18-03-2019, 13:51
Eravamo pronti, attendevamo la chiamata alle armi nella torre della spada, non era stato possibile ideare un diversivo a causa delle precauzioni prese all'interno del forte nemico, il sensore occhio arcano era stato individuato dopo poco tempo e di conseguenza era anche intuibile che qualsiasi forma di intrusione magica potesse venire scoperta.
Dopo che il Kerym entrò ci spiegò che con le informazioni avute dalla nostra ultima missione non era più consigliato un attacco frontale visto che il nemico aveva armi da assedio e rinforzato le mura.
Serviva quindi un diversivo per attirare il nemico mentre le forze di Myth Drannor distruggevano le difese.
Fu una lunga discussione vennero esposti diversi piani, molti estremamente pericolosi e di conseguenza bocciati da Karyn.
In fine si optò per una strategia di guerriglia, eliminate le pattuglie nemiche all'esterno e "bombardare" le mure per stuzzicare e innervosire il nemico e indurlo all'errore.
Partimmo dopo pochissimo tempo, vi radunammo nei pressi dell'albero delle vie, eravamo all'incirca 300 inizialmente poi durante la marcia si aggiunsero gli altri reggimenti per rangiungere una forza di 1000 unità e una manciata di volontari, pochi ma con la voglia di distinguersi. Fu un lungo viaggio con diverse soste, molti momenti di silenzio, molti i pensieri tipici di un guerriero che su prepara psicologicamente alla guerra, molti i tentativi di smorzare la tensione.
Infine siamo presso la fortezza nemica, un ultimo riposo nell'accampamento e poi saremo pronti per la guerra!
Dopo che il Kerym entrò ci spiegò che con le informazioni avute dalla nostra ultima missione non era più consigliato un attacco frontale visto che il nemico aveva armi da assedio e rinforzato le mura.
Serviva quindi un diversivo per attirare il nemico mentre le forze di Myth Drannor distruggevano le difese.
Fu una lunga discussione vennero esposti diversi piani, molti estremamente pericolosi e di conseguenza bocciati da Karyn.
In fine si optò per una strategia di guerriglia, eliminate le pattuglie nemiche all'esterno e "bombardare" le mure per stuzzicare e innervosire il nemico e indurlo all'errore.
Partimmo dopo pochissimo tempo, vi radunammo nei pressi dell'albero delle vie, eravamo all'incirca 300 inizialmente poi durante la marcia si aggiunsero gli altri reggimenti per rangiungere una forza di 1000 unità e una manciata di volontari, pochi ma con la voglia di distinguersi. Fu un lungo viaggio con diverse soste, molti momenti di silenzio, molti i pensieri tipici di un guerriero che su prepara psicologicamente alla guerra, molti i tentativi di smorzare la tensione.
Infine siamo presso la fortezza nemica, un ultimo riposo nell'accampamento e poi saremo pronti per la guerra!