26-09-2021, 15:09
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 26-09-2021, 15:12 da Qualsiasi.)
Durante il viaggio di ritorno, Elania fu travolta da un turbinio di emozioni. Di tanto in tanto fermava il passo perché non poteva trattenersi dallo stringere suo padre in un forte abbraccio; un attimo dopo, corrucciata, lo riprendeva per la sua avventatezza, oppure brontolava ricordando i lunghi anni in cui l'aveva lasciata sola nel collegio oghmita, e subito dopo lo incitava a raccontare le sue avventure, o era lei stessa a parlargli del suo viaggio fino a Hillsfar, delle lunghe ricerche, della speranza mai persa...
Di tanto in tanto, il volto si rigava dalle lacrime, anche se cercava di nasconderle.
Era stanchissima, e probabilmente anche lui, ma la gioia era tale che quasi non sentiva la fatica: sarebbe rimasta a parlare con lui (o anche solo a camminare mano nella mano, come quando era piccola) ancora per ore e ore.
Era molto felice che i suoi compagni avessero liberato anche gli altri prigionieri, di tanto in tanto notava come tutti stessero facendo del loro meglio per aiutarli nel viaggio di ritorno, ma lei non si staccò un attimo dal padre.
"E no! Adesso me lo prometti! Mai più, va bene? Non voglio che tu corra tutti questi rischi! Queste terre sono pericolose, ma come diamine ti è venuto in mente?!"
"...accidenti! Ho dimenticato di dirtelo! Sono anche stata dal mercante ad Elventree... quello a cui avevi lasciato la tua roba! Sai che ha conservato tutto? E'stato gentilissimo con me. Dovremmo ringraziarlo, magari fargli un regalo, quando andremo a riprendere le tue merci! A proposito di regali... ho preso il tuo... è bellissimo!"
"...e poi a Hillsfar ho conosciuto questo alchimista, il signor Lloyd... Hei! Mi è venuta una idea: te lo posso presentare! Forse puoi aiutarlo nella sua bottega! Non devi più pagarmi la retta alla scuola, e io so badare a me stessa... non voglio che tu corra dei rischi inutili! Chiederai una paga dignitosa, e potrai stabilirti qui!"
"...è loro che devi ringraziare! Senza il loro aiuto sarebbe stato impossibile per me. Si, tutti loro, ciascuno a suo modo è stato indispensabile, e ognuno mi ha aiutata e ha rischiato la sua vita per permettermi di riabbracciarti!"
"...Hillsfar? Non ci si sta poi tanto male. Cioè... a dire il vero non mi piace molto, ma ho incontrato tante persone che mi hanno aiutata, sai? Si, un po' mi sono legata a questo posto e a questa gente, anche se credo che la mia strada sia diversa. Queste mura forse non sono fatte per me... mi sento davvero libera...e sicura... quando ne sono fuori. Strano vero?"
"Sì, si chiama la "Gilda degli Avventurieri"... ma, no, non devi preoccuparti, per ora ho aiutato a liberare una cantina infestata di grossi topi, a cercare una persona scomparsa... insomma, cose così. Qualche volta troviamo qualcosa di valore, o ci danno una piccola ricompensa... così ci pago la locanda, e ho anche messo qualcosa da parte..."
"E poi sto dando una mano ai sacerdodi del tempio di Chauntea, con quei bambini, come ti stavo dicendo prima. Sì, passo buona parte del giorno lì, ed è un posto molto diverso dalla città, sai? Insegno ai bambini a riconoscere le piante, e per ciascuna spiego quando si semina, e come curarla per farla crescere meglio. Scommetto che non mi hai mai vista con una zappa in mano!"
Rientrati ad Hillsfar, Elania si preoccupò innanzitutto di procurare e pagare una stanza in locanda per il padre, per permettergli di riposare e riprendersi dalla terribile esperienza.
Trascorreva ore e ore insieme a lui, a parlargli e ad ascoltarlo, quasi avesse l'urgenza di colmare, in pochi giorni, quell'assenza che in realtà durava da molti anni; dietro le poche righe delle lettere che gli aveva scritto e che aveva ricevuto... negli spazi bianchi tra una parola e l'altra... si erano annidate e stratificate nel tempo innumerevoli emozioni, domande, desideri, racconti, ogni volta soffocati o taciuti...
E ora tutto quel bisogno soppresso dell'affetto del padre era tornato, e riemergeva con prepotenza: pretendeva i suoi spazi e i suoi tempi.
