06-07-2020, 19:39
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 06-07-2020, 19:48 da Denoela.)
Echo era un po' imbarazzata per aver dato per scontato il peggio per il bambino. Scambiò alcuni sguardi con Luth mentre Miro parlava e alla fine gli disse semplicemente che le cose tra i grandi erano un po' più complicate. Provò a dargliene una versione semplificata e addolcita:
- Tua madre ti vuole bene sicuramente, a te e alla tua sorellina ma non aveva soldi per la multa. Ha dovuto lasciarti li in quel postaccio perchè se quei brutti uomini armati avessero preso anche lei... poi chi pensava alla tua sorellina? Sarebbe rimasta tutta sola. Ma adesso che sei libero, vedrai che insieme rimettiamo tutto a posto e troviamo da mangiare anche per lei.
Luth era ferito e palesemente sfinito, mentre ad Echo pareva essere andata meglio in battaglia. Così assicurò l'arco sulla schiena per tenere in braccio Miro e si separarono. Suggerì a Luth di entrare dal retro del Diamante, qualora l'ingresso principale fosse stato ancora chiuso, perchè dava proprio sulla strada verso le porte della città dove si erano verificati i primi scontri. Giunta nel cortile dell'orfanotrofio, posò Miro tenendolo per mano e bussò chiamando a gran voce:
- Padre Brom, sono Echo! Ho un bambino solo con me, potete aprirci per favore? Gli scontri sono cessati!
Attese sperando che li accogliessero, così avrebbe dato loro notizie degli scontri e raccontato al sacerdote la storia di Miro. Avrebbe chiesto un pasto per Miro così che fosse occupato mentre i grandi parlavano. L'intenzione di Echo era di chiedere aiuto al sacerdote per il piccolo Miro e, se l'avessero recuperata, anche sua sorella. Specificando che non avevano bisogno proprio una "casa", ma di un rifugio e un pasto caldo quando la madre non poteva badare a loro.
Echo non avrebbe forzato Miro a dirle dov'era la sua mamma, avrebbe atteso che si confidasse lui. Con l'aiuto di padre Brom, contava che la prospettiva di un pasto sicuro l'avrebbero incentivato a voler portarci di sua volontà anche la sorellina. Se poi Miro si fosse fidato abbastanza da far conoscere loro sua mamma, avrebbero certamente parlato con la donna per capire se fosse possibile aiutarla, soprattutto ad occuparsi dei figli.
Nel frattempo, Echo e sicuramente anche Luth intendevano occuparsi dei bambini e lasciare periodicamente delle offerte perchè non gravassero nelle spese del tempio: monete, cacciagione - quando il veleno l'avrebbe permesso - o altri beni di prima necessità. Specificando da dividere con tutti i bambini, non solo Miro. Inoltre aveva già in mente di parlare con alcuni amici, tipo Cassandra o Adrien, per trovare a Miro un posto come apprendista.
Di tutto questo avrebbe parlato a padre Brom e sentito il suo consiglio. Sarebbe andata via solo quando Miro si fosse tranquillizzato e addormentato, con la promessa di tornare presto. Poi si sarebbe cercata un letto libero in locanda, semmai la stanchezza avesse avuto il sopravvento sugli eventi della giornata.
Quando Luth la raggiunse a colazione, Echo si stupì abbastanza delle sue parole. Tempo addietro aveva sentito narrare le proprie origini tutte assieme praticamente da tutto il gruppetto e ora le confondeva un po' tra loro. Inoltre aveva smesso di interessarsene quando lo scambio sarebbe dovuto essere reciproco.
- So che sei orfano ma che ne dici di raccontarmi un po' la tua storia? ...si io intanto mangio, fa con comodo.
"Come ti chiami?" "Echo" "Echo?" "Echo"