06-07-2019, 15:03
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 06-07-2019, 15:12 da Caleb89.)
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16 Eleint 1388
Quest'oggi si è spenta Zora Nemetsk, per mano di Lord Ilmeth la Giustizia della valle ha infine fatto il suo corso.
Ma il suo sangue è anche sulle mie mani, poichè è stata anche una mia decisione quella di lasciarla al suo destino. Se solo mi avesse chiesto di salvarle la vita le avrei teso una mano, se solo avesse mostrato un briciolo di pentimento o di dubbio per ciò che ha fatto avrei raccomandato la sua anima ai miei fratelli e ad Ilmater stesso.
Invece ha proseguito con i suoi vaneggiamenti di lucida follia, ridendo della mia pietà la sola cosa di cui si era pentita era di avermi abbandonato alla porta dei nemici della sua fede contorta.
E anche se fosse stato inevitabile a questo punto, mi chiedo se merito davvero una "promozione" per una cosa simile: mandare la propria madre al patibolo. Quale figlio lo farebbe?
Se non altro la mia pietà incondizionata sembra aver avuto un primo esito positivo su Kosef, che ha persino voluto lasciarmi buona parte delle sue ricchezze, le quali ammontano a un valore di 50.000 monete d'oro. E' una somma che normalmente non avrei accettato, troppo generosa anche per le esigenze di un sacerdote avventuriero. Sono tentato di abbracciare per davvero il Voto di Povertà, che solo i più caritatevoli tra noi fanno, ma forse scrollarsi dalla responsabilità di spenderle saggiamente a beneficio degli altri non sarebbe la motivazione migliore per farlo in questo momento.
A differenza di altre volte, il Priore Benedictus me le ha affidate affinchè io ne faccia qualcosa di "costruttivo" che renda omaggio al Piangente. Io avrei pensato al restauro di quell'antico Santuario nel cuore del Cormanthor, che nell'età d'oro del Patto delle Valli offriva riparo e ristoro ai viaggiatori lungo la strada, il luogo sacro in cui abbiamo recuperato il Paniere qualche anno fa. Se ci riuscissi, potrebbe essere la prima vera "scuola" dell'arte marziale degli Affranti, giacchè l'Ordine non ha mai potuto o voluto erigere monasteri nelle Valli, questa forse sarà la cosa che più ci si avvicinerà.
Ma tutto questo dovrà attendere il mio ritorno dalla Madrepatria, dove ho intenzione di ricondurre le spoglie di Zora e seppellirle, credo di doverle almeno questo.
Se il Piangente vuole partirò dopo l'incontro con il lord cormyriano, sperando che possa aiutarci con il caso di Ylenia, anche se ormai tutto sembra ben oltre la giurisdizione di Mistledale.
In ogni caso lascerò l'ingente somma di denaro in custodia al Consorzio delle Vie Alberate aggiungendola alle mie volontà testamentarie in favore del Tempio, nel caso mi capiti qualcosa lungo il viaggio e non dovessi tornare: la prima volta che ho affrontato questo viaggio da solo non ero nessuno, ma in questi anni credo di essermi fatto un buon numero di nemici, nemici che si trovano molto più a loro agio di me nelle città ammorbate da despoti e criminali del Mare della Luna.
Possa San Morgan il Taciturno guidarmi attraverso quelle empie coste e permettermi di fare del bene lungo la via di casa.
16 Eleint 1388
Quest'oggi si è spenta Zora Nemetsk, per mano di Lord Ilmeth la Giustizia della valle ha infine fatto il suo corso.
Ma il suo sangue è anche sulle mie mani, poichè è stata anche una mia decisione quella di lasciarla al suo destino. Se solo mi avesse chiesto di salvarle la vita le avrei teso una mano, se solo avesse mostrato un briciolo di pentimento o di dubbio per ciò che ha fatto avrei raccomandato la sua anima ai miei fratelli e ad Ilmater stesso.
Invece ha proseguito con i suoi vaneggiamenti di lucida follia, ridendo della mia pietà la sola cosa di cui si era pentita era di avermi abbandonato alla porta dei nemici della sua fede contorta.
E anche se fosse stato inevitabile a questo punto, mi chiedo se merito davvero una "promozione" per una cosa simile: mandare la propria madre al patibolo. Quale figlio lo farebbe?
Se non altro la mia pietà incondizionata sembra aver avuto un primo esito positivo su Kosef, che ha persino voluto lasciarmi buona parte delle sue ricchezze, le quali ammontano a un valore di 50.000 monete d'oro. E' una somma che normalmente non avrei accettato, troppo generosa anche per le esigenze di un sacerdote avventuriero. Sono tentato di abbracciare per davvero il Voto di Povertà, che solo i più caritatevoli tra noi fanno, ma forse scrollarsi dalla responsabilità di spenderle saggiamente a beneficio degli altri non sarebbe la motivazione migliore per farlo in questo momento.
A differenza di altre volte, il Priore Benedictus me le ha affidate affinchè io ne faccia qualcosa di "costruttivo" che renda omaggio al Piangente. Io avrei pensato al restauro di quell'antico Santuario nel cuore del Cormanthor, che nell'età d'oro del Patto delle Valli offriva riparo e ristoro ai viaggiatori lungo la strada, il luogo sacro in cui abbiamo recuperato il Paniere qualche anno fa. Se ci riuscissi, potrebbe essere la prima vera "scuola" dell'arte marziale degli Affranti, giacchè l'Ordine non ha mai potuto o voluto erigere monasteri nelle Valli, questa forse sarà la cosa che più ci si avvicinerà.
Ma tutto questo dovrà attendere il mio ritorno dalla Madrepatria, dove ho intenzione di ricondurre le spoglie di Zora e seppellirle, credo di doverle almeno questo.
Se il Piangente vuole partirò dopo l'incontro con il lord cormyriano, sperando che possa aiutarci con il caso di Ylenia, anche se ormai tutto sembra ben oltre la giurisdizione di Mistledale.
In ogni caso lascerò l'ingente somma di denaro in custodia al Consorzio delle Vie Alberate aggiungendola alle mie volontà testamentarie in favore del Tempio, nel caso mi capiti qualcosa lungo il viaggio e non dovessi tornare: la prima volta che ho affrontato questo viaggio da solo non ero nessuno, ma in questi anni credo di essermi fatto un buon numero di nemici, nemici che si trovano molto più a loro agio di me nelle città ammorbate da despoti e criminali del Mare della Luna.
Possa San Morgan il Taciturno guidarmi attraverso quelle empie coste e permettermi di fare del bene lungo la via di casa.
Quando i malvagi, miei nemici ed avversari,
mi hanno assalito per divorare la mia carne,
essi stessi hanno vacillato e sono caduti.
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"I live...AGAIN!"
IVOR CHERNOV (e JASSIN OAKSTAFF)