06-12-2017, 20:12
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 06-12-2017, 20:15 da ltk_gion.)
Il giovane Mulhoran le si avvicino tranquillamente come aveva fatto molte altre volte, perfettamente consapevole della fiducia che lei riponeva in lui. Lo spadone sibilò sommessamente nell'istante in cui ad una velocità metodica veniva estratto dal suo fodero. Il gesto fu rapido ma non affannato, pienamente calcolato. Il braccio della Tiefling venne mozzato per metà. Poi venne un altro colpo, mentre lei cercava invano di pronunciare le sue formule oscure ed evocare i suoi servitori ed invocare la sua energia. Poteva sentire l'acciaio della lama penetrare la carne scoperta lacerando tendini e frantumando le ossa, solo uno strato di seta tra il corpo di lei e la lama del guerriero. Con la coda dell'occhio vide un lampo di luce che cerco di trafiggerlo nelle parti scoperte dell'armatura. Dopo l'esitazione iniziale il mezzorco aveva scelto di muoversi ma ormai era troppo tardi, mentre l'Halfling rimaneva intontito sulla sua panca, troppo stupido ed ingenuo per elaborare quanto stava accadendo, restava apatico con la testa tra le mani.
Il giovane si lasciò alle spalle il corpo sventrato della Tiefling e dedico la sua piena attenzione al mezzorco. Questo lo attaccò con foga ma Khair evitò la piccola daga con un colpo del braccio protetto dalla corazza, assestandogli poi un colpo con l'impugnatura dello spadone. Il mezzorco cercò di contrattaccare ma questa volta venne colpito dalla lama con una violenza tale da mozzargli di netto il braccio che reggeva l'arma. Il giovane Mulhoran si prese una certa calma prima di decapitarlo. Voleva guardarlo negli occhi per un istante e leggere la paura ed il rimorso, il rimorso di aver fatto in ultimo una scelta sbagliata da cui non si poteva tornare indietro. La pesante lama si mosse velocemente verso il collo, lacerando muscoli ed ossa da una parte all'altra.
Questa era la scena che si immaginò Khair, mentre valutava le mosse e le ipotetiche situazioni derivanti dallo scontro che da li a breve avrebbe potuto scatenare. Li conosceva a sufficienza per sapere che li avrebbe uccisi entrambi rapidamente, combattendo nel modo in cui il suo mentore gli aveva insegnato. Colpire solo quando la situazione è a proprio vantaggio, gli onori di uno scontro onorevole sono i paravento dei deboli, perchè il mondo era diviso in due categorie: vincitori e vinti. E non aveva importanza come i primi avessero trionfato, erano loro quelli che sopravvivevano.
Afferrò lo spadone appoggiato alla sua panca, ancora infoderato. Da li ai prossimi secondi avrebbe deciso il suo futuro. sarebbe stato nuovamente un fuggitivo, chissà per quanto tempo ancora prima di trovare un modo per perseguire il suo scopo. Quindi mosse la mano, con lentezza continuando a fissarla. Quella donna aveva messo al livello di un suo capriccio quello che per lui era di importanza esistenziale, senza dubbio meritava di morire ma forse sarebbe stato troppo avventato. Assicuro lo spadone alla cintura decidendo cosi di attendere.
"Hai tre giorni per mostrarmeli. In caso contrario molte cose cambieranno"
Furono le sue lente e glaciali parole.
Il giovane si lasciò alle spalle il corpo sventrato della Tiefling e dedico la sua piena attenzione al mezzorco. Questo lo attaccò con foga ma Khair evitò la piccola daga con un colpo del braccio protetto dalla corazza, assestandogli poi un colpo con l'impugnatura dello spadone. Il mezzorco cercò di contrattaccare ma questa volta venne colpito dalla lama con una violenza tale da mozzargli di netto il braccio che reggeva l'arma. Il giovane Mulhoran si prese una certa calma prima di decapitarlo. Voleva guardarlo negli occhi per un istante e leggere la paura ed il rimorso, il rimorso di aver fatto in ultimo una scelta sbagliata da cui non si poteva tornare indietro. La pesante lama si mosse velocemente verso il collo, lacerando muscoli ed ossa da una parte all'altra.
Questa era la scena che si immaginò Khair, mentre valutava le mosse e le ipotetiche situazioni derivanti dallo scontro che da li a breve avrebbe potuto scatenare. Li conosceva a sufficienza per sapere che li avrebbe uccisi entrambi rapidamente, combattendo nel modo in cui il suo mentore gli aveva insegnato. Colpire solo quando la situazione è a proprio vantaggio, gli onori di uno scontro onorevole sono i paravento dei deboli, perchè il mondo era diviso in due categorie: vincitori e vinti. E non aveva importanza come i primi avessero trionfato, erano loro quelli che sopravvivevano.
Afferrò lo spadone appoggiato alla sua panca, ancora infoderato. Da li ai prossimi secondi avrebbe deciso il suo futuro. sarebbe stato nuovamente un fuggitivo, chissà per quanto tempo ancora prima di trovare un modo per perseguire il suo scopo. Quindi mosse la mano, con lentezza continuando a fissarla. Quella donna aveva messo al livello di un suo capriccio quello che per lui era di importanza esistenziale, senza dubbio meritava di morire ma forse sarebbe stato troppo avventato. Assicuro lo spadone alla cintura decidendo cosi di attendere.
"Hai tre giorni per mostrarmeli. In caso contrario molte cose cambieranno"
Furono le sue lente e glaciali parole.
Khair Udeen