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[Aslaug Ulricsdottir] Appunti di una cacciatrice
#23
*Aslaug buttò la sacca nel letto, con fare stanco, guardò la stanza familiare, con fare lento ma deciso si spogliò e iniziò a lavarsi dal catino, la lunga chioma scendeva selvaggiamente nella candida schiena, striata di qualche cicatrice, dopo essersi rinfrescata indossò le vesti e si mise nella scrivania, aprendo il diario*



Guardando le pagine la cacciatrice sorrise e fece smorfie a seconda della pagina, i disegni sparsi le ricordavano la miriade di avventure e i visi di chi l'aveva, più o meno partecipe, circondata nell'ultimo periodo della sua vita.
Con la mano sfiorò i ritratti di Fjolnir e Renfri.. poi quello di Derek, guardò quello di Sturm, chiedendosi dove fosse il grosso guerriero ed infine quelle delle lame, Exem, Aldric.. sorrise toccando quello di Darsa e fece una smorfia con quello di Majuk, guardò meglio quello di Nathan ed infine sospirò guardando il soffitto.

Dopo diversi minuti si scosse e si mise a scrivere.



Sono tornata nel villaggio dei cacciatori, questo periodo e stato molto agitato per me, mi sono concessa il lusso dei sentimenti, pagandone le conseguenze e nonostante le batoste continuo in questa strada, legandomi a persone e situazioni, mi ero ripromessa di guadagnare, senza farmi coinvolgere ma non ci riesco, Ariah mi ha contattata mentre ero ad Hap, con qualcosa che somiglia molto ad una vita quotidiana, scandita da missioni con le lame, cene con derek e sfide interessanti, tornare qui e non vedere Fjolnir.. Renfri o Mikael in giro e strano, sono malinconica, mi mancano più di quanto voglia ammettere, anche se ero distante al mio ritorno li trovavo sempre qui, Ariah c'è ancora e la sua chiamata ha sfumature strane e mistiche, non sono mai stata una che va dietro alle divinità, salvo la mia signora che mi lascia libera di esprimermi, ma le coincidenze di questi tempi mi hanno colpita, prima incontro una druida dei venti, una piacevole sorpresa e rarità come incontro, ma forse c'è qualcosa di più perché sono stata chiamata a proteggere qualcosa di misterioso, un legame con la terra e il vento, mi hanno chiesto se proteggo i boschi, domande strane ed io ho detto che non proteggo nessun bosco, ma conosco le regole delle foreste... delle montagne e del vivere tra i lupi e gli orsi, Oltre Ariah c'era un druido un uomo dal sorriso calmo e dalla parlantina strana, chiede continuamente scusa e pare sempre calmo, ma quello che mi ha colpita e l'incontro con la druida dei venti, per la seconda volta nel giro di un mese, i seguaci della mia signora sono rari e lei pare sentirne la voce, sono abituata a tenere nascosta la mia fede, nelle mie terre e considerata una debolezza e per la prima volta mi sono espressa liberamente, davanti ad ariah.. al druido e alla druida dei venti, questa strana e bizzarra situazione mi incuriosisce e mi spaventa, mi sento spinta da qualcosa che non comprendo e la brezza.. mi pare più forte sul mio capo. 



*un ritratto del druido appena stilizzato su una pergamena*
[Immagine: a55d867bdbf1ea5413ecc87a8e0296e8.jpg]
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RE: [Aslaug Ulricsdottir] Appunti di una cacciatrice - da elyss - 13-12-2017, 13:37

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