08-08-2021, 04:05
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 08-08-2021, 04:41 da Qualsiasi.)
La Foresta.
Era la prima volta che l'attraversava, che si inoltrava nel suo cuore.
Imponente, misteriosa, pericolosa, maestosa.
"E' un Regno, più che una foresta", le aveva detto Lauro.
Ma un regno ha un regnante, e delle leggi. Ma quali sono le leggi di una Foresta? Quali leggi governano i cicli della Natura, e tutti i suoi sudditi... o forse dovrei dire... i suoi "figli"?
Elania non lo sapeva, non aveva mai studiato nulla del genere, sui suoi libri.
Aveva ascoltato con attenzione le parole dell'elfo. La prima volta, le era sembrato un misantropo come tanti, solo un po' più esaltato e fanatico.
Nei suoi discorsi parlava di uomini resi schiavi dalle loro paure; paragonava le mura delle città a quelle di carceri, e quelle che lei aveva sempre visto come confortevoli abitazioni... per lui non erano altro che strette celle.
Doveva capire.
"La natura ha un suo equilibrio, non regole" le aveva invece detto Luth.
"Le regole della natura non sono le leggi umane. E' una concezione totalmente diversa. Puoi capirle solo vivendo nella natura, Elania" era intervenuta a spiegare Echo.
E tutto quello che aveva studiato fino ad ora, della natura?
"Al papavero o alla calendula non importa come le chiami. Quello importa solo a chi scrive libri di erboristeria. Ma il loro profumo lo senti solo chinandoti con il naso. Se vuoi imparare a conoscerla devi andarci. Senza libri. Non limitarti a passare in un bosco. Entraci, prova a sentirti..... parte di esso, come una delle sue creature!"
Dentro di sè sentiva che Echo aveva ragione.
Eppure... le avevano insegnato che spesso la natura è pericolosa.
"La natura protegge le sue creature, ti darà ripari adeguati per la notte, se saprai cercarli. Se la rispetti ti darà di che vivere, acqua, cibo, in cambio ti chiede solo di inserirti in essa, non di scontrarti".
Di nuovo, le parole di Echo le apparivano come quelle che avrebbe sempre voluto sentire, e mai aveva trovato, da nessuna parte.
Eppure vi era saggezza, cinica saggezza, anche tra le parole dell'elfo: ".... o ti darà come cibo ad altre creature".
La storia dell'uomo che aveva vissuto con gli orsi... che li aveva amati, accuditi, curati... per diventare un giorno cibo di uno di essi... le aveva dato molto a cui pensare. L'uomo deve restare al suo posto, si; soprattutto: capire bene quale è il suo posto.
Non vi era - non doveva esservi! - contrapposizione tra l'uomo e la natura, tra le città e i boschi. Probabilmente è possibile trovare una coesistenza rispettosa. Davvero l'uomo può essere educato.. anzi, deve esserlo!
Prima però, doveva imparare ad ascoltare la Natura.
Le parole di Luth, Echo, Lauro e Fianna l'avevano colpita nel profondo. Luth aveva anche nominato la dea Mielikki, e un suo tempio, ad Elventree. Sarebbe andata anche lì; ma prima... in città vi era un tempio dedicato a Chauntea. Forse l'avrebbero accolta per qualche giorno. Forse avrebbe trovato qualche risposta alle tante domande che le affollavano i pensieri, e alle quali in realtà neanche sapeva dare una forma definita, una formulazione chiara.
Intanto, prese l'abitudine di allontanarsi sempre un po' di più dalla città, per avvicinarsi ai margini dei boschi. Sostava in qualche radura ad ascoltare i suoni, annusare i profumi.
Dedicava il tempo a notare i piccoli cambiamenti che avvenivano attorno a lei, giorno dopo giorno. I colori della vegetazione, le orme a terra, una serie di rametti spezzati, prova del recente passaggio di un animale, un nido nuovo posto sulla biforcazione di due rami...
...e pian piano la Natura le svelava i sottili equilibri che legano un essere ad un altro, un ambiente all'altro, la vita (o la morte) di una creatura con quella delle altre.
E ogni volta, un turbinio di nuove emozioni le riempiva il cuore: "...che fantastica, immensa, armonia!".
