07-07-2023, 20:08
Terminati i lavori per il perfezionamento del Laboratorio di Dervel, il nuovo spazio permise al Mago delle Lame di aumentare l'intensità dell'allenamento della sua apprendista...
La Lythari tendeva molto spesso ad assumere la forma di lupo in modo istintivo, quando minacciata, il che le permetteva di salvarsi in molte situazioni, è vero, ma ogni reazione nello scontro deve essere controllata, soprattutto per chi, come loro, non indossava corazze o usava scudi.
Morwen sedeva al centro del cerchio magico inciso sul pavimento, la grossa spada dalla lama rossa in grembo, provando a concentrarsi, era stata avvisata che l'allenamento l'avrebbe messa a dura prova, più mentalmente che fisicamente, per una volta...
Il Mago delle Lame stava appoggiato al bancone, osservando l'elfa che si concentrava, di fronte a lui vi erano varie pergamene, preparate appositamente per questo tipo di addestramento.
Il primo incantesimo era il più importante, che avrebbe permesso il funzionamento come previsto di tutti i successivi, Dervel si concentrò sulla pergamena che aveva stretto tra le mani e iniziò a recitare la formula.
Una sottile nebbia iniziò a fluttuare attorno alla Lythari, la sua mente cominciò ad offuscarsi, mentre, dall'angolo opposto del laboratorio, proveniva una litania familiare, Morwen aprì gli occhi, guardandosi attorno, non era più nel laboratorio di Dervel, era in una foresta strana, enormi alberi si stagliavano verso il cielo stellato, la flebile luce di una mezza luna crescente illuminava a sufficienza da permettere ai suoi occhi di abituarsi a tale visione, il profumo della terra umida sotto di lei venne improvvisamente disturbato da un odore pungente, il suono di passi pensanti si avvicinavano, Morwen scattò in piedi, brandendo la sua grossa spada e mettendosi sulla difensiva.
Un'enorme figura, un grosso umanoide dai tratti di lupo, si stava scagliando contro di lei, dalla folta pelliccia spuntavano occhi che emanavano una luce sinistra, le possenti braccia terminavano in artigli che si protendevano per colpirla, d'istinto lasciò la spada per accucciarsi a terra, mentre il suo corpo cominciava a cambiare.
Una fitta alla schiena la fece voltare, una minuscola lama di pura forza l'aveva colpita alle spalle, il suo avversario era scomparso in una nube di nebbia nera e vorticante, nella sua mente la voce di Dervel
"Non lo potrete sconfiggere usando le sue stesse armi... la sua forza è di troppo superiore alla vostra, la tecnica è l'unica speranza..."
Quando la voce smise di parlare, la nube di nebbia nera riprese forma, Morwen riafferrò rapidamente la spada da terra e menò un fendente verso la creatura, la quale cadde a terra inerme...
La Lythari era scossa, si guardava attorno, altre nubi di nebba nera vorticante si avvicinavano da ogni direzione, una piccola lama di forza le passò a poca distanza, facendola riconcentrare sulle parole sentite poco prima.
Le nebbie si condensarono, e molte bestie piene di occhi si scagliarono contro di lei, che si era rimessa in guardia, cercando di resistere all'istinto di cambiare forma...
La Lythari tendeva molto spesso ad assumere la forma di lupo in modo istintivo, quando minacciata, il che le permetteva di salvarsi in molte situazioni, è vero, ma ogni reazione nello scontro deve essere controllata, soprattutto per chi, come loro, non indossava corazze o usava scudi.
Morwen sedeva al centro del cerchio magico inciso sul pavimento, la grossa spada dalla lama rossa in grembo, provando a concentrarsi, era stata avvisata che l'allenamento l'avrebbe messa a dura prova, più mentalmente che fisicamente, per una volta...
Il Mago delle Lame stava appoggiato al bancone, osservando l'elfa che si concentrava, di fronte a lui vi erano varie pergamene, preparate appositamente per questo tipo di addestramento.
Il primo incantesimo era il più importante, che avrebbe permesso il funzionamento come previsto di tutti i successivi, Dervel si concentrò sulla pergamena che aveva stretto tra le mani e iniziò a recitare la formula.
Una sottile nebbia iniziò a fluttuare attorno alla Lythari, la sua mente cominciò ad offuscarsi, mentre, dall'angolo opposto del laboratorio, proveniva una litania familiare, Morwen aprì gli occhi, guardandosi attorno, non era più nel laboratorio di Dervel, era in una foresta strana, enormi alberi si stagliavano verso il cielo stellato, la flebile luce di una mezza luna crescente illuminava a sufficienza da permettere ai suoi occhi di abituarsi a tale visione, il profumo della terra umida sotto di lei venne improvvisamente disturbato da un odore pungente, il suono di passi pensanti si avvicinavano, Morwen scattò in piedi, brandendo la sua grossa spada e mettendosi sulla difensiva.
Un'enorme figura, un grosso umanoide dai tratti di lupo, si stava scagliando contro di lei, dalla folta pelliccia spuntavano occhi che emanavano una luce sinistra, le possenti braccia terminavano in artigli che si protendevano per colpirla, d'istinto lasciò la spada per accucciarsi a terra, mentre il suo corpo cominciava a cambiare.
Una fitta alla schiena la fece voltare, una minuscola lama di pura forza l'aveva colpita alle spalle, il suo avversario era scomparso in una nube di nebbia nera e vorticante, nella sua mente la voce di Dervel
"Non lo potrete sconfiggere usando le sue stesse armi... la sua forza è di troppo superiore alla vostra, la tecnica è l'unica speranza..."
Quando la voce smise di parlare, la nube di nebbia nera riprese forma, Morwen riafferrò rapidamente la spada da terra e menò un fendente verso la creatura, la quale cadde a terra inerme...
La Lythari era scossa, si guardava attorno, altre nubi di nebba nera vorticante si avvicinavano da ogni direzione, una piccola lama di forza le passò a poca distanza, facendola riconcentrare sulle parole sentite poco prima.
Le nebbie si condensarono, e molte bestie piene di occhi si scagliarono contro di lei, che si era rimessa in guardia, cercando di resistere all'istinto di cambiare forma...