26-01-2018, 12:43
Il sole splendeva alto in uno splendido pomeriggio a Essembra. Il Vassallo di Hap giunse al trotto fermandosi nei pressi della Torre in costruzione, ormai prossima al completamento. Nonostante quanto si prefigurasse di fare, il cavallo appariva più teso di lui. A destar stupore però, era l'insolita assenza della sua solita armatura. Al suo posto vi erano vesti semplici ma di buona fattura. Al fianco portava sempre nel fodero l'inseparabile spada lunga e camminando ne reggeva l'elsa con la mano guantata.
Poco dopo, dalla torre uscì la maga Darylia, sua vecchia compagna di mille avventure. Prendendola galantemente sotto braccio, l'accompagnava in una lenta passeggiata per le strade cittadine. Per l'occasione, la maga vestiva un lungo abito rosso elegante, che sollevava leggermente con la mano. Così facendo, era possibile scorgere i comodi stivalacci nascosti sotto, decisamente vissuti e per niente fini.
Garlak non sembrava badarvi, guidandola fino ai giardini vicino e intrattenendola con lunghi discorsi su tattiche difensive e nostalgia delle vecchie battaglie. Nemmeno la maga lo aveva mai sentito parlare tanto a lungo e la cosa, dopo un po' divenne sospetta. Tuttavia non avrebbe mai potuto immaginare cosa fosse venuto a chiederle il Vassallo quel giorno.
Qualcosa che probabilmente molti si aspettavano da tempo, quale corso naturale delle cose mondane. Ma che era assolutamente impossibile per chi conosceva Garlak. Evidentemente non era venuto da lei per farle erigere delle mura intorno ad Hap, ma per chiederle qualcosa che le fece fermare il passo esterrefatta. Pietrificata in un misto di stupore e imbarazzo.
Ebbene si. L'unica volta che non ne aveva affatto intenzione, Garlak era riuscito a zittirla. E lo aveva fatto con una sola parola.
Continua....
"Come ti chiami?" "Echo" "Echo?" "Echo"