25-09-2017, 16:34
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 25-09-2017, 16:35 da cotoletta.)
Contro ogni previsione Hap attese.
Piccoli incarichi di lavoro avevano portato Sturm a spostarsi, tornando a gravitare ad Ashabenford.
Tra un lavoretto e l'altro non si lasciò sfuggire l'occasione di riscuotere da Ronda il tempo che lei aveva promesso di concedergli.
Ronda.
Una ragazza affascinante, affabile e tuttavia dall'aria misteriosa. Seppur sofisticata e dai modi ricercati - un po' come Isabel, Majuk e Darsa - pareva tollerare comportamenti spicci e diretti tipici delle persone come Sturm, che facevano della praticità la propria punta di diamante. Sturm collegò questa tolleranza al fatto che probabilmente anche Ronda aveva conosciuto una vita aspra e piena di insidie, grezza, e che non era stata tranquilla come apparentemente lo era ora.
Come tutti Ronda volle sapere qualcosa di più riguardo la faccenda in cui era invischiato Sturm: la solita storia. Solo che questa versione venne impreziosita di inutili dettagli. Ronda assorbì tutta la storia raccontatele, ponendo di tanto in tanto domande specifiche, oculate. Da una parte pareva capirlo a Sturm, o meglio comprendeva la sua reazione e non parve incitarlo dal desistere. Si premunì solo di avvertirlo « Quando accadrà, stai attento». Possibile che anche lei covasse sentimenti simili alla vendetta nei riguardi di qualche altra persona? Sturm non seppe dirlo poichè non si prese neanche il disturbo di chiederglielo. Non gli pareva il caso e onestamente neanche gli interessava. Era già tanto che Ronda si trovasse lì, a disposizione, concedendo la sua mano per dei tratti che poi sarebbero divenuti lineamenti precisi di quei cinque maledetti figuri.
Ci vollero molte ore di diversi giorni ma alla fine valse la pena attendere per dei risultati che furono impeccabili. Erano partiti solo dai visi, Sturm descriveva nel meglio delle sua possibilità, e Ronda disegnava, facendo domande sul soggetto attuale, cercando di capirne il comportamento oltre che l'aspetto così da ottimizzare il lavoro su carta. Poi avevano compiuto il passo successivo: i corpi interi.
Il lavoro ultimato era più che buono, i ritratti rispecchiavano bene quei cinque.
«Non mi hai ancora chiesto nulla in cambio, cosa vuoi?»
«Per ora sto ancora decidendo. E poi non è detto che i miei ritratti possano tornarti utili. Poniamo il caso che casualmente ti imbatti in loro. Ecco che il mio aiuto verrebbe meno e quindi non saresti più in debito con me»
«Ho già avuto un incontro casuale del genere e non penso che si ripeterà un evento simile, quindi mi ritengo ancora indebitato con te. Il tuo lavoro darà i suoi frutti, fidati».
Finalmente anche per gli altri coinvolti i bersagli di Sturm avevano un volto. Fjolnir ne sarebbe stato contento, Sitkah anche di più.
Ora non rimaneva che raggiungere Hap quanto prima nel tentativo poi di farsi ricevere dal Comandante Sturnn. Ma già che c'era non voleva perdere l'opportunità di coinvolgere altri due figuri che, era sicuro, avrebbero dato un netto vantaggio alla forza di attacco.
Piccoli incarichi di lavoro avevano portato Sturm a spostarsi, tornando a gravitare ad Ashabenford.
Tra un lavoretto e l'altro non si lasciò sfuggire l'occasione di riscuotere da Ronda il tempo che lei aveva promesso di concedergli.
Ronda.
Una ragazza affascinante, affabile e tuttavia dall'aria misteriosa. Seppur sofisticata e dai modi ricercati - un po' come Isabel, Majuk e Darsa - pareva tollerare comportamenti spicci e diretti tipici delle persone come Sturm, che facevano della praticità la propria punta di diamante. Sturm collegò questa tolleranza al fatto che probabilmente anche Ronda aveva conosciuto una vita aspra e piena di insidie, grezza, e che non era stata tranquilla come apparentemente lo era ora.
Come tutti Ronda volle sapere qualcosa di più riguardo la faccenda in cui era invischiato Sturm: la solita storia. Solo che questa versione venne impreziosita di inutili dettagli. Ronda assorbì tutta la storia raccontatele, ponendo di tanto in tanto domande specifiche, oculate. Da una parte pareva capirlo a Sturm, o meglio comprendeva la sua reazione e non parve incitarlo dal desistere. Si premunì solo di avvertirlo « Quando accadrà, stai attento». Possibile che anche lei covasse sentimenti simili alla vendetta nei riguardi di qualche altra persona? Sturm non seppe dirlo poichè non si prese neanche il disturbo di chiederglielo. Non gli pareva il caso e onestamente neanche gli interessava. Era già tanto che Ronda si trovasse lì, a disposizione, concedendo la sua mano per dei tratti che poi sarebbero divenuti lineamenti precisi di quei cinque maledetti figuri.
Ci vollero molte ore di diversi giorni ma alla fine valse la pena attendere per dei risultati che furono impeccabili. Erano partiti solo dai visi, Sturm descriveva nel meglio delle sua possibilità, e Ronda disegnava, facendo domande sul soggetto attuale, cercando di capirne il comportamento oltre che l'aspetto così da ottimizzare il lavoro su carta. Poi avevano compiuto il passo successivo: i corpi interi.
Il lavoro ultimato era più che buono, i ritratti rispecchiavano bene quei cinque.
«Non mi hai ancora chiesto nulla in cambio, cosa vuoi?»
«Per ora sto ancora decidendo. E poi non è detto che i miei ritratti possano tornarti utili. Poniamo il caso che casualmente ti imbatti in loro. Ecco che il mio aiuto verrebbe meno e quindi non saresti più in debito con me»
«Ho già avuto un incontro casuale del genere e non penso che si ripeterà un evento simile, quindi mi ritengo ancora indebitato con te. Il tuo lavoro darà i suoi frutti, fidati».
Finalmente anche per gli altri coinvolti i bersagli di Sturm avevano un volto. Fjolnir ne sarebbe stato contento, Sitkah anche di più.
Ora non rimaneva che raggiungere Hap quanto prima nel tentativo poi di farsi ricevere dal Comandante Sturnn. Ma già che c'era non voleva perdere l'opportunità di coinvolgere altri due figuri che, era sicuro, avrebbero dato un netto vantaggio alla forza di attacco.