09-01-2019, 17:56
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 09-01-2019, 18:01 da Toshi.)
Tanaquil raggiungeva Marise la mattina presto dopo gli allenamenti e assisteva a tutti i suoi riti mattutini conversando ed aiutando in qualità di dama di compagnia. Dapprima ignorante, Marise la invitava a darle consigli estetici. Lei, che era stata addestrata nella via del Vecchio Ordine, aveva rimosso la sua vita precedente. Pian piano tornarono le memorie della sua vecchia vita presso il suo clan di artisti gitani.
Ecco dove ho imparato a ballare!
Il pomeriggio Marise le faceva prendere parte al ricamo. "Guarda, devi fare così."
Dapprima le faceva strano prendere un ago in mano e usarlo per cucire. Poi però iniziò a capire e le memorie del suo vecchio mondo e un rinnovato gusto estetico fecero fluire i disegni dalla sua testa in un flusso continuo. Le sue dita minuscole, la sua agilità e la sua dimistichezza nei nodi si rivelavarono utili per un'attività che poteva fare senza grande sforzo.
Marise la guardò con stupore. Dopotutto quella piccola dama di compagnia, sapeva fare anche questo, mentre le parlava di avventure così lontane dalla sua monotona esistenza. Tanaquil era lontana da dirsi un'esperta di ricamo, ma sperava che Marise la guardasse con ammirazione più che invidia.
Poi c'era il Tè il pomeriggio e non le faceva poi così strano quella abitudine, la eseguì da etichetta come quando seguiva Fei Long.
Il Maestro prendeva sempre il tè...
Spesso Marise era triste per il recente lutto e sul probabile coinvolgimento del marito. Così Tanaquil un po' la consolava e un po' la irretiva per capire meglio i suoi sentimenti. Era il marito a pagarla, ma lei pensava che fosse Marise a necessitare protezione e i due figli sembravano pronti a combinare qualche guaio.
Aveva chiamato in causa anche Urdo appositamente, e poi c'erano diversi avventurrieri animati da buoni intenti in giro per la città. Teoricamente quella famiglia era al sicuro.
Non le restava che comunicare al marito le ricerche sulla casa.
Ecco dove ho imparato a ballare!
Il pomeriggio Marise le faceva prendere parte al ricamo. "Guarda, devi fare così."
Dapprima le faceva strano prendere un ago in mano e usarlo per cucire. Poi però iniziò a capire e le memorie del suo vecchio mondo e un rinnovato gusto estetico fecero fluire i disegni dalla sua testa in un flusso continuo. Le sue dita minuscole, la sua agilità e la sua dimistichezza nei nodi si rivelavarono utili per un'attività che poteva fare senza grande sforzo.
Marise la guardò con stupore. Dopotutto quella piccola dama di compagnia, sapeva fare anche questo, mentre le parlava di avventure così lontane dalla sua monotona esistenza. Tanaquil era lontana da dirsi un'esperta di ricamo, ma sperava che Marise la guardasse con ammirazione più che invidia.
Poi c'era il Tè il pomeriggio e non le faceva poi così strano quella abitudine, la eseguì da etichetta come quando seguiva Fei Long.
Il Maestro prendeva sempre il tè...
Spesso Marise era triste per il recente lutto e sul probabile coinvolgimento del marito. Così Tanaquil un po' la consolava e un po' la irretiva per capire meglio i suoi sentimenti. Era il marito a pagarla, ma lei pensava che fosse Marise a necessitare protezione e i due figli sembravano pronti a combinare qualche guaio.
Aveva chiamato in causa anche Urdo appositamente, e poi c'erano diversi avventurrieri animati da buoni intenti in giro per la città. Teoricamente quella famiglia era al sicuro.
Non le restava che comunicare al marito le ricerche sulla casa.
Edward Shamrock
Il Mago Pirata