Elania attese tutti i giorni necessari al padre per rimettersi in forze, allontanandosi da lui solo per andare nel tempio di Chauntea, poi gli fece le sue due proposte:
1) Recarsi insieme a Elventree, dove lui avrebbe potuto recuperare tutte le sue cose, mentre lei avrebbe finalmente visitato il tempio di Mielikki, di cui le aveva parlato Luth.
2) Recarsi insieme da Phil Lloyd, e cercare un lavoro per Ernest.
Di tanto in tanto, il volto si rigava dalle lacrime, anche se cercava di nasconderle.
Era stanchissima, e probabilmente anche lui, ma la gioia era tale che quasi non sentiva la fatica: sarebbe rimasta a parlare con lui (o anche solo a camminare mano nella mano, come quando era piccola) ancora per ore e ore.
Era molto felice che i suoi compagni avessero liberato anche gli altri prigionieri, di tanto in tanto notava come tutti stessero facendo del loro meglio per aiutarli nel viaggio di ritorno, ma lei non si staccò un attimo dal padre.
"E no! Adesso me lo prometti! Mai più, va bene? Non voglio che tu corra tutti questi rischi! Queste terre sono pericolose, ma come diamine ti è venuto in mente?!"
"...accidenti! Ho dimenticato di dirtelo! Sono anche stata dal mercante ad Elventree... quello a cui avevi lasciato la tua roba! Sai che ha conservato tutto? E'stato gentilissimo con me. Dovremmo ringraziarlo, magari fargli un regalo, quando andremo a riprendere le tue merci! A proposito di regali... ho preso il tuo... è bellissimo!"
"...e poi a Hillsfar ho conosciuto questo alchimista, il signor Lloyd... Hei! Mi è venuta una idea: te lo posso presentare! Forse puoi aiutarlo nella sua bottega! Non devi più pagarmi la retta alla scuola, e io so badare a me stessa... non voglio che tu corra dei rischi inutili! Chiederai una paga dignitosa, e potrai stabilirti qui!"
"...è loro che devi ringraziare! Senza il loro aiuto sarebbe stato impossibile per me. Si, tutti loro, ciascuno a suo modo è stato indispensabile, e ognuno mi ha aiutata e ha rischiato la sua vita per permettermi di riabbracciarti!"
"...Hillsfar? Non ci si sta poi tanto male. Cioè... a dire il vero non mi piace molto, ma ho incontrato tante persone che mi hanno aiutata, sai? Si, un po' mi sono legata a questo posto e a questa gente, anche se credo che la mia strada sia diversa. Queste mura forse non sono fatte per me... mi sento davvero libera...e sicura... quando ne sono fuori. Strano vero?"
"Sì, si chiama la "Gilda degli Avventurieri"... ma, no, non devi preoccuparti, per ora ho aiutato a liberare una cantina infestata di grossi topi, a cercare una persona scomparsa... insomma, cose così. Qualche volta troviamo qualcosa di valore, o ci danno una piccola ricompensa... così ci pago la locanda, e ho anche messo qualcosa da parte..."
"E poi sto dando una mano ai sacerdodi del tempio di Chauntea, con quei bambini, come ti stavo dicendo prima. Sì, passo buona parte del giorno lì, ed è un posto molto diverso dalla città, sai? Insegno ai bambini a riconoscere le piante, e per ciascuna spiego quando si semina, e come curarla per farla crescere meglio. Scommetto che non mi hai mai vista con una zappa in mano!"
Rientrati ad Hillsfar, Elania si preoccupò innanzitutto di procurare e pagare una stanza in locanda per il padre, per permettergli di riposare e riprendersi dalla terribile esperienza.
Trascorreva ore e ore insieme a lui, a parlargli e ad ascoltarlo, quasi avesse l'urgenza di colmare, in pochi giorni, quell'assenza che in realtà durava da molti anni; dietro le poche righe delle lettere che gli aveva scritto e che aveva ricevuto... negli spazi bianchi tra una parola e l'altra... si erano annidate e stratificate nel tempo innumerevoli emozioni, domande, desideri, racconti, ogni volta soffocati o taciuti...
E ora tutto quel bisogno soppresso dell'affetto del padre era tornato, e riemergeva con prepotenza: pretendeva i suoi spazi e i suoi tempi.
Elania attese tutti i giorni necessari al padre per rimettersi in forze, allontanandosi da lui solo per andare nel tempio di Chauntea, poi gli fece le sue due proposte:
1) Recarsi insieme a Elventree, dove lui avrebbe potuto recuperare tutte le sue cose, mentre lei avrebbe finalmente visitato il tempio di Mielikki, di cui le aveva parlato Luth.
2) Recarsi insieme da Phil Lloyd, e cercare un lavoro per Ernest.
-- Elania Berrymol --