23-02-2022, 01:31
Gli abiti fradici e pieni di fango erano lasciati a terra, il giovane grattava con forza nella vasca d'acqua per poter tornare quantomeno presentabile...
Si fermò un momento, osservando il cristallo sul tavolo li vicino, Glaurung, il suo corvo, lo teneva d'occhio con fare interrogativo.
Mai si sarebbe aspettato sviluppi simili, la tempesta aveva travolto Hillsfar, il cristallo si era come attivato, bruciando, vibrando, fuggendo come se avesse vita propria.
Aveva appena descritto la situazione a Zyn, coinvolgendola nella ricerca, quando tutto accadde...
All'inizio una vibrazione, poi il calore, tale da carbonizzare il mantello ed il cesto in cui era avvolto, ustionando le mani del giovane mago, solo a contatto con la pioggia scrosciante della tempesta la temperatura era tornata normale.
Ma come se non bastasse come stranezza, la gemma schizzò via sotto lo sguardo incredulo di Dervel, Sophie e Zyn, sfrecciando fuori dalle porte della città, percorrendo la distanza che li separava dal faro di Elua dove, in cima ad una ripida scogliera, si era bloccato, come calmandosi.
La tempesta infuriava, piegando gli alberi, anche avanzare era difficoltoso, solo i lampi illuminavano la superficie del mare, coperta dalla nebbia più fitta che Dervel avesse mai visto.
Una sagoma iniziò a stagliarsi, enorme, inquietante, poi lo videro...
Un Veliero antico, logoro, sbucò dalla nebbia, inquietante e solenne, le vele nere, la bandiera inconfondibile che lo identificava come pirata, solcando il mare come non avrebbe mai potuto, Dervel conosceva come potesse muoversi un veliero magico, veniva dalla terra delle Navi Volanti, quel veliero non si muoveva in modo naturale.... Una voce triste e cupa riempì l'aria carica di pioggia
"Crudele Gelo che avvolge la mia anima...
La libertà io spero di trovar...
Sotto questo mare, la mia anima giace, il mio cuore spezzato e relegato nelle tue grinfie...
Amore, inutile e crudele, hai illuso le mie nottate
Dove sarai mai, io rivoglio la mia libertà...
Maledizione della mia anima, relegato in questa esistenza effimera...
Troverò la tua mano mio amor, e poi sparirem...
Nell'abisso del mar, oceano dei miei peccati
Terminerà la mia sofferenza..."
La nave era vicina, le balliste armate, i tre riuscirono a malapena a rifugiarsi dietro un albero, che venne spazzato via dagli enormi dardi, intrappolandoli sotto al tronco, mentre Dervel si divincolava Sophie riuscì a trasportarli poco distanti con un incantesimo dimensionale...
La tempesta si calmò, il sole riapparve, tutto era calmo...
Tutto tranne la mente del mago, mai avrebbe immaginato che questo compito sarebbe stato così arduo, avrebbe dovuto raccogliere più informazioni, e avrebbe dovuto farlo in fretta, non sapeva quando sarebbe arrivata la prossima tempesta...
Si fermò un momento, osservando il cristallo sul tavolo li vicino, Glaurung, il suo corvo, lo teneva d'occhio con fare interrogativo.
Mai si sarebbe aspettato sviluppi simili, la tempesta aveva travolto Hillsfar, il cristallo si era come attivato, bruciando, vibrando, fuggendo come se avesse vita propria.
Aveva appena descritto la situazione a Zyn, coinvolgendola nella ricerca, quando tutto accadde...
All'inizio una vibrazione, poi il calore, tale da carbonizzare il mantello ed il cesto in cui era avvolto, ustionando le mani del giovane mago, solo a contatto con la pioggia scrosciante della tempesta la temperatura era tornata normale.
Ma come se non bastasse come stranezza, la gemma schizzò via sotto lo sguardo incredulo di Dervel, Sophie e Zyn, sfrecciando fuori dalle porte della città, percorrendo la distanza che li separava dal faro di Elua dove, in cima ad una ripida scogliera, si era bloccato, come calmandosi.
La tempesta infuriava, piegando gli alberi, anche avanzare era difficoltoso, solo i lampi illuminavano la superficie del mare, coperta dalla nebbia più fitta che Dervel avesse mai visto.
Una sagoma iniziò a stagliarsi, enorme, inquietante, poi lo videro...
Un Veliero antico, logoro, sbucò dalla nebbia, inquietante e solenne, le vele nere, la bandiera inconfondibile che lo identificava come pirata, solcando il mare come non avrebbe mai potuto, Dervel conosceva come potesse muoversi un veliero magico, veniva dalla terra delle Navi Volanti, quel veliero non si muoveva in modo naturale.... Una voce triste e cupa riempì l'aria carica di pioggia
"Crudele Gelo che avvolge la mia anima...
La libertà io spero di trovar...
Sotto questo mare, la mia anima giace, il mio cuore spezzato e relegato nelle tue grinfie...
Amore, inutile e crudele, hai illuso le mie nottate
Dove sarai mai, io rivoglio la mia libertà...
Maledizione della mia anima, relegato in questa esistenza effimera...
Troverò la tua mano mio amor, e poi sparirem...
Nell'abisso del mar, oceano dei miei peccati
Terminerà la mia sofferenza..."
La nave era vicina, le balliste armate, i tre riuscirono a malapena a rifugiarsi dietro un albero, che venne spazzato via dagli enormi dardi, intrappolandoli sotto al tronco, mentre Dervel si divincolava Sophie riuscì a trasportarli poco distanti con un incantesimo dimensionale...
La tempesta si calmò, il sole riapparve, tutto era calmo...
Tutto tranne la mente del mago, mai avrebbe immaginato che questo compito sarebbe stato così arduo, avrebbe dovuto raccogliere più informazioni, e avrebbe dovuto farlo in fretta, non sapeva quando sarebbe arrivata la prossima tempesta...