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[Maragorn Fennec] Diario e appunti di viaggio
#29
Era necessario riprendermi in fretta dalla brutta avventura precedente. Per ragionare sul mio futuro c’era tempo, ora dovevo concentrarmi sugli altri impegni presi nei giorni precedenti. Toccava all’ingaggio di Darsa e quindi era necessario riunire il gruppo: sarebbe stato un tranquillo passatempo prima di partire per l’accampamento di Valinor. Sarei sparito per almeno una decade e dovevo mettermi in pari!

Le note erano state inviate a tutti gli ingaggiati: Edie, Haidar, Realgar e il mago di nome Garon e la destinazione era decisa, ovvero i tumuli. Si, non è esattamente un “bel” posto, ma le richieste della genasi erano assolutamente precise (oltre che fuori dal comune).

In nemmeno un’ora di viaggio, e quindi ormai al tramonto, arrivammo presso i tumuli e lo spettacolo era esattamente come me lo aspettavo. Certo, non era un posto rassicurante ma per i miei compagni significava più di un semplice cimitero, soprattutto per l’atteggiamento di Edie ed Haidar che, avendo avuto dei precedenti con il luogo e con le forze oscure che li vi dimorano, contribuivano a rendere l’aria più carica di tensione di quanto naturalmente non fosse. Tra le tombe venimmo attaccati da alcuni spettri disturbati dalla nostra presenza, ma nulla che i miei compagni non potevano affrontare e sconfiggere senza problemi.
Una volta avuta la meglio iniziai a cercare una buona angolazione per fare qualche schizzo ma, mentre cercavo la migliore posizione possibile, mi accorsi di una vecchia tomba con attorno la terra dissodata e la lastra poggiata in maniera grossolana. La indicai ai miei compagni che riuscirono a spostare la pesante pietra rivelando il suo contenuto. Una donna vestita con un’armatura completa e che indossava una tiara finemente lavorata, dalla carnagione e dai lineamenti che tradivano la sua ascendenza celestiale e, chiaramente, il suo decesso non doveva essere antecedente a un paio di giorni al massimo. Mentre ci sprecavamo in congetture per capire chi potesse essere e come fosse finita là dentro, notai qualcosa avvicinarsi a noi. Dico qualcosa perché restai assolutamente sconcertato dalla visione che mi si parò innanzi. Una figura enorme, alta almeno 5 metri e con due grandi ali bianche, la metà superiore del corpo femminile mentre, quella inferiore, spire di serpente. Non avevo mai visto niente di simile e per più di un istante, influenzato dagli avvertimenti dei miei compagni, ho temuto fosse un qualche nemico impossibile da affrontare. Fortunatamente si rivelò un essere celeste, assai irato per la morte della donna nella tomba. Effettivamente non fu subito molto amichevole nei nostri confronti, era convinta che fossimo stati noi ad ucciderla e aveva tutta l’intenzione di farcela pagare. Riuscimmo però a convincerla della nostra innocenza e, a quel punto ci raccontò cosa era accaduto (o almeno cosa sapeva).

La donna nella tomba si chiamava Freyja, era una sacerdotessa di Selune proveniente da Waterdeep che negli ultimi giorni si era fermata a Peldan’s Helm, in attesa di ripartire per Tantras, città del Vast, oltre la Costa del Drago. Probabilmente si sarebbe imbarcata ad Harrowdale per superare il mare, ma quello non potevamo saperlo. Portava con sé un quadro molto particolare, un’opera d’arte entrata nella leggenda che raffigurava la scintillante sala d’argento della dea, Argentil, ai Cancelli della Luna.
Ora avevamo un compito, affidatoci dal celestiale stesso, trovare chi aveva preso la vita della sacerdotessa e, possibilmente, recuperare il quadro trafugato. Il viaggio che ci separava da Peldan’s Helm fu un susseguirsi di ipotesi ed elucubrazioni su chi potesse essersi macchiato di un simile crimine ma su una cosa concordavamo tutti: dovevamo iniziare le nostre ricerche dal tempio di Selune, forse la sacerdotessa avrebbe potuto darci le informazioni adeguate, forse avremo avuto una pista da seguire e così fu. Scoprimmo che la donna di nome Freyja si era fermata nel borgo per un paio di giorni e che stava dando una mano a Nanth che ultimamente si trovava oberata dal lavoro. Poi, scaduto il tempo a sua disposizione, partì come concordato sparendo poco dopo.
Era giunto il tempo delle domande, avremmo rivoltato il borgo da cima a fondo, bisognava solo passare la nottata.

*Un rapido schizzo del celestiale apparso tra i tumuli*

[Immagine: El7svbp.jpg]

- Dm Artemis -
Una vita da mezzadro, anni di fatica e zappa per poi prendere una spada.

PG: Maragorn Fennec  Diario / Portrait
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RE: [Maragorn Fennec] Diario e appunti di viaggio - da mighelio - 19-12-2019, 20:17

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