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[Leonides Nathos] Il figlio del Leone
#5
   Così detto, distese al caro figlio
L’aperte braccia. Acuto mise un grido
Il bambinello, e declinato il volto,
Tutto il nascose alla nudrice in seno,
Dalle fiere atterrito armi paterne,
E dal cimiero che di chiome equine
Alto su l’elmo orribilmente ondeggia.
Sorrise il genitor, sorrise anch’ella
La veneranda madre; e dalla fronte
L’intenerito eroe tosto si tolse
L’elmo, e raggiante sul terren lo pose.
Indi baciato con immenso affetto,
E dolcemente tra le mani alquanto
Palleggiato l’infante, alzollo al cielo,
E supplice sclamò: Giove pietoso
E voi tutti, o Celesti, ah concedete
Che di me degno un dì questo mio figlio
Sia splendor della patria, e de’ Troiani
Forte e possente regnator. Deh fate
Che il veggendo tornar dalla battaglia
Dell’armi onusto de’ nemici uccisi,
Dica talun: Non fu sì forte il padre:
E il cor materno nell’udirlo esulti.
   Così dicendo, in braccio alla diletta
Sposa egli cesse il pargoletto; ed ella
Con un misto di pianti almo sorriso
Lo si raccolse all’odoroso seno.
Di secreta pietà l’alma percosso
Riguardolla il marito, e colla mano
Accarezzando la dolente: Oh! disse,
Diletta mia, ti prego; oltre misura
Non attristarti a mia cagion. Nessuno,
Se il mio punto fatal non giunse ancora,
Spingerammi a Pluton: ma nullo al mondo,
Sia vil, sia forte, si sottragge al fato.

E' stato uno scontro duro quello nel villaggio elfico al confine del Cormanthor. Era stato attaccato dall'esercito degli umanoidi al servizio del drago. O meglio dei draghi.
Avevano fatto una carneficina di elfi, ma siamo giunti in tempo per salvarne una parte grazie all'incantesimo di teletrasporto dell'elfo Erlathan. 
Abbiamo compreso che volevano farli schiavi perchè pare che il drago maschio creda che solo con molti schiavi possa dimostrare la propria superiorità nei confronti dei suoi simili. Tuttavia pare che la madre Nalgathra non sia del suo avviso. In ogni caso abbiamo impedito che quegli elfi fossero fatti schiavi.
Vedere gli sguardi tristi, ma allo stesso tempo grati mi ha fatto sentire migliore. Soprattutto lo sguardo delle madri all'abbracciare i figli. Dopo anni a combattere sui campi di battaglia dove gli eserciti sanno di essere lì per pugnare e morire, vedere che la mia lama ed il mio scudo possono dare speranza a coloro che non possono difendersi è una cosa che mi riempie lo spirito.
Difenderò queste genti dalla minaccia che li accerchia, ormai è deciso. Lo farò anche dovesse essere l'ultima cosa che faccio.
[Immagine: DUw4gH8.jpg]
Leonides Nathos

Sek Nefer
Ramses Amosis
Kal Strike
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RE: [Leonides Nathos] Il figlio del Leone - da Brancaleone - 13-02-2019, 21:54

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