24-08-2024, 23:26
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 13-09-2024, 09:58 da PhobicLaiLai.)
nelle orecchie il cantilenare dei sacerdoti ...
il corridoio accompagna il ticchettio degli stivali sulla pavimentazione della caverna...
il profumo degli zolfi è forte e le arriccia il naso...
inebria la mente mentre questa si aggrappa alla realtà cercando di rimanere vigile...
sposta lo sguardo sui funghi che crescono ignari sulle pareti al loro passaggio..
ad un tratto una porta davanti a lei si apre ed un fascio di luce le investe gli occhi...
il suo passo si ferma incerto accecato da cotanta luce...
un calore la pervade tanto da scaldare il freddo che il timore le ha iniettato nel sangue....
il braccio corre a coprire lo sguardo per dare una possibilità agli occhi di aprirsi e scoprire qualcosa oltre la luce...
un volto contorto da lunghi capelli biondi...
un sorriso onorevole...
un braccio mostruoso, testimone di un atroce delitto...
la sua bocca si muove, pronuncia parole dall'aspetto solenne..
ma nessun suono ne esce lasciandola nel dubbio..
confusa guarda al suo fianco ma lui non c'è..
si guarda intorno ricercandolo con timore nell'immensa grotta...
la luce si spegne avvolgendola ora nel buio più profondo...
prova a gridare il suo nome ma ciò che ne esce non è la sua voce...
un rantolo di dolore mentre strabuzza gli occhi..
le mani corrono al ventre ..
mentre queste si bagnano di sangue...
ed afferrano la punta di un artiglio che la trapassa...
una risata la desta dal dolore atroce...
alza gli occhi e vede il diavolo davanti a se...
pronto a finirla con le sue zampe vermiglie...
la schiena le brucia mentre lo sguardo si spegne..
la sua fine è giunta..
rassegnata si lascia andare alla resa della morte imminente..
il diavolo avvicina le zanne per affondarle nelle sue carni...
un lamento mostruoso esce però dalla fessura..
mentre i suoi occhi si spengono...
una spada lo trapassa da parte a parte liberandola dalla zampa
cade a terra tenendosi la pancia..
ma qualcosa la sorregge...
il volto del padre la guarda con animazione...
le sta dicendo qualcosa mentre la rimette in piedi..
concitato sfila l'arma dal corpo della bestia e le intima di correre..
pronto a difendere la corsa della figlia dall'avanzare dei mostri..
lei lo guarda, non capisce...il dolore scompare..
vorrebbe dire tante cose ma i piedi non le permettono di restare...
uno spiraglio di luce si apre nell'oscurità...
a capofitto la getta in quella porta aperta nella realtà..
due figure in lontananza si stanno battendo...
le mani armate delle stesse armi...
si muovono con le stesse mosse imparate nel corso degli anni..
si fronteggiano senza che nessuno di essi prevalga sull'altro..
lo stomaco si contorce mentre il sangue si raggela...
nel vedere gli uomini della sua vita combattendo in una lotta..
a cui prima poi dovrà porre un fine..
corre incontro ai due combattenti..
la mano allungata verso di loro per fermarli..
il vecchio gioca sporco...
ma il moro lo conosce bene e non si fa trovare impreparato..
la sua corsa verso di loro sembra non avere fine..
mentre i passi piano piano affondano nel fragore della platea che applaude..
ritrovandosi nell'arena di quel circo a cui tutti sono legati con filo invisibile..
l'aria le esce dal petto lasciando il posto tutto vuoto..
naufragando insieme a quella che realtà che ormai non è più sua...
".....le immagini davanti a lei apparivano sfuocate...come in un sogno...aveva capito che stava sognando, ma non era un sogno come tanti...era vivido e presente..come a rivivere il turbine di emozioni ed avvenimenti che l aveva vista protagonista in quelle settimane.
Il respiro da prima concitato si calmò lentamente mentre il cuore tornava lento al suo battito quotidiano; si portò una mano al volto massaggiandosi gli occhi cercando di rilassarsi mentre si ridestava da quel sogno strampalato..
Ironicamente si ritrovò a riflettere alla straordinaria vita che stava vivendo, a come avvenimenti che potevano annientare anche l'animo più forte erano diventati quotidianità che affrontava con coraggio e naturalezza.
