15-06-2021, 11:31
Ed infine arrivo' il giorno del commiato. Al tempio della mezza ad Elmwood tutto sembrava quieto ma gli animi delle persone erano in sobbuglio.
La sacerdotessa Alamarayane aveva passato la sera prima con la piccola Licia. L'aveva coccolata e le aveva cantato diverse canzoni fino a che' la piccola non si era addormentata. Da quello che sapeva ed aveva capito da Tinuviel, questa era l'ultma volta che forse la piccola umana avrebbe potuto godere della calma e del affetto. Le prime decadi coi Lyhari sarebbero state dure. La prova sarebbe stata dura e la sacerdotessa ne soffriva pur capendo la necessita'.
Tinuviel non riusci' a dormire tutta la notte. Pensava ai suoi insegnamenti ed alla prova. Il giudizio sulla piccola era un giudizio su cosa le aveva insegnato. Lei era direttamente responsabile nel caso avesse fallito. E poi c'era Limlund. Tinuviel aveva preso una decisione. Lo amava e non vi era piu' ragione per nasconderlo. Grazie a Licia aveva avuto una maniera per vederlo spesso. I loro incontri di notte al margine della foresta passavano velocemente dalla piccola umana al loro futuro. Tinuviel si era offerta di seguire la piccola insiem a i Lythari per continuare il suo addestramento e allo stesso tempo per stare vicino al suo amato. Limlund si era dimostrato scettico. Diceva che lei non poteva capire il branco, che non ci sarebbe mai riuscita. Lui ricambiava il suo amore, lei lo sapeva, ma era sempre duro soprattutto da quando aveva cominciato l'educazione di Licia.
Al tempio la sera prima del giorno della partenza era arrivato anche Luth, che da molto tempo si prodigava per essere vicin oalla piccola.
La mattina della partenza non vi era una nuvola in cielo. Il piccolo gruppetto di persone usci' dal villaggio ed ognuno a turno saluto' la piccola.
Quando arrivo' il momento di dividersi e lasciare che i Lythari e Licia andassero per la loro strada Luth si avvicino' alla ragazzina e si mise in ginocchio davanti a lei per poterla abbracciare. Poi la bacio' sulla fronte e le mise nelle mani una striscia di cuoio a cui era fissato un ciondolo ovale di legno levigato e lucidato con sopra incisa una "L".
"Buona fortuna Licia spero che quello che ti ho insegnato ti sia di aiuto per affrontare una nuova vita."
Poi dopo una pausa
"Non sono un uomo perfetto e forse non lo è nessuno, ho commesso un errore che ti ha rovinato la vita ma ho cercato di fare tutto quello che potevo per riscattarmi e darti una nuova possibilità. Non oso sperare che tu un giorno arrivi a perdonarmi, sarebbe troppo, ma solo che tu riesca a comprendermi."
Si alzo' voltando la testa di lato per nascondere gli occhi lucidi.
La piccola Licia gli prese la mano. Aveva gli occhi lucidi e cercava di non trattenersi con tutte le sue forze. Lo guardo' per pochi secondi che sembrarono delle piccole eternita' fino a quando ad un cenno di Limlund, Tinuviel prese l'altra mano della bambina e i tre cominciarono ad addentrarsi nella foresta.
Negli ultimi istanti le labbra della bambina si mossero in direzione di Luth quasi sussurrando "grazie"; l'ultima parola nella lingua comune che probabilmente avrebbe pronunciato per molto tempo.
La sacerdotessa Alamarayane aveva passato la sera prima con la piccola Licia. L'aveva coccolata e le aveva cantato diverse canzoni fino a che' la piccola non si era addormentata. Da quello che sapeva ed aveva capito da Tinuviel, questa era l'ultma volta che forse la piccola umana avrebbe potuto godere della calma e del affetto. Le prime decadi coi Lyhari sarebbero state dure. La prova sarebbe stata dura e la sacerdotessa ne soffriva pur capendo la necessita'.
Tinuviel non riusci' a dormire tutta la notte. Pensava ai suoi insegnamenti ed alla prova. Il giudizio sulla piccola era un giudizio su cosa le aveva insegnato. Lei era direttamente responsabile nel caso avesse fallito. E poi c'era Limlund. Tinuviel aveva preso una decisione. Lo amava e non vi era piu' ragione per nasconderlo. Grazie a Licia aveva avuto una maniera per vederlo spesso. I loro incontri di notte al margine della foresta passavano velocemente dalla piccola umana al loro futuro. Tinuviel si era offerta di seguire la piccola insiem a i Lythari per continuare il suo addestramento e allo stesso tempo per stare vicino al suo amato. Limlund si era dimostrato scettico. Diceva che lei non poteva capire il branco, che non ci sarebbe mai riuscita. Lui ricambiava il suo amore, lei lo sapeva, ma era sempre duro soprattutto da quando aveva cominciato l'educazione di Licia.
Al tempio la sera prima del giorno della partenza era arrivato anche Luth, che da molto tempo si prodigava per essere vicin oalla piccola.
La mattina della partenza non vi era una nuvola in cielo. Il piccolo gruppetto di persone usci' dal villaggio ed ognuno a turno saluto' la piccola.
Quando arrivo' il momento di dividersi e lasciare che i Lythari e Licia andassero per la loro strada Luth si avvicino' alla ragazzina e si mise in ginocchio davanti a lei per poterla abbracciare. Poi la bacio' sulla fronte e le mise nelle mani una striscia di cuoio a cui era fissato un ciondolo ovale di legno levigato e lucidato con sopra incisa una "L".
"Buona fortuna Licia spero che quello che ti ho insegnato ti sia di aiuto per affrontare una nuova vita."
Poi dopo una pausa
"Non sono un uomo perfetto e forse non lo è nessuno, ho commesso un errore che ti ha rovinato la vita ma ho cercato di fare tutto quello che potevo per riscattarmi e darti una nuova possibilità. Non oso sperare che tu un giorno arrivi a perdonarmi, sarebbe troppo, ma solo che tu riesca a comprendermi."
Si alzo' voltando la testa di lato per nascondere gli occhi lucidi.
La piccola Licia gli prese la mano. Aveva gli occhi lucidi e cercava di non trattenersi con tutte le sue forze. Lo guardo' per pochi secondi che sembrarono delle piccole eternita' fino a quando ad un cenno di Limlund, Tinuviel prese l'altra mano della bambina e i tre cominciarono ad addentrarsi nella foresta.
Negli ultimi istanti le labbra della bambina si mossero in direzione di Luth quasi sussurrando "grazie"; l'ultima parola nella lingua comune che probabilmente avrebbe pronunciato per molto tempo.