30-06-2020, 17:55
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 30-06-2020, 18:49 da Denoela.)
Riaprii gli occhi al tempio, a quanto pare curata dal Sacerdote dell'Unicorno di Elventree. La prima cosa che vidi fu il volto irsuto del Braciere che mi aveva portata fin qui e per pochi interminabili istanti, quelli necessari a metterlo a fuoco, mi sembrò qualcun'altro. Il volto altrettanto irsuto del mio vecchio mentore, a cui voglio un bene dell'anima e che se mai rivedessi qui, allora sarei davvero nei guai. Non avevo segni di ferite e nemmeno sangue sul giacco di mithral, mi spiegarono che ero stata vittima di un incantesimo di morte. Odio tanto potere in un solo gesto...
Ebbi modo di riprendermi per bene nei giorni successivi tornando a Hillsfar, poi andai dall'alchimista con tanti artigli carichi di veleno e ben poche speranze. Infatti Phil mi disse che non voleva più collaborare con noi, vuoi per la situazione in cui era la Ghianda e per la pericolosità di tale veleno. Non insistetti, dopotutto ci aveva già detto che il suo aiutante Jan era stato male e rischiato grosso per fornici le indicazioni a noi utili su tale sostanza. Nemmeno io volevo morissero altri. Così alla prima occasione in cui riuscii a incontrare Eitinel, le lasciai gli artigli spiegandole che l'antidoto dovevamo farcelo da noi. O meglio, lei e chi altri capiva qualcosa di alambicchi.
Mi sarebbe piaciuto parlare con Ariah, sapere se lei aveva avuto più fortuna con la caccia a Georg e dirle di quanto avevamo scoperto noialtri. Mi aveva chiesto lei di occuparmi del veleno con Eitinel e gli altri qui mentre sarebbe stata a Elmwood. Troppo lontano per azzardare un viaggio in questo momento, avevo altre cose importanti di cui occuparmi oltre a questa. Così feci un giro al campo sud per vedere se la situazione migliorava o i malati necessitavano di qualcosa. Cura a parte.
Da quanto avevo inteso dai racconti dei compagni, quel grosso licantropo non era affatto Georg e c'era un altro tizio a dargli la caccia. Un sacerdote di Malar, quello che Eitinel aveva fatto volar via con mezza foresta... Può darsi che le circostanze ci portino a dar la caccia allo stesso infame, un rinnegato a quanto pare, ma è un pur sempre un malarita e merita questo e d'altro! Dopo che io e Darry siamo finiti a terra, i nostri compagni ci hanno tratti in salvo ritirandosi appunto a Elventree. Non avevo idea se quel tizio avesse dunque fermato il rito o meno, nel qual caso dovevamo farlo noi al più presto. Avevo però un altro impegno cui far fronte prima.
Per questo mi recai intanto al campo sud, dove Brandi trotterellava libera e felice tra i non umani. Cercai qualcuno tra i curatori a cui chiedere come procedeva la situazione e di cosa avessero bisogno. Cura a parte. Chiesi dunque se la gente che stava male cominciava a diminuire o aumentava e se i cacciatori cominciassero a trovar meno animali avvelenati. Sarebbe stato un segno. Poi avrei atteso Luth in locanda, al suo ritorno ci saremmo incontrati per insegnargli "il mestiere" e forse avrebbe avuto notizie migliori sulla loro caccia!
"Come ti chiami?" "Echo" "Echo?" "Echo"