Si, naturalezza, come se uccidere araldi di streghe o creature infernali fosse normale come andare al mercato a fare spese...Quella strana vita lontana dal pubblico e dai tetti dei palazzi l aveva presa e coinvolta a tal punto che gli avvenimenti le passavano davanti come atti in una rappresentazione teatrale, a cui lei partecipava con attiva determinazione, senza che questi però facessero nascere in lei un senso di straordinario.
Come gli eventi, anche le genti passavano davanti ai suoi occhi come portati dal vento.. pochi compagni d'avventura erano diventati una certezza..molti li avevano affiancati per poi abbandonarli lungo la via... uniti dal sigillo ma non dalla fratellanza che contraddistingue i membri di una confraternita.
E come in ogni confraternita, ognuno aveva un ruolo ed il loro era quello di recuperare informazioni quando le ricerche brancolavano nel buio; Si mise seduta sul bordo del letto e passare lo spazio vuoto di fianco a se...non era ancora tornato dalla visita al suo contatto, unica possibilità di recuperare qualche informazione per evitare a tutti un viaggio lunghissimo in altra regione.
Quando le notizie erano scarse a loro il compito di raccoglierle nei posti più disparati ed anche se era Talan il vero maestro, lei cercava nel suo piccolo di sfruttare le sue abilità per aiutarlo.
In questo frangente il suo ruolo era di attenderlo in locanda al sicuro per lasciarlo operare senza pensieri; quella donna poteva diventare pericoloso anche per uno scaltro come lui, provato com'era dalle ferite dell'ultimo viaggetto.
Se l'erano vista brutta al faro di Elua ed erano tornati interi per un pelo strinato.
Doveva essere una un'incarico lineare... ora avrò incubi per settimane, impensabile che quei banditi fossero invece cultisti di un Diavolo intenti in un rito...
si passò una mano sul volto per scacciarsi di dosso la brutta sensazione che il sogno le aveva lasciato addosso, sperando che questi fossero compagni di una notte soltanto, in vista della notte eterna che avrebbero dovuto affrontare .
Presto i brutti sogni sarebbero stati il male minore da affrontare.
il corridoio accompagna il ticchettio degli stivali sulla pavimentazione della caverna...
il profumo degli zolfi è forte e le arriccia il naso...
inebria la mente mentre questa si aggrappa alla realtà cercando di rimanere vigile...
sposta lo sguardo sui funghi che crescono ignari sulle pareti al loro passaggio..
ad un tratto una porta davanti a lei si apre ed un fascio di luce le investe gli occhi...
il suo passo si ferma incerto accecato da cotanta luce...
un calore la pervade tanto da scaldare il freddo che il timore le ha iniettato nel sangue....
il braccio corre a coprire lo sguardo per dare una possibilità agli occhi di aprirsi e scoprire qualcosa oltre la luce...
un volto contorto da lunghi capelli biondi...
un sorriso onorevole...
un braccio mostruoso, testimone di un atroce delitto...
la sua bocca si muove, pronuncia parole dall'aspetto solenne..
ma nessun suono ne esce lasciandola nel dubbio..
confusa guarda al suo fianco ma lui non c'è..
si guarda intorno ricercandolo con timore nell'immensa grotta...
la luce si spegne avvolgendola ora nel buio più profondo...
prova a gridare il suo nome ma ciò che ne esce non è la sua voce...
un rantolo di dolore mentre strabuzza gli occhi..
le mani corrono al ventre ..
mentre queste si bagnano di sangue...
ed afferrano la punta di un artiglio che la trapassa...
una risata la desta dal dolore atroce...
alza gli occhi e vede il diavolo davanti a se...
pronto a finirla con le sue zampe vermiglie...
la schiena le brucia mentre lo sguardo si spegne..
la sua fine è giunta..
rassegnata si lascia andare alla resa della morte imminente..
il diavolo avvicina le zanne per affondarle nelle sue carni...
un lamento mostruoso esce però dalla fessura..
mentre i suoi occhi si spengono...
una spada lo trapassa da parte a parte liberandola dalla zampa
cade a terra tenendosi la pancia..
ma qualcosa la sorregge...
