08-05-2021, 12:37
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 08-05-2021, 13:14 da Denoela.)
La primavera cominciava a scaldare le strade soprattutto nelle ore pomeridiane, ma in locanda era ancora piacevole sedersi vicino al camino scoppiettante, sorseggiando una birra e chiacchierando coi presenti. Eirik parlò molto dei suoi compagni all'avamposto e mi incitava a raccontare delle mie avventure. Non avevo idea di essere tanto conosciuta tra i cacciatori ed ero un po' imbarazzata, oltre che lusingata. Parlammo proprio a lungo e si unì anche il Braciere col suo Soffio di Drago, incuriosito quando parlavo di quest'idea di riunire i cacciatori in un'associazione.
Eirik sembrava proprio interessato e speravo lo sarebbero stati anche gli altri. Non conosceva però i cacciatori della città, ma all'avamposto si conoscevano tutti. Il suo gruppo aveva un rifugio ai margini del bosco, dove si riuniva quando non erano in viaggio. Solitamente rivendevano la cacciagione all'Avamposto stesso, che contava molto sul loro sostentamento, ogni tanto rivendevano carne anche a Oswul, del resto la locanda era un posto piacevole per tutti. Non sapeva dire se l'avamposto rivendesse qualcosa in città. Gli dissi che mi sarebbe piaciuto conoscere gli altri e parlare anche a loro, così mi diede molti consigli. Tipo mostrarmi come una di loro, per quanto la parte economica sia importante in un'associazione, non è gente che parla volentieri coi pomposi mercanti. Tipo il Braciere per intenderci.
Il Braciere però a sua volta mi diede invece molti consigli dal punto di vista affaristico, fortuna vuole che tra il camino e il liquore era in vena ciarliera e di buon umore. Naturalmente tra le prime cose sottolineò come il linguaggio del denaro funzionasse meravigliosamente in città e potevano essere interessati a sfruttare un canale unico di rifornimento. Disse poi che una corporazione basa molto la sua influenza sul numero dei membri... e di certo in zona non c'erano migliaia di cacciatori, probabilmente neanche un centinaio. Suggerì che una valida alternativa poteva essere unirci ad una corporazione di materie prime già esistente, la gilda dei coltivatori di Marlon, ad esempio. Un'idea che presi in considerazione ma prima di tutto dovevo capire io, di che numeri potevo disporre e di cosa avevano bisogno i cacciatori, per creare qualcosa di valido e utile.
Toccammo anche un punto delicato riguardo la richiesta di mercato. Solitamente più si vende e meglio è ma a alla maggior parte dei cacciatori non è che interessi invischiarsi nel mercato economico e nelle politiche concorrenziali cittadine. Non ci importa quanto luccichi una moneta purchè basti per sfamare e vestire degnamente la propria famiglia. Dovevo quindi valutare quanto potremmo offrire rispetto alla richiesta di prodotti dei mercanti, senza ledere la foresta. Fui felice di sentire da Eirik per primo tirar fuori l'argomento, mostrandosi sensibile ad una caccia ragionevole, non selvaggia.
Il loro gruppo, come la maggior parte dei "fedeli" locali, non è che avesse una particolare devozione per il Signore delle Bestie. Si trattava di terrore o una sorta di superstizione più o meno fondata. In sostanza erano abbastanza prudenti da evitare di offendere Malar pur senza venerarlo particolarmente. Gli dissi che ne ero contenta e che di certo non avrei mai chiesto loro di inimicarsi una Furia e correre rischi, quello era compito mio. Non avrei neanche proposto loro cacce spericolare contro creature bizzarre o mostri pericolosi, a quelle ci pensavamo noi avventurieri.
Al termine ringraziai entrambi per i preziosi consigli e promisi che ne avrei parlato con Luth e saremmo venuti entrambi all'avamposto. Eirik pareva conoscerlo meno ma fu felice all'idea di passare del tempo assieme e conoscerci meglio. Solo dopo aver accettato entusiasta ho capito che... non parlava a livello collettivo ma... va bhè non importa. Si forse dovrei dirgli che sono già impegnata, prima o poi.
Fui contenta di conoscere i cacciatori dell'avamposto e mi sentii a mio agio parlando con loro in modo informale. Eirik mi accolse felicemente e chiamò a raccolta i presenti, altri si avvicinarono incuriositi, eravamo tanti. Proposi loro la nostra idea, descrivendo loro i vantaggi che intendevamo offrire loro punto per punto e sentendo le loro idee ed esigenze. Una certa Brianna fu particolarmente presa da Luth che gli si appiccicò tutto il tempo, anche le volte successive. Le proposte piacevano loro ma non erano molto propensi a "mischiarsi con quelli di città". Notai anzi una sorta di diffidenza e distacco con la gente dentro le mura e ne capivo bene l'origine. Non amavano i loro giri politici, men che meno sperperare i loro soldi per le tasse.
Li ascoltai e dopotutto io volevo creare qualcosa che funzionasse bene per tutti noi, nessuno ci obbligava a edificare una sede dentro le mura... specie se fuori era più conveniente! La proposta fu presa molto bene, così lasciai a Luth il compito di capire come prenderci un pezzo di terra o un edificio già esistente lungo la strada, magari non molto distante dal laghetto. Mi è sempre piaciuto andarci, per star per i fatti miei o pregare. Io intanto preparai dei volantini da mettere in locanda e fuori dal tempio di Chauntea, sperando di attirare altri interessati tra i cacciatori della zona.
Citazione:
- CACCIATORI DI HILLSFAR -
Stiamo creando un'associazione dei cacciatori indipendente dalla città,
presso la zona dell'avamposto commerciale a sud.
Lo scopo è migliorare l'organizzazione delle battute di caccia
e trarre vantaggi in termini economici e di sicurezza.
Obiettivi- autosostentamento: rivendere i prodotti della caccia che non usiamo e col ricavato acquistare ciò di cui abbiamo bisogno da canali preferenziali a prezzi migliori. Ad esempio rivendendo il pellame e carne in eccesso per l'acquisto di equipaggiamento e razioni di pane, formaggio, frutta.
- possibilità di migliorare il proprio equipaggiamento a prezzi contenuti grazie ai canali di contatto con venditori preferenziali
- rispetto della foresta: opereremo la "buona caccia", nel rispetto di quanto la foresta ci offre senza danneggiarla con cacce furiose e selvagge
- miglioramento comunicazioni di avvistamenti prede, predatori e pericoli
- distribuzione dei territori di caccia in squadre preparate: riducendo i rischi di battute in inferiorità numerica, evitando zone con segnalazioni di pericoli, evitando zone di caccia già battute
- addestramento per i più giovani da parte dei veterani
- sostegno solidale per vedove e orfani
Se siete interessati, ci piacerebbe sentire le vostre voci:
Echo, cacciatrice del sentiero silenteLuth, difensore della foresta
(...continua)