17-10-2020, 16:15
La sua indole le imponeva di partecipare attivamente, non poteva rimanerne indifferente.
A darle un motivo in più per unirsi alla causa era l'odio che buona parte degli abitanti umani riversava su chi umano non lo era, elfi inclusi.
Le occhiate diffidenti ed ostili erano divenuti aperti insulti che a loro volta si erano trasformati in veri e propri atti di violenza.
La tensione era alle stelle ed il sentore di insurrezioni era palpabile.
Il Vendicatore, il mezzelfo che si era erto condottiero dei non umani, non aiutava a migliorare la situazione, nonostante le sue azioni fossero apparentemente mosse da un senso di libertà.
Contribuiva ad attizzare il fuoco della ribellione.
Ed una ribellione ad Hillsfar era da evitare, a tutti i costi. La città non poteva permettersi altri fronti da affrontare, specialmente se questi erano intestini.
La presa di Elmwood da parte di Maalthiir e del suo seguito aveva ufficializzato le intenzioni dell'uomo di assediare e conquistare Hillsfar.
Le novità che erano giunte riguardo le attività ad Elmwood erano allarmanti.
Soprattutto se venivano sommate alle attività di sabotaggio di un crescente numero di banditi che avevano cominciato a prendere di mira le vie di commercio, di fatto bloccandolo, gettando così Hillsfar in un isolamento ancor più pericoloso.
La vicina città di Yulash per il momento sembrava rimanere ad osservare.
Shakkara vedeva invece a Zenthil Keep come un rapace in attesa di gettarsi sulla preda indifesa. Non escludeva che Maalthiir potesse avere appoggio dagli zenthrarim.
A sud le Valli, o quel che ne rimaneva, offrivano un territorio alieno, ostile e pericoloso. Mortale.
E poi c'era quel pensiero fisso, quell'ossessione, lo scopo della sua vita: i Neri.
I drow.
L'elfa era sicura che prima o poi i nemici giurati dei Tel-Quessir si sarebbero affacciati per sfruttare l'occasione generata dai disordini e dai gonfi venti di guerra che soffiavano su quel lembo di terra.
A darle un motivo in più per unirsi alla causa era l'odio che buona parte degli abitanti umani riversava su chi umano non lo era, elfi inclusi.
Le occhiate diffidenti ed ostili erano divenuti aperti insulti che a loro volta si erano trasformati in veri e propri atti di violenza.
La tensione era alle stelle ed il sentore di insurrezioni era palpabile.
Il Vendicatore, il mezzelfo che si era erto condottiero dei non umani, non aiutava a migliorare la situazione, nonostante le sue azioni fossero apparentemente mosse da un senso di libertà.
Contribuiva ad attizzare il fuoco della ribellione.
Ed una ribellione ad Hillsfar era da evitare, a tutti i costi. La città non poteva permettersi altri fronti da affrontare, specialmente se questi erano intestini.
La presa di Elmwood da parte di Maalthiir e del suo seguito aveva ufficializzato le intenzioni dell'uomo di assediare e conquistare Hillsfar.
Le novità che erano giunte riguardo le attività ad Elmwood erano allarmanti.
Soprattutto se venivano sommate alle attività di sabotaggio di un crescente numero di banditi che avevano cominciato a prendere di mira le vie di commercio, di fatto bloccandolo, gettando così Hillsfar in un isolamento ancor più pericoloso.
La vicina città di Yulash per il momento sembrava rimanere ad osservare.
Shakkara vedeva invece a Zenthil Keep come un rapace in attesa di gettarsi sulla preda indifesa. Non escludeva che Maalthiir potesse avere appoggio dagli zenthrarim.
A sud le Valli, o quel che ne rimaneva, offrivano un territorio alieno, ostile e pericoloso. Mortale.
E poi c'era quel pensiero fisso, quell'ossessione, lo scopo della sua vita: i Neri.
I drow.
L'elfa era sicura che prima o poi i nemici giurati dei Tel-Quessir si sarebbero affacciati per sfruttare l'occasione generata dai disordini e dai gonfi venti di guerra che soffiavano su quel lembo di terra.