il volto del padre la guarda con animazione...
le sta dicendo qualcosa mentre la rimette in piedi..
concitato sfila l'arma dal corpo della bestia e le intima di correre..
pronto a difendere la corsa della figlia dall'avanzare dei mostri..
lei lo guarda, non capisce...il dolore scompare..
vorrebbe dire tante cose ma i piedi non le permettono di restare...
uno spiraglio di luce si apre nell'oscurità...
a capofitto la getta in quella porta aperta nella realtà..
due figure in lontananza si stanno battendo...
le mani armate delle stesse armi...
si muovono con le stesse mosse imparate nel corso degli anni..
si fronteggiano senza che nessuno di essi prevalga sull'altro..
lo stomaco si contorce mentre il sangue si raggela...
nel vedere gli uomini della sua vita combattendo in una lotta..
a cui prima poi dovrà porre un fine..
corre incontro ai due combattenti..
la mano allungata verso di loro per fermarli..
il vecchio gioca sporco...
ma il moro lo conosce bene e non si fa trovare impreparato..
la sua corsa verso di loro sembra non avere fine..
mentre i passi piano piano affondano nel fragore della platea che applaude..
ritrovandosi nell'arena di quel circo a cui tutti sono legati con filo invisibile..
l'aria le esce dal petto lasciando il posto tutto vuoto..
naufragando insieme a quella che realtà che ormai non è più sua...
".....le immagini davanti a lei apparivano sfuocate...come in un sogno...aveva capito che stava sognando, ma non era un sogno come tanti...era vivido e presente..come a rivivere il turbine di emozioni ed avvenimenti che l aveva vista protagonista in quelle settimane.
Il respiro da prima concitato si calmò lentamente mentre il cuore tornava lento al suo battito quotidiano; si portò una mano al volto massaggiandosi gli occhi cercando di rilassarsi mentre si ridestava da quel sogno strampalato..
Ironicamente si ritrovò a riflettere alla straordinaria vita che stava vivendo, a come avvenimenti che potevano annientare anche l'animo più forte erano diventati quotidianità che affrontava con coraggio e naturalezza.
Si, naturalezza, come se uccidere araldi di streghe o creature infernali fosse normale come andare al mercato a fare spese...Quella strana vita lontana dal pubblico e dai tetti dei palazzi l aveva presa e coinvolta a tal punto che gli avvenimenti le passavano davanti come atti in una rappresentazione teatrale, a cui lei partecipava con attiva determinazione, senza che questi però facessero nascere in lei un senso di straordinario.
Come gli eventi, anche le genti passavano davanti ai suoi occhi come portati dal vento.. pochi compagni d'avventura erano diventati una certezza..molti li avevano affiancati per poi abbandonarli lungo la via... uniti dal sigillo ma non dalla fratellanza che contraddistingue i membri di una confraternita.
E come in ogni confraternita, ognuno aveva un ruolo ed il loro era quello di recuperare informazioni quando le ricerche brancolavano nel buio; Si mise seduta sul bordo del letto e passare lo spazio vuoto di fianco a se...non era ancora tornato dalla visita al suo contatto, unica possibilità di recuperare qualche informazione per evitare a tutti un viaggio lunghissimo in altra regione.
Quando le notizie erano scarse a loro il compito di raccoglierle nei posti più disparati ed anche se era Talan il vero maestro, lei cercava nel suo piccolo di sfruttare le sue abilità per aiutarlo.
In questo frangente il suo ruolo era di attenderlo in locanda al sicuro per lasciarlo operare senza pensieri; quella donna poteva diventare pericoloso anche per uno scaltro come lui, provato com'era dalle ferite dell'ultimo viaggetto.
Se l'erano vista brutta al faro di Elua ed erano tornati interi per un pelo strinato.
Doveva essere una un'incarico lineare... ora avrò incubi per settimane, impensabile che quei banditi fossero invece cultisti di un Diavolo intenti in un rito...
si passò una mano sul volto per scacciarsi di dosso la brutta sensazione che il sogno le aveva lasciato addosso, sperando che questi fossero compagni di una notte soltanto, in vista della notte eterna che avrebbero dovuto affrontare .
Presto i brutti sogni sarebbero stati il male minore da affrontare.