18-09-2017, 18:20
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L'arrembaggio era stato fin troppo facile. Ffolk e Bell de la Muerte sembravano fare a gara a chi falciasse più nemici. La ciurma aveva invaso l'imbarcazione avversaria, sfondando le deboli linee nemiche e fiondandosi nei piani più bassi dell'Albatros.
Fu una vera e propria mattanza per i loro nemici. Tuttavia del capitano Roland non c'era traccia.
Il capitano che Bell aveva portato al cospetto del Capitano Morgan non era quello che quest'ultima si aspettava di vedere. Aveva dinanzi a sè uno sconosciuto. Era così indignata il Capitano Morgan da quella che reputava una presa in giro, ed una totale mancanza di rispetto ad un famigerato pirata come lei, che incaricò Sturm di mozzare la testa a quel rifiuto umano.
Nulla che il ragazzone non avesse già fatto.
La testa volò via, mozzata, rotolando poi sul pontile insanguinato dell'Albatros.
Il tutto si svolgeva mentre, più in basso nella stiva, le squadre di Ffolk e Bell erano incappate in alcuni gabbiotti metallici, chiusi ed incredibilmente resistenti. Non riuscivano a sfondarli.
Fanderron, un nano della ciurma, esperto di lucchetti e serrature, a sua detta eccelso e impareggiabile scassinatore, aveva fallito più di una volta, gettando via i suoi fidi arnesi.
Quei gabbiotti avevano attirato l'attenzione di tutta la ciurma ma il Capitano Morgan si ravvide dallo scendere fin laggiù.
«Saranno le cassaforti di Roland, ci scommetto, arh!»
Una scommessa destinata a perdere.
L'osservatore, dall'alto dell'albero maestro emise un acuto e lungo fischio. Il segnale d'allarme!
Sturm, insieme al Capitano Morgan alzò il capo per volgere lo sguardo verso l'osservatore. Questi indicava a sud, oltre la poppa dell'Albastros, a diverse leghe di distanza.
Un'altra nave stava comparendo, materializzandosi nel mare come se fosse stava evocata da un portale magico. Un brigantino identico a quello che avevano assaltato poco prima.
«Fetenti ! Era un'esca, una dannata esca! Quella è la vera Albatros! Richiamate la ciurma forza! Svolgete le vele! Via le passerelle, sganciate i rampini! Richiamate gli uomini in stiva, ritorniamo sulla Maelstrom, fooooorza!!!»
Al contempo, di sotto, i gabbiotti avevano emesso un sinistro suono di sblocco. Ciò che ne uscì fu un vero e proprio incubo che gettò terrore su quasi tutti coloro che erano là sotto, speranzosi e frementi, fino a qualche attimo prima, di mettere le mani sull'oro che credevano si celasse dietro quelle porte di ferro rinforzate.
Da quelle che in realtà erano gabbie di contenimento si riversarono almeno due dozzine di lupi mannari.
Fanderron fu uno dei primi ad essere falcidiato da uno dei loro artigli. Ffolk e Bell riuscirono ad abbatterne alcuni ma la ressa e lo spazio ristretto limitavano di molto le loro abilità pertanto furono costretti a ritirarsi.
Sturm vide prima Erlend, scudo dietro la schiena, risalire dalle scale, e correre veloce, come non lo aveva mai visto fare, verso le funi lasciate appese durante l'arrembaggio. Spiccò un balzo incredibile, si aggrappò alla fune e con lo stesso slancio datosi dal salto ritornò fluidamente sulla Maelstrom. Ah, il silente e schivo Erlend. Nei momenti più estremi riusciva a mantenere un'estrema lucidità, muovendosi con decisione e risolutezza.
Poi venne il resto della ciurma che era sceso di sotto. O quel che ne rimaneva. Orth, uno dei cinque che era riuscito a scamparla dagli squali fu ignominiosamente ucciso calpestato dalla ressa che si era accalcata lungo le scale per risalire. Bell de la Muerte fece ben intendere che la Muerte non era destinata solo ai suoi nemici ma ben sì a chiunque le intralciasse il cammino. Uccise molti della sua stessa ciurma pur di farsi strada verso l'alto, verso la Maelstrom. Ffolk fece più o meno lo stesso. La sua mole gli consentì di afferrare alcuni di quei pirati terrorizzati e scaraventarli letteralmente più in basso, direttamente tra le grinfie del branco di mannari, aprendosi un varco per avanzare.
Sturm attese a ridosso della balaustra della finta Albastros l'arrivo di Ffolk e Genker. Quando vide Bell gli venne un groppo alla gola ma comunque le tese la mano. Questa lo ignorò completamente saltando direttamente da una nave all'altra con un grugnito. Sturm non osava immaginare cosa potesse essere a letto.
Fortunatamente gli altri due ruathen spuntarono poco dopo il balzo dell'orchessa. Il Capitano Morgan aveva già dato ordine di prendere la direzione del vento e allontanarsi il più velocemente possibile.
La Maelstrom si discostò dalla finta Albatros. Il Capitano Morgan dall'alto del suo ponte di comando osservava con sguardo torvo il pontile della nave avversaria, gremita di mannari intenti ad inseguire gli sfortunati della ciurma rimasti li sopra. Alcuni si gettarono in mare nel disperato tentativo di fuggire dalla sorte animalesca che li spettava.
Più in fondo, all'orizzonte, la vera Albastros avanzava a gonfie vele, veloce, tagliando in due la superficie del mare. La Maelstrom non sarebbe andata troppo lontana prima di essere raggiunta, speronata e poi assaltata.
Era giunto il momento di giocare una delle carte migliori.
«Scateniamo la Maelstrom!»