[Q/R] La costruzione del santuario...

[Caleb89]

Di quelli che partecipavano alla salvaguardia del progetto Ivor era uno dei pochi a preferire la vita all'aperto al ritorno alla civiltà quando giungeva il cambio della guardia.
Gli ricordava molto i giorni del Monastero, un occasione di ritemprare il suo spirito attraverso l'ascetismo favorito dalla privazione delle comodità e del mondano.
Trovava ironico che, nonostante gli scarsi risultati conseguiti nell'addestramento alla sopravvivenza tra i monaci della Rosa Gialla, sentisse ancora di volerne conservare gli insegnamenti più profondi: e così come il suo vecchio ordine riusciva a convivere con le creature più temibili del Ghiacciaio del Verme Bianco, Ivor sperava che il santuario si sarebbe sviluppato in armonia con la foresta.

Tutto questo però si contrapponeva a una grande ansia e apprensione per l'incolumità di quelli che aveva trascinato laggiù per una sua, forse arrogante, interpretazione dei segni che il Piangente aveva messo sul suo cammino durante gli ultimi anni.
Spesso passava intere notti di veglia con la sola compagnia del suo tè delle spine e una coperta davanti al falò, forzandosi a non abbassare la guardia per quanto le sue forze lo avrebbero permesso.
Sarebbe stata la sua Sofferenza, il suo modo di meditare e ricongiungersi con il divino, conscio che avrebbe trovato un poco di sollievo e pace interiore solamente quando i lavori sarebbero stati finalmente ultimati.