21-09-2017, 17:40
Aldric aveva accennato al fatto che la valle di Battledale era costellata di piccoli insediamenti qua e là, villaggi così piccoli da non comparire neanche su una mappa, fattorie e villette. E poi c'erano le due cittadine più importanti: Essembra ed Hap.
Ad Essembra la pista era troppo fredda perchè Sturm potesse trovare qualcos'altro. L'unica alternativa rimasta era recarsi ai templi locali e chiedere lì. Ma quante persone passavano lì di giorno in giorno? Molte. Troppe perchè qualche cerusico potesse ricordarsi precisamente di una faccia. Figuriamoci cinque diverse tra loro.
L'altra opzione ricadeva su Hap, nella precisione sul comandante di guarnigione di una compagnia mercenaria conosciuta come i Manti Scarlatti. "Nome azzeccato" si ritrovò a pensare Sturm, ricordandosi della storia di Re Aencar l'Ammantato. Dunque doveva rintracciare tale Comandante Sturnn. Una volta ad Ashabenford Exem aveva già pronunciato quel nome e come Darsa, credeva che Sturm fosse un cognome, pronunciato male, e che quindi avesse qualche legame, usando le parole della genasi di fuoco, con il rinomato tappo, muscoloso e prestante comandante di Hap.
A Sturm prudevano le mani.
Nel frattempo aveva gettato le basi per ritagliarsi qualche altro aiuto insperato. Fjolnir soprattutto, nella sua spontaneità, lo aveva fatto ragionare: con un vantaggio di mesi il gruppo che cercava poteva essersi spostato ovunque, magari raggiungendo anche altre valli. Potevano benissimo trovarsi a Mistledale.
Sia Fjolnir che le altre due figure, Ronda e Sitkah, gli avevano assicurato che lo avrebbero avvisato qualora si fossero imbattuti in qualcuno di quegli uomini citati da Sturm.
Sturm odiava pronunciare quei nomi. Non perchè odiasse a morte quelle persone ma perchè quei nomi erano legati ad una faccenda talmente intrigata che lo stesso Sturm faceva fatica a starle dietro. Dare spiegazione dei risvolti, delle conseguenze, e delle subdole macchinazioni messe in atto era qualcosa di sfiancante. Faceva dolere la testa. Per di più era una storia di traditi e traditori. Una storia che ogni volta che usciva fuori lasciava l'amaro e ferroso sapore del sangue in bocca.
Ad ogni modo le Lame d'Argento parevano interessarsi con molta discrezione alla faccenda. Chi a modo proprio dava una sua sorta di sostegno: chi attraverso un'armatura incantata, chi attraverso l'esternare la volontà di massacrare qualcuno che potesse rappresentare una sfida.
Ronda intanto lo avrebbe atteso ai Sei Scudi per tentare di compiere dei ritratti che potessero raffigurare i cinque figuri che Sturm andava cercando.
La priorità però risiedeva nel Comandante Sturnn e nelle informazioni che Sturm sperava avesse.
Hap lo aspettava.
Ad Essembra la pista era troppo fredda perchè Sturm potesse trovare qualcos'altro. L'unica alternativa rimasta era recarsi ai templi locali e chiedere lì. Ma quante persone passavano lì di giorno in giorno? Molte. Troppe perchè qualche cerusico potesse ricordarsi precisamente di una faccia. Figuriamoci cinque diverse tra loro.
L'altra opzione ricadeva su Hap, nella precisione sul comandante di guarnigione di una compagnia mercenaria conosciuta come i Manti Scarlatti. "Nome azzeccato" si ritrovò a pensare Sturm, ricordandosi della storia di Re Aencar l'Ammantato. Dunque doveva rintracciare tale Comandante Sturnn. Una volta ad Ashabenford Exem aveva già pronunciato quel nome e come Darsa, credeva che Sturm fosse un cognome, pronunciato male, e che quindi avesse qualche legame, usando le parole della genasi di fuoco, con il rinomato tappo, muscoloso e prestante comandante di Hap.
A Sturm prudevano le mani.
Nel frattempo aveva gettato le basi per ritagliarsi qualche altro aiuto insperato. Fjolnir soprattutto, nella sua spontaneità, lo aveva fatto ragionare: con un vantaggio di mesi il gruppo che cercava poteva essersi spostato ovunque, magari raggiungendo anche altre valli. Potevano benissimo trovarsi a Mistledale.
Sia Fjolnir che le altre due figure, Ronda e Sitkah, gli avevano assicurato che lo avrebbero avvisato qualora si fossero imbattuti in qualcuno di quegli uomini citati da Sturm.
Sturm odiava pronunciare quei nomi. Non perchè odiasse a morte quelle persone ma perchè quei nomi erano legati ad una faccenda talmente intrigata che lo stesso Sturm faceva fatica a starle dietro. Dare spiegazione dei risvolti, delle conseguenze, e delle subdole macchinazioni messe in atto era qualcosa di sfiancante. Faceva dolere la testa. Per di più era una storia di traditi e traditori. Una storia che ogni volta che usciva fuori lasciava l'amaro e ferroso sapore del sangue in bocca.
Ad ogni modo le Lame d'Argento parevano interessarsi con molta discrezione alla faccenda. Chi a modo proprio dava una sua sorta di sostegno: chi attraverso un'armatura incantata, chi attraverso l'esternare la volontà di massacrare qualcuno che potesse rappresentare una sfida.
Ronda intanto lo avrebbe atteso ai Sei Scudi per tentare di compiere dei ritratti che potessero raffigurare i cinque figuri che Sturm andava cercando.
La priorità però risiedeva nel Comandante Sturnn e nelle informazioni che Sturm sperava avesse.
Hap lo aspettava.