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[Darsa Naur] Voci crepitanti dell'anima
#23
LA VESTE DEL FOLLETTO

[Immagine: f33e06443f991bebe9f1e8bfb84d05c4.jpg]

Ero piuttosto incuriosita da quel pacco che mi era stato affidato affinchè lo esaminassi. I loro racconti in merito erano decisamente confusionari, ma la provenienza era fin troppo chiara. La corte d'inverno... riesco a sentire accapponarsi la pelle di Aldric al sol pensiero. Folletti! Davvero, lo sento forte e chiaro.

Corte d'inverno.

A sera mi recai nella stanza presa da Sturm in locanda e, per l'occasione, lo sbattei fuori. Con una piccola magia aumentai le mie abilità e aprii il pacco. Stesi la veste con cura sul letto osservandola. Era una lunga veste nera dal taglio elegante che lasciava davvero poco all'immaginazione con la sua semitrasparenza e.. freddezza. Ritrassi la mano istintivamente, rendendomi conto di come fosse stata intessuta.
Pronunciai alcuni incantesimi per scoprirne di più. Non aveva marchi magici e il suo potere non era pericoloso, era difensivo. La cosa si faceva interessante. Sollevai la veste e la confrontai con la mia figura davanti allo specchio. La creatura che la indossava aveva una corporatura simile ma più abbondante ai piani alti. Avevo un ultimo controllo da fare per sicurezza, ma volevo prima capire meglio come fossero venuti in possesso di tale oggetto. E men che meno avrei azzardato a farlo da sola.

Folletti.

Tornai dagli altri e mi narrarono di come si fossero imbattuti in tal creatura, che quasi ammazzava Aslaug. Delle prove a cui erano stati sottoposti così per noia. di come Renfri marcisse e Sturm miagolasse. Infine, di come le avessero dato il loro sangue per salvarsi, con troppa leggerezza io dico. Ma succede... quando pure il mago presente zoppica tra le gambe di una creatura fatata.
Ignorando i duroni di Sturm, decisi di provare l'abito con l'unica persona in grado di aiutarmi senza sbavare. L'unico di cui avessi imparato a fidarmi davvero, a dispetto del suo animo nero. Inizialmente si stupì, quasi infastidito dalla mia disinvoltura. Ma io ero seria e... penso abbia capito. Non l'avrei chiesto a nessun altro e infatti non mi deluse.
Ovviamente lui avrebbe preferito distruggere la veste e la creatura che lo indossava, ma il suo incanto era innegabilmente utile per chi, come me, combatteva senza armature. Aldric restò attento e pronto a intervenire mentre attivavo il potere della veste e la sua oscurità mi avvolgeva. Tuttavia non successe nulla di imprevisto. A parte forse qualche parola tra noi, per una volta indisturbati.

Corte d'inverno e folletti.

-----------

Quando Sturm mi raggiunse a Essembra, dimenticandosi dell'invito alla mia offerta, gli resi la veste. Ora aveva da sdebitarsi almeno due volte con me, quando avrei avuto bisogno delle sue abilità combattive, lo avrei chiamato. Nel mentre, attendevo che decidesse a chi destinarlo ed ero assolutamente certa che non avrebbe scelto in base alla sua maggiore utilità... Avevo già chiarito con lui che non mi sarei prostituita per un vestito, dunque non ci contavo molto, per quanto interessata ad averlo. Aldric naturalmente era più prudente e preferiva lasciassi stare. Io no.
"Come ti chiami?" "Echo" "Echo?" "Echo"
[Immagine: d74f984f6804a4af70519c18280b3419.jpg]
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RE: [Darsa Naur] Voci crepitanti dell'anima - da Denoela - 14-11-2017, 11:09

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