Era la prima volta che l'attraversava, che si inoltrava nel suo cuore.
Imponente, misteriosa, pericolosa, maestosa.
"E' un Regno, più che una foresta", le aveva detto Lauro.
Ma un regno ha un regnante, e delle leggi. Ma quali sono le leggi di una Foresta? Quali leggi governano i cicli della Natura, e tutti i suoi sudditi... o forse dovrei dire... i suoi "figli"?
Elania non lo sapeva, non aveva mai studiato nulla del genere, sui suoi libri.
Aveva ascoltato con attenzione le parole dell'elfo. La prima volta, le era sembrato un misantropo come tanti, solo un po' più esaltato e fanatico.
Nei suoi discorsi parlava di uomini resi schiavi dalle loro paure; paragonava le mura delle città a quelle di carceri, e quelle che lei aveva sempre visto come confortevoli abitazioni... per lui non erano altro che strette celle.
Doveva capire.
"La natura ha un suo equilibrio, non regole" le aveva invece detto Luth.
"Le regole della natura non sono le leggi umane. E' una concezione totalmente diversa. Puoi capirle solo vivendo nella natura, Elania" era intervenuta a spiegare Echo.
E tutto quello che aveva studiato fino ad ora, della natura?
"Al papavero o alla calendula non importa come le chiami. Quello importa solo a chi scrive libri di erboristeria. Ma il loro profumo lo senti solo chinandoti con il naso. Se vuoi imparare a conoscerla devi andarci. Senza libri. Non limitarti a passare in un bosco. Entraci, prova a sentirti..... parte di esso, come una delle sue creature!"
Dentro di sè sentiva che Echo aveva ragione.
Eppure... le avevano insegnato che spesso la natura è pericolosa.
"La natura protegge le sue creature, ti darà ripari adeguati per la notte, se saprai cercarli. Se la rispetti ti darà di che vivere, acqua, cibo, in cambio ti chiede solo di inserirti in essa, non di scontrarti".
Di nuovo, le parole di Echo le apparivano come quelle che avrebbe sempre voluto sentire, e mai aveva trovato, da nessuna parte.
Eppure vi era saggezza, cinica saggezza, anche tra le parole dell'elfo: ".... o ti darà come cibo ad altre creature".
La storia dell'uomo che aveva vissuto con gli orsi... che li aveva amati, accuditi, curati... per diventare un giorno cibo di uno di essi... le aveva dato molto a cui pensare. L'uomo deve restare al suo posto, si; soprattutto: capire bene quale è il suo posto.
Non vi era - non doveva esservi! - contrapposizione tra l'uomo e la natura, tra le città e i boschi. Probabilmente è possibile trovare una coesistenza rispettosa. Davvero l'uomo può essere educato.. anzi, deve esserlo!
Prima però, doveva imparare ad ascoltare la Natura.
Le parole di Luth, Echo, Lauro e Fianna l'avevano colpita nel profondo. Luth aveva anche nominato la dea Mielikki, e un suo tempio, ad Elventree. Sarebbe andata anche lì; ma prima... in città vi era un tempio dedicato a Chauntea. Forse l'avrebbero accolta per qualche giorno. Forse avrebbe trovato qualche risposta alle tante domande che le affollavano i pensieri, e alle quali in realtà neanche sapeva dare una forma definita, una formulazione chiara.
Intanto, prese l'abitudine di allontanarsi sempre un po' di più dalla città, per avvicinarsi ai margini dei boschi. Sostava in qualche radura ad ascoltare i suoni, annusare i profumi.
Dedicava il tempo a notare i piccoli cambiamenti che avvenivano attorno a lei, giorno dopo giorno. I colori della vegetazione, le orme a terra, una serie di rametti spezzati, prova del recente passaggio di un animale, un nido nuovo posto sulla biforcazione di due rami...
...e pian piano la Natura le svelava i sottili equilibri che legano un essere ad un altro, un ambiente all'altro, la vita (o la morte) di una creatura con quella delle altre.
E ogni volta, un turbinio di nuove emozioni le riempiva il cuore: "...che fantastica, immensa, armonia!".
-- Elania Berrymol --