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[Q Artemis] Il meglio è passato
#1
L'avvenire ci tormenta, il passato ci trattiene, il presente ci sfugge.

[Immagine: 357f8ed07110843d5f4f35d7451d0976.jpg]

Non riusciva a dormire. Continuava da ore a rigirarsi tra le mani il bicchiere di rum, a malapena assaggiato. Non era da lei, come non le appartenevano quelle sensazioni che la l’attraversavano come le onde di un mare in burrasca.
Cinque anni. Quello era il lasso di tempo che aveva speso a cercare Robert, con risultati a dir poco scarsi. Ed improvvisamente era comparso, ferito e traumatizzato, praticamente alla sua porta.
Ricordava quel giorno fatidico come fosse ieri. «Mi dispiace, devo andare. Ho una missione da compiere.»
Quelle erano state quasi le uniche parole che le aveva rivolto prima di scomparire, prima di abbandonarla ad Elventree. Un anno speso insieme, mentre cercava rifugio dai poteri che imperversavano lungo le coste del Mare della Luna, dodici lune indimenticabili e che, al solo ricordo, le scatenavano rimpianto, paura e rabbia.
Strinse maggiormente il bicchiere tra le mani, fin quando le nocche non diventarono bianche. 
Un anno nel quale aveva osato pensare che dopotutto ci potesse essere qualcosa di bello per lei, in questa vita. Un periodo in cui si era illusa. Lei, nata da chissà chi, cresciuta tra i vicoli della grande città, spazzando i pavimenti e servendo da bere fin dalla tenera età. Lei, che era riuscita a sopravvivere al quartiere, alle viscide mani degli avventori di quel posto dove uomini e donne di ogni estrazione e dai gusti più vari andavano a spendere soldi, a sfogare fantasie proibite.
Ricordava ancora le parole di Jasmine, come fosse stato ieri: «Impara. Leggi, scrivi, fai di conto, allora sarai più utile di loro. Non farai la loro fine.»
Erano state le parole che avevano guidato la sua esistenza, che l’avevano condotta per mare e resa un quartiermastro. La vita era stata una severa maestra, aveva commesso degli errori, ma aveva sempre imparato da essi ed era sopravvissuta. Dopo tutto questo, aveva dimenticato quei preziosi insegnamenti per un briciolo di felicità. 
E Robert, quel pezzo di cretino, l’aveva abbandonata per un ideale. Peccato l’avessero già picchiato per bene, avrebbe voluto pensarci lei. Dentro di sé aveva sempre saputo che non poteva prevedere come si sarebbe comportata se l’avesse mai ritrovato. Lui le faceva quell’effetto. Eppure, ora che era di nuovo con lui, il suo tocco le dava fastidio. Era diverso. Forse l’aveva idealizzato con il passare del tempo, o forse era stata la perdita di memoria a ridurlo così. Avrebbe dovuto scavare a fondo, c’erano anni di vuoto da riempire. Da dove veniva quel tatuaggio? Perché faceva battute sceme, quando era sempre stato un introverso? Mille altre domande la assillavano.
In un inconsueto impeto di rabbia, scagliò il bicchiere nel caminetto, riducendolo in mille pezzi. 
C’erano risposte da trovare e soldi da guadagnare, non poteva permettersi di farsi prendere da emozioni che nemmeno comprendeva. «Fottiti, Robb» disse alla semioscurità, tuttavia ciò che udì nella sua voce non fu ira, ma nostalgia.
Eran Blackmore

"Come i bambini, bisogna minacciarli" - DM Artemis, 2022
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[Q Artemis] Il meglio è passato - da Endymion - 18-09-2019, 17:57

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