune e delle diciture che sembravano rimandare alla Trama. Il tavolo, cosparso di pergamene accatastate in modo disordinato, presentava ancora alambicchi e boccette coperte di polvere. Si voltò e un ombra gigantesca lo investì. Qualcosa che proruppe in una enorme fiammata che lo colpì in pieno con il suo calore. Si sentiva bruciare, dolore, non poteva muoversi, non poteva urlare...NOOOOOO!
[Immagine: latest?cb=20140626074614]

Si svegliò di soprassalto sulla sedia. La pipa a terra, caduta dalla sua mano. Si asciugò la fronte sudata. Doveva sapere di più su quella creatura. Doveva parlarne con Kalim. Il bardo sapeva?
Un elementale non era da prendere alla leggera. Avrebbe dovuto sapere il tipo, la forza e sopratutto che ordini gli aveva lasciato il mago?

E poi c'erano quei tipi. Chissà chi erano...perché volevano l'elementale vivo? Beh che se lo prendessero bastava che lo togliessero di mezzo senza danneggiare il laboratorio.
Chissà se Ronda aveva già sparso la voce...la ragazza era preoccupata ma faceva bene e le sue precauzioni erano più che lecite. Dovevano far sapere che il mercante non aveva più la chiave, non importava dire chi l'aveva...o almeno questo è quello che aveva pattuito la ragazza, furbamente.

Mikael si alzò, riprese le chiavi e si diresse verso la stanza di Kalim. Oggi oltre al lavoro per decifrare la mappa gli avrebbe anche chiesto dell'elementale...quel bardo giocava a carte scoperte?
Endry Stormwood

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#7
Era finalmente giunto il momento. Era ora! Tutto quello che aveva fatto solo per mettere le mani su quei libri, quelle pergamene, quel sapere...Sapere inesplorato, inebriante sensazione, conoscenza unica, irripetibile occasione.

Il mago si appoggiò allo schienale della sedia scostando il libro che, oramai, non leggeva più. Prese il bastone e si alzò. Il piccolo roditore alzò la testa e annusò l'aria per poi rimettersi giù a dormire. "Pff Pigrone!". Aveva voglia di una tisana...aprì la porta e, dopo averla accuratamente serrata, si diresse di sotto.

Volevano coinvolgere queste Lame d'Argento...bah la fama che avevano non era delle migliori ma si sa che spesso si parla molto, si ingigantisce e si demonizza. Non aveva particolari problemi a lavorare con chi che sia ma aveva i suoi obiettivi e non avrebbe permesso che gli ultimi arrivati gli dessero il bel servito dopo tutti i suoi sforzi. Se altri "colleghi" volevano quel sapere avrebbero dovuto aspettare che li finisse di studiarli per passarli alla Biblioteca dove sarebbero divenuti di pubblico utilizzo. In fine dei conti non era forse un prestito anticipato? Un piccolo favore in cambio dei suoi servigi alla Biblioteca...Direi un giusta "ricompensa".

Salutò Holfast che, come ogni volta, lo guardò come a chiedersi se stesse per vomitargli sul bancone. Lo rassicurò con un cenno e si fece servire la tisana, scambiando qualche convenevole sul tempo, gli avventurieri e gli ultimi arrivi di vino.

Si congedò dopo poco tornando al suo libro e domandandosi come sarebbe andata la faccenda...beh non aveva tempo ora di pensarci doveva ultimare i preparativi, il laboratorio di un mago è comunque un luogo di cui avere timore e rispetto, ma in questo caso più timore che altro. Si gettò di nuovo a capofitto nel libro, leggendo assorto.
Endry Stormwood

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#8
Posò l'ultimo tomo sul banco della grande aula quando il Maestro lo congedò con un gesto della mano. Si allontanò silente.

Era fatta. I tomi erano al sicuro in Biblioteca. La conoscenza era al suo posto, un luogo atto a preservarla, a diffonderla e ad accrescerla.
[Immagine: libro-ritrovato-torino1.jpg]

Non poteva dire fosse stato facile ma ne era sicuramente valsa la pena. Il "capitale" recuperato era ingente e sicuramente tra la massa di volumi comuni avrebbe trovato qualcosa che valesse la pena studiare.

Ripensò rapidamente al viaggio e a chi lo aveva accompagnato. "Che personaggi bizzari!" Era innegabile che ognuno di quei soggetti si era mostrato particolare a suo modo ma era più la loro "interezza" ad essere affascinante: non si sa bene quale miracolo tenesse insieme individui tanto diversi eppure erano stati...efficaci.
Beh qualche momenti di tensione, qualche scaramuccia di poco conto ma in fin dei conti erano stati ligi al patto preso, efficaci e senza perdere tempo si era andati al sodo. Il mago annuì.

Persino Darsa, della quale inizialmente aveva avuto una pessima impressione grazie ai suoi scatti , e se minacce e i suoi insulti, si era rivelata meglio di quanto si aspettasse. Beh probabilmente afflitta da qualche grave disturbo di personalità e scatti di'ira ma era una cosa che riguardava più un cerusico che il mago. Fin tanto che non era un problema.

Si poggiò su una delle sedie del salone di lettura attendendo che il Maestro completasse la sua opera solitaria di catalogazione. Il topino schizzò fuori e si mise a squittire. Il mago lo osservò poi si chiuse in qualche istante di riflessione: "Per una volta hai ragione, ma non so che ripeteremo la cosa molto presto."

Prese dalla borsa la traduzione della ballata di Kalim. Sorrise. "Pare che il mercante abbia ottenuto quello che voleva. Credo che questa sarà un'altra banale storia a lieto fine. Almeno su carta" Sorrise ambiguo, conscio della complessità reale. Prese la piuma e inizio a scrivere le ultime parti, concludendo il racconto. Di nuovo il topo si fece sentire, stavolta contento e allegro: "Oggi sei una fucina di idee...non avrai mica sprecato della Trama per renderti brillante vero?" Una nota di canzonatura era evidente nella voce mentre lo guardava storto. L'animale sbuffò stizzito "Comunque credo anche io che Ronda saprà  rimetterlo in musica."
Endry Stormwood

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