01-01-2018, 20:21
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 01-01-2018, 20:25 da Caleb89.)
Era passato del tempo da quando il Padre Venerabile Benedictus aveva dato il suo benestare alla ricerca di un nuovo rifugio per i senzatetto, tempo sufficiente affinche quelle fortune che aveva racimolato il monaco in precedenza se ne andassero in ulteriori medicamenti magici, per far fronte alle molte minacce alla tranquillità della Valle.
E poi, in un nuovo periodo di relativa quiete e generosità da parte della Signora Sorridente, il monaco si mise alla ricerca di una soluzione al primo di molti ostacoli.
Chiese in primo luogo a Sorella Elaine di domandare ai fedeli che frequentavano il suo santuario se vi era qualcuno disposto ad ospitare i meno fortunati nella propria casa, o se conoscevano qualcuno disposto a farlo, con l'aiuto economico della congregazione naturalmente.
Dopodichè cominciò a bussare di porta in porta nel quartiere, chiedendo la stessa cosa e prendendo nota di edifici a detta di alcuni abbandonati da tempo o dei residenti che si mostravano particolarmente bendisposti ad aiutare o a vendere.
La ricerca proseguì per giorni, pregando di non cadere vittima di qualche truffatore senza scrupoli.
Gli passò per la mente persino l'idea di acquistare il terreno su cui erano accampati quelli che voleva aiutare e costruire là il rifugio al posto delle tende di fortuna. Nel mentre chi viveva lì avrebbe trovato una sistemazione temporanea presso uno dei locali del tempio maggiore, per il tempo necessario alla costruzione di un nuovo edificio adatto. Ma questa sembrava l'ultima opzione.
E poi, in un nuovo periodo di relativa quiete e generosità da parte della Signora Sorridente, il monaco si mise alla ricerca di una soluzione al primo di molti ostacoli.
Chiese in primo luogo a Sorella Elaine di domandare ai fedeli che frequentavano il suo santuario se vi era qualcuno disposto ad ospitare i meno fortunati nella propria casa, o se conoscevano qualcuno disposto a farlo, con l'aiuto economico della congregazione naturalmente.
Dopodichè cominciò a bussare di porta in porta nel quartiere, chiedendo la stessa cosa e prendendo nota di edifici a detta di alcuni abbandonati da tempo o dei residenti che si mostravano particolarmente bendisposti ad aiutare o a vendere.
La ricerca proseguì per giorni, pregando di non cadere vittima di qualche truffatore senza scrupoli.
Gli passò per la mente persino l'idea di acquistare il terreno su cui erano accampati quelli che voleva aiutare e costruire là il rifugio al posto delle tende di fortuna. Nel mentre chi viveva lì avrebbe trovato una sistemazione temporanea presso uno dei locali del tempio maggiore, per il tempo necessario alla costruzione di un nuovo edificio adatto. Ma questa sembrava l'ultima opzione.
"I live...AGAIN!"
IVOR CHERNOV (e JASSIN OAKSTAFF)