16-11-2017, 11:37
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L’inferno non sono gli altri. L’inferno sei te stesso.
(Ludwig Wittgenstein)
Solitario nella sua piccola camera nella locanda di Pedalns Helm, rifletteva su quanto avvenuto durante la giornata precedente ed i giorni passati mentre il grasso animale gli copriva la testa e la lama passava sul cuoio capelluto radendo il capello in eccesso. Aveva annunciato alla ragazza mezzo-immonda le sue precise intenzioni di seguirla incondizionatamente, le aveva espresso la sua volontà di non desiderare più denaro da lei, l'avrebbe seguita perchè voleva farlo. Questa sarebbe stata la prima volta nella sua breve vita in cui non fosse stato obbligato da qualcosa, non dal denaro e nemmeno dalla prigionia, bensì da uno scopo in comune. Una ricerca atta a soddisfare un esigenza superiore. Il coltello incise troppo a fondo ed un rivolo di sangue iniziò a colare tra il grasso fino a raggiungere il volto. Si era eccitato troppo e la lama aveva inciso la sua carne mentre ripensava alle parole da lei pronunciate nell'abominevole lingua dei Signori delle Tenebre e della Depravazione.
Il Baator sa ricompensare chi è meritevole.
Khair si guardò nel piccolo specchio, il viso sfregiato da una rigagnolo di sangue ormai secco che andava a congiungersi con un raro ed inquietante sorriso.
Ho deciso di seguirti mia Signora, ora rendimi meritevole.
Le parole si persero nella solitudine illuminate soltanto dalla debole luce di una candela.
Khair Udeen