21-01-2018, 20:59
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 27-01-2018, 23:37 da Bazinga.)
PARTE - 2
PASSATO
La notte i vicoli della città era davvero pericolosi per dei bambini come noi.
Ma che altra scelta avevamo? Se non tornavamo a casa con quanto richiesto da Kadar, saremmo stati severamente puniti, lasciati senza cena e gettati nel sotterraneo a morire di freddo. Ogni sera si ripeteva quel triste rituale. Vagavamo per quelle vie che puzzavano di vomito, urina e feci, con la speranza di poter recuperare qualcosa di valore.
Ubriaconi rannicchiati con una bottiglia in mano negli angoli delle vie, chiassosi giocatori di dadi, mendicanti, prostitute. Questa era la tipica fauna in quelle vie una volta calato il sole. E noi bambini cercavamo di confonderci tra di loro.
Mi ricordo di Maruska. Spesso andavamo insieme. Era simpatica e gentile. Avrà avuto la mia età all'incirca. Cosa alquanto difficile da stabilire se penso al fatto che non conosco la mia vera età. Era una ragazzina solare e sempre piena di ottimismo. Era sicura che ce la saremmo cavate insieme e che un giorno saremmo riuscite a scappare da quella vita tremenda.
Alla fine dei conti Maruska era solo una sciocca ragazzina ingenua. Ingenua nel credere che al mondo potesse esistere qualcuno che avrebbe potuto aiutarci. Ingenua nel credere in qualcosa che non si sarebbe potuto mai realizzare. Era sciocca nel vivere nella speranza.
...In cuor mio non le credevo...
...Questo mondo è un inferno proprio perché la speranza non esiste...
...Ma perché le sue parole suonavano così tanto confortanti?...
Una sera ricordo che dopo esserci divise come spesso facevamo per non dare troppo nell'occhio riuscii a recuperare un gruzzoletto di oro da un avventore di una locanda. Lo avevo scovato in una delle strette vie laterali alla locanda dove probabilemente era andato a sbronzarsi. Era intento a rigettare tutto quello che aveva bevuto quella sera. Attesi un po' finchè non lo vidi accasciarsi su un fianco. Approfittai del momento e gli sfilai un sacchetto di cuoio che teneva legato alla cintura. A giudicare dal suo aspetto e dalle sue vesti doveva essere benestante. Quel poco di oro nel borsello non gli sarebbe di certo mancato. Dopo averlo preso scappai via per ritrovarmi con Maruska. Quando la raggiunsi le chiesi se aveva recuperato qualcosa. Aprì il palmo della mano e mi mostro, sorridente, poche monete di rame. Le diedi quello che avevo recuperato. Non voleva accettarlo perché sapeva cosa significava per me. Continuai ad insistere a lungo finché non scoppiò in lacrime e prese il borsello con le monete, ringraziandomi. Non lo so perché feci quel gesto. Forse perché lei era più debole di me e un'altra notte in quel sotterraneo avrebbe potuto ucciderla? o forse perché ero io la debole e avevo bisogno di aggrapparmi a lei per non sprofondare completamente nell'oscurità?
...Quella notte fui punita da Kradar e sbattuta con altri nel sotterraneo...
...Quella notte non mi importata...
...Maruska era stata premiata con una abbondante scodella di minestra calda e del pane. Avrebbe dormito al caldo...
...Quella sera non mi importava della punizione...
...Lei sarebbe stata bene...
...Rannicchiata in quel lurido giaciglio sorrisi...
...Ogni tanto riuscivo a sorridere in quell'inferno...
Annie