01-09-2017, 14:23
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 29-09-2017, 21:09 da 20170615.)
ANGIE
(2 di 3)
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Pioviccica appena a tarda serata, le vie del quartiere residenziale sono quasi deserte, illuminate appena da vecchi lampioni a olio. Due abitanti dei bassifondi, fuoriposto nei loro abiti consunti, sgambettano rapidamente sotto uno di essi e si infilano non visti in un piccolo vicolo tra due edifici, arrivando a celarsi dietro delle casse vuote abbandonate.
"Ma che siamo venuti a fare qui?" chiede un bisbiglio roco.
"Controlla che non arrivi nessuno" ordina a bassa voce una giovane donna, che si sporge oltre il mucchio di rottami di legno, rivelando un volto macchiato di terra in più punti, incorniciato da un cappuccio coprente da cui sporgono lunghi capelli castani arruffati.
"Sbrigati però" il palo dietro di lei lancia continue occhiate all'ingresso del vicolo in cui sono nascosti.
Più avanti, nello spiazzale, si staglia un bel palazzo a due piani. Due uomini sembrano presidiarne il portone a doppia anta.
"Voglio controllare una cosa" spiega rivolgendo l'attenzione all'ingresso, dalla sua posizione privilegiata di penombra. "Se ho fatto bene i calcoli, non dovremmo metterci molto."
"Non vorrai mica intrufolarti là dentro" chiede quasi incredulo il suo compagno di appostamento.
"No" risponde lei continuando a saettare la zona circostante con le pupille, in attesa di qualcosa. "Devo solo accertarmi di una questione."
"Perché, conosci qualcuno di questa zona?"
"Diciamo così."
"Angie tu sei matta qui ci facciamo ammazzare, lo sai? Quelli come noi non dovrebbero nemmeno stare qui!"
"Senti, non..." si comincia a udire un crescente rumore di carrozza in avvicinamento sulle pietre del lastricato. "Zitto! Arriva qualcuno!" i due si abbassano di scatto, lei rimanendo dietro le casse e lasciando solo la metà superiore della testa a sporgere lievemente per continuare a osservare il piazzale. Fanno il loro ingresso due cavalli che trainano un carro sfarzoso, fermandosi proprio di fronte il palazzo tenuto sotto controllo dai due. Una delle guardie di fronte il portone si avvicina e aiuta qualcuno a scendere, e infine dà l'ordine al cocchiere di ripartire, rivelando una donna matura elegantemente vestita e con una ricercata acconciatura di capelli fulvi.
"Lo sapevo" mormora tra i denti la giovane nascosta, facendo scricchiolare il tessuto dei guanti mentre stringe i pugni.
"Che succede? Che fanno?" chiede allarmato lui, venendo ignorato.
La donna di fronte l'ingresso viene accompagnata dentro il palazzo dalla guardia, che poi riprende il servizio di vigilanza. All'interno, una a una le varie finestre si accendono di luci, prima quelle del piano terra, poi quelle sulle scale, e infine una in particolare al secondo piano. La giovane spia rimane immobile qualche istante con gli occhi socchiusi, come a voler ricordare bene in mente il percorso.
"Angie! Allora?"
"Possiamo andare" scende dai rottami delle casse e si avvia a grandi falcate verso l'uscita dal vicolo. Lui quasi fatica a starle dietro: "Ma chi è quella?"
Lei continua a camminare guardando dritto di fonte a sé: "Spazzatura."