19-09-2019, 12:10
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 19-09-2019, 12:11 da Endymion.)
Remiamo, barche controcorrente, risospinti senza sosta nel passato.
Continuava a sentirsi confusa, a comportarsi in modo poco razionale. Comprendeva quanto fosse rischioso tutto questo, ma non riusciva a controllarsi. Con lui era sempre stato così, ma ora le cose si potevano fare pericolose, aveva bisogno di mantenere la testa sulle spalle.
Aveva spiegato a grandi linee la situazione ai suoi compagni, principalmente perché incalzata da Lendral, che aveva rischiato la vita e non lo sapeva. Ma in qualche modo dovevano capire la situazione. Velyahn l’aveva sollecitata a raccontare di più, anche la parte che aveva lasciato fuori per proteggere se stessa, Robert ed anche loro, ma non aveva tutti i torti. Aveva già causato il pestaggio di un suo amico e compare, molti anni prima, e non voleva la cosa si ripetesse senza un buon motivo. Così disse loro qualcosa in più, sperando non s’invischiassero troppo. Aveva raccolto informazioni da organizzazioni anche in contrasto tra loro, e non voleva i suoi compari si facessero strane idee su un’eventuale coinvolgimento della Rete Nera, per ora era un’ipotesi campata per aria.
Temeva due cose. Innanzitutto, che Robert fosse stato lasciato appositamente per venire ritrovato, perché quel lavoro sembrava troppo da principiante per essere plausibile. Aggiungendoci il tatuaggio, per farlo arrivare direttamente a lei, come il destinatario di un pacco. Un messaggio. Secondariamente, e consequenzialmente, cosa ne avevano fatto di lui per renderlo un messaggio? Chi era oggi l’uomo che stava ospitando nella sua camera?
I suoi compagni sostenevano potesse essere un modo per colpire lei, ma chi c’era dietro? Lei non era un pesce grosso, nonostante il suo trafficare. Si era fatta dei nemici, ma non le sembrava l’operato dei maghi d’ombra o di qualche tribù umanoide. Non ricordava di aver pestato i piedi in modo rilevante ai neri, non capiva un loro eventuale coinvolgimento per arrivare a lei. Aveva imparato a chi non dare contro, ancora da ragazza, da quando… da quando avevano pestato Rusty.
E se fossero stati loro? L’avevano trovata, dopo undici anni? Il modo di fare era lo stesso. Il messaggio, il medesimo. Sembrava una fatica eccessiva per una scatola lanciata in mare da più di una decade. E Robert non aveva nulla a che fare con il suo passato al Gate, l’aveva conosciuto sei anni dopo, a migliaia di leghe di distanza. Ma il suo istinto le diceva che ci doveva essere una connessione di qualche tipo, ed era quell’istinto ad averla tenuta in vita, assieme ai suoi calcoli.
Ascoltando consigli dei compari, si decise a portare Robert al tempio di Selune, a Peldan’s Helm. A detta loro, le selunite erano brave sulle questioni che affliggevano Robert, ed avrebbe avuto anche la possibilità di indagare sul suo ritrovamento nei pressi del villaggio.
Certo era che doveva tenere gli occhi aperti, ancora di più. Oltre al mittente del messaggio, le altre donne stavano cominciando a dedicare troppa attenzione al suo uomo.
Ma ciò che era suo, era suo. Si trattasse di denaro, gattini di porcellana o uomini.
Continuava a sentirsi confusa, a comportarsi in modo poco razionale. Comprendeva quanto fosse rischioso tutto questo, ma non riusciva a controllarsi. Con lui era sempre stato così, ma ora le cose si potevano fare pericolose, aveva bisogno di mantenere la testa sulle spalle.
Aveva spiegato a grandi linee la situazione ai suoi compagni, principalmente perché incalzata da Lendral, che aveva rischiato la vita e non lo sapeva. Ma in qualche modo dovevano capire la situazione. Velyahn l’aveva sollecitata a raccontare di più, anche la parte che aveva lasciato fuori per proteggere se stessa, Robert ed anche loro, ma non aveva tutti i torti. Aveva già causato il pestaggio di un suo amico e compare, molti anni prima, e non voleva la cosa si ripetesse senza un buon motivo. Così disse loro qualcosa in più, sperando non s’invischiassero troppo. Aveva raccolto informazioni da organizzazioni anche in contrasto tra loro, e non voleva i suoi compari si facessero strane idee su un’eventuale coinvolgimento della Rete Nera, per ora era un’ipotesi campata per aria.
Temeva due cose. Innanzitutto, che Robert fosse stato lasciato appositamente per venire ritrovato, perché quel lavoro sembrava troppo da principiante per essere plausibile. Aggiungendoci il tatuaggio, per farlo arrivare direttamente a lei, come il destinatario di un pacco. Un messaggio. Secondariamente, e consequenzialmente, cosa ne avevano fatto di lui per renderlo un messaggio? Chi era oggi l’uomo che stava ospitando nella sua camera?
I suoi compagni sostenevano potesse essere un modo per colpire lei, ma chi c’era dietro? Lei non era un pesce grosso, nonostante il suo trafficare. Si era fatta dei nemici, ma non le sembrava l’operato dei maghi d’ombra o di qualche tribù umanoide. Non ricordava di aver pestato i piedi in modo rilevante ai neri, non capiva un loro eventuale coinvolgimento per arrivare a lei. Aveva imparato a chi non dare contro, ancora da ragazza, da quando… da quando avevano pestato Rusty.
E se fossero stati loro? L’avevano trovata, dopo undici anni? Il modo di fare era lo stesso. Il messaggio, il medesimo. Sembrava una fatica eccessiva per una scatola lanciata in mare da più di una decade. E Robert non aveva nulla a che fare con il suo passato al Gate, l’aveva conosciuto sei anni dopo, a migliaia di leghe di distanza. Ma il suo istinto le diceva che ci doveva essere una connessione di qualche tipo, ed era quell’istinto ad averla tenuta in vita, assieme ai suoi calcoli.
Ascoltando consigli dei compari, si decise a portare Robert al tempio di Selune, a Peldan’s Helm. A detta loro, le selunite erano brave sulle questioni che affliggevano Robert, ed avrebbe avuto anche la possibilità di indagare sul suo ritrovamento nei pressi del villaggio.
Certo era che doveva tenere gli occhi aperti, ancora di più. Oltre al mittente del messaggio, le altre donne stavano cominciando a dedicare troppa attenzione al suo uomo.
Ma ciò che era suo, era suo. Si trattasse di denaro, gattini di porcellana o uomini.
Eran Blackmore
"Come i bambini, bisogna minacciarli" - DM Artemis, 2022
"Come i bambini, bisogna minacciarli" - DM Artemis, 2022