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[Aslaug Ulricsdottir] Appunti di una cacciatrice
#22
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Consegnò il ritratto a Mikael sorridendo verso il mago, anche lui partiva, come Renfri prima.. e poi Fjolnir.. ripensò al suo amico biondo e non potè fare a meno di rattristarsi, con la mente finì alla sera della sua partenza.. lo aveva raggiunto "dove c'è la vasca dei pesci" una cittadina che Aslaug non conosceva, lì avevano chiacchierato un po, Eitiel li aveva raggiunti e avevano visitato questa famosa vasca, che in effetti era lì, la cacciatrice sorrideva per la semplicità di Fjolnir, erano così diversi ma anche così complementari, non poteva togliersi il peso della perdita, per tre inverni era stato un riferimento e un fastidio, ma pur sempre un punto stabile per lei, un legame con la sua gente.. con le tradizioni, Renfri stessa anche se di un'altra cultura era simile a loro e proprio lei era il motivo di quella separazione, mentre si allontanavano dalla vasca, per andare alla taverna non poté fare a meno di rammaricarsi, poteva finire diversamente, se da un lato provava un forte affetto per loro dall'altra si sentiva ancora tradita, ma questo volle tenerselo per se, non era senza colpe e in fondo Fjolnir aveva sempre avuto buone intenzioni, ma ora era libero e questo per Aslaug era importante, quando si salutarono, con un forte e lungo abbraccio il bestione biondo le consegno una sacca, con alcune faretre e il famoso rametto per gli spiriti, essenze e una barchetta pieghevole ed in fine.. due anelli...


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Incisi con rune e il simbolo delle furie rosse e del suo clan, un regalo profondo, dal significato importante, Aslaug rimase stupita, non aveva immaginato che il guerriero si separasse dai simboli della sua gente, specialmente verso di lei, in fondo erano nemici di clan, la commozione fu ricacciata dietro al sorriso quando uscì dalla stanza ne senti il pesante vuoto, la mancanza della sua stazza nella stanza era palpabile, la ragazza che da poco aveva conosciuto cercò di consolarla, ma c'era poco da dire per lei, doveva farsene una ragione.

Ora guardava Mikael, il mago era stato una presenza silenziosa, ma incisiva, l'aveva aiutata e lei aveva aiutato lui, in oltre gli aveva donato la sua arte e consigli preziosi, un legame diverso da Fjolnir, con sfumature di utilità ma sicuramente profondo, si rammaricò anche per quell'addio, perdeva un alleato e un'amicizia che poteva diventare più profonda sicuramente, per quanto diversi amava l'ironia di quello strano uomo, ripensò a Renfri che imitava la sua risata e mentre si congedavano lo guardò allontanarsi... 
Solo allora si ricordò perché evitava legami profondi e preferiva tenersi distaccata, le vie si erano divise e non era come a Ruathym dove li aveva persi nel sangue.. ma rimaneva l'amaro in bocca lo stesso..

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Seduta nel tavolo della taverna aslaug osservava il corno, lottando contro la voglia di berne il nettare, fece una smorfia e sospirò, troppi l'avevano messa in guardia per ignorare la cosa, Darsa.. Fjolnir.. Aldric voleva distruggerlo e aveva sentito di strane conseguenze per gli altri doni, non era così stupida da ignorare tutto questo, il gesto di derek però aveva posto un limite che la cacciatrice prese in considerazione, aveva rubato il corno.. dopo averla portata in stanze in condizioni pessime, erano state settimane di alcol e cacce, poco cibo e riposo, ne era uscita malconcia, smagrita e pallida era stata ripresa ma aveva ignorato tutto e tutti, sfogando il suo malessere e l'insonnia con l'alcol, Derek aveva proposto una alternativa, erba di giullare.. l'aveva calmata, privata della tempesta infuocata che provava dentro riuscì a dormire.. ma al suo risveglio un biglietto le spiegava che lo faceva per lei, come una belva in gabbia aveva girato in tondo presa dall'ira, infine era uscita come una furia, aveva trovato le sue tracce... braccato, lui lo sapeva e stava rischiando grosso, infine raggiunto nella foresta, una casa abbandonata in mezzo ad un laghetto, creature fatate e animali feroci erano in zona, lei passò inosservata, raggiunse la casa studiando derek che nella casa aveva acceso un fuoco, pronto ma ignaro della sua presenza, invece della solita prepotenza era diventata silenzisoa, salendo sul tetto senza far rumore l'aveva attirato fuori.. infine le era saltata sopra disarmandolo e ferendolo a morsi, sfogando la sua rabbia

Mentre lo faceva dentro qualcosa gridava... sentiva il ringhio del lupo, lo sguardo della volpe e il grido di una bambina... che non voleva più restare sola, quando si staccarono lo fissò per tanto tempo, mentre lui si spiegava e cercava di ragionare con lei, non poteva negare che aveva messo a rischio tutto.. sapeva come poteva finire, rubare ad Aslaug era morte.. a prescindere da cosa, ma al contrario di quel che si credeva in giro lei non era così stupida e selvaggia.. il cervello le funzionava, l'aveva punito ma non ucciso e nello stesso tempo aveva apprezzato il gesto, da quel momento aveva smesso di bere dal corno, con l'aiuto della maga e guaritrice Eitinel aveva ripreso a mangiare abbondantemente, così da tornare ad Hap in condizioni normali, tranne per un lieve pallore. 
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RE: [Aslaug Ulricsdottir] Appunti di una cacciatrice - da elyss - 12-12-2017, 11:03

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